lunedì, maggio 06, 2024

Slanci del cuore: Romanzi ambientati nei paesi o nei borghi

Sapevo che quando sarebbe giunto questo momento non sarebbe stato semplice parlarne.. Quest’oggi funge da occasione per proporvi, nuovamente, romanzi che esplicano il mio amore per i classici e, nell’insieme, tutti accumunati da un unico elemento: l’ambientazione. Non troppo tempo fa vi ho presentato una bella piletta di romanzi ambientati nelle campagne, quest’oggi vi propongo qualcosa di simile, ma con niente di così eclatante che già non sapete. Eppure ho deciso di farlo senza tuttavia riferirmi al fatto, che considero questi testi come romanzi della vita, anche se forse per qualcuno lo sono. Eppure, in questi testi, le cui vicende si svolgono principalmente fra brughiere verdeggianti e incolte, c’è qualcosa di me. Ogni romanzo rivela qualcosa di mio, e nel riconoscere questi pezzi d’identità non mi sento intrappolata quanto viva. Viva, grata di farne parte, per le vite innumerevoli vissute, ciò che mi sono lasciata alle spalle e, alla fine, che ne è rimasto.

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Drammatico, moralista, richiamo costante alle paure, al senso di conforto e solidarietà che è insito in ognuno di noi, alla cooperazione affinchè sia possibile raggiungere ogni cosa, il titolo originale prevedeva il riferimento a fatti di cronaca realmente accaduti, dicotomia fra vecchio e nuovo, forte e debole, che si conserva nel tempo come modo, metodo per raggiungere la nostra anima.

Titolo: Uomini e topi

Autore: John Steinbeck

Casa editrice: Bompiani

Prezzo: 12 €

N° di pagine: 139

Trama: George Milton si occupa da sempre con ferma dolcezza di Lennie Small, un gigante con il cuore e la mente di un bambino. Il loro progetto, mentre vagano di ranch in ranch, è trovare un posto tutto per loro a Hill Country, odve la terra costa poco: un posto piccolo, giusto qualche acro da coltivare, e poi qualche pollo, maiali, conigli. Ma le loro speranze, come “ i migliori progetti predisposti da uomini e topi” ( è un verso di Burns), sono destinate a sbriciolarsi.

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L'amore fra Cytherea e Stephen brucia ancora nella mia testa, che ha ravvivato la fiamma dell'amore intenso che ho nutrito per Tess e Angel. Solenne e superstizioso, fantasia architettonica che richiama alla mente tragici episodi shakesperiani che Hardy ha riesumato col suo tocco spiccatamente realistico e drammatico. 

Titolo: Estremi rimedi

Autore: Thomas Hardy

Casa editrice: Fazi

Prezzo: 18 €

N°di pagine: 540

Trama: Le sfortunate vicende di una giovane donna, Cytherea Graye, sono il tema portante del romanzo. Già orfana di madre, Cytherea perde anche il padre e rimane da sola con il fratello Owen; insieme decidono di trasferirsi in un'altra città, per trovare una casa e un lavoro e ricominciare da capo. Qui conoscono Edward Springrove, di cui Cytherea si innamora, corrisposta. Dopo vari tentativi falliti, la ricerca di un lavoro va a buon fine anche per lei e viene assunta come dama di compagnia presso una ricca signora che scoprirà poi essere il grande e sfortunato amore che suo padre aveva avuto i gioventù. Proprio durante il soggiorno in casa della signora, Cytherea viene a sapere che non lontano da lì vive la famiglia del suo amato Edward, che però è già fidanzato con un'altra donna. Delusa e sconcertata decide di dimenticarlo. È a questo punto che entra in scena un personaggio misterioso, Manston, inspiegabilmente spalleggiato e protetto dalla signora, che si intuisce debba avere con lui un legame segreto e molto speciale. Dopo un lungo e poco chiaro corteggiamento Cytherea acconsente, suo malgrado, a sposarlo, ma sarà solo per scoprire - per fortuna prima che il matrimonio avvenga - che la prima moglie di Manston non è affatto morta e che il fidanzamento di Edward è stato sciolto e lui è finalmente libero. 

