Chi, come me, ama
intensamente la scrittura e la buona letteratura, è consapevole che non esiste
nulla che resti ermeticamente chiuso nel cuore di una persona. Quando si
pongono delle speranze, il cuore prende una strada tutta sua. E quando le
speranze non vengono tradite, ci si sente sereni, soddisfatti. L'animo si bea
di certe cose, e il solo fatto di estasiarci ci rende felici.
Con Espiazione è
accaduto esattamente questo e, sparigliando le carte della mia logica e
ricompensando una serie infinita di opere - condensate in un turbinio di
immagini e parole - sovrapponendola ancor più a suoni e rumori, creazioni
artistiche e realtà, leggerlo è stato come arrivare a una quasi elusività del
senso. Rifuggiandomi in un mondo in cui non sono riuscita a sfuggire,
percorrendo un territorio d'infinita coerenza, godendo di una libertà senza
limiti.
Titolo:
Espiazione
Autore: Ian McEwan
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 13 €
N° di pagine: 381
Trama: All'età di tredici anni, in un caldo giorno d'estate del 1935, Briony Tallis sente di essere diventata una scrittrice. La sera stessa, accusando di un crimine odioso un innocente, commette l'errore che la segnerà per tutta la vita. Eppure la giornata era iniziata sotto i migliori auspici. C'era la commedia da mettere in scena, i cugini arrivati dal nord per trascorrere qualche tempo in casa Tallis, e da Londra era atteso l'amatissimo fratello Leon con un amico, industriale della cioccolata. Soltanto la sorella maggiore Cecilia impensieriva Briony, con quel suo misterioso rapporto che la legava a Robbie Turner, il figlio della loro donna di servizio.
Tutti i personaggi entrano in scena ma, nella commedia della vita, non ci sono prove prima della recita e ogni gesto assume un carattere definitivo. Presto, sarà troppo tardi per fermare la macchina dell'ingiustizia e la guerra arriverà a spazzare via il vecchio mondo con le sue raffinate ipocrisie.
Autore: Ian McEwan
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 13 €
N° di pagine: 381
Trama: All'età di tredici anni, in un caldo giorno d'estate del 1935, Briony Tallis sente di essere diventata una scrittrice. La sera stessa, accusando di un crimine odioso un innocente, commette l'errore che la segnerà per tutta la vita. Eppure la giornata era iniziata sotto i migliori auspici. C'era la commedia da mettere in scena, i cugini arrivati dal nord per trascorrere qualche tempo in casa Tallis, e da Londra era atteso l'amatissimo fratello Leon con un amico, industriale della cioccolata. Soltanto la sorella maggiore Cecilia impensieriva Briony, con quel suo misterioso rapporto che la legava a Robbie Turner, il figlio della loro donna di servizio.
Tutti i personaggi entrano in scena ma, nella commedia della vita, non ci sono prove prima della recita e ogni gesto assume un carattere definitivo. Presto, sarà troppo tardi per fermare la macchina dell'ingiustizia e la guerra arriverà a spazzare via il vecchio mondo con le sue raffinate ipocrisie.
La
recensione:
Si
sarebbero gettati insieme. Adesso era con lui, a guardare nell'abisso, e
insieme videro che la pietraia si tuffava in una distesa di nuvole. Mano nella
mano si sarebbero lanciati all'indietro.
E' difficile pungolare
continuamente la nostra coscienza senza che si delinei una storia. Quando ci
smarriamo tra le pieghe di un'idea irresistibile, osserviamo come il filo
bianco che si srotola dalla punta di una semplice piuma d'oca si avvolge
in parole. Ne siamo assorbiti e meramente soddisfatti, e sebbene agli occhi del
mondo il nostro potrebbe apparire come un "tentativo" folle e privo
di significato, rendiamo giustizia al brusio insopportabile delle nostre
ansie o paure ai cambiamenti che ci avevano fatto dubitare di noi stessi.
