martedì, aprile 23, 2019

Gocce d'inchiostro: Il dardo e la rosa - Jacqueline Carey

Dopo aver trascorso due settimane lunghe e intense in compagnia di Phèdre, eccomi qui, seduta alla scrivania, dinanzi al computer, a riporre quelle poche righe che, anche se per poco tempo, mi permetteranno di guardarmi dentro. Scandagliano la mia anima semplice, ma appassionata. E, guardandomi, rafforzano il pensiero che il mio tempo trascorso con i personaggi di Jacqueline Carey non è stato assolutamente inutile, piuttosto effimero ma netto.
Fra le sue pagine non ho potuto decidere niente che non riguardasse le sorti di una giovane e attraente cortigiana, nemmeno la forma di una singola profezia. L'autrice aveva già deciso per lei, ed io ho accolto nel mio grembo questa storia accettandola in tutta la sua meravigliosa essenza. Il mio parere in proposito non poteva non essere ottimo. Ma quale saranno le sorti che decideranno la forma di questo meraviglioso disegno e che mi indurranno a seguire una strada non ancora del tutto spianata?
La storia de Il dardo e la rosa è il primo volume di una saga fantasy che al principio non aveva infervorato il mio animo come confidavo; gli innumerevoli personaggi, la protagonista sbalottolata da una tribù a un'altra, da una famiglia illegittima a un'altra, mi avevano costretta a prendere una sofferta decisione di commiato. Ma adesso?
Che cosa ho fatto? Perché ho atteso così tanto? E il desiderio particolare di proseguire le vicende della coraggiosa Phèdre sono adesso parte di una vita che deve ancora maturare. Un legame appena concepito, e presto confido in netta espansione.

Titolo: Il dardo e la rosa
Autore: Jacqueline Carey
Casa editrice: Tea
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 888
Trama: Terre D'Ange: un regno fondato dagli angeli e popolato da individui in cui la bellezza mirabiile si accompagna a un'incondizionata libertà fisica e mentale. Un unico precetto guida infatti le Tredici Case che lo dominano: Ama a tuo piacimento. Destinata sin dalla tenera età a servire in una delle Case, Phèdre è nata con una piccola macchia scarlatta nell'occhio sinistro. Per molti, un difetto irrimediabile. Per altri, un segno rarissimo e sconvolgente: il Dardo di Kushiel, il marchio che contraddistingue le "anguissette", coloro che possono mescolare la sofferenza e il piacere per natura e non per costrinzione. Ma quando il nobile Delaunay la riscatta, il futuro di Phèdre si apre verso l'ignoto: non consumerà i suoi giorni come perfetta cortigiana, diventerà una spia. Il regno di Terre d'Ange, infatti, è inquieto e agitato, e Delaunay vuole scoprire chi sta tramando nell'ombra.


La recensione:

Siamo stati creati per gustare la vita e per berne il calice sino alla feccia, amarezze e dolcezze insieme.