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Non solo quella pantomima scissione fra vecchio e nuovo in cui il vecchio sembra mescolarsi al nuovo con estrema cura, ma il bisogno impellente di scovare quella via di fuga, una libertà intrinseca a qualunque forma di possessione e ossessione, slancio di azioni e pensieri che si tramutano in impulsi emotivi la cui ondata è però talmente travolgente da aprire varchi nel cuore. 

Titolo: Estate

Autore: Edith Wharton

Casa editrice: Elliot

Prezzo: 17, 50 €

N° di pagine: 185

Trama: La giovane Charity trascorre una vita noiosa a North Dormer, nel New England. Arrivata in città dalla “Montagna”, dove viveva in misere condizioni in una comunità di reietti, era stata adottata da bambina dall’avvocato Royall, ora rimasto vedovo. Un giorno nella biblioteca in cui lavora appare l’affascinante architetto Lucius Harney, il quale mostra subito un interesse particolare per la ragazza. Il patrigno, che ha già fatto delle avances a Charity chiedendole di sposarlo, fiuta una complicità tra i due e cerca di ostacolarli. Nonostante i suoi tentativi, Charity e Lucius diventano amanti ma, con la fine dell’estate, anche quell’amore si avvia verso l’autunno, portando con sé le conseguenze della scandalosa relazione.

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Diretta in nessun posto in particolare, né filo conduttore di un progetto architettonico le cui basi sono debolucce, poggiano sulla fantasia anziché sulla realtà, parecchio scarno ma che si alimenta di emozioni. Sentimenti scaturiti dalla semplice lettura di missive, messaggi, spesso mai raggiungibili, di cui io ho osservato imbambolata ma dibattendomi fra il possibile e il discutibile. La sua autrice avrebbe portato messaggi, questo romanzo avrebbe dovuto trasmettere qualcosa.


Titolo: Appetricchio

Autore: Fabienne Agliardi

Casa editrice: Fazi

Prezzo: 18 €

N° di pagine: 284

Trama: Situato sul fianco di una montagna, non lontano dal mare, separato dal resto della vallata da un ponte malfermo che gli abitanti non attraversano mai, Appetricchio è il posto dove tornare per far pace con noi stessi e capire chi siamo. È qui che è nata Rosa, la madre di Mapi e Lupo, gemelli di Brescia che ad Appetricchio hanno trascorso tutte le vacanze della loro infanzia. In paese vivono personaggi stravaganti: la maggior parte di loro si chiama Rocco, in onore del santo patrono, nessuno ha un cognome e ognuno parla un dialetto che sembra una lingua straniera, strana e imprevedibile. Andando in auto verso Appetricchio, i protagonisti ricordano con nostalgia le avventure semplici e i rapporti genuini vissuti in quel posto che è sempre rimasto nei loro cuori, fino a svelare, con un inaspettato colpo di scena, il motivo che li ha tenuti lontani per un periodo così lungo della loro esistenza. Un romanzo unico e originalissimo, dall’atmosfera avvolgente e piena di rimandi,

capace di creare un sentimento nostalgico di forte immedesimazione con la descrizione del paese sospeso nel tempo che qui assume una valenza quasi universale. Diverso a ogni pagina, in grado di sorprendere il lettore con il suo stile pirotecnico e le sue vivaci trovate linguistiche, Appetricchio è un libro spiazzante e soprattutto una lettura appassionante in cui chiunque potrà ritrovarsi.

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Racconto di personaggi forti e allo stesso tempo fragili, timorosi del senso della vita e del tempo, che non sanno cosa aspettarsi dal futuro, I Gillespie è un affresco per gli amanti del romanzo storico. Un affascinante intreccio di segreti, follia, amori, misteri che, in una miriade di sfumature leggere, emerge dal passato, in una nota impetuosa e inquietante.


