giovedì, aprile 20, 2023

Romanzi non convenzionali

Mi piace tantissimo leggere, e, come tale, amo classificare ogni romanzo mi si presenta davanti. Romanzi brevi, romanzi lunghi, non importa. Qualunque risma di carta che possa trasmettere qualcosa, donarmi sensazioni o emozioni, e vivono relegate fra le vecchie mura della mia camera. Nel santuario magico di casa mia, come li definisco scherzosamente. È capitato dunque, nella mia carriera di lettrice, di imbattermi nella lettura di romanzi non propriamente convenzionali. In che senso? Nel senso che alcuni elementi per così dire ordinari mutano in straordinari. Lasciano un segno nella memoria di chi legge e, risiedono silenziosamente nel nostro spirito, affinchè qualcosa o qualcuno possa rievocarli. Ed ecco che, da questa idea, ho partorito un post, l’ennesimo, con una lista non indifferente di romanzi che esplicano esattamente questo mio definirli straordinari. Alcuni che non ho particolarmente apprezzato, altri che sono marchi indelebili sulla pelle. Tuttavia, tutti con in comune l’idea o la possibilità di aver trattato me, la mia anima, la piccola cittadella della mia coscienza, con una specie di quieta deferenza, che un po' sgomenta e un po' grata che accettassi tali inviti tendono a fare da spettatori lasciando che siano essi stessi ad esprimersi.

Primo di questo romanzo il seguito di una dulogia che esplica le difficoltà di una figlia, i suoi disagi, a non sentirsi amata dalla sua stessa famiglia.


Titolo: Borgo sud
Autore: Donatella Di Pietroantonio
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 168
Trama: E’ il momento più buio della notte, quello che precede l’alba, quando Adriana tempesta alla porta con un neonato tra le braccia. Non si vedevano da un po’, e sua sorella nemmeno sapeva che lei aspettasse un figlio. Ma da chi sta scappando? E’ davvero in pericolo? Adriana porta sempre uno scompiglio vitale, impudente, ma soprattutto una spinta risoluta a guardare in faccia la verità. Anche quella più scomoda, o troppo amara. Così tutt’a un tratto le stanze si riempiono di voci, di dubbi, di domande. Entrando nell’appartamento della sorella e di suo marito. Adtiana, arruffata e in fuga, apparente portatrice di disordine, indicherà la crepa su cui poggia quel matrimonio: le assenze di Piero, la sua tenerezza, la sua eleganza distaccata, assumono piano piano una valenza tutta diversa. Anni dopo, una telefonata improvvisa costringe la narratrice di questa storia a partire di corsa dalla città francese in cui ha deciso di vivere. Inizia una notte interminabile di viaggio – in cui mettere insieme i ricordi -, che la riporterà a Pescara, e precisamente a Borgo Sud, la zona marinara della città. È lì, in quel microcosmo così impenetrabile eppure così accogliente, con le sue leggi indiscutibili e la sua gente ospitale e rude, che potrà scoprire cos’è realmente successo, e forse fare pace col passato.

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Questo romanzo, così come un altro che ho desiderato leggere della sua autrice, non mi è piaciuto. Io e la sua creatrice camminiamo su due binari completamente diversi. Questa storia però è l’emblema dell’amore che nasce fra due sorelle, ma così particolare e … nocivo da mettere a repentaglio la loro stessa vita.


Titolo: Abbiamo sempre vissuto nel castello
Autore: Shirley Jackson
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 182
Trama: "A Shirley Jackson, che non ha mai avuto bisogno di alzare la voce", con questa dedica si apre "L'incendiaria" di Stephen King. E' infatti con toni sommessi e deliziosamente sardonici che la diciottenne Mary Katherine ci racconta della grande casa avita dove vive reclusa, in uno stato di idilliaca felicità, con la bellissima sorella Constance e uno zio invalido. Non ci sarebbe nulla di strano nella loro passione per i minuti riti quotidiani, la buona cucina e il giardinaggio, se non fosse che tutti gli altri membri della famiglia Blackwood sono morti avvelenati sei anni prima, seduti a tavola, proprio lì in sala da pranzo. E quando in tanta armonia irrompe l'Estraneo (nella persona del cugino Charles ), si snoda sotto i nostri occhi, con piccoli tocchi stregoneschi, una storia sottilmente perturbante che ha le ingannevoli caratteristiche formali di una commedia.

