martedì, dicembre 12, 2023

Gocce d'inchiostro: Da qui vedo la luna - Maud Lethielleux

Moon mi aveva accompagnata a piedi lungo le strade di una Parigi bellissima e scintillante, alla fermata del suo autobus. Nelle manciate di ore insieme, mi raccontò la sua storia, una drammatica sequenza di ricordi, sogni, desideri e rimpianti. E confessandomi il suo amore per la scrittura, capì che non avrei avuto scampo fino al termine della sua confessione. L'autrice mi aveva inconsapevolmente scelto, e quando finalmente mi decisi a prenderle la mano e stringerla forte mi trasmise tutto quello che non avevo capito. Un gesto da cui ho avuto risposta aumentando la pressione dei sentimenti, sempre più vicini, una parte disincarnata dell'anima di una ragazza da cui ho tratto una vastità di sentimenti contrastanti, consapevole di aver attinto a ricordi che mi si sono attorcigliati addosso.

Titolo: Da qui vedo la luna

Autore: Maud Lethielleux

Casa editrice: Frassinelli

Prezzo: 17, 90 €

N° di pagine: 275

Trama: Moon ha diciannove anni, un animo ingenuo e uno sguardo incantato sul mondo. Ha scelto di vivere per la strada perché vuole essere se stessa, libera - diversamente dalla gente che la osserva passarle accanto -  e addormentarsi la sera ssu un suo cartone privato da cui può vedere la luna, tra un lampione e la bottega di un fiorista. La chiamano << la piccola venditrice di sorrisi >> ed è così che si gguadagna quel minimo che le serve per campare. Si, perché a lei e all'inseparabile cagnolina Comète basta poco; il calore, nelle gelide nottate dell'inverno cittadino, glielo regalano i suoi amici senzatetto, Suzie e Michou con il loro carrello del super, i punk migratori con le creste colorate, e Fidij il suo grande amore, << bello come un angelo della notte >>. E' per lui che Moon inizia a scrivere un romanzo, su un blocnotes sgraffignato in edicola.

E poi c'è Slam, appena uscito di prigione, avaro di parole ma con un cuore immenso. Slam che ama tutto quel che Moon mette sulla carta e che ha una certezza: un gorno lei ce la farà a prendersi la luna.


La recensione:


I brutti ricordi fanno gli interessanti per non farsi dimenticare proprio nel preciso momento in cui vorrei farci una croce sopra, e i bei ricordi invece si mettono a fare le loro pagliacciate quando capita, per ricordarmi che le cose non sono sempre state così schifide. I ricordi sono un concetrato di rogne. Non fai in tempo a togliertene un po' di dosso che te ne arrivano di nuove.


E così le nostre rispettive strade, che avrebbero trovato una linea di confine nei giorni a venire e che, come demoni, sarebbero state gli artefici che ci avrebbero fatte incontrare per la prima volta, si formalizzarono in questi giorni di metà agosto nei pressi di una strada polverosa di una Parigi scintillante e magica, con la certezza che questo romanzo fosse davvero molto bello proprio come la sua copertina. In seguito capì che a Moon avevo chiesto poco, anche perché fu lei stessa ad avvicinarsi e, dietro a un atteggiamento di confusione, timidezza e insicurezza, assunsi il ruolo di preziosa ascoltatrice, vittima di testimonianze e lettrice comprensiva, da cui mi sono fatta circondare con una certa ansia, qualche senso di colpa, ma, specialmente, un forte senso di vuoto. Cosa ci aveva fatto incontrare? Io non sono stata in grado di aiutare completamente la cocciuta Moon, che aveva gia deciso cosa fare della sua vita e soprattutto quale strada intraprendere, ne che ce ne fosse bisogno. L'autrice, con questo romanzo dalla copertina splendida, il titolo poetico ed evocativo, mi aveva offerto l'opportunità di conoscerla ed io istintivamente la colsi; anzi nemmeno mi sono limitata a permettermi di volgerle le spalle. Ebbi dunque poco altro che rimanermene in silenzio ed ascoltarla, avvolta dalla patina copiosa di questa storia, corpo informe completamente decomposto che ha lasciato la sola vita che conosceva, abbandonando tutto e tutti. Non ci sarebbe stato bisogno di diffidare: Moon era effettivamente una ragazza bisognosa di aiuto. Una diciannovenne solitaria e selettiva che sceglie la gente dall'aria infelice, un po' ammalata, tossica dall'oblio o dispensatrice di segreti, delineata perfettamente mediante parole che di primo acchito non ho compreso ma che hanno sprigionato una melodia ritmatica, dura e intrisa di sentimento, perché spontaneamente e candidamente è stata proprio lei a confidarsi. Non restava altro che bandire i brutti pensieri dalla memoria, dimenticare ogni cosa e convincersi che Da qui vedo la luna è un storia non tanto diversa dalle altre che ci sono in circolazione, quanto una canzone particolare, speciale, realistica di una vita dura, una vita di cicatrici ancora visibili ma che pian piano iniziano a svanire. Il piagneta Terra frigna con certe frasi o vaci rauche. Si trattava forse per lo stile di scrittura con cui è stata raccontata?

