Ho riscontrato
sensazioni incredibilmente belle fra le pagine di Tess dei D'Urbeville,
pilastro della letteratura italiana novecentesca. Tormento, turbamento,
smarrimento, ma anche gioie, sogni, speranze. Abbracciando questa storia
cogliendo la bellezza di ogni cosa, integrandomi con personaggi immaginari che,
per una manciata di giorni, erano divenute persone, evidenziando una
particolare sintonia fra la me, lettrice, e gli stessi personaggi.
Quest'oggi, quindi, la
recensione di una delle opere più significative, intense e originali di tutta
la letteratura inglese, nonché rappresentazione perfetta di un grande e
appassionato amore. Semplice e autentico, come le tragedie antiche, tesa a
gettar una luce alquanto significativa sulla realtà.
Titolo: Tess dei
D'Urbeville
Autore: Thomas Hardy
Prezzo: 8; 90 €
Casa editrice: Bur
Rizzoli
N° di pagine: 450
Trama: Un'indimenticabile storia d'amore e morte fiorita
nella magica atmosfera della brughiera inglese, ora dolce, ora crudele. Le
vicende di un'eroina purissima travolta dalle forze del male e del destino.
La
recensione:
<<
Perché mi hai tentato? Ero incrollabile come può essere un uomo finché rivede
quei tuoi occhi e quella tua bocca.. Tess, tentatrice, cara dannata Tess, non
ho saputo resisterti non appena ti ho rivista.>>
Il romanzo di Hardy, con i suoi vasti
tesori di immaginazione visionaria, l'avevo letto per la prima volta tre anni
fa. La copertina, un tulipano bianco stretto delicatamente in quattro dita
rosee e affusolate, invitava a fiondarsi immediatamente fra le sue pagine. E, a
lettura terminata, fatto prendere consapevolezza di come aveva lasciato uno
spazio vuoto che aveva la forma di una persona.
La sua storia mi lasciò addosso una
strisciante angoscia. Il propagarsi di tanto dolore, con tutti i pericoli
impliciti per chi avrebbe potuto considerarlo come un male per lo spirito,
catena di piccoli fatti assurdi, di coincidenze miracolose, di avvenimenti e di
persone che ritornano e poi svaniscono, è stato talmente contagioso che gli
oggetti inanimati sembravano dotati di una qualche magia. Poiché non esiste
alcuna differenza fra ciò che è vicino e ciò che è lontano, e chi legge si
sente legato a ogni cosa entro i limiti del possibile. Eppure il mio amore
incommensurabile nei riguardi di questa storia è stato innegabile. Come con
altri romanzi, ho amato Tess dei D'Urbeville prima ancora di
averlo letto. Ho provato struggimento, dolore, sofferenza per l'amore di due
anime inquiete dalle aspirazioni trascendentali, basate inconsciamente sulla
visione geocentrica delle cose, contorta febbrilmente per la natura opprimente
di un'emozione gettata sui nostri cuori da una crudele legge naturale:
un'emozione che ho atteso, ho desiderato.
L'amore fra Angel e Tess ha ravvivato la
fiamma che già bruciava nel mio cuore, e il tormento o l'angoscia in cui
sguazzavano impunemente è stato superiore alla capacità di sopportazione. Dalla
mia umile dimora, li ho visti avanzare faticosamente fra montagne, colline e
campi di grano, raggiungere la cima di una scarpata, e contemplare un paesaggio
del tutto diverso da quello osservato sino a quel momento.
Solenne e superstiziosa fantasia
architettonica, caso fantasmagorico di voci e volti, di vaghi e possenti
fantasmi corporei apparsi nel minaccioso silenzioso della notte, Tess
dei D'Urbeville è stata una delle prime letture inglesi che, zeppa di
distrazioni realistiche, tragiche e amorose che richiama alla mente le tragiche
commedie shakespeariane, è penetrato al punto tale d'immergermi in uno stato
fra il fascino e lo sconcerto. La storia d'amore estremamente realistica fra
una contadina e un conte, che Hardy ha riesumato col suo tocco spiccatamente
realistico/drammatico e tragico in cui fantasia e realtà si sfiorano, anche
mentre il sole illumina le loro figure contro il verde delle siepi e le
facciate delle case, le cui descrizioni sono crudelmente sincere in quanto ciò
che è narrato è narrato attraverso gli strumenti della letteratura: l'essere
umano in bilico fra estasi e sogno. Il cui mondo che lo circonda è zeppo di
meschinità, ipocrisia, cattiveria, che rivelano l'intento dell'autore di
esaminare, con profondità e un certo distacco, un tema piuttosto importante
nella produzione hardyana: il senso della vita.
