Ci sarebbe molto
da dire su un romanzo del calibro come questo, che ha disegnato, in sole due
settimane, un poster fatto a mano ma dai colori vivi del sangue che mi è stato
affisso irrimediabilmente nel cuore, al posto di qualche bel gagliardo autore
americano ancora da scoprire; il poster è rimasto lì fissato per un certo
periodo, e credo ci resterà ancora per qualche altro tempo. Finché qualche
altra opera non subentrerà, qualche altro autore allieterà il mio cuore con messaggi
tutti suoi, ho sempre timidamente desiderato rileggere, dopo ben dieci anni,
ritornare da Anna e il suo amato Vronskji perché ciò che avevo riscontrato
quando ero appena entrata sulla soglia dell’età adulta, nel 2010, e lungo
l’orlo di un crepaccio da cui inconsapevolmente avrei visto la luce, con poche
e semplici parole, distrusse, disintegrò il mio cuore, e solo per questo ci
vollero solo trenta giorni pur di riprendermi; impadronirmi, dunque, della mia
vecchia e sgualcita opera, vivere e respirare l’aria malsana di una Pietroburgo
che inesorabilmente si avvia lungo la distruzione, sebbene il sentimento di
dolcezza e tenerezza che scaldano l’animo, stonano con la natura austera e
solenne della storia, con passo deciso, mi impose dinanzi a una distinzione fra
classi che nel romanzo è proiettata su una percezione più astratta della vita.
Mediante l’irreprensibile lotta, tenace e crudele fra due mondi opposti, che
ripristinano e distruggono allo stesso tempo le cose.
Titolo: Anna Karenina
Autore: Lev Tolstoj
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 1107
Trama: “Qual è il vero peccato di
Anna, quello che non si può perdonare e che la fa consegnare alla vendetta
divina? E’ la sua prorompente vitalità, che cogliamo in lei fin dal primo
momento, da quando è appena scesa dal treno di Pietroburgo, il suo bisogno
d’amore, che è anche inevitabilmente repressa sensualità; è questo il suo vero,
imperdonabile peccato. Una scoperta allusione alla sotterranea presenza nel suo
inconscio della propria colpevolezza è il sogno, minaccioso come un incubo che
ritorna spesso nel sonno o nelle veglie angosciose, del vecchio contadino che
rovista in un sacco borbottando, con l’erre moscia, certe sconnesse parole in
francese. Ed è l’immagine minacciosa di quel brutale contadino, conservatasi
indelebilmente nella sua memoria, che le riappare davanti e la terrorizza alla
vista di quell’altro vecchio contadino, un qualsiasi frenatore, che passa sul
marciapiede sotto il suo finestrino curvandosi a controllare qualcosa; ed è
quel vecchio a farle improvvisamente comprendere cosa deve fare: distruggere
quella vitalità, e cioè distruggere se stessa per espiare la sua colpa”.
Non
siamo forse tutti quanti gettati al mondo soltanto per odiarci a vicenda e di
conseguenza per tormentare noi stessi e gli altri?
E’
l’inverno dei cambiamenti, questo appena entrato. Da estimabile lettrice, ho
trascorso interi pomeriggi stravaccata sulla mia poltrona preferita cibandomi
di qualunque opera fosse vergata di sangue e inchiostro. Prima che
l’ispirazione di rileggere un capolavoro assoluto come Anna Karenina e tutte le
sue inesauribili elucrazioni, ero stata lì, che in sere alquanto fredde
ma miti, osservavo questa giovindonna stanziarsi nei miei pensieri. Ad un certo
punto, di Anna e della sua bellissima storia, vissuta in un certo periodo della
mia vita, vi tenevo conservati ricordi che quasi quasi avevo perduto
completamente. Ma se, pur di mostrarsi e attirare la mia attenzione, la sua
aura lucente mi aveva nuovamente accecato, e di romanzi ancora da leggere e
vivere ne avevo a bizzeffe, volevo riabbracciarla prima che questa luce
svanisse del tutto, accogliendola nel mio caldo abbraccio, facendomi invadere
da concezioni severe e austere che tuttavia non tutti rispettano. Uno dei
migliori modi purchè ciò accadesse fu quello di leggere, divorare pazientemente
cento pagine al giorno uscendo dalla mia confort zone, o da qualunque posto mi
trovassi, e cominciai una salita, rispondendo perfettamente ai miei bisogni
mentre arrancavo verso il suono della sua voce.
Non era bello tutto questo, pensai.
All’uomo era concesso il perdono così come la comprensione, ma doveva essere
onorato di tali concetti. Pur di plasmare la nostra anima bisognava vantare di
un certo tipo di discendenza e non fermarsi ai principi basi. Anna sarebbe
stata in grado di “rinascere”, dinanzi a tutto ciò?
Ma una volta sarebbe bastata, e
avendo presto tutta l’attenzione possibile, non avevo mai smesso di cercare di
tenere in mente i principali dogmi di cui fa ampio respiro questo romanzo, ma
che non ricordavo di essermi mai sentita più simile ad Anna in vita mia.
Dinanzi al mondo, Anna appare come una figura affascinante,
ammaliante ma testarda, passionale, ossessiva, la cui anima volubile ha
bruciato nella mia coscienza per troppo tempo. In materia di sentimenti, la sua
storia non potrà mai c0mpetere con quella di altre storie d’amore, non che esse
siano orripilanti o discutibili, ma che mi ha disintegrato inevitabilmente.
