Eternità, amore, follia, sono elementi che nei romanzi per ragazzi vanno a braccetto. Avessi avuto dieci anni in meno avrei riempito fogli interi di dolcezze, fantasticherie varie, una tenerezza pietosa ma bellissima che non cela alcunchè ma cammina furtiva per i corridoi bui di chi schiva il suo forte ed intenso sguardo.In un altro tempo, mi sarei rifiutata di perdere del tempo prezioso dietro a queste letture. Proibito leggere, primo romanzo per ragazzi che leggo di questo autore, non mi indusse a rifiutarne la lettura ma ad amarne la storia - piuttosto semplice ma molto dolce, attratta dall’amore intenso e viscerale che lega la protagonista ai libri e alla letteratura e il suo irrefrenabile bisogno di condivisione Il morso di una sofferenza provocata, provocatoria, tengono le mani su gruppi di ingenui e innocenti che avrebbero dovuto curare il giardino della loro vita con estrema cura. E mentre contemplavo questa vita, la sua protagonista si insinuò nelle crepe del mio cuore inducendomi a nutrire moti di tenerezza, quasi di comprensione che è il vero motivo per cui ho avvertito la forte sensazione di leggerlo. Questo romanzo, così come altri romanzi del genere, mi vide recarmi ai piedi di una scalinata che mi portò dinanzi a un portale, in cui era stato tracciato un bel segno, una decorazione disegnata con semplicità e armonia così che la mia coscienza venisse poi sedotta a toccarlo, invitandomi ad entrarvi. Si trattava di una piccola fessura, uno spazio segreto in cui ho potuto accedere al mondo di Alan Gratz. Un disegno letterario davvero semplice ma carinissimo, talvolta dalle forme spicciole, leste, dove ogni cosa era pervaso da una certa malinconia: malinconia nel descriverci un amore bello ma per molti incomprensibili, la mancata solidarietà e conforto che dovrebbe invece legare due adolescenti qualunque nel toccare la felicità e toccare le conseguenze. Intriso di drammaticità, forse un po' troppo consapevole, a colpirmi maggiormente penso sia stata la bellezza e l’autenticità dei sentimenti rivolti al mondo letterario così precisi e penetranti, capace di ridurci a ricordi sfocati ma colorati. Così profondo e introspettivo, trafiggendo la mia pelle come un milione di aghi, non più lieve di un sussurro, ma capace di penetrare così piano nella testa da non avere una sua forma.
Autore: Alan Gratz
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 17 €
N° di pagine: 243
Trama: «E poi volevo più libri per la BLB. Volevo tutti i libri che la signora Spencer aveva bandito. Volevo una valanga di libri che straripasse dall'armadietto. E volevo che tutti li leggessero»
Amy Anne ha nove anni, obbedisce sempre ai genitori, non si lamenta mai e non dice mai la sua. Ma quando alcuni libri, tra cui il suo preferito - quello che ha già letto tredici volte e non si stancherebbe mai di rileggere -, vengono banditi dalla biblioteca della scuola perché accusati da una mamma di essere inappropriati, Amy Anne capisce di non poter restare ferma a guardare. Leggere tutti i libri messi all'indice vorrebbe essere il suo silenzioso gesto di protesta, ma altri compagni si uniscono a lei e in breve tempo si trova a gestire segretamente nel suo armadietto una Biblioteca dei Libri Banditi. Quando viene scoperta, Amy Anne e i suoi amici decidono di non arrendersi e contrattaccare: in fin dei conti, una volta che hai bandito un libro puoi bandirli tutti.
La recensione:
Un condensato di esperienze vissute, rese forse troppo mature, consapevoli, dirette, di cui il suo autore scorse uno spiraglio di vita a quella risma inestimabile che chiamiamo libri. Avvolti in una bolla di sorprese, aspettative, che una volta infrante potrebbero rivelare qualcosa di spiacevole. Amy, la piccola eroina di queste pagine, ha ragione a dubitare di essere scoperta. Io non credo sarei contenta non ritrovare più il mio libro preferito, così insoddisfatta di tornare alla mia vita squallida e sciatta, e prenderei sul serio le vicende che intercorreranno il ritrovamento di questo piccolo grande tesoro – sicuramente non per gli altri, ma per me – sorvolando persino i cieli di splendide città. Ma non basta ritrovare questa reliquia sacra per scandagliare ogni anfratto invisibile per osservare diversamente questo mondo d’inchiostro, porsi delle domande nette che lo differenziano così tanto da quello nostro.
È avvenuto questo nuovo anno, i primi giorni di questo 2023, mediante un libricino che è una pagina bianca di dichiarazioni d’amore per la letteratura e i libri che in un certo senso hanno indotta a vedere l’autore proiettato dietro un paravento di rispettabilità. Forse sono io che vedo troppo, nel bel mezzo di fiumi di parole che potrebbero non avere un vero e proprio senso, ma, fra parentesi, precisano che è un indirizzo spirituale cui sono stata invitata a partecipare.
Valutazione d’inchiostro: 4
Interessante, ottima recensione, grazie
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