venerdì, dicembre 24, 2021

Gocce d'inchiostro: I fratelli Karamazov - Fedor Dostoevskij

Ci sono romanzi che ti rivolgono la parola in un momento imprecisato della tua vita. Vengono da lontano, sussurrano il tuo nome da una mensola fin troppo capiente, ti inducono ad aprirli e viverli trasmettendo sentimenti, emozioni conturbanti che non riesco a spiegare nemmeno io. Se c’è qualcosa da dire, se scrivo di questo, non posso fare nient’altro che riferirmi a I fratelli Karamazov, di cui ho accolto la loro chiamata senza che me ne accorgessi. In un certo senso, con la loro aura possente, la loro magnificenza, mi hanno donato tutta la protezione di cui hanno trasudato da queste pagine. La loro voce, così forte e baritonale avrebbe scalfito persino le più forti corazze, ma era qualcosa di trascendentale, quasi intoccabile. Per constatare la veridicità di ciò ho dovuto fare un esame speciale a questo bellissimo volume, suddiviso in due volumi in questa nuova edizione, dando un piacevole suono, entrando in stanze buie da cui vi ho posato lo sguardo a lungo. Per una manciata di giorni ho riempito la mia testa di parole, suoni attraverso cui ho osservato questo bellissimo mondo come osservandolo da una lente d’ingrandimento. Inizialmente con un breve cenno, poi con lo sguardo che perseguiva ogni mossa di questi algidi fratelli attraverso cui mi è stata consegnata una storia che ho custodito gelosamente come se fosse una preziosissima cosa. 


Titolo: I fratelli Karamazov
Autore: Fedor Dostoeviskij
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 32 €
N° di pagine: 1080
Trama: << I fratelli Karamazov sono il romanzo più grandioso che mai sia stato scritto, l’episodio del Grande Inquisitore è uno dei vertici della letteratura universale, un capitolo di bellezza inestimabile … non è certo un caso che tre capolavori di tutti i tempi trattino lo stesso tema, il parricidio: alludiamo all’Edipo re di Sofocle, all’Amleto di Shakespeare e ai Fratelli Karamazov di Dostoevskij. In tutte e tre le opere è messo a nudo anche il motivo del misfatto: la rivalità sessuale per il possesso della donna … >>


La recensione:

L'umile amore è una forza formidabile, la più grande di tutte, non ce ne sono altre alla stessa stregua. Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto osservati e vigila su di te, affinché la tua immagine non perda il suo splendore.

 