Inesorabile, abbiamo concordato nel contemplare la vita come quel lungo
percorso, spesso accidentato, che spesso è allietato esclusivamente mediante la
forza prorompente dell’amore, lasciandosi completamente andare. Gli ideali del
passato, proiettandosi nel presente, contro quelle figure che in vita hanno
dato il buon esempio, per una donna come lei, forte ma volubile, la concezione
di libertà coincide con quella del matrimonio ma legato a faccende di tipo
sociale. Elemento primordiale da cui deriva la felicità. Eppure, pur di
sopprimere tali “fattori”, ed esaltare la sua natura di eroina ed antieroina,
l’osservanza di tali norme va al di là del valore stesso, del decoro, del peso
morale o sociale. L’amore tuttavia è l’unico rimedio che solleva l’animo; ci si
illude di aver creato dal nulla una barriera da cui ci si rifugia da qualunque
effetto o contrasto. Ci si sveglia da un sogno, che irrimediabilmente diviene
un incubo, in cui si avvertono gravi difficoltà, lesioni dell’animo a cui è
impossibile rimediare senza che la nostra anima resti intatta. Il segreto è
celato nel perdono, in atti di comprensione o sacrificio che dovrebbero
nascondere le ferite del cuore umano, senza però intaccare la nostra
identità.
Era per questo che Tolstoj buttò
giù la Karenina? E’ per dire chiaro e forte ciò che denuncia nel suo romanzo e
che rivela un forte desiderio di mutamento, economico, sociale, politico, in
cui l’individuo non è più quel pallido chiarore di se stesso ma una persona che
detiene il diritto di essere tale? Tolstoj infatti accusò prima se stesso, e
poi chi lo circondava, col semplice modo in cui scrisse queste bellissime e
memorabili pagine. Si, questo significava ragionare, ancor più che come
filosofi come Cartesio o Socrate, esplicò un certo risentimento tanto forte
quanto impossibile da ignorare. Anzi, poteva andare peggio. Tolsoj, infatti,
non desiderava farsi impegolare in queste beghe. Lui stesso visse in questa
patina di cupezza, drammaticità, fatalità, che sedimenta nell’animo come un
male incurabile, sentendosi oppresso, desideroso di scovare una via di fuga
abbracciando nuovi dogmi o paradigmi. Anna Karenina esplica certi concetti,
sebbene l’inquadratura che li mette a fuoco è proiettata in un mondo di
ricchezze gentili e la gente si vestiva in un certo modo. Non ammetteva alcun
tipo di religione, ne concepivano l’idea che possa esserci una strada più percorribile,
e che la si può imboccare mediante il perdono o la comprensione. Forse erano
così atei e diffidenti perché non hanno mai potuto guardare dall’alto fino al
basso. Eppure Anna Karenina la si giudica mediante i suoi valori e non i valori
premeditati. Fino a quando essi sarebbero stati leali e rispettosi, ci sarebbe
stata lealtà e rispetto reciproco.
Come ho amato, Anna e la sua
bellissima storia d’amore con Vrosnkji! Vederli assieme mi ha fatto vivere ciò
che credevo di aver perso, irrimediabilmente, e, al mio occhio di lettrice
semplice ma appassionata, l’uno sembrava interagire all’altro. Conformarsi in
un'unica bellissima materia. Un’escursione di forte impatto nella natura
clinica dei sentimenti che mi ha lasciato in preda a forti sentimenti, con la
sensazione di aver acquisito una profonda comprensione dell’intero universo
femminile e scrutato uno squarcio di vita russa. Con la mia crescente
curiosità, ho confidato in paure di forte ostruicismo che sono apparsi più
interessanti che mai; non copie di ciò che vide l’autore, ma le loro forme
originali per la quale ho avvertito una profonda affinità.
Anna, alla fine, cederà. Cederà
il suo cuore forte ed appassionato: ciò l’ho profondamente odiato, e sapevo che
la vera ragione non fosse il suo spingersi contro, ma il non aver combattuto
ancora. Ora che ce ne sarebbe stato più bisogno. Eppure, ha tracciato un solco
profondo che resterà impresso nel mio cuore. Distrutto insieme al povero
Vronskji, sopravvissuta all’illusione di aver vissuto una fantasia sproporzionata
ma incredibilmente accessibile, che non finirà con un semplice paragrafo ma
perpetuerà nel tempo come testimonianza di un amore che ho nutrito e che ho
amato vivere. Sentire come mio.
Valutazione d’inchiostro: 5
Ciao Gresi, non ho mai letto il romanzo, ma in passato ho visto una serie tv che però non mi ha conquistata particolarmente... mi fa piacere che tu invece abbia apprezzato molto la storia :-)
RispondiEliminaGrazie, Ariel! Prossimamente invece io vedrò la trasposizione cinematografica con Kiera Knigltly ☺️☺️
EliminaChe romanzone che hai affrontato! Io ho troppa paura, lo ammetto.
RispondiEliminaTi assicuro che ti sorprenderà parecchio! Lo stile è alquanto scorrevole, sebbene non semplice. Ma è una lettura imprescindibile, a mio avviso, che rientra nella categoria dei miei romanzi preferiti ☺️❤️
EliminaMai letto.. sono felice di sapere che ti sia piaciuto, grazie per la recensione
RispondiEliminaGrazie a te ❤️☺️
EliminaUn romanzo che avevo trovato pesante ma affascinante allo stesso tempo. Anche io ho avuto la stessa sensazione sul finale... che lei non avesse lottato abbastanza. Un amore che sicurmante lha cambiata e che, in gradi diversi, può accadere
RispondiEliminaEsattamente! Una lettura che non si dimentica :)
EliminaHi,
RispondiEliminaI follow you # 195 , follow back?
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Yes! Thank you ☺️
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