Briony ricorda questo
momento come il bruciore di una ferita non ancora rimarginata. Aveva trovato il
ramo sottile di un racconto, e l'aveva pulito per bene. Rifinendolo in ogni
sfaccettatura, mettendo per iscritto il desiderio, e potervi creare un mondo:
competere ai massimi livelli accettando sfide continue. Dopotutto, ci si misura
rapportandosi agli altri; non esiste alternativa! Di quando in quando, in modo
assolutamente involontario, arriva qualcuno e ti insegna qualcosa sul tuo
conto. Tessendo un filo indissolubile e crescendo all'ombra della nostra
completa incoscienza; quella benedetta ignoranza che ci aveva fatto ritenere
Briony un angelo biondo disceso in terra. Col desiderio insopprimibile di
rendere giustizia a coloro che l'avevano fatta dubitare sulle sue sorti di
scrittrice, col disgusto misto a incanto che provava, una sfilza di sogni
infranti con esperienze terribili.
La complessità stessa dei
suoi sentimenti consolidò in lei la certezza di trovarsi sulla soglia di un
teatro fantasmagorico di emozioni adulte e di segreti dai quali la scrittura
non poteva che trarre vantaggio. Quale romanzo avrebbe mai potuto contenere
altrettanti termini di contraddizioni? Scrivere, in fin dei conti, non era come
librarsi in cielo, sperimentando una forma possibile di volo, di fantasia, di
immaginazione?
Una curiosità ardente e
selvaggia mi aveva strappata dalla monotonia del giorno per fiondarmi fra le
pagine di un caso editoriale affascinante, emozionante, che introduce un
elemento essenziale. Un principio di tenebra. L'espiazione. La redenzione. E
sebbene la violenza del messaggio mi scagionasse completamente, ciò non mi
impedì di sentirmi afflitta. Era sbagliato tutto questo; tutto sommato è
giusto, anzi più che naturale, che mi sentissi così. Rivedere Briony, Cecilia,
Robbie era stata una gioia, ma non potevo negare di aver esagerato con
l'entusiasmo per evitare la spada di Damocle che gravava sulla testa dei
protagonisti. E solo a lettura terminata mi ero spinta oltre l'immaginazione.
Avevo ignorato la voce della piccola Briony e, sprigionando lo sguardo lungo il
vialetto, fra le vecchie mura di una dimora fatiscente, nei cuori di due
giovani innamorati ma disillusi, mi accorsi che era tutto piuttosto gradevole.
L'immaginazione mi stava offrendo una serenità immutabile e senza tempo che più
di ogni altra cosa confermò l'idea della mia permanenza.
Tutto questo: Briony e le
sue colpe, Cecilia e Robbie, la raffinata storia d'amore e di colpa che celano
i loro cuori caldi, le geometrie amorose ed emotive, le pulsazioni che via via
aumentavano nelle mie orecchie, tutto questo mi procurò il piacere di assistere
alla metamorfosi di una famiglia in deliziosa estraneità.
Come fossi capitata
nuovamente in un caldo giorno d'estate del 1935, come fossi entrata
silenziosamente negli animi dei protagonisti, non so dirlo. Il romanzo aveva
forse un barlume di vita propria? Il mistero era sigillato un attimo prima
dall'emozione, dall'istante che avrebbe separato la quiete dell'anima dal
cuore, quando i sentimenti bussavano alla porta? Come lo scontro fra due
satelliti, che tuttavia restano nettamente separati.
Esisteva soltanto il
presente e il futuro. Non c'erano segni di creazione, linee di congiunzione,
eppure sapevo che al di là di questa patina trasparente che ricopriva ogni cosa
- ogni battito, ogni respiro - si trovava la vera essenza di questa storia.
L'anima del romanzo, e quella della piccola Briony dalla quale dipesero le
sorti di un destino oscuro e incerto. Rimescolando gli elementi, non riuscendo
più a ripristinare l'ordine.
