venerdì, aprile 02, 2021

Gocce d'inchiostro: Whisper - Maggie Stiefvater

Coinvolgente. Ecco cosa penso quando mi appresto ad una lettura estremamente adolescenziale, semplice ma utile a distrarti dalla monotonia del giorno. La prima cosa che noto, la copertina bellissima e accattivante, dai colori sgargianti e vivaci, una mole gigantesca, una ragazzina solitaria ma appassionata di musica senza un filo di intraprendenza, che immaginavo non avrebbe fatto del male neppure a una mosca. Quasi invisibile, il tipo di eroina che è un antieroina ma la cui storia apparentemente piatta ma coinvolgente, prenderà una svolta decisiva nel momento in cui nella sua vita pronuncerà quelle giuste parole che sconvolgeranno il suo universo personale. Delizioso e parecchio sentimentale, questo piccolo romanzo di cui francamente non conoscevo e di cui ho letto con piacere, mi ha ricordato quanto mi fosse mancato tornare a quel periodo in cui leggevo solo young adult, romanzi per ragazzi, storie zeppe di distrazioni magiche che francamente non possiedono nulla di speciale. La maturità, il mio nuovo stile di vita mi hanno indotto a comprendere come negli anni questa tipologia di romanzi non accrescesse più il mio interesse come una volta, ma con Whisper accadde qualcos’altro. Camminando lungo una strada sconosciuta, fu una notevole boccata d’aria fresca di qualcosa di originale e introspettivo che aveva sfuggito al mio sguardo per il mio essere poco conforme al suo essere giovanile. Ma talvolta è questa leggerezza, questa frivolezza che scalda il cuore, ti induce a navigare su fronti che smorzano la monotonia, e anche se i difetti sono stati parecchi visibili ha espresso con frasi pulite e articolate ciò che desideravo leggere: una storia d’amore che mi ha scaldato il cuore.


 

Titolo: Whisper
Autore: Maggie Stiefvater
Casa editrice: Fanucci
Prezzo: 16 €
N° di pagine: 313
Trama: La sedicenne Deirdre Monaghan è una musicista timida ma prodigiosamente dotata. Il suo mondo ruota intorno a un ristretto nucleo familiare, un amico del cuore e la passione per la musica irlandese. Quando un misterioso e affascinante ragazzo sbucato dal nulla entra nella sua ordinaria vita di città, Deidre se ne innamora all’istante. Il problema è che l’enigmatico e contradditorio Luke si rivela un “gallowglass”, ossia una che può vedere le Fate, potrebbe essere la sua prossima vittima. Deirdre deve decidere se i sentimenti di Luke verso di lei sono veri, o se sono soltanto un modo per ingannarla e condurla più profondamente nel mondo delle Fate dove lui potrebbe tornare a uccidere. L’amore per Luke la costringerà presto a prendere coscienza dei propri poteri magici, ad approfondire le amicizie e gli affetti familiari, a cambiare il proprio sistema di relazioni e a farsi coinvolgere in una lotta all’ultimo respiro contro esseri che non avrebbe mai pensato di affrontare. La sua vita sarà così qualcosa di unico e irripetibile, qualcosa per cui vale la pena mettersi in gioco.

 

La recensione:

La sedicenne Deirdre era una ragazza dolce ed estremamente timida, una giovane adolescente che ama la musica e rifugiarsi fra le pareti della sua camera con un spartito in mano e il suo amato violoncello. Un accademica navigata con leggerezza, estremamente silenziosa, sensibile e attenta a ciò che la circonda, che non ama parlare di se stessa, esprimere se stessa mediante svariate tonalità. La narrazione, la trama, il modus operandi, tanto per dire, il movimento di aizzare una guerra fra esseri fatati e umani, evidenziano banali disgressioni come provare a ricordare chi fossero effettivamente questi << esseri >>, quale copione dovessero recitare in una sala di teatro scarsamente illuminata.
La sua lettura, così come quella della saga dei lupi di Marcy Falls, si trascinò piuttosto velocemente e con una certa avidità, piacevolmente e irrimediabilmente trash, che alza una solida barriera su un piano di investigazione in cui il fantasy si lega a storie di vita essenzialmente banali, ma che nel loro piccolo vogliono mostrarci esclusivamente l’intensità di un sentimento che sorge fra un uomo e una donna, specie se questo non è propriamente una persona << normale>>. Cosa fare, come comportarsi se questi, il bello di turno, serba un segreto impronunciabile, che genera qualche momento di confusione, imbarazzo, e che buttano giù solide barriere che in un certo senso sconvolgono il nostro universo personale. Non il mio, che non mi lascio spaventare da niente e nessuno, ma alla dolce Deirdre a cui non importa cosa sia il suo fidanzato, ma di amarlo irrimediabilmente per il resto della sua vita.
Eternità, amore, follia, sono elementi che nei romanzi per ragazzi vanno a braccetto. Avessi avuto dieci anni in meno avrei riempito fogli interi di dolcezze, fantasticherie varie, una tenerezza pietosa ma bellissima che non cela alcunchè ma cammina furtiva per i corridoi bui di chi schiva il suo forte ed intenso sguardo.
In un altro tempo, mi sarei rifiutata di perdere del tempo prezioso dietro a queste letture. Whisper però, non come la saga di Shiver ma quasi, non mi indusse a rifiutarne la lettura ma impararne ad apprezzare la storia in se, piuttosto semplice ma molto dolce, attratta dalla bontà della storia d’amore che lega i protagonisti e il loro irrimediabile bisogno di redenzione. Il morso di una sofferenza provocata, provocatoria, tengono le mani su gruppi di ingenui e innocenti che avrebbero dovuto  curare il giardino della loro vita con estrema cura. E mentre contemplavo questa vita, la sua autrice si insinuò nelle crepe del mio cuore inducendomi a nutrire moti di tenerezza, quasi di comprensione che è il vero motivo per cui ho avvertito la forte sensazione di leggerlo.
Whisper, così come altri romanzi del genere, mi vide recarmi ai piedi di una scalinata che mi portò dinanzi a un portale, in cui era stato tracciato un bel segno, una decorazione disegnata con semplicità e armonia così che la mia coscienza venisse poi sedotta a toccarlo, invitandomi ad entrarvi. Si trattava di una piccola fessura, uno spazio segreto in cui ho potuto accedere al mondo di Maggie Stiefvater. Un disegno geometrico inusuale, talvolta dalle forme incomprensibili, dove ogni cosa era pervaso da una certa malinconia: malinconia nel descriverci un amore bello ma trascendentale, la mancata solidarietà e conforto che dovrebbe invece legare due adolescenti qualunque nel toccare la felicità e toccare le conseguenze. Intriso di drammaticità, tragedia e un pizzico di romance a colpirmi maggiormente penso sia stata la bellezza e l’autenticità dei sentimenti umana, così precisi e penetranti, capace di ridurci a ricordi sfocati ma colorati. Profondo e introspettivo, la sua voce, sebbene non fantastica come quella di Shiver, ha comunque trafitto la mia pelle come un milione di aghi, non più lieve di un sussurro, ma capace di penetrare così piano nella testa da non avere una sua forma.

Valutazione d’inchiostro: 3 e mezzo

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