mercoledì, maggio 30, 2018

Gocce d'inchiostro: Viva la vida! - Pino Cacucci

Ho appena finito di leggere un libro davvero meraviglioso, importante, e ho dovuto obbligatoriamente sedermi dinanzi alla scrivania a scrivere. Realizzare un pensiero, estrapolato da qualche piccola annotazione, sull'idea che mi sono fatta su una grande pittrice proprio come Frida Kahlo, avendola conosciuta così di sfuggita, come una donna appassionata e bruttina.
Il romanzo di cui farà seguito la recensione è stato scritto da un artista, da un commediografo, Pino Cacucci e, dando prova di grande obiettività di giudizio, fece Viva la vida! una piccola ma bellissima perla. Rapito dalle innumerevoli gesta della pittrice, intrigato dalla sua truculenta storia con Diego Rivera.
E' stato davvero impossibile rendersi conto di come il fato sia stato crudele ed egoista. Una donna così giovane e ripudiata del dono più grande della vita ha sentito, con la medesima responsabilità con cui mi appresto a scrivere queste poche righe, il più bel grido del mondo, il solo forse che abbia veramente contato per il corpulento Diego Rivera. E tutto ciò che mi rimane da fare, amici lettori, è parlarvene. Mettervi a conoscenza di ciò che ho letto, di ciò che visto o sentito, anche se per qualche ora, come un eco lontano ma distinto.



Titolo: Viva la vida
Autore: Pino Cacucci
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 7€
N° di pagine: 77
Trama: Si tratta di un monologo che mette in scena l'appassionata esistenza di Frida Kahlo "detta" dalla protagonista dal vertice estremo dei suoi giorni. Mentre corre verso la morte, Frida torna ai patimenti della sua reclusione forzata ( ripetutamente ingessata e condannata all'immobilità), ai suoi lucidi deliri artistici di pittrice affamata di colore, alla sua relazione con Diego Rivera. In poche pagine c'è il Messico, c'è il risveglio dell'immaginazione, c'è la storia di una donna, c'è la rincorsa di una passione mai spenta per un uomo. La sintesi infuocata di un'esistenza.
La recensione:

Lui è la vita che mi è mancata, lui è l'amico che, quando mi tiene fra le sue braccia, riesce a far scomparire la Pelona che mi danza intorno giorno e notte.

