Un
pomeriggio, Vani Sarcia ed io decidemmo di sedere a chiacchierare in un
languido bugigattolo della mia città, intavolando una conversazione che a
distanza di anni non credevo mi portasse sino a qua. La sua storia, pensai, non
possedeva nulla che me la facesse piacere; nulla che mi facesse vedere Vani
sotto una nuova luce. Cosa poi mi fece cambiare idea? Sicuramente il suo essere
scrittrice a tempo pieno, la sua passione per i libri e la buona letteratura.
Insomma, Vani aveva/ha fatto breccia nel mio cuore. E questo pomeriggio sono
nuovamente qui a parlarvene come se non ci fosse un domani, esplorando quella
parte inviolata e invalicabile del suo essere di cui ne rimarrete piacevolmente
stupiti.
Titolo:
La scrittrice del mistero
Autore:
Alice Basso
Casa
editrice: Garzanti
Prezzo:
17, 90 €
N°
di pagine: 336
Trama:
Per Vani fare la ghostwriter è il lavoro ideale. Non solo perché così può
scrivere nel chiuso della sua casa, in compagnia dei libri e lontano dal resto
dell''umanità per la quale non ha una grande simpatia. Ma soprattutto perché
può sfruttare al meglio il suo dono di capire al volo le persone, di emulare i
loro gesti, di anticipare i loro pensieri, di ricreare perfettamente il loro
stile di scrittura. Una empatia innata che il suo datore di lavoro sa come
sfruttare al meglio. Lui sa che solo Vani è in grado di mettersi nei panni di
uno dei più famosi autori viventi di thriller del mondo. E non importa se le
chiede di scrivere una storia che nulla ha a che fare con i padri del genere
giallo che lei adora da Dashiell Hammett a Ian Flemming, passando per Patricia
Highsmith, Vani è comunque la migliore. Tanto che la polizia si è accorta delle
sue doti intuitive e le ha chiesto di collaborare. E non con un commissario
qualsiasi, bensì Berganza la copia vivente dei protagonisti di Raymond
Chandler: impermeabile beige e sigaretta sempre in bocca. Sono mesi oramai che
i due fanno indagini a braccetto. Ma tra un interrogatorio e l'altro, tra un
colpo di genio di Vani e l'altro qualcosa di più profondo li unisce. E ora non
ci sono più scuse, non ci sono più ostacoli: l'amore può trionfare. O in
qualunque modo Vani voglia chiamare quei crampi allo stomaco che sente ogni
volta che sono insieme. Eppure la vita di una ghostwriter non ha nulla a che
fare con un romanzo rosa, l'happy ending va conquistato, agognato, sospirato.
Perché il nuovo caso su cui Vani si trova a lavorare è molto più personale di
altri: qualcuno minaccia di morte Riccardo, il suo ex fidanzato. Andare oltre
il suo astio per aiutarlo è difficile e proteggere la sua nuova relazione lo è
ancora di più. Vani sta per scoprire che la sua mente umana ha abissi oscuri e
che può tessere trame più ordite del più bravo degli scrittori.
La
recensione:
La
vita è una performance mediatica molto scadente: ad altissima definizione audio,
video, ma con una pessima sceneggiatura.
Non
credevo possibile che in meno di una settimana questo viaggio in compagnia dell'eroina
più bizzarra, complicata e poco attraente di cui avessi mai letto, questo
scherzo della Natura, il suo diamante meno tagliato, fosse una delle migliori attrazioni
che mi fosse capitato da parecchio tempo. Uno dei migliori sforzi per estraniarmi
dal mondo, non solo mettendo a distanza quelle cose o persone di cui non mi
sento parte, ma lasciandomi alle spalle una voce che non è nostra, la mente e
l'indole di un altro, di quel qualcuno il cui nome comparirà nella copertina,
scivoli in mezzo, e poi si schiaccia sulla tastiera di un computer. E' stato
dunque così che mi sono completamente immersa in questa meravigliosa storia, in
un mondo in cui si respira una nuova cultura, delle nuove usanze, l'opposto di
quella di cui sono costretta perennemente a vivere, insegnandomi qualcosa di
cui non sempre ne vado fiera.