Mi incuriosiva rileggerlo e, sebbene il
tempo scorra ininterrotto e, delle volte, ci costringa a dimenticare cose che
non vorremmo mai dimenticare - immagini, episodi che rimangono intrappolati
nella soffitta della nostra anima -, ho riscontrato quella profonda e assurda
drammaticità di cui è impregnato e di cui, tre anni fa, come un meraviglioso
compagno di viaggio, aveva disegnato la sua orbita.
Ritratto umano terribilmente realistico e
coinvolgente di protagonisti intrappolati nel lungo limbo delle convenzioni
sociali, che incorrono esclusivamente l'ideale dell'uomo forte, libero, capace
di vedere la netta differenza fra verità locale e verità universale, quella di
Hardy è una complicata emozione che custodisce gelosamente due amanti nella
sfera insondabile dell'amore. Unico moto perpetuo dell'universo, unica ragione
accidentalmente intrufolabile, creata apposta per impedire ai due protagonisti
di consolidare il loro amore. Unica dimensione in cui è semplicissimo
riconoscersi, assistendo alla nascita di un amore indescrivibile, illusorio e
allo stesso tempo terrificante che se ne sta sospeso nell'avverso universo come
splendidi megaliti, e che scopre i due amanti perdutamente insoddisfatti di ciò
che li circonda e insaziabili dei peccati tatuati sulla loro pelle. Devastati
nell'anima e nel corpo. Creature piene di poesia, poesie tradotte nella realtà,
i cui cuori ardenti lottano contro una sola povera coscienza, bramosi,
inteneriti e un po' folli che vegliano sulle sorti di uno sconosciuto che prima
ignoravano spudoratamente, ma che adesso rappresenta la vita.
Una storia che è stata raccontata con la
consapevolezza di recare sofferenza, capace di logorare dall'interno lo spirito
di chiunque. Suscita un empatia naturale, risvegliando zone assopite nel fondo
della coscienza, e che ci parla di gesti sconsiderati e folli uniformemente
negativi.
Tess dei D'Urbeville è un dramma sentimentale, seducente e romantico
che mi ha resa prigioniera delle stesse colpe, degli stessi peccati dei
protagonisti. Un opera raffinata, delicata come un tulipano, che non lo fa
sembrare un romanzo, piuttosto una proiezione in cui si provano più sofferenze
che gioie. Sciorina continuamente descrizioni dettagliate che, spesso e
volentieri, inducono al tedio e alla noia, e cattura l'attenzione per il
toccante e sano romanticismo che si respira fra le sue pagine e in cui diviene
sempre più forte l'esigenza dell'autore di esplorare la zona dei sentimenti.
Una storia che, in una notte di fine
novembre dall'aria fredda ma pulita, è emersa dal passato come un'immagine
definita nell'immediato. Con una voce apprezzabile, matura, profonda, e i
contorni simili a quelli degli antichi poemi omerici.
Erano
distanti come stelle dal suo mondo presente. Nel momento estatico e solenne in
cui giurava di essergli fedele, le comuni sensibilità del suo sesso sembravano
frivolezze.
Valutazione
d'inchiostro: 4 e mezzo
Già dalla tua introduzione ho capito che il libro può interessarmi, poi la tua intensa recensione ha confermato il mio pensiero iniziale: seducente e romantico, voglio leggerlo! Certo i classici non mi sono congeniali, ma vorrei tanto provare con qualcosa che non mi deluda troppo.
RispondiEliminaGrazie, Cuore! :)
RispondiEliminaIl "problema" di questo romanzo é che é troppo angosciante. Vi sono un susseguirsi di eventi, situazioni che straziano il cuore. Ma, al di là di questo, é una bellissima lettura per cui penso valga la pena impiegare del tempo :)
Fammi sapere eventualmente lo leggerai ;)
Sembra una bella trama, vorrei solo avere il tempo di leggerli tutti. Causa troppo lavoro non ho ancora finito Ancients e approfitto di questa domenica per riprendere la stesura del mio nuovo romanzo. Vorrei avere un clone, così lo manderei a lavoro ed io potrei dedicarmi a leggere e scrivere.
RispondiEliminaBuona domenica, Gresi :)
Purtroppo il tempo delle volte sa essere davvero crudele!
EliminaUn nuovo romanzo? E su cosa é incentrata questa volta la trama? ;)
Ti auguro di trovare un pò di tempo perduto!
Buona domenica anche a te! :)