Mi sono unita allo sconcerto generale, all'insoddisfazione di chi
prima di me ha letto questa storia, solo con un mero sorriso stampato sulle labbra.
Un sorriso di pura circostanza. Ciò che in molti romanzi molti lettori hanno
riscontrato spavento, paura, quasi disgusto, per me e per tanti altri lettori la
lettura di questo romanzo è stata in parte insoddisfacente; sono riuscita a
stento a realizzare che Sleeping beauties sia stato scritto dal re dell'horror e
da suo figlio.
Con la sensazione che avrei provato il brivido della paura
scorrermi sulla pelle, mi sono così incamminata lungo un sentiero insidioso,
oscuro, incerto, avanzando a tentoni, lungo la sponda di un manicomio, finchè
non mi sono avvicinata all'oggetto del mio interesse. O, per meglio dire, alle
donne protagoniste di queste cruenti, realistiche pagine. Si, è certamente una
cosa orribilante quello che è trattato in questo volume. Quel porgere violenza alle
donne. Eppure, sebbene qualche discrepanza, gli autori di questo libro hanno raccontato
di questa figura con forza, dolore, coraggio, come le più pesanti delle croci,
come se loro stesse si aspettassero un simile martirio.
Titolo: Sleeping beauties
Autore: Stephen King e Owen King
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Prezzo: 21, 90 €
N° di pagine: 652
Trama: Dooling è una piccola città fortunata del West Virginia, con
una splendida vista sui monti. Appalachi e lavoro per tutti. E a Dooling, infatti,
che qualche anno fa è stato costruito un carcere all'avanguardia destinato solo
alle donne, che siano prostitute o spacciatrici, ladre o assassine, o ancora
tutte queste cose insieme. Ed è una di loro, in una notte agitata, ad annunciare
l'arrivo della Regina Nera. Per il dottor Norcross, lo psichiatra della
prigione, è routine, un sedativo dovrebbe sistemare tutto. Per sua moglie Lila,
lo sceriffo di Dooling, poteva essere un presagio. Perché poche ore dopo, da una
collina lì vicina, arriva una chiamata al 911, ed è una ragazza sconvolta a urlare
nel telefono che una donna mai vista ha ammazzato i suoi due amici, con una
forza sovraumana. Il suo nome è Evie Black. Intorno a lei svolazzano strane falene
marroni e sembra venire da un altro mondo. Lo stesso, forse, dove le donne a
poco a poco finiscono, addormentate da un'inquietante malattia del sonno che le
sottrae agli uomini. Un sonno dal quale è meglio non svegliarle.
La recensione:
Dopo
un intensa e fervida settimana, il weekend mi vide impegnata con la lettura di
un romanzo che l'anno scorso era stato ampiamente giudicato. Ogni lettore si era
sforzato di vederlo da un certo lato, ogni lettore si era sforzato a vedere il
lato ottimistico di questo nuovo esperimento del re dell'horror, in progetto
con suo figlio maggiore, trascurando forse volontariamente gli sconvolgenti
invettivi letterari di alcuni suoi romanzi che vengono caldamente ricordati e
osannati, a anni e anni di distanza. Dopo la fervida lettura di 22/11/63, mi sono recata fra le pagine di
questo romanzo covando segretamente nel cuore la beata speranza che quella fra
le pagine di Sleeping beauties sarebbe
stata la storia perfetta giunta al momento perfetto. Ma dopo qualche pagina, ho
compreso che quello che avrei riscontrato in queste pagine non sarebbe stato altro
che tedio, insoddisfazione, da cui parevo quasi esserne ammalata. Le donne che
popolano questo romanzo sembravano reggessero le redini di una vettura che
tutto sommato non condurrà da nessuna parte, in nessun posto in particolare, se
non nei cuori degli algidi protagonisti che non fecero altro che suscitarmi
dispiacere e tanta tristezza .. Un risultato non propriamente positivo, anche
se a me le storie che mettono una certa malinconia, rappresentano il prototipo
perfetto di quel sacrificio innaturale e illogico per cui alla fine mi innamoro
di certi tipi di storie.
Avevo
preso consapevolezza che la sfida indetta su Facebook, questo mese prevedesse
il progetto di dover leggere un romanzo scritto a quattro mani. E Sleeping beauties pareva ottimo e promettente,
sotto certi aspetti, inquietante e sconvolgente sotto altri.
