lunedì, aprile 25, 2022

Gocce d'inchiostro: Wicked lovely e Ink exchange - Melissa Marr

Vivo una realtà parallela in cui non ricordo di come sia arrivata. Mi guardo attorno. Seduta sull'asfalto deserto di una città sconosciuta, cerco di concentrare la mia mente su una ragazzina che proprio ora mi viene incontro. Sembra sia comparsa dal nulla, sembra camminare su questa landa deserta come un anima priva di vita. Eppure sarà proprio la sua storia, la sua figura esile ad entrarmi in testa e per qualche giorno restare qui: "Ogni cosa ha un suo perché. E c'è un motivo per cui io mi trovo qui".
Poi una voce sconosciuta, proveniente chissà da dove, mi sorprende come un acquazzone estivo. L'occasione è buona per chiedere aiuto, per comprendere cosa mi abbia indotto qui e soprattutto chi, in compagnia di questa ragazzina, che non ha cessato per un istante di fissarmi. I miei dubbi si amplificano. In tutti i viaggi temporali lanciati sulla sabbia del tempo la procedura è sempre la stessa: una magia che sconvolge ogni cosa. Ragazzi e ragazze che si muovono sullo sfondo come diapositive di un film …. macché! Questa volta si tratta della storia di Leslie, sedicenne, che ho preso a cuore e che alla fine mi ha ricambiato. Perché, mentre la mia coscienza si fa largo fra banchi di nebbia, polvere e resina, ricordo cosa mi indusse a trovarmi qui, a divorare questi primi due volumi: l'ennesima sfida indetta su Facebook, che ogni mese mi costringe a redigere una lista delle letture più importanti che dovrebbero affiancarmi in questo 2022. Per non parlare di un insano e profondo senso di curiosità, e che devo sempre dosare con una certa cura altrimenti diventa fastidiosa e irritante. E' uno dei migliori espedienti che mi induce a sperimentare letture di questo genere. Talvolta splendide sorprese, talvolta cocenti delusioni: Wicked lovely e Ink Exchange che li si può collocare fra qualcosa che ha a che fare con la normalità e non. Qualcosa che non costa chissà quanto del nostro tempo, ma nemmeno lo semplifica a un beneficio per la nostra anima. Venduta alle sorti di abili lettori di anime che ignorano di saper abilmente giocare con i sentimenti degli esseri umani e rendono le loro opere disegni imprescindibili in cui resta saldamente ancorata una parte della nostra anima.

Titolo: Wicked lovely
Autore: Melissa Marr
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 335
Trama: Aislinn vive con la nonna in una cittadina della provincia americana. La sua vita assomiglia a quella di milioni di ragazze, se non fosse che ha il potere di vedere le fate. Fate malvagie che infestano la città, creature pagane, maliziose e lascive che si presentano in bande a fare dispetti, divertendosi alle spalle degli umani. Aislinn ha imparato a proteggersi da loro facendo finta di non vedere, seguendo i consigli della nonna: non guardare le fate invisibili, non rivolgere loro la parola e non attirare mai la loro attenzione. Ma quando alcuni esseri fatati cominciano a seguirla da vicino, le regole diventano impossibili da rispettare e lei confessa il segreto alla persona più cara che ha: Seth, diciotto anni, piercing e il vagone di un treno abbandonato come casa, un ragazzo verso cui prova sentimenti che vanno al di là dell'amicizia. Il loro legame sarà messo a dura prova da Keenan, Re dell'Estate e guida del Regno Fatato, che vede in Aislinn la destinata a diventare la compagna della sua vita. Per lei diventa sempre più difficile allontanarlo, resistere alla sua bellezza abbagliante, ignorare quella strana e calda alchimia che la scuote in ogni parte. Il cuore di Aislinn è diviso: dovrà fare la sua scelta, in un conflitto tra amore eterno e amore terreno.