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Questo romanzo, invece, è uno dei miei tanti romanzi preferiti. Una delle migliori letture in cui la diversità, il sesso, fanno da cornice e soprattutto prevale il forte desiderio di amare se stessi. Essere compresi, affini al mondo circostante.

Titolo: Middlesex
Autore: Jeffrey Eugenides
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 9, 80 €
N° di pagine: 601
Trama: Calliope Stephanides, detta Callie, poi Cal, una rara specie di ermafrodito, ha vissuto i primi quattordici anni della sua vita come bambina, senza che nessuno si accorgesse della sua anomalia, fino a quando l'arrivo della pubertà l'ha sottoposta (sottoposto) a inevitabili trasformazioni. E adesso, uomo adulto, vuole scoprire le origini della mutazione genetica responsabile di questa sua "eccentricità biologica", e per farlo ripercorre l'intensa, drammatica e a sua volta alquanto "eccentrica" storia della famiglia Stephanides.

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La rappresentazione perfetta di una realtà non molto dissimile dalla nostra il cui finale, così ambiguo e controverso, solleverà un polverone di domande che non pretenderanno altro che delle risposte. Risposte tuttavia che una volta svelate potrebbero ridurre il brivido della nostra eccitazione al riguardo. L'intensità e la forza che l'autore riversa nei riguardi delle protagonisti e il loro modo di amalgamarsi così bene. Un amore intenso, profondo che va al di là di qualunque concezione morale e filosofica.

Titolo: La ragazza dello Sputnik
Autore: Murakami Haruki
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 216
Trama: Sumire è una ragazza impulsiva, disordinata, generosa, con il mito di Kerouac e della scrittura. Myu è una donna matura, sposata, molto ricca e molto bella. Sumire ama Myu come non ha mai amato nessun ragazzo. E Myu parrebbe provare lo stesso sentimento, ma uno schermo invisibile sembra separarla dal sesso, e forse dal mondo. Riusciranno a incontrarsi o si perderanno senza lasciare traccia come lo Sputnik, condannato a vagare nello spazio per sempre? A raccontarci la storia è un giovane senza nome, prima studente, poi maestro elementare, innamorato di Sumire innamorata di Myu. E così i destini dei nostri tre protagonisti s'inseguono ma non si congiungono mai, simili a satelliti alla deriva per l'eternità.    

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L’impossibilità della morte o l’avvento di un adolescente che si camuffa sotto le mentite spoglie di Gesù Cristo avrebbe generato la creazione di un movimento di cittadini fermamente convinti che grazie alla semplice azione della volontà sarà possibile vincere la morte e che la scomparsa di tante personeè provocata dall’avvento di questo presunto Messia e dalle sue volontarie azioni. 

Titolo: Le intermittenze della morte
Autore: Josè Saramago
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 9, 50 €
N° di pagine: 220
Trama: Un paese senza nome, 31 dicembre, scocca la mezzanotte. E arriva l’eternità, nella forma più semplice e quindi più inaspettata: nessuno muore più. La gioia è grande, la massima angoscia dell’umanità sembra sgominata per sempre. Ma non è tutto così semplice: chi sulla morte faceva affari per esempio perde la sua fonte di reddito. E cosa ne sarà della chiesa, ora che non c’è più uno spauracchio e non serve più nessuna resurrezione? I problemi come si vede, sono tanti e complessi. Ma la morte, con fattezze di donna, segue i suoi imprendibili ragionamenti: dopo sette mesi annuncia, con una lettera scritta a mano, affidata a una busta viola e diretta ai media, che sta per riprendere il suo usuale lavoro, fedele all’impegno di rinnovamento dell’umanità che la vede da sempre protagonista. Da lì in poi le lettere viola partono con cadenza regolare e raggiungono i loro sfortunati ( o fortunati? ) destinatari che tornano a morire come si conviene. Ma un violoncellista, dopo che la lettera a cui indirizzata è stata rinviata al mittente per tre volte, costringe la morte a bussare alla sua porta per consegnarla di persona.