Quello della Lethielleux è stato uno dei migliori sforzi da cui ho potuto estraniarmi dal mondo, una delle migliori letture di questo mese, non solo mettendo a distanza quelle cose o persone di cui non mi sento parte ma lasciandomi alle spalle una voce che non è mia, la mente e l'identità di un'altra, di una giovane donna il cui nome compare già sulla copertina, scivola in mezzo, e poi si schiaccia sulla tastiera di un computer. E' stato dunque così che mi sono completamente immersa in questo magnifico scenario, in un mondo in cui si respira una certa malinconia, una passione per la scrittura atipica ma potente, insegnandomi qualcosa di cui non sempre ne sono andata fiera.

Non credevo possibile che questo piccolo libriccino racchiudesse al suo interno la magnifica folgorazione che dà la scrittura. Freccia focosa e potente da cui sono stata colpita anch'io, già da qualche tempo, ma che non credevo si trattasse di qualcosa che avesse a che fare con la purezza dell'animo, quella magica sensazione di mettere nero su bianco tutto ciò che ti si agita dentro. Questa nuova scoperta diede una nuova faccia a questa storia, che già dalle prime pagine non mi aveva convinto per la sua voce dura e baritonale. Un nuovo racconto dell'anima, che nemmeno io sapevo di ciò che racchiudesse. Una nuova apparizione fra gli scaffali della mia strapiena libreria che ha conferito un sapore più dolce, più denso, di cui l'autrice conferisce un deciso andamento da libro di poesie.

Da qui vedo la luna è un romanzo che fa miracoli. Una lettura da cui ci si lascia sedurre, così lieve ma intoccabile, cullare fra le braccia dell'autrice e addormentare in una primavera immaginaria che l'autrice ha dipinto così intensamente. La Lethielleux veste così i panni da protettrice, che veglia su di noi come la gigantesca luna che sorge ogni notte sulle strade polverose francesi e, in un certo senso, ci è riuscita. La fede che aveva riposto alla sua figlia di carta di scovare una strada quando meno se lo aspettava induce a lasciarsi alle spalle quelle remore, quelle esitazioni iniziali che mi avevano indotta a rimandarne la lettura. Forse, mi rendo conto, sono stata troppo impulsiva. Ma non ho potuto farci niente.

Una storia che mi ha sorpreso semplicemente perchè ha lenito la mia anima con estrema cura. Come? Con la dolcezza di piccoli gesti, una passione comune, sensazioni particolari e autentiche che difficilmente riesco a esprimere e che non posso controllare. Dialogo con la mia anima semplice in cui ho potuto rivelare ciò che mi era stato nascosto, pensieri che si sono rivelati profondi e in cui mi sono persa, esaurita, fino a non capirci più niente.


La vita vera è impacchettata dentro della carta regalo, quando la apri ci trovi una scatola, è come le matrioske, ogni scatola ne contiene una più piccola, la speranza diminuisce via via che le apri, ma tu continui a sperare, ridimensioni progetti e ambizioni, le scatole continuano ad essere vuote.


Valutazione d'inchiostro: 3

8 commenti:

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