martedì, giugno 18, 2019

Gocce d'inchiostro: Le piccole donne crescono - Louisa May Alcott

Perché ho tirato questo secondo volume, fuori dalle mensole della mia strapiena libreria, proprio adesso? Perché tutt’a un tratto ho immaginato di voler tornare nella campagna londinese del 1800 pur essendo la prima che aveva relegato le Piccole donne in un cassetto della memoria sigillato dal lontano dicembre del 2017? Qualche giorno dopo l’avvento del mese di giugno le Piccole donne crescono erano sul mio comodino.
Può darsi che l’arco di tempo che mi ha indotta a separarmici per qualche tempo, fosse dovuto dal fatto che i miei interessi vertevano su altro. Un Regno personale e confortante. Per questo motivo, forse, Meg, Amy, Beth e Jo sono comparse dinanzi a me con una certa naturalezza. Ed io cosa avrei dovuto fare, se non credere in questa coincidenza? Quale altra occasione ci sarebbe stata dopo questa bella folgorazione?
Alla fine la Alcott ha lanciato la sua fattura. Mi ha indotto ad amare questa storia, strangolata dalla stretta solida delle convenzioni sociali, l’affaticamento economico la povertà e il desiderio di sentirsi integri consapevoli di ottenere da questi idiomi comprensione, redenzione, l’illuminazione a precetti più ambiziosi. 

Titolo: Le piccole donne crescono
Autore: Louisa May Alcott
Casa editrice: Giunti
Prezzo: 9,90€
N°di pagine:224
Trama: Quella mattina, sul portico, le rose di giugno sbocciarono di buon’ora e più belle del solito, liete anch’esse del cielo sereno senza nuvola. Sembravano piccoli vicini di casa con quelle loro facce risplendenti; dondolate e piegate dal vento, parevano commentare tra di loro gli avvenimenti cui stavano assistendo.
La recensione:

L’amore è l’unica cosa che possiamo portare con noi, ma quando ce ne andiamo è l’amore a rendere più facile la fine.

Anche questo secondo romanzo non si discosta poi di molto dall’idioma di felicità che la Alcott perseguì nel volume precedente. O meglio, penso che per lei sia stato davvero difficile mentire. Se uno le avesse chiesto in cosa credeva, per cui lottava e si accaniva tanto alecramente, c’erano buone possibilità che non fosse compresa. Questi idiomi di cui parlo, nella società attuale, non appaiono così sconcertanti più di quel che sembrava. Il coraggio della bella Jo, le ambizioni della dolce Amy, la grinta della scrupolosa Meg l’autrice li rincorreva mediante piccoli sotterfugi che in un certo senso l’hanno costretta a non poter agire diversamente, ma sempre nello specifico. Sempre in quella bolla di modernità e familiarità che la tengono salda nel più tenero dei legami benedicendo la vita e maledicendo la morte. Nel caso in cui qualche altro autore avesse espresso il desiderio di firmare questa storia, a meno che non avesse avuto una ragione valida per farlo, non credo sarebbero stati abili a destreggiarsi come la Alcott. Anzi, nel caso di un Victor Hugo avrebbe dato libero sfogo alla frustrazione e all’insoddisfazione morale. La Alcott invece non mente nel rivelarci la parte di una medaglia che spesso non splende, in qualunque circostanza, persino nei momenti più improbabili. Allargò i suoi orizzonti nel parlarci di Meg, Amy, Beth e Jo narrando i fatti accaduti in questo secondo volume 3 anni di distanza da quello precedente. Personalmente ignoravo l’esistenza di questo secondo volume, e alla prima occasione lo acquistai. Non mi sembrava giusto lasciare in sospeso quello che era accaduto in Piccole donne, figuriamoci se con un occasione del genere mi sarei preoccupata di rimanerne delusa.
A mano a mano che perdevo la concezione del tempo, l’individuo prevaleva sull’altro, i miei ricordi sulle Piccole donne rinvigoriva. Stavo pensando se mi sarebbe piaciuto conoscerle? Assolutamente si. Non avevo grandi pretese, dato il target e i temi trattati, ma le mie riflessioni furono a braccetto con quelle dell’autrice. O perlomeno, fin quando non giunse il momento in cui tornai a guardarmi attorno. Dal posto in cui lessi e giudicai la mia visuale di concezione di libertà era parecchio lontana da quella dell’autrice, zeppa di pensieri o sprazzi di vita mondana e comune che mostrano una certa attitudine a conoscere un mondo ‘nascosto', confondendo il falso col vero, ammirando ciò che non era degno. Ma essere ricchi non comporta, spesso, ad essere tendenzialmente raffinati, poiché la condizione sociale non conferisce forza né nobiltà d’animo e che la buona educazione grida in mezzo a mille ricchezze. Una quantità incalcolabile di ristrettezze e difficoltà si dispiegavano nei cieli della vita come un formidabile corpo d’armata.
Fluttuando fra sogno e realtà, fra le viscere di una biografia romanzata che si fonda sul ricordo di successione di sgretolati eventi, quello che compresero la famiglia della Alcott nel periodo di secessione della guerra, le vicende delle piccole donne evidenziano quel mio lato ingenuo, sognatrice, speranzoso che da qualche parte alberga ancora in me e che, in un punto cruciale della mia vita, sono divenuti significativi. 
Con l’irruenza di un abbraccio non del tutto caldo ma sentito il cui sapore è agro, sebbene abbellito da piccoli particolari, minuziose curiosità su ciò che potrebbe piacere o non piacere, su quanto talvolta sia crudele il Fato nel voler raggiungere la felicità di sogni che si sono infranti del tutto. 
La tenacia del confidare, la determinazione nel montare sogni o speranze che mi hanno condotta in una modesta villetta inglese mi hanno resa unanime a Jo, Amy, Beth e Meg. Riconoscendo quel coraggio di cui avrebbe bisogno chiunque per ritrovare la felicità e ritrarre la propria vita sotto una nuova svolta. La storia delle Piccole donne è un quadro famigliare che supera ogni avversità o pericolo. Una vittoria personale in cui predominano il perdono, il rancore, la compassione, ma anche l’amore, l’amicizia, il desiderio di essere integrati nel mondo degli altri, sennonché di ritagliarsi un posto tutto nostro nel mondo. 
Valutazione d’inchiostro: 4

8 commenti:

  1. Ciao Gresi, la serie di "Piccole donne" mi ricorda la mia infanzia! Davvero un bel romanzo, anche se ricordo di aver preferito il primo ;-)

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    1. Io invece non ne sapevo nemmeno l'esistenza di questo secondo, e l'ho apprezzato come il primo 😊

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  2. i haven't read this, but sounds good, i will try to read it.Thank you .
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  3. Letto e riletto tante volte da ragazzina, anche se non tante volte quanto il primo volume. Questo è senza dubbio più drammatico, ma ha ugualmente un posto speciale nel mio cuore.

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    1. Esattamente, Beth 😊 le Piccole donne resteranno per sempre anche nel mio cuore 😊

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  4. Piccole donne e Cuore erano i miei libri preferiti da piccola, letti un sacco di volte. Anche questo mi è piaciuto molto, ma non come il primo :)

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    1. Io invece questo romanzo non lo avevo ancora letto, poiché non ne sapevo nemmeno l'esistenza 😊😊 devo dire però che mi è piaciuto davvero molto 😊😊

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