mercoledì, ottobre 22, 2025

Gocce d'inchiostro: Una grande e terribile bellezza - Libba Bray

Recensire un romanzo è quasi sempre un esperienza difficile, ma a maggior ragione lo è se il romanzo in questione  è pregno di difetti, ma narra una storia avvincente che, nel momento in cui le sue pagine hanno emesso il primo battito, hanno decretato la sua nascita in un caos fantasmagorico di suoni e parole.

Le vicende della boriosa Gemma Doyle, all’inizio antipaticissima persino per la sottoscritta, questa sua ennesima esperienza di vita che dà un senso a ogni cosa e in cui tutto ciò che è narrato ha un fondo di verità, proviene da un mondo in cui la magia, l’esoterismo spiegano il tutto. Furono una grande distrazione, dato il periodo un pò turbolento in cui decisi di rileggere l’intera trilogia. Ma anche una continua constatazione di quanto sia importante per l'uomo avere attorno a sé una certa supremazia, osservarla, impararne la logica e goderne. Avvertendo l'esigenza di sentire, accanto al ritmo della vita di questi fantocci che, in un caos fantasmagorico di tante cose, da un'accozzaglia di frasi e parole che hanno lasciato un segno del loro passaggio, mi rese spettatrice di una realtà soffocante e un po' insoddisfacente. E quando sprofondo nello sconforto corro ai ripari; i romanzi, di cui molti ignorano le bellezze e le possibilità, sono l'unico scoglio a cui ci si può aggrappare dinanzi a un mare in tempesta. Come faccio sempre, anche l'altro pomeriggio ho lasciato la mia casa, al terzo piano con un panorama splendido, per trasferirmi nel cuore pulsante di questa storia. Così, repentinamente. E ciò che, alla fine, ne ho ricavato è stato diletto. Balsamo per lenire i dilemmi della mia anima.

Titolo: Una grande e terribile bellezza

Autore: Libba Bray

Casa editrice: Elliot

Prezzo: 17, 50 €

N° di pagine: 454

Trama: Fine Ottocento. Alla morte della madre, la sedicenne Gemma Doyle, trascurata da un padre schiavo del laudano, lascia Bombay dove ha trascorso l'intera infanzia per un severo e cupo collegio femminile appena fuori Londra, la Spence Academy. Qui, dopo molti tentativi, riesce a entrare nell'esclusivo gruppo formato dalla potente Felicity, la vezzosa Pippi e l'imbranata Ann. Dopo il primo periodo di permanenza, costellato di noiose lezioni, rigida disciplina e soprattutto oscure visioni (nonché dalla presenza di Kartik, un giovane misterioso e seducente che l'ha seguita fin dall'India e l'avvisa di non dar retta ai sogni che la funestano), Gemma scopre un diario segreto che le svela l'esistenza dell'Ordine, una congrega di sole donne dedite alla magia e alla ricerca di universi paralleli dove tutto è possibile. Assieme alle amiche, e nonostante la ferma opposizione di Kartik e di altri a lui vicini, la ragazza è intenzionata a saperne di più, a ribellarsi alle regole che la vorrebbero studentessa modello, a raggiungere la grotta nascosta dove l'attende un destino imprevedibile e dove alcuni pressanti interrogativi troveranno finalmente un chiarimento.

La recensione: 


Ciascuno di noi è un chiaroscuro, un pezzetto d'illusione che lotta per emergere in qualcosa di solido, di reale. Dobbiamo perdonarci tutto questo...


Ultimamente non dedico molto tempo alla lettura. Scopro che la sera tardi, dopo aver svolto le mansioni quotidiane, sono troppo stanca per star dietro agli sviluppi del mio hobby. Anche se voglio assolutamente cancellare questi giorni che mi hanno tenuto lontana dalla lettura, perché mi rammarica dovermi separare più del dovuto dai miei amici di carta e inchiostro, e negli anni a venire, quando sarò ormai sposata e madre dei miei figli, forse mi verrà una certa nostalgia di ottenere la libertà che avevo un tempo. Chissà che questa mia assenza dai miei amici immaginari non alimenti il mio desiderio di divorare un libro dopo l'altro, perché niente come prolungare qualcosa è capace di suscitare in me insoddisfazione e poco interesse.

Ieri sera, ad esempio, io e Gemma abbiamo dovuto salutarci e porre fine a quel meraviglioso viaggio cui avevo dedicato gran parte del mio tempo libero. Sembrava poco propensa di separarsi da me, e la sua storia - venata di magia e un pizzico di romanticismo - accresceva il mio interesse nei suoi riguardi. La mia unica consolazione, tuttavia, era quella di rileggere in silenzio la sua storia: quelle parole fluttuanti, sparse in mezzo a ombre che si prendono per mano, talvolta incomprensibili, che trasmettono una certa malinconia. E lei, come un osservatore attento e scrupoloso, non ha fatto altro che trascinarmi fra le vecchie mura di un istituto facoltoso, o a bordo di un treno che ha un suo posto speciale dove arrivare.

Con la voce melodiosa e il temperamento un po' ribelle, Gemma mi ha raccontato dell'improvvisa morte della madre e che, con un leggero rumore, ha aperto una porta che non l'ha condotta nella sua casa, ma l'ha catapultata in una nuova realtà spaventosa. Condannandola a vagare per il mondo in fiamme in cui si dibattono i suoi demoni, in cambio di una promessa rassicurante che sembra ora la più dolce delle ricompense. Di sé, delle sue doti soprannaturali e misteriose, ripristinando tutti gli elementi naturali, in mancanza di una guida. Incastonati in un romanzo gotico affascinante, misterioso, rigorosamente vecchio stile, popolato da misteriose apparizioni, notte buie e tempestose in fredde grotte, vecchi diari abbandonati.

Ci parla di una madre che non ha saputo adempiere al suo ruolo di genitore e che, apparentemente abbandonata nel secondo capitolo, veglia su Gemma come uno spettro; dell'indissolubile amicizia di due ragazze che, in un volume che fonde sacro e profano, è una tela raffinata ma reprensibile in cui l'autrice ha scritto la storia di un'adolescente che quando usa la magia cerca la libertà. La donna considerata come uno specchio, che riflette le immagini di come agli altri piacerebbe apparire, un contenitore vuoto ripulito da ambizioni e opinioni, che necessita di essere libera e di appropriarsi di simili privilegi. Fede, fiducia, amore, vivendo come una ragazzina del nostro tempo.

La curiosa mancanza d'azione, in gran parte del romanzo, fa si che siano le voci degli altri a tessere e poi a disfare la trama del mistero. Gemma, collegando il ricordo del tempo a un momento particolare della sua vita, si lascerà sedurre da un impressionante galleria di fantocci animati, magistralmente disegnati in pochi ma salienti tratti.

Una grande e terribile bellezza è un'avventura esaltante, garbata, allusiva come poche. La Bray, più acuta e penetrante in La stella nera di New York, qui è credibile alle prese con un punto di vista femminile giovane e con un periodo storico che richiama alla mente quello ottocentesco: scontato, ma mai banale. L'esordio di una mamma americana che entusiasma, emoziona, fa trattenere il fiato e che, nella sua semplicità e originalità, ha abbacinato sempre più un frammento di storia.


E' possibile fingere di essere diversa da quella che sono, e se lo farò abbastanza a lungo, allora forse potrò crederci anch'io.


Valutazione d'inchiostro: 3

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