Titolo: I Gillespie

Autore: Jane Harris

Casa editrice: Neri Pozza

Prezzo: 18 €

N° di pagine: 508

Trama: Nella primavera del 1888, in seguito al decesso della zia a lei amorevolmente accudita, Harriet Baxter decide di lasciare Londra e viaggiare alla volta di Glasgow. Trentacinque anni, nubile, una piccola rendita annua cui attingere, l'intraprendenza necessaria a sfidare i pregiudizi dell'epoca nei confronti delle donne sole in viaggio. Harriet arriva nella seconda città dell'Impero nell'anno in cui, in occasione dell'Esposizione Internazionale, la vita artistica e culturale della città è animata dagli osannati artisti di Edimburgo e dai protagonisti della <<nuova scuola>> scozzese, il celebre sodalizio di pittori noti come <<i ragazzi di Glasgow>>

Non sono, però, i padiglioni dove si celebra il grandioso spettacolo dell'Esposizione, né le numerose serate mondane che ne rallegrano gli eventi, ma le strade di Glasgow, con il loro giocoso andirivieni di cappelli e parasoli e i loro marciapiedi così pullulanti di forestieri, a offrire a Harriet Baxter l'opportunità della sua vita, la svolta che ne determina il destino.

Durante una passeggiata in una giornata insolitamente calda, Harriet soccorre una distinta signora di circa sessant'anni stramazzata al suolo per un malore sconosciuto. Qualche giorno dopo si ritrova a onorare l'invito, elargito in segno di riconoscenza per il suo bel gesto, a casa dei Gillespie, la famiglia della donna soccorsa. Un appartamento di gente non povera, ma di certo navigante nell'oro a giudicare dall'incerata sul tavolo lisa in più punti e da tazzine e piattini sbreccati. Un appartamento in cui si aggirano Elspeth, l'esuberante madre del padrone di casa che impartisce ordini puntualmente inevasi; Mabel, la figlia di Elspeth inacidita per essere stata abbandonata all'altare; Kenneth, il figlio belloccio tormentato da un segreto inconfessabile; Annie, la dolce moglie del padrone di casa alle prese con l'educazione di due figlie, le ristrettezze economiche e una irrisolta vocazione artistica; le due bambine, la piccola, deliziosa timida Rose e Sibyl dallo sguardo freddo e inflessibile; e, infine, nelle rare occasioni in cui osa mettere il naso fuori dal suo studio-soffitta, il padrone di casa, Ned Gillespie, un giovane, geniale pittore dai tratti meravigliosamente regolari e piuttosto avvenenti, e una punta di tristezza negli occhi blu oltremare.

L'incontro con Ned Gillespie risulta fatale per Harriet Baxter. In lei si fa strada la convinzione, che si muta poi in una missione e, infine, in una vera e propria ossessione, di dover salvare Ned Gillespie. Salvarlo dalla sua indigenza, che gli impedisce di dare libero sfogo alla sua creatività, e salvarlo dalla sua turbolenta famiglia che minaccia di soffocare il suo talento. Una convinzione che, come ogni ossessione, trascina inevitabilmente dietro di sé l'ombra della tragedia.

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La percezione dell'aver perso tutto, il distacco dal mondo, infondono una certa irrequietezza. 

Vuoto su vuoto, come battere la testa contro un muro. E in questo silenzio, in un mondo orrendo, folle, smanioso di potere e privo di amore, si riesce a cogliere qualcosa di significativo. Un vasto assortimento di citazioni bibliche e riferimenti dettagliati sulla vita e la letteratura, in cui Agnes sperimenta le gioie dell'amore carnale attraverso un lungo processo di scoperta della propria condizione di penitente. Tutti incarnati in un unico volto, in quello del suo amato Natan, del piccolo demonio mandato dall'inferno - suo fratello Frederik -, e naturalmente, della sua condizione.