La recensione:

Libera dalla presenza dell’antipatica Betta, romanzo classico e celeberrimo di Honore De Balzac, e dall'aura lucente dei suoi personaggi che lo seguono ovunque, quando terminai questo romanzo la prima cosa che feci fu accarezzare la copertina, infilare la mia vestaglia di puro cotone e abbandonarmi ancora una volta agli effetti devastanti della vita per qualche altra manciata di minuti. Non mi presi il fastidio di riflettere, cincischiare nel realizzare qualche frase compiuta che abbia senso se non per me stessa e restai come immersa in una sorta di stato ipnotico che filtrava da uno scenario poco straordinario ma ammaliante, lasciando che qualcuno mi trascinasse in strade dalla terra arida e bucata, sull'orlo di un mondo, in uno sfavillio di argenti e cristalli. Appiccicata ai bordi di una strada polverosa e rumorosa come una mosca su una baia zuccherosa, in una profusione di bianco e grigio, polvere e relativi concerti meccanici, salutati da ilarità dalla sottoscritta.
Più tardi, avvolta da una massa informe di coperte e piumoni e in compagnia di una ragazzina, Leslie, minuscola, nel niente della sera, come un piccolo battito sono saltata a bordo della sua bicicletta sferragliante, sollevando voci e mormorii di sgomento, lanciandomi dietro con un profumo acido di bruciato.
Diamanti, figure eroiche, la vertigine di una solitudine insana, forte e indissolubile capitata nel momento in cui credevo di saperlo, chi era costei che mi stava attorno? Eppure è stato grazie a lei, in questo paesaggio, in cui mi sono avventurata come una biglia su un panno inclinato, che mi sono svegliata dopo pochissimo tempo in ogni singolo istante del mio avanzare fino a indurmi a registrare, o a conservare intatta l'anima di questo romanzo.
Ho sempre saputo che prima o poi avrei letto questa saga. Che lo facessi il primo giorno dell'anno, o durante le ultime letture del mese, rivestiva l'occasione di un manto di felicità e curiosità che non potei farne a meno. Immaginavo me stessa aggirarmi fra gli scaffali della mia strapiena libreria, pensierosa, a contemplare la mia piccola raccolta di questi romanzi. E tentata di salutarla in poco tempo e vivere di lei, ho letto Wicked lovely quasi senza rendermene conto. Senza rendermene conto ho visto la S bianca di una strada, nella luce di mezzogiorno, nel cuore di una cittadina sconosciuta, come un regalo del Creatore, disegnato apposta per i miei occhi. Rumori e odori si facevano largo a stento nella mia percezione, come un eco lontano.
Non mi aveva condotta in nessun posto di preciso, in quanto è una storia a se stessa, fuori dal mondo e da qualunque imperfezione. Ed io non ho potuto fare a meno di esserne travolta. Il crepitio sotterraneo e incessante, la voce gracchiante di figure a cui è stata sottratta l'identità, la disperazione muta nel cuore della calma, la fragilità dei loro cuori, l'invincibile angoscia di essere felice, non importa come o perché. Le rivelazioni sconcertanti di identità che non coincidono col passato.
Ho visto parole e immagini sgorgare dalla punta di una mano invisibile, come se avessero aspettato con rabbia nella prigione dell'anima dell'autrice; ho visto una ragazza un po' solitaria combattere per la realizzazione dei propri sogni; ho visto ragazzi dalle fattezze umane ma che celano altre identità avvicinarsi nel mio cerchio personale ed attrarmi come una calamita. Questa storia è una storia che ne contiene tante altre, altri romanzi fantasy che quando ero ragazzina bevevo avidamente come bevande calde, in cui il mondo di fuori lo si percepisce a stento, l'anima dei personaggi intrappolata nei pensieri dell'autore e di chi legge. L'estatico richiamo a un mondo in cui ho amato viverci parecchi anni fa salutato con un sorrisetto sulle labbra, e che mi ha resa protagonista di una serie di strane sensazioni. Sensazioni in cui lo scorrere del tempo subisce dei leggeri sfasamenti o in cui si riesce a captare cose o nozioni che prima percepivo in maniera del tutto diversa.
Una trama realistica basata esclusivamente su esperienze di vita che sembra di vivere in prima persona, come un eco ripescato dal passato, è un romanzo che ho letto tardivamente ma in tutta la sua meravigliosa essenza. In un frastuono di motori e sferragliamenti, polvere e sudore, in un mondo zeppo di ipertrofici esseri alati, sorvegliando silenziosamente nel verde circostante.
Melissa Marr sforna una storia avvincente, tipica ma non insulsa e profonda che, come un amabile carezza, fa capire come il destino non è una catena di eventi ma una corsa, un continuo affannarsi sulla vita, facendoci conoscere la lucentezza e la brutalità di piccole macchine su ruota come un continuo avvicendarsi di creazione e distruzione. Qualcosa - un padre, una madre, donne sole e disilluse - capaci di prenderci per mano e trovare quella strada, imboccare quella via, avviandosi e non volgendo le spalle al passato, e non pensarci, con la leggerezza delle parole. Così semplici ma nette.

