lunedì, febbraio 05, 2018

Gocce d'inchiostro: Cress. Cronache lunari - Marissa Meyer

Le storie concepite dalla Meyer a molti potrebbero apparire semplici e poco mature. In realtà non lo sono per niente, perlomeno per me, né così solenni da decantare o osannare le grandi opere di Murakami o Auster. Eppure, così estranei e lontani dal fragore del mondo mi hanno e mi stanno trascinando in un'avventura davvero meravigliosa e indimenticabile. Tanto di arrischiare qualche brusco pensiero sul finale, cosa che non mi capita spesso, che mi conosco abbastanza.
E intanto la serie delle Cronache lunari si avvia verso una strada da cui non si potrà mai più fare ritorno …

Titolo: Cress. Cronache lunari
Autore: Marissa Meyer
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 19€
N° di pagine: 446
Trama: Cress ha solo sedici anni e per gran parte della sua vita ha vissuto prigioniera o, come preferisce dire lei, "damigella in difficoltà" su un satellite in orbita nello spazio, dove gli unici contatti con l'esterno sono avvenuti tramite Internet. Ed è proprio attraverso la Rete che viene contattata dalla Rampion, la nave spaziale del capitano Carswell Thorne, sulla quale viaggiano anche Cinder, Scarlet e Wolf. Cress, infatti, negli anni di isolamento forzato è diventata una hacker eccezionale, e proprio per questo motivo pare l'unica speranza per mettere in atto il piano di Cinder e sconfiggere una volta per tutte la regina Levana e il suo terribile esercito prima che invadano la Terra. Per farlo, però, Cinder e i suoi devono prima di tutto liberare Cress. Peccato che, una volta approdati sul satellite in cui è imprigionata, il piano non vada esattamente come previsto...

La recensione:

Le grandi storie d'amore non arrivano per caso. Tocca a noi scriverle.

Le prime pagine di questo terzo volume delle Cronache lunari erano ancora abbastanza calde da giustificare una bella ventata di aria gelida nella navicella dove presero vita le sorti di Cress; per ordine di pubblicazione e di comparsa, la quale ingenua e indifesa dovrà avviarsi lungo una strada da cui non ci sarà via di scampo, affiancando Scarlet e Cinder in una guerra da cui si decideranno le sorti di ognuno di loro, con le loro doti o capacità, forti e ribelli pronte a qualunque cosa pur di ottenere la beatitudine eterna. Tutto questo, dalla soglia della mia camera a sfondo bianco che mi circonda, illuminava questo piccolo angolo e, coadiuvata da una fonte di luminoso interesse e una certa curiosità che veniva da lontano, mi permise facilmente di leggere e divorare questo terzo volume ogni qualvolta avevo occasione di farlo. Tra me e i personaggi della Meyer si era creato un forte legame a cui hanno preso parte uomini, creature di sessi e razze diversi, e le loro figure, stanziate ai bordi dell'anima di questa storia, mentre erano intenti ad affannarsi verso il futuro, l'oltre, si stagliavano nettamente contro i riquadri del tempo. Inconsapevolmente avevo aperto una porta, un riquadro attraverso il quale ho visto in fila gruppi di anime pronte a dichiararsi guerra, colmi sino all'orlo di una rabbia bruciante. Ho potuto vedere, dagli angoli persino più lontani, il bellissimo disegno realizzato dall'autrice; perlomeno l'avevo intuito, ho avvertito la sua forza motrice e la passione indefinibile che caratterizzano queste storie, dando un'occhiata su un mondo da cui sono quasi sempre soddisfatta, nelle sembianze di opere che sono vissute con pianti, gioie e sorrisi, guidata dalla voce carezzevole dell'autore.
Per qualche giorno dopo l'arrivo di Cress, io, che non ho fatto altro che sedere tranquilla nel mio morbido letto con il romanzo posto fra le gambe a mò di leggio, quasi non ho fatto caso a ciò che accadeva attorno a me. Ammaliata da una storia che dice tutto e niente, con il frastuono e i rumori da fuori che non mi colpirono come quando giunsi alla fine dell'ultima pagina, trascurando il mio piccolo angolo virtuale, ogni particolare, per cogliere invece i particolari che costellavano questo terzo capitolo. Con la forza dell'immaginazione ho tentato di vincere anch'io la brutale forma di "peste" che lentamente si stava spargendo su tutto il regno,contemplando la fiamma ardente che divampava nel mio cuore e quello dei miei amici d'inchiostro così luminosa su chiunque, in un'unica danza, dopo aver corso e avvertito il sapore della sconfitta e della paura. Perché, né sentire sulla pelle il tanfo della paura che annunciava la presenza di figure forti e ostili, né possedere una schiera di creature ancora acerbe ma coraggiose, diedero alla mia anima un rammaricamento più grande di quello che avrei potuto avvertire, scrutando l'anima di questa storia. Quest'atto infatti mi ha inondato di un ubriacante felicità, di un accesso di soddisfazione che nacque dalla certezza che i romanzi talvolta possono farmi raggiungere vette d'inspiegabile entusiasmo.
Quello di rileggere Cress, a qualche anno di distanza dalla sua prima lettura, è stato quel tipo di lettura in cui ho potuto decantarne la bellezza dall'inizio alla fine; piombo che ha equilibrato la mia anima. Il contrappeso che mi ha impedito di finire china dinanzi alla malinconia, che ha saputo sedurmi con toni scherzosi, avventurosi e avvincenti nel momento in cui ho abbracciato per l'ennesima volta questo mondo. Sono stata catapultata sopra su un satellite, su una navicella in rotta verso il pianeta Blu, impedita a sentire il sole sulla pelle, riempiendomi i polmoni di aria fresca. In una prigione che mi ha offerto una vista mozzafiato, un'orbita completa intorno alla terra, ricca di oceani blu, nuvole turbinose e albe che hanno infuocato metà del pianeta. Come la nuova eroina di questa terza avventura, ho sognato attimi di profonda fusione spirituale, baci appassionati, audaci fughe da evasione. Sotto un cielo che è una tavolozza di sfumature violacee che virano progressivamente al blu scuro a un nero punteggiato di stelle, e che sono adesso su di me come una coltre luminosa. Un cielo immenso e un intero mondo pronti ad inghiottirmi.
Un romanzo bellissimo, meraviglioso a cui non assegno il massimo dei voti semplicemente per il ritmo un po' lento che costellano alcune vicende riguardo Scarlet, eroina dei romanzo precedente. Una lettura che altri non è che un ode alle favole, alla letteratura per l'infanzia, che ho accolto nel mio cantuccio personale con un certo entusiasmo e che, restando saldo alla materia di cui sono fatti i romanzi ma restando prigionieri di carne, bulloni, imballaggi e vittime ferite, ci si domanda se incorrere la felicità sia tutto ciò che si cerca da questo tipo di letture. Con l'anima tumefatta, provata, in compagnia di creature dispensate o zeppe di emozioni, esemplari finiti della razza umana che hanno già provato quello che c'era da provare.
Valutazione d'inchiostro: 4 e mezzo

4 commenti:

  1. E' una serie che vedo ovunque ma ancora non l'ho letta, chissà che prima o poi non lo faccia perchè mi ispira parecchio

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  2. Ciao Gresi, non sono amante del fantasy, ma dalle tue parole la serie sembra davvero bella :-)

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