Ogni
tanto mi piace leggere di storie che vanno alla ricerca di altre storie. Mi
pongo una serie di domande, ed interpreto in maniera diversa le cose con parole
o frasi che mescolate come carte arrivano cristalline come il rintocco di una
campana.
L'autore
di cui ho il piacere di parlarvi oggi, mi ha reso protagonista di strane
sensazioni. Emozioni forti e repentine, sentimenti sgargianti come i colori di
un arcobaleno, scaturiti dalla lettura del suo romanzo d'esordio che,
inconsapevolmente, ha allietato un weekend un po' frenetico. Sprigionando una
certa luce, con parole che mi hanno detto molto più di quel che tacciano.
Sussurrate nel tempo davanti agli occhi del mondo, rispecchiando il sogno di un
uomo nell'aver visto il suo figlio di carta emettere il primo vagito.Titolo: L'altare dell'abisso
Autore: Patrich Antegiovanni
Casa editrice: Selph pubblishing
Prezzo ebook: 3,99€
N° di pagine: 376
Trama: Bevagna, nella tranquillità apparente della
piana umbra, dove il Lago Aiso si incastona tra i campi, la vita di Fedro Soli,
un trentenne di Parma, proprio non va: il lavoro, l'aspirazione, i litigi con
la moglie Amalia e la paternità non voluta. Ma nulla è come crede. In pochi
giorni Fedro passerà attraverso una scomparsa, un omicidio, antichi tomi di
alchimia, personaggi coloriti e mescolanza di religioni fino ad affrontare
l'Ordine degli Adepti e il suo scopo finale. Invischiato, senza poter scegliere,
in forze oniriche ed ermetiche, nella potenza dell'amore e del fascino esotico.
Ma disperazione infonderà coraggio e istintività provocandolo affinché concluda
il percorso di metamorfosi e abbia la sua personale, al contempo dolorosa,
rivelazione.
La
recensione:
Quando terminai di leggere il romanzo di Patrich, le parole che mi sono state
sussurrate dolcemente all'orecchio svanirono nell'aria, come un incantesimo che
per una manciata di minuti mi lasciò immersa in un silenzio rapito. Mi bastò
dare una rapida occhiata intorno per verificare che l'emozionante storia
raccontata da questo giovane esordiente, parole di un libro aperto sfogliato
dal tempo davanti agli occhi del mondo, forse concepita col proposito di
riprodurre un pezzo di vita - un pezzo di vita tuttavia irreale e ritoccata -, che
era riuscita a risvegliare in me l'interesse per i romanzi a sfondo mistery e
thriller a cui avrei fatto parte. Aveva ridestato anche una certa simpatia per
questo tipo di letture di cui solitamente non sono avvezza e, soprattutto, per
il protagonista Fedro Soli, ignara se l'autore avesse deciso di umanizzarlo
deliberatamente o era stata una coincidenza fortuita. In ogni caso, la sua
storia e il magnifico paesaggio umbro in cui si snoda la narrazione, trasmisero
al mio cuore caldo sentimenti di profonde emozioni: si vedeva che ero ansiosa
di arrivare a Bevagna, per far parte, fosse anche per semplice testimone, di
avvenimenti così importanti, per vedere almeno il punto finale di questa
storia. Io stessa avrei agito come Fedro, pensai, per medesimi motivi o ben
diversi, poiché più che scomparse repentine e sconcertanti, brutali omicidi e
svariati personaggi che come pupazzi agiranno per mano di un disegno divino e
oscuro, ciò che mi ha colpita realmente è stata la determinazione di questo mio
nuovo amico d'inchiostro. La sua personalità, il suo coraggio. Una figura di
carta che, in una manciata di pagine, confezionerà una storia con scarti
provenienti dal mondo reale, dando una speranza a se stesso e a coloro che lo
circondarono (me inclusa). Chissà se in Fedro c'è molto dell'autore più di quel
che sembra …
Nel mio affanno divoratore, un meccanismo lucido di
metamorfosi e dolorose rivelazioni, costellati dal sangue e dalla carta,
lasciarono allo scoperto unicamente una storia bella e affascinante, lavorata
con gusto e sobrietà, i cui piccoli dettagli si stanziarono nel nulla come
piccoli puntini di luce che trasmisero interesse e anche smarrimento. Dubbi o
perplessità, la scissione fra bene e male, sul reciproco sfiorarsi di vero e
falso, giungendo a conclusioni del tutto inesatte e vane, passando velocemente
come grandi nubi gonfie. La tensione che si respirava era palpabile. Alcune
figure si erano radunate, stretti l'una all'altra, ai bordi dell'anima di
questa storia. Niente mi diede la certezza che avrei compreso simili misteri,
eppure il suo andamento sinuoso mi aveva dato la sensazione che la storia fosse
immersa in una singolare nullità. In un tetro grigiore che avrebbe macchiato
persino l'anima dei più puri, un po' vuota e improduttiva.
