domenica, dicembre 25, 2022

Slanci del cuore: romanzi per Natale

Perché parlo sempre di libri? Perché non posso proprio farne a meno … è una cosa così strana? Per me, che divoro romanzi come fossero Nutella, assolutamente no! Non ho idea come possa apparire, dinanzi agli occhi del mondo, ma dare peso a ciò che pensano gli altri non ha mai avuto importanza. Ho sempre creduto in ciò che più amo, e questa filosofia mi ha condotta lontana e lontano. In poche parole, ho sempre nutrito un certo amore per la letteratura e le parole e checché pensino gli altri, non riesco mai ad averne abbastanza. Saziare quella sete di conoscenza..Poiché leggere la vita di altri mi ha sempre dato la possibilità di sentirmi parte di una storia, non nel mondo reale ma in un mondo molto simile ad esso. Amo le storie, e come tali confido sempre di leggerne delle altre. E non fingo che esse siano la linfa vitale della mia stessa esistenza. In un periodo come questo, con le strade illuminate da decorazioni e luminarie varie, i libri sono quel contrappeso che dona felicità, magia alla mia anima semplice e appassionata. E, divorata da un piacere inesprimibile, questi alcuni consigli che confido possiate tenere in considerazione se desiderate regalare libri a Natale. La magia, in questo periodo, si intensifica dalla luce intensa di un’atmosfera dai toni chiari, freddi, in cerca forse di qualcosa che ancora non so dare una sua forma ma che sono un porto sicuro per il mio spirito.

Titolo: Emma
Autore: Jane Austen
Casa editrice: Giunti
Prezzo: 8 €
N° di pagine: 608
Trama: Emma è una ragazza viziata, spregiudicata e vanitosa che ha un unico obiettivo: progettare matrimoni per gli altri, anche quando non c’è nessun presupposto. Lei, al contrario, dice di non volersi sposare, di non voler perdere la propria libertà. 






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Titolo: Anna Karenina
Autore: Lev Tolstoj
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 1107
Trama: “Qual è il vero peccato di Anna, quello che non si può perdonare e che la fa consegnare alla vendetta divina? E’ la sua prorompente vitalità, che cogliamo in lei fin dal primo momento, da quando è appena scesa dal treno di Pietroburgo, il suo bisogno d’amore, che è anche inevitabilmente repressa sensualità; è questo il suo vero, imperdonabile peccato. Una scoperta allusione alla sotterranea presenza nel suo inconscio della propria colpevolezza è il sogno, minaccioso come un incubo che ritorna spesso nel sonno o nelle veglie angosciose, del vecchio contadino che rovista in un sacco borbottando, con l’erre moscia, certe sconnesse parole in francese. Ed è l’immagine minacciosa di quel brutale contadino, conservatasi indelebilmente nella sua memoria, che le riappare davanti e la terrorizza alla vista di quell’altro vecchio contadino, un qualsiasi frenatore, che passa sul marciapiede sotto il suo finestrino curvandosi a controllare qualcosa; ed è quel vecchio a farle improvvisamente comprendere cosa deve fare: distruggere quella vitalità, e cioè distruggere se stessa per espiare la sua colpa”. 

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Titolo: Grandi speranze
Autore: Charles Dickens
Casa editrice: Oscar Mondadori
Prezzo: 10, 50€
N° di pagine: 656
Trama: La misteriosa fortuna che la sorte assegna all'orfano Pip, il suo altezzoso rifiuto dei vecchi amici, le sventure e le sofferenze che segnano il suo percorso esistenziale verso una consapevole maturità costituiscono la base di un racconto ove il senso di colpa e la violenza si fondono con spunti grotteschi nei quali la commedia assume connotazioni caustiche e crudeli. Dal momento in cui, nelle spettrali paludi del Kent, Pip si imbatte in Magwitch, un forzato evaso, fino all'ultimo incontro con la bella e cinica Estella che suscita in lui emozioni e turbamenti, il lettore si trova coinvolto in una vicenda tanto drammatica quanto affascinante.