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Protagonista di questa storia un adolescente spinto a largo e consapevole di tante cose; in poche pagine in cui c'è la vita - o per meglio dire, l'adolescenza - di ognuno di noi.

Titolo: Un giorno questo dolore ti sarà utile
Autore: Peter Cameron
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 10 €
N° di pagine: 206
Trama: James ha 18 anni e vive a New York. Finita la scuola, lavoricchia nella galleria d'arte della madre, dove non entra mai nessuno; sarebbe arduo, d'altra parte, suscitare clamore intorno a opere di tendenza come le pattumiere dell'artista giapponese che vuole restare Senza Nome. Per ingannare il tempo,  e nella speranza di trovare un'alternativa all'università, James cerca in rete una casa nel Midwest dove coltivare in pace le sue attività preferite - la lettura e la solitudine -, ma per sua fortuna gli incauti agenti immobiliare gli riveleranno alcuni allarmanti inconvenienti della vita di provincia. Finchè un giorno James entra in una chat di cuori solitari e, sotto falso nome, propone a John, il gestore della galleria che ne è un utente compulsivo, un appuntamento al buio ..

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Un romanzo che non mi è piaciuto per niente, ma che è l’esempio perfetto di racconto sociale. Una lettura che non racconta i libri quanto i battibecchi che avvengono spesso, fra lettori, in una libreria.


Titolo: Una vita da libraio
Autore: Shaun Bythell
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 19
N° di pagine: 384
Trama: Un paesino di provincia sulla costa scozzese e una deliziosa libreria dell'usato. Centomila volumi spalmati su oltre un chilometro e mezzo di scaffali, in un susseguirsi di stanze e stanze zeppe di erudizione, sogni e avventure. Un paradiso per gli amanti dei libri? Bè, più o meno … Dal cliente che entra per complimentarsi dell'esposizione in vetrina, senza accorgersi che le pentole servono a raccogliere la perdita d'acqua dal tetto, alla vecchietta che chiama periodicamente chiedendo i titoli più assurdi, alle mille, tenere vicende di quanti decidono di disfarsi dei libri di una vita. The Book Shop, la libreria che Shaun Bythell contro ogni buonsenso ha deciso di prendere in gestione, è diventata un crocevia di storie e il cuore di Wingtown, villaggio scozzese di poche anime. Con puntuta ironia, Shaun racconta i battibecchi quotidiani con la sua unica impiegata perennemente in tuta da sci, e le battaglie, tutte perse, contro Amazon. La sua è l'esistenza dolce e amara di un libraio che non intende mollare.

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Altro romanzo che non mi ha convinto pienamente, e che però è una bella esplicazione del Nulla come elemento primordiale.


Titolo: Niente
Autore: Janne Teller
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 8, 50 €
N° di pagine: 119
Trama: “Se niente ha senso, è meglio non far niente piuttosto che qualcosa “ dichiara un giorno Pierre Anthon, tredici anni. Poi, come il barone rampante, sale su un albero vicino alla scuola. Per dimostrargli che sta sbagliando, i suoi compagni decidono di raccogliere cose che abbiano un significato. All’inizio si tratta di oggetti innocenti: una canna da pesca, un pallone, un paio di sandali, ma presto si fanno prendere la mano, si sfidano, si spingono più in là. Al sacrificio di un adorato criceto seguono un taglio di capelli, un certificato d’adozione, la bara di un bambino, l’indice di una mano che suonava la chitarra come i Beatles. Richieste sempre più angosciose, rese vincolanti dalla legge del gruppo. È ancora la ricerca del senso della vita? O è una vendetta per aver dovuto sacrificare qualcosa a cui si teneva davvero? Abbandonati a se stessi, nella totale inesistenza degli adulti e delle loro leggi, gli adolescenti si trascinano a vicenda in un’escalation d’orrore. E quando i media si accorgono del caso, mettendo sottosopra la cittadina, il progetto precipita verso la sua fatale conclusione.