Come diradare quella coltre di mistero che aleggiava
attorno alla storia di L'altare
dell'abisso? Quale sarebbero state le giuste domande che avrei dovuto pormi
per confrontare ciò che separava finzione e realtà, scavando in profondità
sull'individualità etnica e morale?
Mentre guardo lo schermo del mio pc, completamente
bianco e col cursore di Word che continua fastidiosamente a lampeggiare,
ripenso a tutto questo, avvertendo il fascino per questo romanzo trasformarsi
in qualcosa di inaspettato, che ha generato una certa ammirazione. La
solitudine, il passato aperto come una vecchia cicatrice, una serie di
avvenimenti che continuavano a galleggiare in una piscina piena di misteri e
punti interrogativi; una storia che si tinge di giallo - per il numero
spropositato di eventi che si susseguono fra le sue pagine -, una lettura
semplice ma appassionante che si è contesa il mio poco tempo libero con
giornate piene di lavoro, recensioni inaspettate scritte di getto, sfide
letterarie imminenti. Quella porta incastonata in una prigione di mattoni
dorati, l'aura di mistero e suspense che aleggia attorno come invisibili volute
di fumo, mi indussero a seguire con vigore l'incredibili vicissitudini di uno
scrittore un po' disilluso che, inconsapevolmente, ha raggiunto il mio cuore.
Seducendo e dilaniando il mio animo, facendomi immergere completamente in una
realtà parallela in cui avrei fatto perdere volontariamente le mie tracce.
Una storia affascinante e misteriosa, come un cielo
terso e soleggiato che improvvisamente diviene grigio e nebbioso. Una sfilata
di figure solitarie e insoddisfatte, prigioniere di un ruolo che non gli
appartiene e che non riescono a restare ai margini, poiché desiderosi di
mostrarsi al mondo. Ammaliante, vivace, malizioso fa sorgere le riflessioni più
profonde dell'animo umano: nel credere che l'uomo non sempre deve dar credito a
ciò che lo circonda, e che molti tendono a ignorare. Ed rievocando un altro
luogo, e, un'altra epoca, è un thriller/mistery avvincente sullo sfondo di una
piana campagnola che incastra nella sua morsa con una storia estremamente
convincente di mutamenti e rivelazioni, amori perduti e poi ritrovati, toccando
impunemente il mio animo, confondendo il brusio sommesso di svariate voci con
quella del mio cuore.
Patrich Antegiovanni firma un opera che altri non è
che un affresco poliziesco che non esordisce con scalpore, ma che affonda
repentinamente le sue radici nel cuore di chi legge. Non divampa, ma cattura
nell'immediato. E, lucidissimo, ambizioso, abilmente costruito, è una storia
che ho vissuto con passione, orgoglio e sorrisi. Quel genere di romanzo che, in
una libreria zeppa di romanzi di narrativa straniera, romance contemporanei,
thriller psicologici dalla forte tensione evolutiva, non passa di certo
inosservato. Ci rende completamente partecipi di situazioni o eventi che, al
termine della lettura, avvertiremo come nostri. Con parole che molto
probabilmente hanno aiutato nel momento del bisogno.
Valutazione
d'inchiostro: 4
Ciao Gresi,
RispondiEliminaromanzo interessante soprattutto perchè è di un esordiente che si è autopubblicato. Questo dimostra che ogni tanto si scovano libri belli di autori sconosciuti.
La tua recensione fa capire perfettamente quanto ti sia piaciuto, ma mi sa che questa volta io passo :-) e la infinita whis list ringrazia ah ah
Ahah, Susy! Queste wishlist 😊😉😉
EliminaCiao Gresi,
RispondiEliminami fa molto piacere che il romanzo ti abbia allietato un fine settimana caotico. Leggere che un lettore dopo aver terminato il libro rimane lì colpito con le parole echeggianti in testa mi ripaga del tutto delle ore impiegate per portarlo alla luce, sono riuscito a lasciarti qualcosa dentro, secondo me lo scopo di ogni autore. Il romanzo è uscito da poco tempo e questa è la sua prima recensione, ho rischiato proponendoti un libro di un genere che di solito non leggi, forse perché non ti piace, e per questo motivo apprezzo ancora più la recensione. Grazie.
Grazie a te, Patrich, ancora una volta! È stato davvero un piacere 😊😊
EliminaCiao Gresi, sto leggendo anche io questo libro. Non sono ancora entrata nel vivo della storia, ma per ora sto adorando le ambientazioni e lo stile dell'autore. E concordo con le tue splendide parole!
RispondiEliminaGrazie, Maria! Vedrai che al termine della lettura rimarrai anche tu piacevolmente colpita ;)
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