Le pagine di un romanzo non possono esprimere emozioni: eppure non è pur vero che riescono a leggere il nostro cuore? Le pagine di un romanzo, come dice il mio amato Murakami, possono palpitare e, ad assicurarmi che è così e che in questo momento, proprio a me, stanno donando un'infinità di sensazioni altalenanti sono I fratelli Karamazov. Coraggiosi, forti, fieri, cui ho amato sin dall'inizio del prologo, quando erano ancora delle immagini sfocate. E' trascorso quasi un mese da quando in questo romanzo - corposo, ma emozionante e di bell'aspetto - ho riscontrato solamente sensazioni piacevolissime. Tutto ebbe inizio con l'entusiastica iniziativa di una ragazza in un gruppo di Facebook. Ero certa che, nonostante i miei pomeriggi fossero quasi sempre all'insegna del tedio e della monotonia, I fratelli Karamazov mi avrebbero tenuto compagnia per un bel po' di tempo. E con una felicità imprecisata, che come un buco nel cielo filtra la luce nell'infinito, ho coltivato nel cuore la speranza che potesse piacermi. Non ero più sola. Ero in compagnia di tre fratelli. Tirava un vento caldo e afoso, e quella che ascoltai fu l'avvincente storia, nonché ricordo di condivisione dell'autore, di personaggi che desiderano redimere la loro anima dalle tenebre, con cui si sforzano di fuggire, pur di scorgere un barlume di speranza. Era tutto estremamente affascinante, romantico, realistico e, per certi versi, incomprensibile come un sogno. Informe e misterioso, come una punizione efficace che dà pace ma incute terrore, e che consiste nel riconoscimento della propria coscienza. Gli esseri umani sono tutti buoni, nessuno escluso. La vita è bella. Anche se siamo malvagi, la vita è bella. Siamo buoni e cattivi, cattivi e buoni... Mi sono imbattuta in queste pagine riuscendo a cogliere la bellezza, la forza, il coraggio, l'orgoglio di questi angeli tramutati in diavoli nel cui animo imperversarono bufere. Bufere lussuriose, estetiche, tremende e spaventose. In una manciata di pagine sono stata sedotta da una storia il cui tratto sognante, magico, aveva qualcosa di tangibile. Penetrando nel mio cuore, pian piano. Aggirandosi in punta di piedi, esplorando una terra ignota di cui tuttavia nessuno aveva mai raccontato. La mia anima era stata riempita da qualcosa che, fra una schiera di gente umile, sola, passeggera come bianche nuvole - colpevoli di azioni o gesti di cui non hanno colpa, messi da parte perché considerati privi di emozioni - mi ha permesso di ritagliarmi un posticino tutto mio. Allietando giornate spiacevoli, nello spazio ridotto della mia camera, rendendomi felice. Catapultandomi nel cuore di anime dannate, primitive, frenetiche, irrequiete, desiderosi di trovare la pace. Leggendo le loro vicissitudini, facendomi avvolgere dal loro desiderio di una nuova rinascita, di un cambiamento - dalla nascita di un'anima grande che, dalla coscienza sofferente, faccia rifiorire un angelo. Un eroe. - hanno funto da toccasana e rischiarato le tenebre del mio inconscio. Spiando impunemente vite che ci trascinano nella penosa contemplazione dei sentimenti, nel desiderio ardente di possedere la carne, nei gesti, nel dolore. Sofferenze che tuttavia mitigano nel tempo; coscienza che procurerà soddisfazione nel riconciliarsi a ciò che si credeva perduto. Osservandoli in ogni sfaccettatura. Pregando un Dio che dà il perdono, giustifichi gli atti impuri; combattendo per la realizzazione dei propri sogni, come un processo spirituale e psicologico. Come modo di trasformare il mondo, rimetterlo a nuovo, costringendo gli uomini a intraprendere una nuova strada. La notte salutavo i miei amici di carta e inchiostro prevedendo l'arrivederci dietro l'angolo. M'intestardivo a credere che avrei aspettato un bel po' di tempo prima che ciò accadesse ed io, per stare meglio, ci credevo, anche se sapevo di non poter ignorare quel brusco senso di vuoto che avviluppava le mie viscere, trasmettendomi una generale malinconia. E quando terminai il romanzo di Dostoevskij, allineato sullo scaffale, nella pace del giorno, non feci niente per impedirlo. Avevo letto con avidità le vicende di Aleksej, Dmitrij, Ivan e Smerdjakov e, giunta all'epilogo, la mia mente non riusciva a protendersi per dirgli addio e lasciarla andare. Due entità che improvvisamente si sono amalgamate. Accidentalmente si sono incrociate, intrecciate e sovrapposte per poter tessere una catena di eventi che determinassero la nostra unione. Una strana magia che mi ha permesso di accettare la storia che Dostoevskij si portava dentro, ha reso il tutto come una serie di opportunità in cui l'amore, la fratellanza sono i capostipiti della famiglia Karamazov. L'amore, come immortalità e capace di perpetuare nel tempo. Forte e sensuale, che si combina all'avidità. Alla follia. La fratellanza, come gesto di alleanza. Lealtà. Barriera contro i nemici, forte e indomabile. Durante il corso della lettura avevo nelle orecchie una canzone, il cui timbro è stato deciso, sincero. Fra me e loro predominava la lealtà: poco entusiasta, come un orribile acquazzone del tutto inaspettato. Ma che, nonostante tutto, ha riaffiorato in me il ricordo di alcuni particolari che ho visto leggendo il romanzo di Dostoevskij: amori folli e passionali; ricordi deteriorati dal tempo; viaggi che virano verso la redenzione. Non particolarmente importanti o straordinari, perché sono tutti eventi piccoli e banali. Ognuno però utile ad arricchire una storia che è di per se una storia, avvincente e ben scritta che, a lettura terminata, denota il mio totale appagamento nei suoi riguardi. Mi è stata raccontata una storia in cui le cose hanno avuto una loro forma, nitide e luminose come la luce accecante del sole. Aver letto di questi fratelli, del loro astio nei riguardi del padre, guerrieri forti e coraggiosi, ma timorosi del senso della vita e del tempo, è stato davvero fantastico. Averli affiancati in questo lungo viaggio, nella vana ricerca della loro redenzione, aver avvertito le loro paure, le loro insicurezze, - sussurrate con la voce smorzata e il respiro ansimante - smorzare quel fuoco ardente che divora il loro animo, è stato splendido. Trasmesso sentimenti contrapposti, rabbia, felicità, scivolando nei ricordi poco luminosi della mia infanzia e scontrandosi contro oscuri echi. I fratelli Karamazov è un'affascinante affresco. Un giro di vite di personaggi potenti, impavidi, navigati, fini conoscitori, capaci di affrontare qualunque imprevisto. Una lettura bellissima, sorprendente, zeppo di rivelazioni toccanti, su cui predomina la forza e una certa malinconia. Popolato da anime inquiete che vagano lungo la riva dell'assurdo. Un'ora, un minuto del suo amore non valgono forse tutto il resto della vita, sia pure fra i tormenti del disonore? Andare da lei, solo da lei, guardarla, ascoltarla, senza pensare a nulla, dimenticare tutto il resto, anche solo per questa notte, per un'ora, per un istante.

Valutazione d’inchiostro: 5

6 commenti:

  1. Recuperone spaventoso, ma da fare! Il prossimo sarà l'anno buono? :)

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  2. Boa tarde. Neste Natal não quero pedir muito. Quero apenas que você que está lendo essa mensagem tenha muita paz, saúde, amor e felicidade. Grande abraço do seu amigo, brasileiro e carioca Luiz Gomes.

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