In
questo quarto volume, non credevo che l'esuberante Vani fosse folgorata dalla
freccia focosa e potente di Cupido. Speravo che imparasse qualcosa, il garbo e
la cortesia, ad esempio, ma non credevo si trattasse di qualcosa che avesse a
che fare con la purezza dell'animo, quella magica sensazione di cadere. Questa
nuova svolta diede una nuova faccia a questa storia, che già dal terzo volume
era divenuta straordinaria, ammaliante e avvincente. E' un nuovo racconto della
vita di Vani Sarcia che nemmeno io, anima semplice e appassionata, credevo di
leggere. Una nuova apparizione che conferisce un sapore più dolce, più denso,
di cui la Basso conferisce inoltre un deciso andamento da libro giallo.
Di
fronte a me c'è stato un abisso profondo; se continuavo ad avanzare potevo
precipitare in qualche burrone, sempre più giù, per tutto il tempo mi giova che
io tocchi il fondo! Eppure Vani pensa che la vita sia un abisso del genere e
che un giorno in cui toccherà il fondo, sarà il giorno in cui cesserà di
soffrire. Uno di questi giorni che a quanto pare il Fato le ha momentaneamente
scansato. Perché? Chi avrebbe mai potuto immaginarla a fianco del commissario
Berganza?
E'
inutile dirsi bugie, è inutile scrivere cose strambe e fasulle. Nessuno mi sarebbe
riconoscente, ne mi aspetto particolari elogi. Vani è perdutamente cotta del
suo Romeo, e non importa cosa verrà detto o chi parlerà. Non importa se la
gente non gradirà, non capirà questa sua particolare predisposizione …. ma chi
se ne importa! L'amore è un campo di battaglia, come lo sono le sue
innumerevoli gesta come la scrittura. E se si è perfino terribilmente schietti
e onesti, può sembrare che una scoperta del genere possa apparire come un
piccolo appiglio a cui aggrapparsi.
La scrittrice del
mistero, proprio come i suoi predecessori, è un romanzo
che fa miracoli. Una lettura in cui volontariamente si assiste a dei miracoli.
Come? Cercando di ascoltare quella vocina interiore che agogna e brama la
libertà. La Basso veste così i panni da fata madrina che fa avverare i desideri
dei lettori e, in un certo qual modo, ci è riuscita. La fede che io avevo
riposto alla sua egocentrica, brusca figlia di carta ha reso Vani Sarcia un
personaggio che non dimenticherò tanto facilmente. Confidando che un giorno anche
lei potesse ottenere ciò che più desidera. Facendo forse l'errore di
concedergli troppa fiducia. Allargare il mio cerchio di vedute. Non si può
essere felici leggendo esclusivamente un romanzo. Non si può essere felici
dedicando gran parte del tuo tempo libero a una trentaquattrenne che di buone maniere
se ne infischia. Eppure ho dovuto lasciarmi indietro qualche remore, qualche
esitazione iniziale, e per questo mi sono ritrovata a divorare i romanzi della
Basso in nemmeno di una settimana. Forse ho esagerato un po' più del necessario.
Ma non ho potuto farci proprio niente. Ogni volta che sentivo, avvertivo la
presenza di Vani al mio fianco, io non potevo fare a meno di seguirla.
La
storia della Basso, linfa vitale del suo essere scrittrice a tempo pieno ma anche
redattrice e ghostwriter mi ha nutrito come mai credevo potesse accadere. E a
questo nutrimento ci aggiungo anche un certo ammaliamento; l'amore per le
storie della Basso è autentico. A volte mi è sembrato di nutrire sensazioni particolari,
emozioni che so di non poter esprimere, impulsi che non posso controllare,
impressioni che non posso scuotermi di dosso, sogni e pensieri contrari ai
sogni e ai pensieri comuni per gli altri. I romanzi della Basso sono stati per
me un dialogo con la mia anima semplice e appassionata, giudicando i pro e i
contro, scoprendone le qualità e i difetti, incominciando a immergermi in
pensieri che alla fine si sono rivelati profondi, in cui mi sono persa, esaurita,
fino a non capirci più niente.
Valutazione
d'inchiostro: 5
Ciao, bella recensione e la storia sembra interessante
RispondiEliminaLo è 😉😉
EliminaCiao Gresi, mi piace molto la serie di Alie Basso e sono molto curiosa di leggere questo quarto libro della serie, la tua bella recensione lascia ben sperare ;-)
RispondiEliminaTe lo consiglio vivamente, Ariel ☺☺ sono certa ti piacerà anche questi ☺☺
Eliminalo sto leggendo in questi giorni e sto provando le medesime sensazioni
RispondiEliminaSpero allora il tuo giudizio resti invariato ☺
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