lunedì, marzo 29, 2021

Gocce d'inchiostro: Il settimo splendore - Leonardo Favia e Ennio Bufi; Hearstopper 1 e 2 - Alice Oseman

Certi romanzi, certe graphic novel, si rivelano più efficaci ed efficienti di quel che credo, striminziti ma di forte impatto il cui contenuto scaturisce quasi sempre un guazzabuglio di sensazioni. Non sono avvezza a questa tipologia di << romanzi >>, ma da quant’è che sul mio salotto virtuale sono approdati le storie di Zerocalcare, questa tipologia di storie mi affascinano particolarmente, costruendo intorno a me un muro di falsi miti e apparenze da cui mi piace circondarmi. Queste letture brevi, veloci, fungono da antidoto nel sollevare l’anima da pesi o tormenti insormontabili, per usare un eufemismo, facendo nient’altro che regalarti una storia a cui inevitabilmente si presta una certa attenzione. Che essa possa o non possa riposare senza posa nel tuo spirito, è un altro paio di maniche. Ma quello che amo di queste graphic novel è che scorrono sul tuo corpo come l’acqua cheta, fredda, ti intirizziscono le membra e ti cullano in forme sofisticate di bellezza e amore. È stato il caso de Il settimo splendore e dei primi due << racconti >> di Alice Oseman, amatissima da molte adolescenti, sconosciuta sino a qualche tempo fa con una storia che non mi diceva ancora niente. Eppure, la vita è imprevedibile, e quel viso che apparentemente sembrava brutto e infantile, ecco divenire bellissimo, bellissimo nell’aver studiato per una manciata di ore. Due storie apparentemente semplici e similari, ma diverse che parlano di ragazzi, di figure recise dal tempo di cui il Destino è l’unico artefice.

Titolo: Il settimo splendore
Autori: Leonardo Favia e Ennio Buffi
Casa editrice: Bao
Prezzo: 15 €
N° di pagine: 124
Trama: A volte non fare gli stessi errori dei propri genitori è questione di vita o di morte. Senza la madre ad accompagnarlo, per Modi Parigi è un luogo nuovo, meno familiare, meno accogliente. Forse però è lui che non si sente veramente a casa in nessun luogo, ormai. E più si avvicina alla verità, meno è sicuro di volerla sapere.

La recensione:

Un bacio lieve sulla guancia e un caldo sorriso. Un moto irruento di sensazioni altalenanti che mi travolsero, nel momento in cui questa graphic novel approdò nel mio cerchio personale. Riporre nero su bianco ciò che una lettura di questo tipo sortisce è davvero difficile, non tanto quanto nel poter raccontare attraverso immagini parole che hanno una sua importanza quanto nell’aver consegnato alle soglie del tempo una storia semplice, quasi banale che disputa l’insana e irrefrenabile lotta del potere che talvolta esercita il Destino sulla nostra vita. Queste pagine, ricche di significato, colori vivaci e accesi, riempiono i componenti di quelle fasi cruciali e individuali in cui ho potuto riconoscermi con annessi amici, passioni, sogni intrappolati in un cassetto, che non solo centellinano una serie di incontri/scontri ma ti inducono ad affrontare il tutto con una marcia in più di quel che credevamo. A parte il dolore di ferite ancora aperte e sanguinanti, non c’è niente di eclatante o particolare quando si legge di vita. Gli autori di questa graphic novel, tuttavia, esprimono la stranezza di certe forme non seguendo quel processo catartico cui solitamente inducono ai personaggi di comprendere se stessi e il mondo circostante, bensì seguendo tutto ciò che sarebbe avvenuto in campo. Non sarebbe importata la sua frequenza o costanza. L’importante era saper cogliere ogni aspetto, e man mano gli eventi si arricchivano di situazioni ricordi che si credevano perduti acquisirono maggior vigore.
Il settimo splendore è una di quelle short commedy che termina così come inizia, ma che accresce la smania di conoscenza e potere che certe immagini, certe frasi sortiscono da una lettura avvincente e vivace. Alla fine facciamo parte della stessa sfera terrestre, siamo tutti esseri imperfetti che camminano in questa landa desolata chiedendo nient’altro che un briciolo di comprensione in cui non è importante chi vincerà, chi riuscirà a farlo prima o dopo, ma combattere. Anche nel momento in cui tutto sembra prendere fuoco, anche quando ogni cosa sembra prendere senso o significato: una piccola isola che in un momento imprecisato si accese di colore e si trasformò in un simbolico scontro all’ultimo sangue fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.

Valutazione d’inchiostro: 4

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Titolo: Hearpstopper 1
Autore: Alice Oseman
Casa editrice: Bao
Prezzo: 17 €
N° di pagine: 288
Trama: Charlie e Nick frequentano la stessa scuola ma non si sono mai incontrati.. fino al giorno in cui si trovano seduti l’uno accanto all’altro. Diventano subito amici. Anzi di più. Charlie si innamora perdutamente di Nick, anche se pensa di non avere alcuna possibilità. Ma l’amore è sempre sorprendente, e anche se Nick si scopre attratto da Charlie. Molto più di quanto entrambi potessero immaginare.