Titolo: Ho lasciato entrare la tempesta

Autore: Hannah Kent

Casa editrice: Piemme

Prezzo: 17, 50 €

N° di pagine: 350

Trama: Strega, seduttrice, colpevole, assassina: Agnes Magnùsdòttir è accusata di molte cose. Perché nell'Islanda dell'Ottocento - immersa nella nebbia come in mille superstizioni, lei -, con la sua bellezza, il suo animo ribelle, la sua intelligenza troppo vivace, è diversa da tutte. Diversa anche per l'uomo che si è scelta: Natan Ketilsson, un uomo più vicino ai diavoli dell'inferno che agli angeli del paradiso, come mormorano nel villaggio, capace di risuscitare i morti con pozioni a base di erbe conosciute solo da lui. E ora che Natan è morto, ucciso da diciotto coltellate, il villaggio decide che la colpevole dell'efferato omicidio non può che essere lei, Agnes. La donna che lo amava. E mentre, ormai condannata, attende la morte per decapitazione, Agnes racconta la sua versione della storia alle uniche persone amiche che il destino le concede nei suoi ultimi giorni: la moglie del suo carceriere, e un giovane e inesperto confessore. E anche se la morte sarà la fine inevitabile, per Agnes la vita continua oltre altrove: nei pensieri, nei sogni, nelle storie che ha letto, e nell'amore per Natan. Le cose che appartengono soltanto a lei, e che nessuno potrà toglierle.

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Un saggio sulla vita, un libriccino dalla mole piuttosto ridotta che, nella sua brevità, mi ha conquistata. Mi ha regalato delle piacevolissime ore in sua compagnia, e fatto prendere consapevolezza che di Baricco non ne ho avuto ancora abbastanza.

Titolo: Castelli di rabbia

Autore: Alessandro Baricco

Casa editrice: Feltrinelli

Prezzo: 8, 50 €

N° di pagine: 210

Trama: A Quinnipak c'è una locomotiva di nome Elizabeth, la locomotiva del signor Rail. A Quinnipak si suona l'umanofono, lo strumento del signor Pekish. Quinnipak è un luogo dove chi vive e chi ci arriva ha una storia scritta addosso. Quinnipak è un luogo che invano cerchereste sulle carte geografiche. Eppure è là.

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Un romanzo che ai più sensibili potrebbe causare disgusto, incertezza, se non addirittura disagio … ma non a me, che ha visto questa storia come un tentativo dell'autrice di cucire due lembi rossi che strisciano verso l'altro, amanti in preda a una forza d'attrazione superiore, riempiendo il mio animo di una meravigliosa melodia o sentimenti che non hanno mai avuto una sua collocazione precisa. Una lettura sublime, fatta di fame carnale, muscoli, pelle e ossa, in cui ci si sente continuamente e inesorabilmente assetati di potere, di follia e passione.

Titolo: Immortal

Autore: Alma Katsu

Casa editrice: Longanesi

Prezzo: 17, 60 €

N di pagine: 442

Trama: E' un inverno che non dà scampo quello che avvolge nel gelo e nella neve il piccolo paese di St Andrew, nel Maine, a pochi chilometri dal confine canadese. E' notte e la foresta ghiacciata pare sussurrare nell'oscurità. Luke, giovane medico di turno al pronto soccorso, si ritrova davanti una ragazza dall'apparente età di diciannove anni e dalla bellezza eterea e struggente. E' atterrita e chiusa nel silenzio, ma i suoi occhi sembrano gridare. Ha appena ucciso un uomo, abbandonandone il cadavere nel bosco. Si chiama Lanny e, con voce appena udibile, sostiene di aver ucciso quell'uomo perché era stato lui a chiederglielo. Prega Luke di aiutarla a scappare. Quando il dottore rifiuta, Lanny afferra un bisturi e si squarcia il petto nudo. Quello che succede dopo cambierà le loro vita per sempre. Luke, sconvolto, accetta di aiutarla a scappare oltre confine. E durante la fuga, lei gli rivela il proprio passato. Lanny è immortale e ha più di duecento anni. Il suo è il racconto di una donna travolta da  un amore torbido, appassionato e mai ricambiato abbastanza. E' il racconto di un uomo ossessionato dalla bellezza e dal bisogno oscuro di possederla, un uomo che trasforma la passione fisica in uno strumento di dominio. E' il racconto del terribile prezzo da pagare in cambio della vita eterna.