Un pomeriggio di metà aprile, quando il freddo, la pioggia e gli innumerevoli sbalzi di temperatura si prendevano ancora gioco di noi poveri esseri umani, apparve perfettamente nitido il mio desiderio di leggere, dopo qualche anno da che lo avevo acquistato, il primo romanzo di Jaqueline Carey. Ho osservato l'intenzione di abbracciare questa nuova storia seduta nel mio scricchiolante letto, con il desiderio insopprimibile di dare voce a chi non aveva ancora avuto voce, inducendomi a provare o sentire cose che non avevano una loro tonalità.
Eppure, non c'è stato nessuno con cui potessi confidarmi. Nessuno a cui potessi fare una telefonata pur di approfondire la mia conoscenza con i personaggi della Carey. Era una storia d'amore, di amicizia e d'avventura a cui qualche tempo fa non avrei speso nemmeno un centesimo. Probabilmente nella libreria più vicina della mia città avrei presto cambiato idea, attratta da nuove e splendide copertine di romanzi ancora da leggere e vivere. Naturalmente così non avrei potuto più incontrare Phèdre, conoscere i suoi temibili segreti, né mantenere o stabilire un certo contatto. Una volta che stringo un legame intimo con qualcuno, reciderlo è davvero difficile.
La storia della bella e coraggiosa Phèdre, per qualche lasso di tempo, mi creò turbamento. Era come se avvertisse impercettibilmente l'equilibrio della gravità terrestre, esercitando tuttavia ben presto una certa influenza sul mio corpo. Infatti, sebbene il mio incontro con il mondo careyiano sia stato piuttosto remoto, ho provato uno strano senso di vuoto, quasi abbandono, quando giunse il momento in cui dovetti separarmene.
Per scacciare questo senso di languore, questo strano senso di malessere, racchiudo in queste poche pagine un rimasuglio di quello che è un pezzo di una  melodia scaturita da un poema solenne, tragico, drammatico, che richiama alla mente quell'autocompletamento interiore che ogni scrittore, ogni autore desidera, e ciò è stato davvero sorprendente. La storia della dolce Phèdre in poco tempo è diventata la musica di sottofondo ideale per un poema fantastico come questo.
Ed è così che, a dispetto delle mie previsioni e di ciò che avrei potuto pensare, è stato davvero bellissimo essere catapultati in un mondo che, anche se avessi dato una sbirciatina, avrei dovuto seguire una strada diversa rispetto a quella che avevo seguito sin ora. Il dardo e la rosa è un grido di amore e battaglia incorniciato in pagine che sono state scritte come una canzone bellica, profonda ed emozionante. Un'avventura sorprendentemente bella ed entusiasmante di cui l'unica soluzione, a parte quella di confidare in qualcosa di più bello e tranquillizzante per la dolce Phèdre, è stata quella di mettersi a leggere. Ma anche qui ho potuto vedere una certa luce, ed è stato davvero impossibile mantenere una certa calma, restare vulnerabili, evitare di emettere alcun sussulto o brivido involontario che scorresse lungo il mio corpo. Phèdre aveva finalmente trovato il suo scopo per vivere. Aveva finalmente scoperto la concretezza delle sue origini, ed era libera di vagare nel buio ripensando al tempo che avremmo trascorso assieme.
Quella di Jacqueline Carey è una fiaba di un certo calibro, epico/ fantastico che ha vasti richiami al passato, intriso di romanticismo, sesso, di cui il lettore si sente così non solo partecipe ma testimone di misteri, segreti inviolati, mediante parole semplici o irripetibili, interrotti da qualche aggressione brutale, cozzando mediante sentimenti di odio e amore dal quale ci si sente ammaliati. E' stato così che questo primo volume di questa magnifica saga ha assunto un ruolo piuttosto importante nella mia vita.
Dal palcoscenico artificiale di un'altra vita, di un altro mondo, un altro mistero offuscava il destino di una giovane donna che ovviamente preludeva alle brutalità successive. Nel superarli, ho avvertito il disagio di come la donna viva in una condizione di perenne costrinzione, obblighi e disagi. Idiomi che sembrano piuttosto lontani, eppure così vicini.
Un trionfo di bellezza, un certo amore per le arti e la mitologia, uno sciame di personaggi che si sono mossi con una certa velocità alla ricerca di un sentimento che forse non esiste nemmeno, appostati qua e là, Il dardo e la rosa è un poema romantico, sensuale e seducente da cui però traspare una certa incertezza, un certo abbandono. La Carey, devo ammettere, a proposito, ha realizzato un lavoro eccezionale. Attenta, curiosa, osservatrice, di cui questa sua prima opera è un esempio per l'amore che ella riserva al mondo orientale e con il quale esplora il cuore umano, con delicatezza e libertà.

Il dolore fioriva in ogni parte di me, nascendo alla base della spina dorsale per poi irradiarsi verso l'esterno. Il dolore cancella ogni altra cosa; in esso esiste solo l'eterno presente.

Valutazione d'inchiostro: 4

12 commenti:

  1. Lo incrocio in libreria da anni e anni. Chissà... Mi affascina!

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    1. Anche io lo acquistai perché affascinata. Dopo 4 lunghi anni mi sono decisa a leggerlo.. Mi pento solo di non averlo fatto prima 🙄

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  2. libro interessante😊Non avevo sentito... grazie per la condivisione😊

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  3. è uno di quei libri che mi riprometto sempre di leggere e poi non leggo mai :(

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    1. Non te ne pentirai, Claudia! È una lettura godibilissima e avvincente 😊 mi è piaciuto davvero tanto 😊

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  4. Il mondo costruito dall'autrice mi ha sempre ispirato molto, ma non ho mai deciso di leggerlo perché sono frenata dal forte elemento romance che nei romanzi mi annoia molto.

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    1. Ti capisco Beth, ma ti assicuro che qui è ben congegnato e non induce ne al tedio ne al forte impulso di saltare le pagine 😉📚

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    2. Fammi sapere <3 Io presto proseguirò la serie con gli ultimi due romanzi della saga :)

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  5. penso di avere questo ebook da 5 anni almeno, mi riprometto sempre di leggerlo, prima o poi ce la farò

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    1. Più o meno è stata anche per me la durata di tempo del libro non ancora letto e riposto sullo scaffale. Questa lettura mi ha permesso di riflettere, e di comprendere come certi romanzi hanno bisogno del loro momento per raccontarsi 😊

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