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Titolo: Evgenij Onegin
Autore: Aleksander Puskin
Casa editrice: Bur Rizzoli
Prezzo: 11 €
N° di pagine: 640
Trama: Iniziato dal ribelle enfant prodige della poesia russa nel 1823 e pubblicato in volume da uno scrittore maturo e affermato nel 1833, questo romanzo in versi è assolutamente innovativo e multiforme. Negli otto capitoli di Evgenij Onegin Puškin narra le vicissitudini di un "giovin signore" dell'Impero zarista, un dandy ozioso e disilluso, ma solo apparentemente vanesio: sotto la superficie egli cela infatti un dolore esistenziale profondo, uno spaesamento, un male di vivere insanabile che lo condurrà a rifiutare la felicità che amore e amicizia potrebbero dargli. È un racconto su un amore che ha fatto palpitare generazioni di lettori, e su molto altro: è in questi versi che la lingua letteraria russa, ancora in formazione, assume un volto e mostra le proprie possibilità, non senza misurarsi con i modelli dell'Europa occidentale. Ed è in queste pagine che la sensibilità ancora tipicamente romantica si apre a un più robusto realismo, spalancando davanti al lettore uno straordinario affresco dell'epoca di Puškin, con i suoi ideali, pregiudizi e conflitti. Molteplici sono state le interpretazioni dell'Onegin che, come tutti i veri classici, non finisce mai di dire quello che ha da dire. Questa nuova traduzione – che dell'originale restituisce il ritmo e la ricchezza linguistica – offre ancora una volta al lettore italiano del Ventunesimo secolo il piacere di immergersi nella Russia dell'Ottocento e di seguire il destino dei diversi personaggi fino a trovare il "suo" Onegin e la "sua" Tat'jana.

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Titolo: Anime morte
Autore: Nikolaj Gogol
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 10 €
N° di pagine: 400
Trama: Affresco grandioso e sconvolgente della Russia di metà Ottocento, “Le anime morte” intreccia passaggi lirici, particolari surreali e romantici, dimensioni metafisiche e macabre, dialoghi comici, iperbolici e funambolici artifici stilistici. Vi sfila una galleria di personaggi appartenenti a tutte le classi sociali, le cui anime sono moralmente morte, ancor più dei servi deceduti e comperati da Cicikov per ottenere le assegnazioni di terre concesse a chi dimostrava di possedere un certo numero di servi della gleba. Solo una commedia grottesco – satirica poteva descrivere questa ottusa società di proprietari terrieri, contadini e funzionari, immersa in una palude di stupidità e pigrizia provinciale, di mediocrità e pochezza morale.

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Titolo: Vita e destino
Autore: Vasilij Grossmann
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 750
Trama: << “Il libro segue con ottocentesca, tolstojana generosità molteplici destini individuali spostandosi da Stalingrado ( città doppia: simbolo di difesa e libertà contro la violenza nazista e insieme luogo – emblema dell’Urss staliniana; solo nella “ casa di Grekov” si vive secondo onore e senza gerarchie ) ai lager sovietici e ai mattatoi nazisti, da Mosca ( le stanze del potere, le celle della Lubjanka ) alla provincia russa. E raccontando la “ crudele verità “ della guerra, le storie intrecciate di eroi e traditori, automi di partito ed esseri pensanti, delatori, burocrati, intriganti, carnefici, martiri, personaggi fittizi e reali, inframmezzando la narrazione con numerosi dialoghi ( di ascendenza, questi, dostoevskiana ), Grossman continua a interrogarsi sull’essenza di sistemi che uccidono la realtà – di conseguenza anche gli uomini – falsificandola, sostituendola con l’Idea. Al posticcio e menzognero “bene” di Stato lo scrittore può opporre soltanto, per quanto ardua e apparentemente impossibile in tempi disumani, la bontà individuale, rivendicando – sommessamente, ma con tenacia – l’irripetibilità del singolo destino umano. Giacchè “ Ciò che vivo non ha copie … E dove la violenza cerca di cancellare la varietà e differenze, la vita si spegne “ >>.