Si,
in senso lato Sleeping beauties è
indubbiamente una storia discretamente sinistra. Ma il numero spropositato di
personaggi che affollano queste pagine come detenuti in una stanza di un manicomio,
spezza la continuità. Smorza la tensione, il brio dell'esistenza di queste creature;
forse sarebbe stato più preferibile dirigere l'attenzione su una sola figura.
Il momentaneo sentimento di eccitazione per l'avventurarmi in questo nuovo viaggio
cessò quando vidi questa storia appassirsi, la sua lettura divenire penosa e angosciante.
Forse lo era già dalla trama, che la quarta di copertina riporta dettagliatamente
bene. Oppure il momento in cui il figlio del re aveva depositato il suo zampino
in attesa di tempi più felici…
Il
mio interesse verso le opere kinghiane, dopo la lettura di questo volume che
tutto sommato non reputo malvagia, non penso cesserà di esistere. Penso solo
che prima di compiere un passo bisogna ponderare bene ogni cosa, rendere chiara
e risolvibile ogni questione o faccenda, trascinando via chi legge da una realtà
monotona e destabilizzante.
Sono
stati i continui cambi di voce, i pochi momenti di lucidità a insoddisfarmi.
Non le ferite ancora sanguinanti che bruciano sulla pelle di donne sole,
tormentate, benchè ogni tanto ancora dolessero. Ma il forte senso di malessere
che aleggia tuttorno. Come falene lucenti e svolazzanti intrappolate in un barattolo.
Nessuna responsabilità, nessun ricordo di ciò che è veramente accaduto, nessuna
idea riguardo a ciò che è stato. E nessuna risposta in proposito. A quel punto
mi sono ritrovata stretta nella morsa di dubbi, perplessità, questioni
illoggiche. E' stato questo il mio stato mentale, quando arrivai quasi in
sordina fra le pagine di questo caso letterario. Fu così che mi ritrovai unanime
al resto dei lettori, che avevano letto e giudicato prima di me questa opera,
completamente sconcertata, diffidente, con la testimonianza vivida di gruppi di
anime che con le loro osservazioni sconvolgeranno ogni cosa.
La
mente umana è sempre stata motivo di grande fascino per me, e l'occasione di
leggere Sleeping beauties è stata davvero
irresistibile. Il mio spirito però non ha potuto rifocillarsi come credeva;
questa storia non possiede niente di così spaventoso o sconcertante che resterà
saldamente legato alla mia memoria. Celebrato con grande fervore il suo apparire
nel mondo, apparire "normali" in un luogo che di normalità ha ben
poco, è stato uno dei punti forti dell'intero romanzo. Anzi, forse l'unico. Rappresentato
oggi in tutte le salse, ha corroso e annientato lo spirito di molte donne che, come
delle valorose combattenti, dominano sulla scena come figure invisibili a cui
però è sottoposto un trattamento speciale.
Conducendomi
fra le vecchie mura di un ospedale psichiatrico, di un manicomio, in case umili
ma fatiscenti, in un mondo squilibrato come l'irregolare tic tac di un
orologio, una storia che lentamente avanza verso un muro di distruzione. Disperazione,
follia. Fra gesti sconsiderati e folli, e il flusso lento della storia che
scorre silenziosamente in un paesaggio famigliare, una favola dark inzuppata di
sofferenze e atrocità in cui la figura della donna cammina incompresa e sola,
senza fermarsi, lungo il tragitto della morte.
Valutazione
d'inchiostro: 3
Non mi sembra male anche se devo ammettere che, come trama, preferirei leggere prima altri romanzi di King.
RispondiEliminaSì, penso anch'io ☺☺ non una lettura malvagia, ma che non consiglierei spassionatamente ☺
EliminaIo sono stata attratta dalla cover, lo ammetto, ma non essendo una gran conoscitrice di King (ho letto solo Le notti di Salem), mi sono fidata delle recensioni, che come la tua, non sono del tutto positive e per adesso non credo che mi ci approccerò.
RispondiEliminaNon è una lettura malvagia, Beth! Il problema, a mio avviso, è che l'idea alla base è buona ma strutturata male... Leggerò sicuramente qualcos'altro del re, solo non adesso ;)
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