venerdì, gennaio 03, 2025

Gocce d'inchiostro: La colomba pugnalata - Pietro Citati

In qualche modo ho anche io << scritto >>. Si, ho scritto. Lo sto facendo adesso, che ripongo queste poche righe. L’ho fatto in passato, e lo farò anche in futuro. E, in qualunque caso, col cuore colmo di gratitudine, gioia. Un’intraprendente e folle viaggio per partecipare a quel l'ennesimo evento in cui la mia anima avrebbe potuto congiungersi non solo a quella dei suoi personaggi ma anche a quella dell'autore. Non scrivo questo perchè voglio sembrare arrogante, ma perchè trattasi di una certezza: la felicità di confidare in quel momento in cui le nostre anime si congiungono è desiderata con ansia, dolorosa e incontenibile attesa che sarà poi celebrata con ciò che resterà, alla fine, attraverso quel contenitore imperfetto della scrittura. Epifania di un mancato divenire dell’invisibile e del oltretempo. La bellezza e la felicità a cui mi riferisco, e che aprono le danze a questo nuovo anno, sono facilmente riconducibili ad un testo che ho letto dopo aver vissuto lo splendido ma difficilissimo viaggio della Ricerca. Un viaggio che si è protratto per quasi un anno e che le ore, i giorni, le settimane e i mesi che hanno scandagliato la lettura di un testo, un saggio, nella luce e nella musica, hanno funto da effetto dilatante. Poiché questo saggio, come tanti altri letti, fa parte di una splendida essenza, parte straordinaria e principale di un quadro, una magnifica architettura la cui linfa vitale risiede nel dolore, in quell’unica orma del povero Proust che penetrò non solo nel suo cuore ma anche nel cuore di chi lo lesse, lo conobbe e lo amò. Proprio come me.


Titolo: La colomba pugnalata

Autore: Pietro Citati

Casa editrice: Adelphi

Prezzo: 14 €

N° di pagine: 364

Trama: Né "La colomba pugnalata", Pietro Citati accetta una sfida temibile: avvicinarsi al mistero che fu Marcel Proust. Con la sensibilità e gli strumenti del narratore, con il rigore del saggista, egli ci rivela il paradosso di quest'uomo tutto dolcezza e passività che cela dentro di sé un grandioso architetto, un sublime legislatore, un pensatore metafisico capace di costruire una delle ultime cattedrali d'Occidente.

mercoledì, gennaio 01, 2025

The Best Book of .... 2024! Un anno pieno di parole: carta e inchiostro

Le giornate si accorciano sempre più, divengono più fredde, quasi melanconici ma dotLe giornate si accorciano sempre più, divengono più fredde, quasi melanconici ma dotati di una magia particolare che inevitabilmente induce ad un congiungimento con la propria anima. La fine di un anno scandisce la fine di tante cose accadute in soli trecentosessanta giorni, tante cose avvenute uno appresso a un’altra che come una girandola impazzita, ma non ciechi di avventure, avvisaglie del cuore umano. La fine dell’anno è quel momento in cui bisogna tirare le somme: sedersi al computer e redigere l’ennesima lista in cui è possibile confrontarsi fra ciò che ci è piaciuto e ciò che non, ciò che ha arricchito il mio bagaglio culturale e ciò che invece non lo hanno nemmeno sfiorato, in una carrellata di scelte o sceneggiate stilistiche che, nel loro fragore o nel loro lento piattume,hanno lasciato sicuramente traccia del loro passaggio.

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Migliori biografie:

Opere che sono radicate nel territorio dell'immaginazione urbana e neli spazi urbani, in cui fa quasi sempre da sfondo una Londra distesa in una cappa di vapore. In un palcoscenico frenetico in cui il lungo viaggio del protagonista o dei protagonisti entrano in contatto con diversi meccanismi: la famiglia, l'istruzione, la prigione. Viaggi in cui si ha la consapevolezza di vivere amori folli, ardenti, malesseri e benesseri, in cui si cerca di crescere in questa tetra landa. Rifocillando l'anima, e ripristinando quel briciolo di serenità che ancora ci è riservata.

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