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Titolo: I russi sono matti. Corso sintetico di letteratura russa 1820 - 1991
Autore: Paolo Nori
Casa editrice: Utet
Prezzo: 15 €
N°di pagine: 184
Trama: Esilarante e rocambolesco, sbilenco e a suo modo intimo, passa in rassegna le idiosincrasie e il genio dei grandi autori: da Puskin che per primo e forse per caso abbandona l'aristocatrico francese per scrivere << nella lingua dei servi della gleba >>, creando di fatto il romanzo russo, a Erofeev che in piena dissoluzione dell'Urss riempie di bestemmie un capitolo del suo Mosca - Petuski, mettendo però cortesemente in guardia le lettrici; da Tolstoj che in una lettera dice di non poterne più di scrivere << la noiosa, la triviale Anna Karenina >> a Dostoevskij che si considera << un uomo felice che non ha l'aria contenta >>. Eppure anche se davvero i russi sono matti, hanno creato in appena due secoli una delle più grandi letterature mai esistite, capace di cogliere l'umorismo tragico dell'esistenza e di togliere l'imballaggio alle parole, restituendo loro tutta la forza poetica perduta nell’uso, di cogliere l’intraducibile byt ( diciamo per semplicità: la vita) nel suo farsi, di costruire romanzi pieni, come diceva un detrattore di Puskin, di << scenette insignificanti da vite insignificanti >>, ma che forse proprio per questo ancora oggi ci sembrano più veri del vero.

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Titolo: Un romanzo russo
Autore: Emmanuel Carrère
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 19 €
N° di pagine: 288
Trama: "Hai creduto che l'amore di Sophie, la lingua russa, le ricerche sulla mia vita e sulla mia morte ti avrebbero liberato, ti avrebbero permesso di chiudere i conti con un passato che non è il tuo ma che si ripete in te in modo ancora più implacabile proprio perché non ti appartiene. Ma l'amore ti ha mentito, ancora non riesci a parlare russo correttamente e quello che in me era irrimediabilmente infetto continua a infettare anche voi, e vi sta uccidendo l'uno dopo l'altro. Per amore non c'è bisogno di saltare dalla finestra, ci sono quelli come te che muoiono restando vivi. Per te non c'è liberazione. Ovunque tu vada, qualunque cosa tu faccia, ti aspettano l'orrore e la follia."
 
Un giorno, però, dopo aver concluso la stesura dell' Avversario, alla follia e all'orrore decide di sfuggire. Trova un nuovo amore e accetta di realizzare un reportage su un prigioniero di guerra ungherese dimenticato per più di cinquant'anni in un ospedale psichiatrico russo. Arriva così in una cittadina a ottocento chilometri da Mosca, dove tornerà poi una seconda volta, ad aspettare, quasi in agguato, che accada qualcosa. Qualcosa accadrà; un delitto atroce. La follia e l'orrore l'hanno dunque << riagguantato >>. Anche nella vita amorosa: un racconto erotico scritto per gioco, per << fare irruzione nel reale >>, precipita lui e la sua compagna in un incubo destinato a devastare le loro vite e il loro amore. Nel frattempo, il viaggio in Russia ha messo fatalmente in gioco le sue origini e il suo rapporto con la lingua della madre - e così Carrère comincia a indagare su quello che, non solo implicitamente, gli << è stato proibito raccontare >>; la storia del nonno materno, il quale, dopo un'esistenza segnata dal fallimento e dalle umiliazioni, è scomparso nell'autunno del 1944, ucciso probabilmente per aver collaborato con l'occupante. << E' il segreto di una madre, il fantasma che ossessiona la nostra famiglia >>. Per esorcizzare quel fantasma lo scrittore compie << un oscuro percorso nell'inconscio di due generazioni >>, che lo porterà alla resa dei conti con un retaggio << di paura e di vergogna >> e al tempo stesso alla riconciliazione con l'incombente genitrice - e marcherà la disfatta ( sia pur soltanto provvisoria ) di quel nemico ghignante, crudele e mostruoso che da sempre lo assedia.

