lunedì, luglio 16, 2018

Gocce d'inchiostro: Il conte di Montecristo - Alexander Dumas

A prima vista le pagine del romanzo di Dumas non possiedono nulla di così speciale, nulla di quanto non potevo immaginarmi da una lettura avvincente, appassionante proprio come questa, e questa semplicità penso sia dipesa dalla volontà dell'autore, che deduco si era prefissato di scrivere una semplice storia, o meglio un romanzo d'appendice, e purché tutto fosse vero, per constatarne con i miei occhi la veridicità di tali ipotesi, mi è bastato penetrarne fra le sue pagine. Infatti, non appena vi misi piede, lo spettacolo mi attrasse immediatamente.
Il conte di Montecristo è un bellissimo affresco che mi ha tenuta compagnia per due settimane in cui Dumas ha superato se stesso, ritraendo con una certa eleganza la condizione di un uomo la cui identità sarà offesa dai suoi "amici". Così in questa manciata di giorni mi sono piazzata nella Francia del XV secolo, fatta trasportare dalla prosa ammaliante dell'autore, su un tappeto dai toni sgargianti in cui brillano ancora le gocce di uno scontro con cui ogni cosa verrà spiegata. Ogni cosa sarà evidente, mediante parole che ho visto danzare su carta, già quando involontariamente si decide di affidarsi a un Dio risplendente ed onnipotente con tutto se stessi.




Titolo: Il conte di Montecristo
Autore: Alexander Dumas
Casa editrice: Newton Compton
Prezzo: 4, 90 €
N° di pagine: 896
Trama: Edmondo Dantès, marinaio, prigioniero, misteriosamente ricco, mette a soqquadro l'alta società parigina. Imprigionato a Marsiglia nel 1815, il giorno delle nozze, con la falsa accusa di bonapartismo, rimane rinchiuso per 14 anni nel castello di If, vittima della rivalità in amore di Fernando e in affari di Danglars, odiato anche dal magistrato Villefort. Questi i tre nemici su cui, dopo l'evasione, cadrà la terribile vendetta di Dantès.

La recensione:

Ciascun individuo, dal più basso al più alto grado della scala sociale, riunisce intorno a sé un piccolo mondo d'interessi, con i suoi turbini e atomi come i mondi di Cartesio. Soltanto quei mondi vanno più ingrandendosi a misura che ci si innalza. E' una scala a chiocciola rovesciata che si mantiene ritta sulla punta per forza d'equilibrio.