Non ho una guida, ne ho pensato di seguire uno schema preciso. Avrei dovuto agire diversamente? Penso di si. Eppure, quando si è in balia di sensazioni particolari, altalenanti e potenti, mantenere un certo autocontrollo è davvero difficile! Mi impensierisce ogni tanto questa cosa; l'emozioni è bene tenerle a bada, ogni tanto. Ma con Viva la vida! mi è stato davvero impossibile. Mi ha dato una gioia così profonda, nell'essermi affidata a un grande artista, proprio come Cacucci, che non mi sono resa conto nemmeno del flusso degli eventi.
Nella sua produzione artistica,  Cacucci è scrittore di innumerevoli romanzi. Non so se leggerò altro di suo, perlomeno qualcosa che non riguardi Frida Kahlo, tuttavia mi ha condotta in Messico dinanzi alla figura di una ragazza che è nata e cresciuta nella pioggia. Ha vissuto l'eternità chiusa in un sarcofago di gesso e ferro, in un sudario di putride infezioni e sangue rappreso che non si rimargineranno più. Immaginandola seduta in giardino, con quell'aria tenera, viva e indifesa, si era presa gioco del mio cuore e aveva fatto della sua storia oggetto di enorme fascino. La sua vita, infatti, fu travagliata, le sue innumerevoli passioni sopite dalla malattia. Una mano invisibile l'aveva spinta a combattere, a stringere fra le mani un vecchio pennello di legno e ritrarre tutto ciò che la circondava. Una donna comune che ha cercato di sembrare un intellettuale e che, persino la malattia, le disgrazie che frantumeranno i suoi sogni in minuscoli pezzettini, le conferiscono una certa raffinatezza ma anche tanta infelicità. E' inutile sostenere il contrario. Frida non è riuscita ad ingannarmi. Non avrebbe voluto tutto questo, eppure l'ha avuto. E con grinta l'ha contrastato.
Viva la vida! nacque dalla produzione italiana del suo autore, dalla realizzazione di fatti realmente accaduti nei primi anni del Novecento, a tal punto di nutrire una certa curiosità che aveva raggiunto livelli inimmaginabili. Frida, Diego, Cristina, Stanlin erano ovunque, adempierono alle più diverse funzioni, muovendosi come schiere di anime contrite e dannate che entrarono nella lotteria della vita senza dargli una certa importanza.
La loro presenza, per una lettrice come me che da qualche tempo ha maturato un certo interesse per la Kahlo, divenne oggetto di curiosità e interesse. A tal punto che favorirono e soddisfano le mie richieste leggendo Viva la vida!, condensata in meno di ottanta pagine, acquistando allegramente così la mia attenzione, convinta che questa lettura avrebbe sortito innumerevoli effetti.
Queste creature avevano preso vita propria di nascosto, inaspettatamente. E questo tentativo di spiarli impunemente, avvicinarli, facendogli sentire il mio respiro sulla loro pelle, mi ha sorpreso così tanto che, al prossimo giro in libreria, mi accaparrò di una copia. Non risulta quindi una coincidenza se Frida sovvenne e sopraggiunse al termine di un periodo brutto e insoddisfacente, emettendo un battito che ricorda gli antichi poemi dickensiani.
Fra la bellezza di scenari mai visti, ho magnificamente accolto il romanzo di Cacucci non dando più peso a nulla. Ne alla mia inutilissima vita, ne alle delusioni morali che il tempo sono certa farà evaporare.
L'essenziale era quello su cui ruota l'intero romanzo: il personaggio di Frida. Questa ragazza dotata di una bellezza che si concentra maggiormente negli occhi, così profondi da dare un senso di smarrimento e vertigine. Il mondo esterno mi stringeva da ogni parte, così tangibile, impenetrabile, incontestabile come una foresta. Rendendo ai miei occhi questa vicenda un bellissimo monologo in cui non ci si può non restare ammaliati, stregati, e ritrovarsi unanime con la stessa Frida. Un monologo che ha scandito bellissimi momenti in sua compagnia, in cui mi sono persa e poi ritrovata, mediante i colori estrapolati da una tavola particolare e meravigliosa. Ineffabile e profondo come un sogno splendido e benefico.

I cambiamenti ci sconcertano, ci terrorizzano, perché noi cerchiamo la calma, la pace, perché anticipiamo la morte morendo in ogni istante della nostra vita.


Valutazione d'inchiostro: 4

10 commenti:

  1. Ciao, ho letto questo mini-libro tempo fa (trovi la mia recensione sul mio blog); Frida è Frida e qui viene descritta in modo esemplare!

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    1. Sono d'accordo, Benedetta! Il personaggio di Frida mi affascina un sacco, e presto vedrò di arricchire il mio bagaglio culturale ☺

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  2. Adoro la storia di Frida Khalo, molto triste, ma ricca di possibili riflessioni sulla vita. Assurdo che un libro così piccino sia stato così intenso. Devo ricordarmelo!! Grazie Gresi:)

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  3. it seems very interesting books. i will try to read it.thanks for sharing.
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  4. Sono davvero contenta che anche a te sia piaciuto questo titolo perché io l'ho adorato. L'ho letto tra anni fa e da allora mi riprometto di recuperare altro di Cacucci e prima o poi devo proprio farlo.

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    1. Anch'io l'ho adorato, così come ho adorato Frida e la sua storia ☺ sicuramente in futuro leggerò altro che la riguarda ☺

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  5. Ecco, ero proprio curiosa di leggere una recensione su questo libro, poichè qualche mese fa quando ero in cerca di titoli che mi consentissero di avvicinarmi al personaggio di Frida Kahlo ero in dubbio fra questo e quello che poi di fatto ho comprato (la biografia scritta da Hayden Herrera, l'ho anche recensita nel blog poche settimane fa).
    Ma di questo mi era rimasta una gran voglia, e si sa, le voglie in gravidanza sono pericolose ^_^.
    Mi sa che lo recupero dalla wishlist di Amazon...

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    1. Io invece vorrei leggere la biografia scritta da Hayden Herrera :) Dopo questa lettura, mi è rimasta addosso una curiosità appiccicosa e mi piacerebbe leggere qualcos'altro su questo personaggio contorto, proprio come Frida :)

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