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Titolo: La morte di Ivan Il'ic
Autore: Lev Tolstoj
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 7, 50 €
N° di pagine: 96
Trama: Questo raccnto descrive la vita di Ivan Il'ic, un borghese famiglia, di discreta intelligenza e qualità mondane, costantemente preoccupato del parere dei superiori, che con le loro azioni potrebbero agevolarne la scalata sociale. Anche il matrimonio sembra confacersi alla pratica di vita da lui perseguita nella vita professionale: ha sposato la moglie più per convenienza d'affetto e sociale che per reale innamoramento. Tutto procede per il meglio, fin quando il protagonista non subisce un banale incidente domestico. Cadendo da uno sgabello Ivan Il'ic accusa un forte colpo al fianco, un dolore che con il passare del tempo sarà sempre più costante, costringendolo a consultare numerosi medici per cercare di venirne a capo. Nella situazione di disagio indotto dalla malattia cambiano così le sue priorità. Nell'avere pietà di se stesso, comincia sempre più a essere insofferente verso la rumorosa indifferenza della gente sana. Nessuno lo comprende né gli presta ascolto, tranne un muzik, un paesano, che fin dal giorno dell'incidente aveva cominciato a prendersi cura di lui, peraltro con un atteggiamento improntato a una straordinaria serenità. La malattia lo induce pertanto a rivedere tutta la scala dei valori che aveva ispirato la sua vita, guidandolo alla comprensione della verità: tutto è stato falso, nella vita famigliare come nel lavoro. Ma alla fine della sua vita la menzogna si ritira, e Ivan Il'ic riuscirà a morire sereno, con il sorriso sulle labbra.

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Titolo: Il dottor Zivago
Autore: Boris Pasternak
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 417
Trama: Le vicende di un medico travolto dall'impatto della rivoluzione russa e dalla successiva vacuità spirituale in cui precipita il suo paese. Questo, in estrema sintesi, il contenuto di un romanzo che valse a Boris Pasternak il Nobel per la letteratura nel 1958 e l'ammirazione di critica e lettori.






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  Titolo: Oblòmov
Autore: Ivan Goncarov
Casa editrice: Bur
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 580
Trama: Un provinciale idealista vive a Pietroburgo della rendita di una tenuta dimenticata, nella più assoluta inerzia fisica e psichica. In una camera coperta di ragnatele e di libri ingialliti giace su un divano, dormendo e sognando, stanco e insensibile ai rumori della vita.







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Titolo: La famiglia Karnowski
Autore: Israel Joshua Singer
Casa editrice: Newton Compton
Prezzo: 4, 90 €
N° di pagine: 413
Trama: Tre generazioni di ebrei, completamente assimilati alla società tedesca, si susseguono sotto la crescente e minacciosa ombra del nazismo. L'intera saga famigliare si apre con David, il patriarca, che lascia la Polonia per trasferirsi nella civilissima Berlino e si considera più tedesco dei tedeschi stessi; il figlio Georg, che ha imparato sin da piccolo a comportarsi << da ebreo in casa e da uomo di mondo fuori >>, diventa un famoso e richiestissimo medico, salvo poi perdere tutto, ricchezze, professione e ogni possibile speranza, a causa delle orribili leggi razziali. La storia di Jegor, il suo giovane figlio, dilaniato dall'odio che prova per la sua stessa identità di ebreo, conclude la parabola dei Karnowski.

4 commenti:

  1. Anche io come te o moltissimo leggere, un vizio che ho preso daia mamma ma che mio padre e mio fratello proprio non riescono a capire 🤷.

    Ti auguro un sereno Natale, ricco di tante nuove letture sotto l'albero

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