giovedì, marzo 21, 2019

Gocce d'inchiostro: L'ultima chance - Ilaria Vecchietti

In questo periodo, il mio stato d'animo è piuttosto instabile. Irrequieto, quasi inaffidabile. Si può definire ambivalente e contradditorio. A momenti vedo la mia personalissima armonia frantumarsi, così naturalmente lontana da me, che per vivere serenamente, per non pensarci, mi imbarco in storie che, al calar del sole, esageratamente mi scrutano con occhio clinico. Se resto a casa il pomeriggio, dopo il lavoro, è naturale che quando non ho niente da fare mi aggrappo ad amici d'inchiostro che sono certa non mi deluderanno mai. Mi basta guardarmi dentro per comprendere come la me di adesso sia diversa a quella di qualche anno fa; se oggi affronto la vita con il sorriso stampato sulle labbra è proprio perché non mi preoccupo ne mi spaventa più niente.
Questo inutile e insensato discorso per dire che, nel giro di una manciata di ore, mi sono trovata a divorare uno dopo l'altro romanzi come se fossero Nutella. Ebbene si, perché da buona amante della Nutella mi concedo certi << vizi >>. E trascorrendo lunghi e solitari pomeriggi in compagnia di anime sole e abbandonate, confuse o dilaniate dal tempo e dalla vita, ho accolto così questo breve racconto della mia amica di penna Ilaria sapendo benissimo che il nostro tempo a disposizione sarebbe stato ridotto. Non sbagliando nemmeno quando giunsi alla fine,  avvertendo senza alcun dubbio questo mio continuo smarrimento, così assoluto da farmi perdere coscienza della mia identità.

Titolo: L'ultima chance
Autore: Ilaria Vecchietti
Casa editrice: Selph Pubblishing
Prezzo ebook: 0, 99 €
N° di pagine: 33
Trama: Avete mai vissuto un amore impossibile? E nonostante questa consapevolezza gli siete stati sempre vicino, soffrendo in silenzio? A Irene è successo, eppure sono stati gli anni più belli della sua vita. Ora è riuscita a tornare a casa, tutto solamente per rivedere il suo unico grande amore.

La recensione:
Dopo una serie di giorni particolarmente frenetici, cominciava a mancarmi la solitudine. Mi siedo sulla mia poltrona preferita e mi immergo in storie di vita dal forte carattere, prendendo appunti e interrogando la mia stessa anima. Ilaria Vecchietti è una giovane blogger di soli trent'anni che passa gran parte del suo tempo a scrivere, a leggere e sa che per scrivere bene e leggere tanto ci vuole tempo e pazienza. Ciononostante sforna, a distanza di pochissimo tempo, un romanzo dopo l'altro. L'anno scorso ho accolto con una certa bramosia il suo bel fantasy, L'isola dei demoni, e quest'oggi, dopo tanto tempo, la accolgo nuovamente con un racconto brevissimo che ha girato attorno al mio cerchio personale e apparve, come del resto i romanzi della Vecchietti, con un bagaglio di speranze, semplicità e un pizzico di romanticismo. Cosa mi aspettavo da questa lettura, certamente niente che la si può definire indimenticabile. Quando si tratta di romanzi brevi o racconti non ci sarebbe nemmeno bisogno di formulare l'interrogativo. Non ci sarebbe nemmeno bisogno di realizzare questo post. Ma di certo a Ilaria devo un parere, una recensione, e sebbene non sarà niente di monumentale, mi impongo di riempire queste pagine con parole che possano suscitare un certo effetto. Luminose ma non abbaglianti; straordinarie ma non necessarie. Affinchè possano ricondurci nel mondo ritratto dalla Vecchietti, in un modo o nell'altro.
Due orette trascorse in un pomeriggio uggioso ma mite confermarono i miei sospetti. Una giovane donna, folgorata dal primo incontro, travolta dai ricordi del tempo, desiderosa di mettersi in gioco, imparerà qualcosa dalla vita che solo il tempo gli concederà pur di affrontare la vita. Irene sa quale è il suo vero obiettivo, e sebbene la sua è una storia piuttosto breve vi risparmio i dettagli, come un attacco di tosse improvvisa.
Un repentino viaggio nel Giappone, l'avvento di letture che mi sorprendono continuamente, quella de L'ultima chance è un piccolo romantico affresco che ben o male ho già visto in un mucchio di romanzi, ma i cui personaggi sconosciuti sono figure di una certa importanza, in un paesaggio comune ma solitario. Sebbene di poche pagine, un racconto che scorre davvero molto velocemente e che, esplorando un pezzo dell'anima di Irene e dell'amore della sua vita è stato davvero piacevole.
Piccola voce in un coro di suoni e rumori che è stata quella pausa, quella liberazione dalla routine. Racconto che, sebbene non ampiamente, è stato dato un certo respiro, colmo di sentimenti che altro non sono che piccoli frastuoni dell'anima, come dei sassi in una macina.

6 commenti:

  1. Ciao Gresi, è bello scoprire romanzi o racconti poco conosciuti ma di piacevole lettura :-)

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    1. Ciao, Ariel! ;) Sono perfettamente d'accordo :) in un modo o nell'altro ci fanno scoprire nuove storie o nuovi autori :)

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  2. Grazie davvero di cuore per questa bellissima recensione del mio racconto! Ti ringrazio davvero tanto!

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  3. Conosco Ilaria per il blog, mi hai proprio incuriosita

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    1. Te lo consiglio caldamente questo racconto. Seppur breve, ti assicuro non ti lascerà indifferente :)

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