mercoledì, luglio 25, 2018

Gocce d'inchiostro: L'unico ricordo di Flora Banks - Emily Barr

Tutte le volte che mi imbatto in storie dal forte impatto, quando inconsapevolmente si assiste alla lenta e agonizzante "morte" di un personaggio - sia in senso stretto, sia in senso lato - si sprofonda in uno strano senso di torpore. Ma non tutte le lettrici ( specialmente io stessa ) hanno il cuore fragile. Sebbene dotata di una grande sensibilità, non mi piacciono quei romanzi in cui le protagoniste sono donzelle svampite, ingenue e infantili, e prediligendo un certo tipo di letture più mature e profonde ho deciso comunque di iniziare anch'io questo percorso di Flora Banks a pescare quell'unico ricordo che le è stato donato. Stringerlo fra le sue piccole manine e custodirlo come un piccolo essere vivente.
La linfa vitale di questa storia è proprio dunque la vita di una diciassettenne ingenua e sola che, tulipano appena sbocciato e dal colore indefinito, nonostante le innumerevoli smorfie di diniego o le terribili increspature sulla mia fronte, mi ha tenuta compagnia per qualche giorno. Trascinandomi da un oscuro mondo di tenebre e ombre, trovando fra le sue pagine un posto tutto mio che mi hanno dato opportunità di giudicarla e soprattutto conoscerla meglio.

Titolo: L'unico ricordo di Flora Banks
Autore: Emily Barr
Casa editrice: Salani
Prezzo: 15, 90 €
Trama: Flora Banks, diciassette anni, non ha la memoria a breve termine. I suoi ricordi si sono fermati a quando aveva dieci anni; da allora, dopo che una malattia le ha colpito il cervello, deve continuamente fissare i momenti che vive, scrivendoli su un quaderno, su post - it, oppure direttamente sulle mani e sulle braccia. Quello che sa di sé è che mamma e papà le vogliono bene, così come Jacob, il suo adorato fratello maggiore, e che Paige è la sua migliore amica, quella che si prende cura di lei nel difficile mondo esterno. Ma una sera, durante una festa, Drake, il ragazzo di Paige la bacia sulla spiaggia e stranamente questo ricordo non svanisce come gli altri. Flora ricorda il bacio, ricorda le parole di Drake, ricorda ogni singolo istante di quell'episodio. Possibile che Drake sia l'artefice del miracolo? Peccato però che il ragazzo sia partito per studiare in Norvegia … Flora non ha dubbi: deve raggiungerlo, solo così potrà capire veramente chi è e cominciare a vivere davvero. Ma come può fidarsi degli altri se non può fidarsi nemmeno di se stessa?
 La recensione:

Colgo l'attimo. Deve diventare  una delle mie regole di vita: vivi l'attimo ogni volta che puoi. Non serve avere una memoria per questo.