Valutazione d’inchiostro: 3 e mezzo

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Titolo: Ink exchange
Autore: Melissa Marr
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 328
Trama: Misconosciuta ai mortali, una lotta per il potere si sta scatenando in un mondo di ombre e pericoli. Dopo secoli di stabilità, l'equilibrio all'interno delle corti fatate si è spezzato e Irial, il re della Corte Oscura, si batte per salvaguardare i suoi sudditi, ribelli e vulnerabili. Se dovesse fallire, ne seguirebbero spargimenti di sangue e crudeltà spietate. Leslie. a diciassette anni, non sa niente né delle fate né dei loro intrighi. D'improvviso si sente attratta da un tatuaggio incantato: capisce di doverlo avere a ogni costo, convinta che sia il simbolo tangibile di quel cambiamento che sta disperatamente cercando. Il tatuaggio in effetti porterà con sé molte trasformazioni, ma non del genere che lei immaginava: sono eventi sinistri e avvincenti, tutt'altro che simbolici. Avvenimenti che uniranno Leslie a Irial, attirandola sempre più in un universo fatato cui sembrerà incapace di resistere, scoprendosi impotente di fronte ai suoi pericoli.

La recensione:

Leslie e Irial . Due ragazzi comuni, due entità separate ma uniti da un unico destino. Una schiera di angeli famelici e assetati di potere. Spuntano dal nulla come macchioline nere in una tela bianca e ordinano all'ambiziosa Leslie di prestargli ascolto e aiutarli in una missione alquanto importante. L’angelo bello e avvenente che siede dinanzi a me, mi fissa, con quelle sue ali bianche che si posano delicatamente sul mio viso, quando lo ascolto induce a chiedere aiuto a una banalissima ragazza come Leslie, si urtano e lui la invita a seguirla in una folle e splendida avventura che se avessi avuto diciassette anni avrei amato alla follia. Non più indirizzata a questo target, ma ammaliata da una trama che non possiede niente di nuovo e sconvolgente.  Orge di sangue, ragazze seminude, in una miscela disomogenea di luce, ombre e colori. Donne che piangono silenziosamente, con gioia o dispiacere, con consapevolezza e inconsapevolezza, ma con voluttuosa soddisfazione. La mia anima semplice e romantica non ama questo genere di situazioni, quasi litiga con la mia coscienza, perché una ragazza come me non ama rompere la monotonia intrufolandosi in un covo di angeli proprio come quello ritratto da Melissa Marr. Nemmeno Leslie sapeva perfettamente cosa si nasconda al suo interno, non sapeva che al suo interno avrebbe potuto trovare schiere di angeli che cantano e danzano di fronte a  mortali ignari, proprio come lo ero io prima che l'eccentrica autrice mi seducesse a continuare. Una dama in bianco camuffata in maschiaccio, con un reticolo di tatuaggi come scudo agli assalti esterni, mi indusse a muovermi agile e a seguirla come un ombra. A questo punto sentirsi trascinare via dalla mia inutile vita, quasi come un moto forte e involontario, è stato davvero inevitabile. Inspiegabile, ma straordinariamente impressionante. Sangue caldo e copioso che imbratta qualunque luogo, posto o persona che mi si para dinanzi, una melodia che scaturisce dai disegni di un simbolo criptato sulla pelle. Ho avuto come l'impressione di aver consegnato ogni rimasuglio della mia vita, della mia identità a questa giovane Buffy, cacciatrice di angeli però, insieme alle mie ansie ai miei dilemmi. Come? Dissolvendomi nell'atmosfera, in un paesino sconosciuto dell’America, fra fiumi di sesso, alcol e sangue, nel ghiaccio, nel freddo, nella notte, nel pianto inudibile tanto caro quanto straziante di povere e sfortunate vittime, nelle carezze degli occhi dell'autrice. Tutto emanava e trasudava freddezza. distacco, sfiorimento. Non mi reputo simile ai personaggi della Marr, sebbene qualche aspetto del suo carattere è stato conforme al mio, la cui anima è tuttavia frammentata in mille pezzi già da un pezzo. Eppure sono stata un tutt'uno con un mare di sensazioni, di scintille, di sete di possesso, di pelle, di occhi, bocche e desiderio.