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Complicata emozione che custodisce gelosamente due fratelli nella sfera insondabile della natura, dimensione in cui è stato semplicissimo perdersi, una storia che è stata raccontata con la consapevolezza di trasmettere qualcosa, un messaggio, un emozione, capace di logorarci dall'interno. Un dramma realistico e piuttosto intenso  che non lo fa sembrare un romanzo, piuttosto una proiezione in cui si vivono le gioie e i dolori dei due protagonisti, emergendo dal passato come una figura definita nell'immediato.

Titolo: Elmet

Autore: Fiona Mozley

Casa editrice: Fazi

Prezzo: 18 €

N° di pagine: 276

Trama: Elmet, l'ultimo regno celtico indipendente in Inghilterra, terra di nessuno e santuario di fuorilegge, rifugio ma allo stesso tempo trappola, è il lembo sperduto dello Yorkshire che oggi fa da sfondo a questa storia. Vi abitano Daniel e Cathy, fratello e sorella adolescenti. Sono stati abbandonati dalla madre, che sembra essere sparita nel nulla, e vivono, senza regole e senza contratti col mondo esterno, col padre John, un pugile di strada burbero e solitario, nella casa in mezzo ai boschi che lui ha costruito con le sue mani, dormento all'addiaccio nei primi giorni, sostenendosi di caccia e raccolta. Un vero e proprio nido, in cui i tre trovano la serenità, finché non compare il signor Price, ricco proprietario terriero senza scrupoli, padrone di gran parte degli alloggi e dei terreni locali e sfruttatore dei suoi lavoratori, che reclama il terreno dove John ha costruito la sua casa, affermando di possederlo legalmente. E con le stesse mani con cui ha ricreato una serenità perduta, John sarà pronto a difenderla …

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Spietata e inclemente, li ha spinti a pregare in un Dio che gli potesse donare la felicità - senza aspettare la morte o la resurrezione. Con brutalità ha spalancato una finestra che ha fatto luce su un mondo circondato da una pesante coltre nera. La speranza, l'amore, la salvezza divengono parte dell'anima di uomini che non hanno mai saputo cosa voglia dire vivere. Abbozzate in un diario, vergate con una penna a sfera sul lucido legno di una scrivania.


Titolo: Suite francese

Autore: Irene Nèmirovsky

Casa editrice: Newton & Compton

Prezzo: 4, 90 €

N° di pagine: 415

Trama: Nei mesi che precedettero il suo arresto e la deportazione ad Auschwitz, Irène Nèmirovsky compose febbrilmente i primi due romanzi di una grande "sinfonia in cinque movimenti" che doveva narrare, quasi in presa diretta, il destino di una nazione, la Francia, sotto l'occupazione nazista.

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Un romanzo innaturale e sbagliato in cui la bellezza della sua lettura sta proprio in questo suo essere sbagliato. Estraneo ed erroneo, probabilmente agli occhi di molti. Un'accozzaglia di circostanze e avvenimenti possibili e impossibili, che si verificano e sorgono senza motivo, e che non troveranno una sua collocazione esatta, nemmeno nella maniera più conveniente.

Titolo: Il diavolo nel cassetto

Autore: Paolo Maurensig

Casa editrice: Einaudi

Prezzo: 13, 50 €

N° di pagine: 114

Trama: Quando la pace dei boschi è percorsa da un fremito improvviso di rabbia silvestre, e di notte le volpi sembrano mettere sotto assedio il villaggio, forse bisognerebbe credere a una premonizione. In quel villaggio svizzero che vive da sempre in armonia, tutti e mille gli abitanti si sentono scrittori. Ma l'uomo che sta arrivando è il diavolo in persona. Le sue sembianze, neanche a dirlo, sono quelle di un editore.