 La recensione:

Mai una parola quando si tratta di amore. Checchè esso sia etero, omosessuale, bisessuale o di qualsisivoglia, non bisogna giudicare ne accrescere un certo astio su forme di amore di cui molti potrebbero non comprendere. Alice Oseman, in questa bellissima graphic novel, descrive una storia dolcissima e pura che relaziona due adolescenti comuni, dalla vita comune e tendenzialmente piatta alle prese con le prime cotte, le prime relazioni sociali, le prime esperienze, e non alza mai il gomito dove avrebbe potuto ma tiene saldi alla sua lettura esplicando semplicemente quella che è la vera anima del romanzo: l’amore. L’amore semplice, intimo, profondo, confidenziale che nonostante non preveda come protagonisti un uomo e una donna non censura alcunchè se non sbottona elementi, sciorina situazioni che sortiscono una certa tenerezza, scaldono il cuore, infervorano l’animo abbandonandosi con loro, Charlie e Nick, allenandoci ad essere sinceri, coinvolgenti, aperti a qualunque loro pensiero, a farsi vedere in loro compagnia partecipando dal preludio del loro dolce amore sino alla fine del secondo capitolo. La strana esperienza di ritrovarsi dinanzi una storia che avesse come protagonisti adolescenti omosessuali, coraggiosi e testardi a perseguire un sogno incomprensibile, intersecano ambizioni letterarie e sociali di cui ancora ci si trastulla nel loro compimento. Personalmente, amo leggere di amore in qualunque salsa, che si trattino di adolescenti o uomini dalla vita dissoluta e solitaria, non ha mai avuto una certa importanza. Toccano ed attizzano il mio animo, con svariati principi di amore e dialogo, il cui risultato è stato a mio avviso piuttosto ottimale. Da lettrice sognatrice e romantica confido quasi sempre nella realizzazione di forme di vita che comportino alla felicità, alla tranquillità spirituale, che sebbene uniscono svariati elementi ti inducono a ritrovarti impelagata in vicende in cui si confida segretamente nella realizzazione dei più fiorenti propositi. Così com’è accaduto a Nick e Charlie, ritratti in questa storia con tutt’altra verve adolescenziale i cui rapporti si intensifica giorno dopo giorno, pagina dopo pagina, che segretamente ti inducono ad aprire il tuo cuore e bearsi della bellezza che talvolta la vita ci riserva.
La Oseman scrive mediante questi disegni tutto questo, raccontando qualcosa che solo in pochi hanno scritto sino adesso, riportando in queste pagine qualcosa che in un certo senso ti rende una persona diversa, migliore, cristallina, una persona che non giudica ma accetta qualunque forma di amore, anche quella più impensabile.

Valutazione d’inchiostro: 5


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Titolo: Hearpstopper 2
Autore: Alice Oseman
Casa editrice: Bao
Prezzo: 17 €
N° di pagine: 384
Trama: Nick e Charlie sono grandi amici. Nick sa che Charlie è gay, e Charlie è sicuro che Nick non lo sia. Ma l’amore percorre strade inaspettate, e Nick scoprirà parecchie cose sui suoi amici, sulla sua famiglia e su se stesso.



La recensione:

Quella narrata in queste pagine è una storia dolce, sofisticata che scalda il cuore. Alice Oseman racconta qualcosa di non trascendentale o eclatante, piuttosto una storia sofisticata, biricchina, semplice e travolgente che in fondo inorgoglisce chiunque, abbatte e valica qualunque barriera o corazza, e nulla lo dimostrano pagine intere di disegni, parole o frasi gettate alla rinfusa. Per pura combinazione il Fato mi aveva messo di fronte all’opportunità di girare attorno a questo splendido e straordinario cortometraggio, un adattamento muto i cui dialoghi avvengono esclusivamente nella mia testa, quella di una storia d’amore fra due adolescenti che contrasta qualunque forma d’esistenza. In una manciata di ore fu così che giunsi all’ennesimo capitolo finale, e non ci sarebbe stato niente di strano se avessi pazientato. Ma con questa storia è davvero difficile. Tutt’ora, mentre ripongo queste poche righe, smanio dalla voglia di leggere il terzo e ultimo volume, ma non posso farlo perché materialmente non lo possiedo e sto chiamando a me qualunque forza benigna mi aiuti a distrarmi a non compiere qualche gesto brusco o improvviso.
E’ assurdo constatare come un romanzo a cui non avrei concesso nemmeno un’occhiata, in pochissimo tempo non ha solo sfiorato la mia anima ma l’ha travolta così bene da lasciarmi smarrita, tramortita. L’amore solitario, quello comprensibile solo dalla persona amata, mosso da principi morali senza alcun fondamento teorico che attacchino o critichino alcunchè, ricostruisce il tutto mediante una narrazione semplice ma di forte impatto che ti induce a guardarti dentro, a non giudicare il prossimo dal basso fino all’alto, anche se purtroppo talvolta è ancora così, riprendendo il concetto d’amore ed esaminandolo con un tocco spiccatamente femminile. La resistenza passiva non basta, prima o poi saremmo arrivati a una lotta impari e impuri. Heartstopper non tralascia nulla di ciò, ed ecco perché Charlie e Mike si amano. Ecco perché il pubblico, io medesima, li ama.

Valutazione d’inchiostro: 5

2 commenti:

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