La
visione di Smooth tooth fu una bellissima scoperta: una grande, bella
rivisitazione del nostro tempo, in chiave fantastico, fatta in qualche mese
durante il periodo più tragico della pandemia da Covid 19, con un mondo decimato
dall’ansia, le paure, i timori di non saper come affrontare questa minaccia
sconosciuta e incombente. Una pandemia generale, famiglie attanagliate dal
dolore, dai rimorsi, dalla solitudine; una nicchia insomma in cui ho potuto
rifugiarmi dalla monotonia generale in cui mi sono sentita parte a condividere la storia del
protagonista, Gus, un ragazzino speciale ma molto dolce. Lo si osserva dal
primo momento in cui Dio l’ha accolto in questo triste mondo, valicando ogni
sua fase, fin quando raggiunti il periodo della prima adolescenza assistere ad
una vera e propria svolta, fra ostacoli e impedimenti vari, ci impone a non
poter fare nient’altro che assisterlo in questo lungo e impervio cammino non
facendo nient’altro che stare su un parapetto e guardare l’orizzonte affinchè
il povero Gus ottenesse ciò che più desidera. Ritrovare la sua mamma.
E molto presto fui travolta dalla risacca disomogenea del tempo. Poi dallo stesso Gus, dal suo essere bambino speciale in balia delle sorti di un destino crudele e nefasto. Che particolarità cela Gus? Non sarà di certo questa recensione a rivelarvelo, ma il mio più caloroso invito a conoscerlo e scoprirlo in ogni sua sfumatura. E che sfumature!
Il potere assoluto di poter essere chi siamo senza aver paura di mostrarci al mondo, con ansia, frustrazione, gioie che vanno e vengono come l’andamento delle onde, a cui ci si aggrappa alla vita come una prova d’amore. Persino per chi non la sopporta più, che non vede alcuna ragione per andare avanti, che si sente soffocare, facendo a meno di qualunque cosa.
Ottima recensione, grazie
RispondiEliminaA te ☺️❤️
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