Nel momento in cui molte lettrici la salutarono. io ero dall'altra parte pronta ad accogliere la figura di una giovane donna che attraversava la mia bolla personale e che, stringendomi nel suo dolce abbraccio, mi condusse in quella che mi piace definirla, nella sua "dimensione atipica". Si perché, quando decisi di accoglierla e scesi al di là di quella barriera invalicabile che suddivide il mio mondo e il suo, attraversai un percorso lungo e ricco di ostacoli che mi lasciarono preda di sensazioni piuttosto altalenanti. Era forse dovuto dal temperamento un po' eccentrico della stessa Flora? Poteva essere, e così con pazienza decisi di rivolgerle la mia attenzione spargendo pezzi della mia anima ovunque e poi rimettendoli in ordine. Presto sarebbe arrivato il motivo scatenante per cui mi trovavo qui: Flora non penso avrebbe ricordato la mia venuta. Del resto non posso attribuirgliene una colpa; se in un primo momento la mia presenza dovette sembrarle un peso, poi divenne un sollievo. Flora aveva finalmente trovato un amica, un confidente. Qualcuno insomma con cui avrebbe potuto sfogarsi, senza nutrire alcun timore di essere giudicata, e ogni volta che me ne andavo attendeva io tornassi.
Comparvi per solo quattro giorni di mattina presto, quando il mondo di fuori era ancora addormentato ma qualche anima correva affannosa contro le temibili gesta del tempo. Mi raccontò cose come quelle riguardanti la memoria, l'impossibilità e l'irruenza di aver perso tutto, e altre cose che influenzarono l'onda di rispetto e comprensione che alterò il mio spirito in modo così persistente, quando mi scoprì di averla giudicata male. C'è stata in verità una corrente di compassione, comprensione, attraverso i quali l'atteggiamento infantile di Flora sia risultato quasi invisibile ai miei occhi proprio per la sua bontà d'animo. Eppure Flora non sapeva di essere ancora una bambina. O, per meglio dire, una ragazzina intrappolata nel corpo di un adolescente: accettava qualsiasi cosa le veniva imposto e a stento si ribellava. La fermezza di questo suo essere silenziosa e remissiva per me è stata quasi pietosa; di natura orgogliosa e determinata come sono, nulla che non le andava a genio le faceva cambiare atteggiamento, non cercava di difendersi, non s'irritava, non pensava male di niente e nessuno specie se questo niente e nessuno era una ragazzina viziata e spocchiosa o il bello di turno della sua scuola che, accidentalmente, per uno strano e ambiguo caso della vita, una sera d'estate posò le sue morbide labbra su quelle di Flora. Il principe azzurro di turno? …. Un incredibile fannullone!
Questi quattro giorni, così come le prime ore trascorse in sua compagnia, trascorsero proprio come immaginavo. In qualche occasione, e più di quante me ne ricordo, ho sporto un ascia a favore della dolce Flora, io, quella orgogliosa, cocciuta e determinata. Mi sono arrischiata a prenderne l'iniziativa, nonostante all'inizio sapevo poco e niente del suo conto. Poteva trattarsi di una farsa, eppure quello di "aiutare" Flora è stato un gesto che ripeterei altre centinaia di volte. Impulsivo, comprensivo, vero. E leggere di lei, leggere questa storia che l'autrice si porta dentro, fu l'occasione perfetta per conoscerla.
L'unico ricordo di Flora Banks, se mi guardo attorno fra gli scaffali della mia strapiena libreria, ha un taglio profondamente dolce, elegante, che, nonostante tutto, conferisce una certa attrazione per quei lettori assetati di sapere. Varie e numerose letture mi hanno permesso di cogliere una voce diversa, nel panorama dello young adult. La paura come sentimento di autodifesa, connubio fra felicità e insicurezza per paura di essere ricordata come qualcosa di tangibile. Nel trittico di carta e inchiostro, Flora mi aveva allietato il cuore con la sua dolce storia di dolori, dispiaceri, sprofondata sottoterra e restataci sino a quando non si dimenticarono di lei. Lì, ai bordi dell'anima della sua biografia, del suo percorso di vita, cronache di vita di una fragile donna. Piccola grande donnina che onestamente mi è stata simpatica sin dall'inizio, con una sfilza di dubbi, perplessità, tormenti, il cui animo ingrigito e devastato mi fece venire in mente certi insetti chiusi in scatole di fiammiferi. Tipo le tarme. Questa era Flora coniugata al presente, diciassettenne, in gramaglie esistenziali. Sola nel tragitto dei pianeti nel silenzio e nell'oscurità della notte.
Sono stata alquanto scettica nell'esordire in questa lettura perché so che in romanzi del genere i pensieri di un adolescente come Flora sono piuttosto instabili. I suoi pensieri, infatti, rivolti esclusivamente verso l'unica cosa che ha avuto veramente senso - il suo amato Drake - era qualcosa che aveva a che fare con la volontà di sapersi rialzare, indossare una forte e indistruttibile armatura e combattere contro i suoi demoni. L'infruttuosa ricerca nel trovare il suo amato Drake l'avrebbe aiutata?
In ogni capitolo erano conservate scatole con dentro piccole nozioni. Scatole che contenevano dettagli, particolari su Flora che tuttavia non riesce a ricordare e sulla sua turbolenta situazione. Scatole quasi vuote che il lettore in un certo senso si scoprirà architetto nel doverle costruire, così evocative e distanti, vaghe e poco limpide in cui non ho potuto scorgere chiaramente. Come un sogno breve e senza senso, quasi incompleto e ripetitivo, che ha tanto di quelle atmosfere prettamente adolescenziali di John Green e che, in un vortice confuso di gesti, frasi e parole, mi ha condotta alla vita di questa piccola donna che lentamente sta appassendo nella quiete mattutina. Fra il fragore del mondo, in un luogo dai contorni sfocati, su uno sfondo concreto e usuale.
Salutarla ha sortito uno strano effetto. Non che manchino i difetti, le discrepanze, ma a conferirgli un voto positivo a questa lettura è stato l'essermi spinta forse troppo oltre e aver visto forse fin troppo.
Una melodia triste, profonda e sofisticata che ha volato nei cieli celesti di fine luglio, dolce ed empatica, che estrapola la presenza di ricordi che sembravano essere stati cancellati dalla memoria dell'uomo. Amore, dolore, famiglia, rispetto, inghiottiti dal silenzio, dal nulla, costringendo il lettore a sorbire una concretezza che forse tanto concreta poi non è, come la stessa Flora, come i dolorosi ricordi di cui cerca di estrapolare e vivere, trascinata dalla corrente e persa chissà dove.

Valutazione d'inchiostro: 4

4 commenti:

  1. Ma che trama interessante!
    Mi hai messo tantissima curiosità, me lo segno subito

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  2. Ma lo sai che stavo proprio pensando di recuperarlo? La Salani è una delle mie case editrici preferite e questa trama mi intriga molto.

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    1. Ma davvero?!?! Io ero un pó scettica. Ma poi ho constatato di aver fatto bene ☺☺

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