Tornare nella mia stanza dopo aver seguito scrupolosamente le sue vicissitudini, in un pomeriggio mite e soleggiato, precisamente quando di questa giovane donna sapevo poco e niente, di fronte a un mondo nuovo, a persone nuove, a un nuovo paese, mi ci sono apprestata incuriosita, coraggiosa, odiando gli ostacoli che talvolta mi impedirono di seguire con molta più foga le nuove possibilità di conoscere gente forte e avvenente, di errori dovuti dalla mancanza di coraggio, la paura, la mancanza di sicurezza, hanno ristretto il mio mondo, limitando i miei interessi esclusivamente a  Leslie. A questa ragazza che stavo conoscendo intimamente. Una delle tante conseguenze che mi hanno impedito a staccarmene completamente.
Ho creduto e amato profondamente questo mondo, questo nuovo modo di leggere fantasy e anche molto altro, fra le pagine di Ink exchange, scorgendone la faccia, la sua figura piccola e esile, carpito segreti di un mondo che ha vasti richiami a quello ritratto nel telefilm Angeli. Nonostante siano passati anni, quando la televisione era l'unico passatempo e i libri erano già l'unico surrogato a cui mi aggrappavo. Durante il corso della lettura mi è sembrato di toccare quei tasti che, quando bisognava fare spazio alle brutali vicende di cui sarà invischiata la nostra Leslie, che popolano le sue nottate inquiete, mi si avvicinò senza nemmeno io me ne accorgessi.
Secondo volume di una saga, straordinaria e ammaliante che, nonostante parla di angeli, inzuppa la nostra anima di fatti ed eventi di cui non credevamo fosse possibile, ha il dono dell'eleganza. Non mi riferisco alla copertina, che poi tanto elegante non è, ma allo stile. Ai suoi modi, alla maniera in cui mi si è rivolto, di come mi ha narrato le vicende di questa sfortunata - oh forse no! - ragazza. Fra le trame di una storia semplice, venata di romanticismo e un po' di mistero, che mi ha regalato delle piacevolissime ore in sua compagnia senza che io gli chiedessi e senza attendermi nulla in cambio. In realtà, fu proprio Leslie a scegliermi di condurmi fra le sue pagine e grazie a un viaggio improvviso e irrimediabile ha sortito un certo fascino sin da subito. A quel punto tornare indietro sarebbe stato molto difficile.              
Quel che mi ha lasciato di sasso è che, seppur non propriamente perfetto ne originale, questo secondo volume è stata un'esperienza straordinaria che l'autrice in qualche modo mi ha invitato a intraprendere. Forse dovuta dal fatto che la sua storia ha vasti richiami alla serie televisiva americane che amo tanto, o, per esagerare, dall'aura misteriosa che si cela dietro la sua figlia di carta?
Un disegno oscuro, ricco di passioni e sensualità, ammaliante e seducente accostato al fuoco della narrativa contemporanea, della scrittura in tutta la sua interezza. Una lettura in cui non si può fare a meno di divenire un tutt'uno con la sua protagonista, avvertendone persino ogni minimo contatto e di cui io ho avvertito così bene.

Valutazione d’inchiostro: 4

4 commenti:

  1. Mi sembra di capire che sia andata così così la lettura di questi romanzi; grazie comunque della recensione

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    1. Il primo è stata una lettura carina, il secondo mi è piaciuto molto di più 🤗🤗

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