venerdì, luglio 10, 2015

Gocce d'inchiostro: Mr Sbatticuore cerca casa - Alice Clayton

Titolo: Mr Sbatticuore cerca casa
Autore: Alice Clayton
Prezzo: 16,00 
Casa editrice: Mondadori
Numero di pagine: 262
Trama: È passato circa un anno da quando Caroline e Simon hanno ammesso i loro reciproci sentimenti e sono diventati una coppia, anche se un po' particolare: lui continua a girare il mondo come fotografo e lei si gode la vita di città, le amiche, il KitchenAid e il gatto Clive. Entrambi sono soddisfatti della situazione finché Caroline, dopo il matrimonio del suo capo Jillian, si ritrova a gestire da sola lo studio di design per cui lavora, e comincia ad allontanarsi da Simon. Lui, nel frattempo, decide di partecipare alla riunione degli ex alunni del liceo e ritorna, dopo tantissimi anni, nella sua città natale. Questo tuffo nel passato lo riporta agli affetti più sinceri e gli fa comprendere di essere ormai pronto per costruire un rapporto profondo, per una vera stabilità. Al rientro, infatti, cancella i suoi viaggi per stare più vicino a Caroline e prova a dare un'importante svolta alla loro relazione comprando una villetta fuori città e proponendole di convivere. Lei è contenta ma al tempo stesso turbata, teme che Simon stia affrettando i tempi, che il rispetto della reciproca indipendenza su cui è stata fondata la loro storia possa essere compromesso. Questa preoccupazione, unita a un crescente caos lavorativo e a un gatto un po' troppo curioso di esplorare i dintorni di Sausalito, porta Caroline a una piccola crisi... Nel sequel di Mr Sbatticuore sembra proprio che i ruoli si siano invertiti: riuscirà Simon a non lasciarsi sfuggire la dolcissima e inafferrabile Babydoll?
La recensione:

Essere la metà di un “noi” a volte può essere difficile.

Un pomeriggio, entrando nella libreria della mia città notai che sui ripiani gremiti di romanzi dove io spesso amo soffermarmi per ore e ore qualcuno aveva riposto malamente il secondo volume di una saga che, qualche mese fa, aveva scandito le ore di pomeriggi lenti e solitari all'insegna del tedio e della noia. Era un romanzo divertente che, in prossimità delle vacanze pasquali, mi aveva rallegrato parecchio. Trasportata dalla corrente lenta e impetuosa dell'amore, in compagnia di una giovane sognatrice che si crede tradizionalista, sexy e trasgressiva, in una trama assolutamente accessibile che poggia più sugli aspetti psicologi che su quelli sensuali.
Tornando a casa, contemplando i miei nuovi acquisti, fra le vecchie mura della mia camera, ma senza che io lo volessi, quasi senza che me ne accorgessi, quel regno dai molteplici palazzi dove e ricordi nozioni si accumulano con ordine in stanze polverose della mia anima che è la mente si era scatenata. Sfuggendo completamente al mio controllo, la parte di me che doveva essere dove doveva essere tornava invece al romanzo della Cleyton e al luogo in cui era stato riposto; quella parte della mia anima che, al momento, era distaccata dal mio essere, si immaginava invece tutt'altra situazione: tornare in libreria, rimirare per ore e ore come un diamante prezioso quell'ultima copia sgualcita, pagare, allinearlo sullo scaffale assieme ai suoi compagni.
Certo - mi dice la mia coscienza - avrei potuto farlo: alla lettura del romanzo di Grossman avrei potuto affiancare quella del secondo volume della Clayton, o, pur quanto bello e malinconico, ignorarlo completamente e dedicarmi ad altro. Ma era più facile dirlo che farlo. Col senno di poi, mi rendo conto che non avrei potuto fare una cosa del genere. Avessi potuto leggerlo prima ancora di appropriarmi di una copia di Che tu sia per me il coltello, l'avrei fatto... anche se il romanzo di Grossman attirava la mia attenzione, già da qualche tempo, come mi capita sempre e come sempre faccio.
Ciò da cui volevo fuggire era la fitta rete di pensieri che, per qualche tempo, mi aveva reso prigioniera. E la Clayton, con la sua trovata di fondere erotismo e comicità mi fece capire che erano i pensieri stessi a tormentarmi e che una sana e grassa risata era tutto ciò cui desideravo.
Ma potevo io continuare ad essere sommersa da simili preoccupazioni? Sapevo bene qual'era la risposta. Esattamente quella che mi avrebbe propinato un monaco moralista, protagonista di qualche famosa storia zen.
Così mi sentii io. Un salame appeso a un filo invisibile. Era un processo che aveva rimesso in moto un meccanismo dal quale speravo di liberarmi in buona parte. E più leggevo, più mi rendevo conto che stava funzionando.
Mi ricordavo di Caroline e Simon. Di aver letto di loro per caso, e che la mia vita - nel breve arco di tempo che gli avevo dedicato - si era ridotta a niente. I miei pensieri popolati da figure appartenenti non al mio mondo, ma a quello della Clayton. Sophie. Mimi. Jillian. Matthew. Con la loro idea d'amore: folle, passionale, irruenta, come un improvvisa sferzata d'aria fredda. Il suo linguaggio contorto, che porta spesso verso la disperazione, come qualcosa di relativamente importante. Mi confidarono un paio di cose, nell'immediato, purché non mi sentissi un'estranea; mi fecero vedere come si ama in ogni svariato modo. In pochi minuti al giorno, in un numero spropositato di capitoli.
La sola idea dell'amore mi affascinava. E il mondo non è più bello se descritto con qualunque sussulto del cuore? La meravigliosa sensazione di cadere, e poi non capirci più niente? E la Clayton è bravina in questo campo: sa come cogliere, in modo più vicino, evidente, la vera essenza dell'amore, come una parte di sé che si porta dentro e che attraverso la letteratura riversa in quel contenitore imperfetto che è la scrittura.
Mr Sbatticuore cerca casa è un romanzo d'amore che, nonostante l'alto tasso di romance, non lascia un segno del suo passaggio come speravo. Frizzante, dai colori sgargianti e infuocati, intrattiene piacevolmente. E, perfetto per quando si desidera leggere qualcosa di semplice o poco impegnativo, è una girandola di emozioni - inattese e sconvolgenti - che travolge. Sentimenti forti, contrastanti o passeggeri, che colpiscono dritto nel viso. Negli occhi, nel cuore. Ricordandoci il motivo o l'esigenza per cui abbiamo tormentato senza posa il nostro spirito.

Valutazione d'inchiostro: 4

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