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Non una lettura malvagia, ma che non ha esaudito i miei desideri di seguirla appassionatamente in un’avventura che possiede i connotati di qualcosa che avrebbe dovuto sortire fascino, misto a magia.

Titolo: La custode dei peccati
Autore: Megan Campisi
Casa editrice: Nord
Prezzo: 19 €
N° di pagine: 400
Trama: Ha rubato solo un pezzo di pane, ma la giovane May avrebbe preferito essere impiccata come tutti gli altri ladri. Invece  il giudice ha scelto per lei una condanna peggiore della morte: diventare una Mangiapeccati. Dopo la sentenza, May è obbligata a indossare un collare per essere subito riconoscibile e le viene tatuata la lettera S sulla lingua. Da quel momento, non potrà mai più rivolgere la parola a nessuno. Poi inizia il suo apprendistato presso la Mangiapeccati anziana che, nel silenzio più assoluto, le insegna le regole del mestiere. Un mestiere spaventoso: raccogliere le ultime confessioni dei morenti, preparare i cibi corrispondenti ai peccati commessi e infine mangiare tutto, assumendo su di sé le colpe del defunto, la cui anima sarà così libera di volare in Paradiso. Le Mangiapeccati sono esclusivamente donne, disprezzate e temute da tutti, eppure indispensabili. E infatti, un giorno, May e la sua Maestra vengono convocate addirittura a corte, dove una dama di compagnia della regina è in fin di vita. Dopo la confessione e la morte della donna, però, alle due Mangiapeccati viene portato un cuore di cervo, un cibo da loro non richiesto e che rappresenta il peccato di omicidio. Sconcertata, la Maestra di May, si rifiuta di completare il pasto e viene imprigionata per tradimento. Rimasta sola, la ragazza china la testa e porta a termine il compito, ma in cuor suo giura che renderà giustizia all’unico persona che le abbia mostrato un briciolo di compassione. Quando viene chiamata ancora a prestare i suoi servigi a corte, May intuisce che una rete di menzogne e tradimenti si sta chiudendo sulla regina e che solo lei è in grado d’intervenire. Perché essere invisibile può aprire molte porte, anche quelle che dovrebbero restare chiuse per sempre…

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Una saga letteraria il cui approccio è stato bizzarro, ma che, una volta approcciatami, ha generato un divertimento maggiore di quanto mi ero aspettata, poichè la storiadi Jacob e dei suoi Amici Speciali è stata davvero contagiosa, dopo peripezie inaudite nei più lontani e reconditi luoghi dell'America. 

Titolo: La casa per bambini speciali di Miss Peregrine, la saga
Autore: Ransom Riggs
Casa editrice: Rizzoli
N° di pagine: 1800
Trama: Quali mostri popolano gli incubi del nonno di Jacob, unico sopravvissuto allo sterminio della sua famiglia di ebrei polacchi? Sono la trasfigurazione della ferocia nazista? Oppure sono qualcosa d'altro, e di tuttora presente, in grado di colpire ancora? Quando la tragedia si abbatte sulla sua famiglia, Jacob decide di attraversare l'oceano per scoprire il segreto racchiuso tra le mura della casa in cui, decenni prima, avevano trovato rifugio il nonno Abraham e altri piccoli orfani scampati all'orrore della Seconda guerra mondiale. 
Soltanto in quelle stanze abbandonate e in rovina, rovistando nei bauli pieni di polvere e dei detriti di vite lontane, Jacob potrà stabilire se i ricordi del nonno, traboccanti di avventure, di magia e di mistero, erano solo invenzioni buone a turbare i suoi sogni notturni. O se, invece, contenevano almeno un granello di verità, come sembra testimoniare la strana collezione di fotografie d'epoca che Abraham custodiva gelosamente. Possibile che i bambini e i ragazzi ritratti in quelle fotografie ingiallite, bizzarre e non di rado inquietanti, fossero davvero, come il nonno sosteneva, speciali, dotati di poteri straordinari, forse pericolosi? 

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