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Uno spettacolo a dir poco fantastico, coinvolgente e sconcertante in cui ogni zona è stata fonte di malessere. Una luce sinistra che è una spiegazione, un idea affiorata dal nulla. Un oscuro pozzo da cui non si desidera altro che toccare la luce, imbevuto di frammenti dell'esistenza umana. Un quadro terribilmente ipnotico, rapido, asciutto, che ci invita a valicare le solide barriere dell'impossibile in un viaggio infinito, splendido, in cui nulla ha senso e dove realtà e fantasia si mescolano.

Titolo: Miden

Autore: Veronica Raimo

Casa editrice: Mondadori

Prezzo: 18, 50 €

N° di pagine: 200

Trama: E' un mattino cristallino come tanti a Miden. Una ragazza bussa alla porta di una coppia con un'accusa di abuso sessuale. L'accusato è il suo ex professore di filosofia. La compagna del professore aspetta un figlio. Sono entrambi approdati a Miden da un paese straniero, sprofondato nel Crollo: una devastante crisi economica. Miden è la società ideale che li ha accolti, un nuovo Eden di eguaglianza e benessere, una piccola comunità laica e razionalista, tanto solidale quanto inflessibile. Il professore e la studentessa hanno avuto una storia in passato. Ma è solo a due anni di distanza che la ragazza si rende conto di aver riportato un trauma da quel rapporto. La denuncia scuote la felice comunità di Miden, dove ogni anomalia che ne alteri il candore viene dibattuta e corretta, ogni trauma riconosciuto e risolto per il bene comune. I tre protagonisti si ritrovano al centro di un'indagine. Amici e colleghi si trasformano in un tribunale che deciderà delle loro vite. E, nell'attesa del verdetto, tutte le certezze della coppia si corrompono, così come il futuro che sognavano per il loro figlio.

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Un romanzo che ha scavato una voragine impressionabile, mediante una prosa sentimentale ma artificiosa che richiama gli antichi poemi omerici, conferendo forza e compostezza a una storia che non possiede nulla di speciale. Tuttavia la sua bellezza si cela nell’inarrestabile potenza dei sentimenti, compassionevoli e comprensibili, che non svolgono un ruolo predominante ma fanno parte di un unico cosmo. 

Titolo: Luce d’estate ed è subito notte

Autore: Jon Kalman Stefànsson

Casa editrice: Iperborea

Prezzo: 17€

N° di pagine: 304

Trama: ‘A volte nei posti piccoli la vita diventa più grande’, a volte la lontananza dal rumore del mondo ci apre al richiamo del cuore, dei sensi, dei sogni. È questo intenso sentire a erompere dalla vita di un paesino di quattrocento anime della campagna islandese, dove la luce infinita dell’estate fa venir voglia di scoperchiare le case e la notte eterna dell’inverno accende la magia delle stelle. Un microcosmo che è come una lente di ingrandimento sull’eterna partita tra i desideri umani e le trame del destino, tra i limiti della realtà e le ali dell’immaginazione. Il direttore del Magnifico che per decifrare la frase di un sogno si immerge nel latino e nell’astronomia fino ad abbandonare tutto per i segreti dell’universo, la postina avida di vita che legge ogni lettera per poi rendere pubblici i più piccanti affari privati dei compaesani, l’avvocato che crede che il mondo si regga sul calcolo ma poi scopre che non può contare i pesci nel mare né le sue lacrime. Ogni sentimento dell’animo umano sembra trovare spazio in un caleidoscopio di storie che abbraccia le pulsioni più torbide e i sentimenti più puri, il palpito dell’unica estate vissuta dagli agnelli prima di finire al macello il brivido di un rudere che risveglia i fantasmi, o il bisogno di mistero che è nell'uomo.

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Una graphic novel che trabocca di fantasia, romanticismo, sensualità, magia. Mi ha impedito di mantenere intatto il controllo, a dominare la curiosità, sorpresa e ammaliata dalle maglie di una storia che seraficamente si era sbrigliata dinanzi ai miei occhi. Troppo bello e memorabile da contemplare, per evitare o rimandare la sua lettura.