La mia visita inaspettata
aveva mosso un po' le acque: avevo svolto il ruolo di osservatrice, dalla
naturale lucentezza della mia camera, e ogni cosa mi era apparso come un
continente inquieto e vastamente popolato dalla cui scarsità di elementi in
conflitto fra loro avanzavano contrastanti pretese alla mia trepida
sensibilità. Non mi ero fatta alcun progetto: il passato, offuscato da questa
patina appiccicosa, ammesso che avrebbe bussato alla mia porta, tendeva a
trasmettermi una visione degli eventi incompleti ed eccessivamente vaghi. Fu in
grado di attanagliare le mie membra, eppure potei ricavarne quel giusto
materiale utile per raggiungere il futuro. Raggruppando cose che non hanno solo
un battito, ma anche una voce. Aspettano sotto l'ombra di essere chiamate ed
evocate, prima che il fuoco della vita se le prenda e le ammutolisca.
Col tempo avrei ricordato i
personaggi di Espiazione come figure che, in un centinaio di
pagine, avevano lasciato uno spazio vuoto che aveva la forma di una persona. Al
percorso spesso accidentato che dovettero imboccare, e che si era congiunto
alla strada dove questa curvava verso i loro cuori e i loro segreti.
L'intensità di una manciata
di giornate luminose in loro compagnia raccolse piacevoli, immediate e
molteplici sensazioni: la furia devastatrice della guerra, la dolcezza che
aleggia nell'aria immobile e calda, l'abbandono di due corpi ardenti e sudati
fra i meandri di una gigantesca libreria. La sensazione di trepidazione e
fascino che provai all'idea di vederli tenersi per mano mi procurò anche un
soffuso piacere sensuale avvolto da un generale senso di ebbrezza: era qualcosa
di intenso, quasi irritante, che mi aveva procurato il piacere di scoprire cosa
volesse dire essere innamorati. Così emozionante e travolgente; così dolce come
l'aria della sera. Chiacchiere che mi avvolsero e mi penetrarono intensamente,
evocando l'immagine di un mondo fatto di cattive intenzioni e tristi finali.
Brividi crescenti della
dimenticanza; suono di due cuori che si cercano in ogni battito, mentre le
anime si osservano dalla soglia di un'inquietudine sensuale e incessante,
questo è per me Espiazione. Una forma possibile di volo, di
immaginazione. Una grande partecipazione ai pensieri altrui, assumendosi un
ruolo dominante mentre si conduce per mano il destino di qualcun altro. La
capacità di penetrare all'interno di una mente e mostrarne il lavoro e tutte le
trame interiori. Il pensiero, la percezione, la coscienza che fluisce come un
fiume nel tempo, in cui è possibile cogliere il senso di un grande cambiamento.
Un mondo conchiuso
disegnato con la chiarezza di parole non sempre semplici, ma perfette.
Snaturato dagli scarabocchi di altre menti, altri bisogni, in cui persino il
tempo - così facile da stabilire e segmentare ad intervalli regolari - nel
romanzo gocciola a poco a poco in modo incontrollabile. Una fonte di segretezza
che rievoca il piacere della miniaturizzazione e della scrittura; quest'ultima,
intesa nel romanzo come una pratica incerta, vulnerabile e imbarazzante.
Lui l'aveva vista, e sarebbe stato in grado di rivederla in ogni momento, anche quando il ricordo si fosse ridotto a un semplice aneddoto da pub con gli amici.
Valutazione
d'inchiostro: 4 e mezzo
Libro interessante che non conosco, ottima recensione
RispondiEliminaGrazie ❤️ te ne consiglio la lettura ❤️❤️
EliminaDi McEwan ho letto "Lo scarafaggio" e la tua bella recensione mi ha permesso di conoscere un romanzo che mi incuriosisce molto. Amo le storie dove la psicologia dei personaggi è al centro degli eventi, conoscere le loro vite, segnate dalle conseguenze delle loro azioni, offre sicuramente spunti di riflessione :)
RispondiEliminaGrazie mille! Se ti va, quando lo leggerai, fammi sapere come la pensi :)
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