Impunemente curiosa e intrigata, la mia anima sognatrice e romantica non poté non riflettersi in tutte le atroci "sofferenze" che Edmond Dantes fu costretto a subire, dove niente sembrava lasciato al caso o alla libera scelta di un individuo.
Mi è bastato infiltrarmi fra le pagine di uno spettacolo mobile, insensato e variopinto per scrutare la figura di questo personaggio, affinché indugiasse sulla mia testa più del necessario. Mi era rimasto impresso così bene nella mente che riesco ancora a ricordarlo perfettamente: quella ruga che indicava la presenza incessante di un amaro pensiero; gli occhi ardenti che leggevano molto più nel profondo dell'anima; labbra superbe e sprezzanti che davano alle parole quel particolare carattere per cui si imprimono profondamente nella memoria di chi lo osserva.
E' bastato veramente poco per farmi venire la pelle d'oca: uomini che avanzano verso il patibolo della vita, muoiono da vili, ma anche di resistenza, senza però alcuna recriminazione; la scienza come arma difensiva, ma anche offensiva. Utile contro le sofferenze fisiche, contro i nemici, ma non utile per i benefici dell'anima; la felicità come una scoperta nuova, una sostanza particolare che procura violenza, così dolce, triste o gioconda che rende avvinta al dolore. Il corpo acquisisce una leggerezza fuori dal materiale, lo spirito si illumina in modo inaudito, i sensi raddoppiano le loro facoltà. Una fra queste particolarità, con la voce intensa e baritonale dell'autore, diede vita a un bellissimo disegno, una fulgida nube su cui ho posato il piede per salire al cielo, illuminata dall'acquoso bagliore della luna che mandava quei lunghi e pallidi raggi che sembravano uscire fuori dagli occhi, dalle anime evanescenti di queste figure che popolano questo spettacolo.
Mi preoccupai, a dire il vero, quando pian piano mi avvicinai alla fine. Come avrei potuto proseguire il mio percorso letterario senza Edmond? Cosa avrei letto adesso? Avrei voluto restare nella Parigi di Napoleone Bonaparte, eppure tutto questo sembrava difficilissimo per le ragioni che oramai conoscevo: altre letture impellenti aspettavano me. E' stato davvero frustrante! Le avventure del mio "amico" Edmond, il suo essere misterioso ed enigmatico, la figura del conte che si ergeva isolata dall'altopiano di un altura, erano tutte cose di cui avrei voluto respirarne l'essenza ancora per un bel po’. No, Nessuno dei personaggi di Dumas mi voleva ancora a bordo. Mi sentivo come prigioniera di una storia che difficilmente non volevo abbandonare. Era lì, tutto a portata di mano. Dovevo fare io un passo avanti.
Lasciai così i miei nuovi amici e arrivai così alla consapevolezza che dovevo abbandonare la nave per avventurarmi così verso una nuova storia. E solo dopo, in maniera tipicamente terzianiana, mi sarei chiesta quali sono state le vere ragioni per cui non volevo abbandonare questa nave.
L'isola di Montecristo è un paradiso per quei viaggiatori che desiderano leggere storie come questa! Le mie continue e spericolate scorribande. Fin quando non avrei trovato un'altra storia, un nuovo viaggio che mi avrebbero fatto dimenticare Edmond per qualche giorno perché la sua storia, la storia del conte è un porto libero ed io vi ho sguazzato impunemente: una battaglia per l'onore e il potere; un'identità celata sotto strati e strati di menzogne; anni e anni di sofferenze. Ce ne sono stati di motivazioni ad indurmi a volerci restare.
E il resto del mondo? E' quello strano posto da cui provenivo. Il conte di Montecristo è un immensa carta del mondo di un giovane che ha visto la sua vita prendere il volo attraverso una felicità distrutta senza una causa apparente, una fatalità inaudita, una fede inesistente. Creatura fatta a immagine e somiglianze di Dio, risorto dalla tomba, dal fondo del nostro cuore che, come un fantasma, è uscito facendoci impallidire le gote e arrossire le fronti.
E' stato tutto così estremamente affascinante, avvincente, vedere questi personaggi che desiderano redimere la loro anima dalle tenebre, con cui si sforzano di fuggire, pur di scorgere un barlume di speranza. Informi e misteriosi, come una punizione efficace che dà pace ma incute terrore, e che consiste nel riconoscimento della propria coscienza.
Mi sono imbattuta in queste pagine riuscendo a cogliere la bellezza, la forza, il coraggio, l'orgoglio di questi angeli tramutati in diavoli nel cui animo imperversano bufere. Bufere lussuriose, estetiche, tremende e spaventose.
La mia anima era stata riempita da qualcosa che, fra una schiera di gente umile, sola, passeggera come bianche nuvole, messi da parte perché considerati privi di emozioni, mi hanno permesso di ritagliarmi un posticino tutto mio.
Il conte di Montecristo è pervaso da una strana magia che mi ha permesso di accettare la storia che Dumas si portava dentro, ha reso il tutto come una serie di opportunità in cui la libertà individuale e di pensiero sono i capostipiti dell'intero romanzo. Fra forme e colori che hanno avuto una loro collazione, nitido e luminoso come la luce accecante del sole. Un opera bellissima, sorprendente, zeppa di rivelazioni toccanti, su cui predomina la forza intellettuale, la volontà di scovare un'opportunità per rinascere, e magari risorgere.

Bisogna che la realtà ceda al sogno, e allora il sogno regna padrone; allora il sogno diventa vita, e la vita diviene sogno … Paragonando i dolori dell'esistenza reale ai godimenti dell'esistenza fittizia, non vorrete più vivere, ma vorrete sempre sognare.

Valutazione d'inchiostro: 5


8 commenti:

  1. Uno dei libri che più bramo leggere! 😍❤️

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  2. Un personaggio davvero indimenticabile

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  3. Non ho letto il libro, ma tempo fa ho visto il film... un intreccio davvero intrigante!

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    1. Per me è stata la mia prima esperienza, cara Ariel, e sono contenta di averlo letto 😉

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  4. Bellissimo! L'ho letto alcuni anni fa ed è ancora impresso nella mia mente. Secondo me è un libro che tutti dovrebbero leggere :)

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