Titolo: Il porto proibito

Autore: Teresa Radice e Stefano Turconi

Casa editrice: Bao pubblishing

Prezzo: 27 €

N° di pagine: 319

Trama: Nell’estate del 1807, una nave della marina di Sua Maestà recupera al largo del Siam un giovane naufrago, Abel, che di sé ricorda soltanto il nome. Diventa ben presto amico del primo ufficiale, facente funzioni di capitano perché il comandante della nave è, a quanto pare, scappato dopo essersi appropriato dei valori presenti a bordo. Abel torna in Inghilterra con l’Explorer, e trova alloggio presso la locanda gestita dalle tre figlie del capitano fuggiasco. Ben prima che gli possa tornare la memoria, però, scoprirà qualcosa di profondamente inquietante su di sé, e comprenderà la vera natura di alcune delle persone che lo hanno aiutato.

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Moderno e tendenzialmente sofisticato, pilastro dal quale si diramano svariate tematiche e che, come la sceneggiatura di un copione, è quel cantuccio idilliaco dal quale è possibile attingere sogni, speranze perdute. 

Titolo: Un incantevole aprile

Autore: Elizabeth Von Arnim

Casa editrice: Fazi

Prezzo: 15€

N°di pagine: 287

Trama: In un club della Londra anni Venti due signorine inglesi scoprono di essere accomunate da una vita amorosa insoddisfacente, molto diversa da quella che avevano sognato il giorno del matrimonio. Mrs Wilkins, timida e repressa, è sposata con un avvocato ambizioso che << lodava la parsimonia tranne quando si trattava del cibo che finiva nel suo piatto >>; Mrs Arbuthnot, estremamente religiosa, è sposata a uno scrittore di biografie sulle amanti dei re: per una donna come lei, una cosa davvero sconveniente. Insieme decidono di rispondere a un annuncio per l'affitto di un castello a San Salvatore, piccola cittadina della Liguria, per tutto il mese di aprile. A loro si uniscono Mrs Fisher, un'anziana signora che incarna appieno la morale vittoriana nel portamonete, nelle amicizie e nella rigida etichetta che esige sia rispettata, e Lady Caroline, giovane ereditiera di una bellezza sopraffina in cerca di requie dalla vita mondana e dagli innumerevoli spasimanti. Le quattro donne, che si conoscono a malapena, si lasciano così alle spalle la grigia e piovosa Inghilterra per godersi un mese di vacanza in Italia. Immergendosi nel calore della primavera italiana e nella bellezza placida del luogo, avvolte nei profumi dei glicini e dei narcisi che aiutano a mettersi a nudo, le signore imparano ad apprezzarsi, mentre ognuna, a turno, sboccia e ringiovanisce, riscoprendo l'amore e l’amicizia, ritrovando la speranza. 

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Ugualmente conosciuto fin dall’antichità che è il valore in se dell’intero romanzo. Una prassi in cui si racconta la vita in se, ma dipinta in una tela raffinata ed esaudiente che è un frammento di veridicità, consapevolezza di una realtà politica, sociale in cui non bisogna lasciarsi contagiare.

Oggi certi preconcetti sembrano quasi delle banalità e l’arte di far sentire la propria voce fra tante altre voci, come lo scrivere un romanzo, produrre un film con fini esclusivamente spirituali, divenuti atti fisici, centrati sul corpo e intrapresi solo per comprendere chi e cosa siamo.

Titolo: Middlemarch

Autore: George Eliot

Casa editrice: Bur Rizzoli

Prezzo: €12

N° di pagine: 830

Trama: Al centro della storia è proprio l’immaginaria cittadina inglese di Middlemarch, all’interno della quale si articolano i destini di quattro personaggi e di due matrimoni infelici, indagati da George Eliot nel loro più impercettibili interstizi attraverso lo strumento chirurgico di uno stile espressivo sempre acuminato.

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