lunedì, gennaio 23, 2017

Gocce d'inchiostro: L'altare dell'abisso - Patrich Antegiovanni

Ogni tanto mi piace leggere di storie che vanno alla ricerca di altre storie. Mi pongo una serie di domande, ed interpreto in maniera diversa le cose con parole o frasi che mescolate come carte arrivano cristalline come il rintocco di una campana.
L'autore di cui ho il piacere di parlarvi oggi, mi ha reso protagonista di strane sensazioni. Emozioni forti e repentine, sentimenti sgargianti come i colori di un arcobaleno, scaturiti dalla lettura del suo romanzo d'esordio che, inconsapevolmente, ha allietato un weekend un po' frenetico. Sprigionando una certa luce, con parole che mi hanno detto molto più di quel che tacciano. Sussurrate nel tempo davanti agli occhi del mondo, rispecchiando il sogno di un uomo nell'aver visto il suo figlio di carta emettere il primo vagito.



Titolo: L'altare dell'abisso
Autore: Patrich Antegiovanni
Casa editrice: Selph pubblishing
Prezzo ebook: 3,99€
N° di pagine: 376
Trama: Bevagna, nella tranquillità apparente della piana umbra, dove il Lago Aiso si incastona tra i campi, la vita di Fedro Soli, un trentenne di Parma, proprio non va: il lavoro, l'aspirazione, i litigi con la moglie Amalia e la paternità non voluta. Ma nulla è come crede. In pochi giorni Fedro passerà attraverso una scomparsa, un omicidio, antichi tomi di alchimia, personaggi coloriti e mescolanza di religioni fino ad affrontare l'Ordine degli Adepti e il suo scopo finale. Invischiato, senza poter scegliere, in forze oniriche ed ermetiche, nella potenza dell'amore e del fascino esotico. Ma disperazione infonderà coraggio e istintività provocandolo affinché concluda il percorso di metamorfosi e abbia la sua personale, al contempo dolorosa, rivelazione.

La recensione:
Quando terminai di leggere il romanzo di           Patrich, le parole che mi sono state sussurrate dolcemente all'orecchio svanirono nell'aria, come un incantesimo che per una manciata di minuti mi lasciò immersa in un silenzio rapito. Mi bastò dare una rapida occhiata intorno per verificare che l'emozionante storia raccontata da questo giovane esordiente, parole di un libro aperto sfogliato dal tempo davanti agli occhi del mondo, forse concepita col proposito di riprodurre un pezzo di vita - un pezzo di vita tuttavia irreale e ritoccata -, che era riuscita a risvegliare in me l'interesse per i romanzi a sfondo mistery e thriller a cui avrei fatto parte. Aveva ridestato anche una certa simpatia per questo tipo di letture di cui solitamente non sono avvezza e, soprattutto, per il protagonista Fedro Soli, ignara se l'autore avesse deciso di umanizzarlo deliberatamente o era stata una coincidenza fortuita. In ogni caso, la sua storia e il magnifico paesaggio umbro in cui si snoda la narrazione, trasmisero al mio cuore caldo sentimenti di profonde emozioni: si vedeva che ero ansiosa di arrivare a Bevagna, per far parte, fosse anche per semplice testimone, di avvenimenti così importanti, per vedere almeno il punto finale di questa storia. Io stessa avrei agito come Fedro, pensai, per medesimi motivi o ben diversi, poiché più che scomparse repentine e sconcertanti, brutali omicidi e svariati personaggi che come pupazzi agiranno per mano di un disegno divino e oscuro, ciò che mi ha colpita realmente è stata la determinazione di questo mio nuovo amico d'inchiostro. La sua personalità, il suo coraggio. Una figura di carta che, in una manciata di pagine, confezionerà una storia con scarti provenienti dal mondo reale, dando una speranza a se stesso e a coloro che lo circondarono (me inclusa). Chissà se in Fedro c'è molto dell'autore più di quel che sembra …
Nel mio affanno divoratore, un meccanismo lucido di metamorfosi e dolorose rivelazioni, costellati dal sangue e dalla carta, lasciarono allo scoperto unicamente una storia bella e affascinante, lavorata con gusto e sobrietà, i cui piccoli dettagli si stanziarono nel nulla come piccoli puntini di luce che trasmisero interesse e anche smarrimento. Dubbi o perplessità, la scissione fra bene e male, sul reciproco sfiorarsi di vero e falso, giungendo a conclusioni del tutto inesatte e vane, passando velocemente come grandi nubi gonfie. La tensione che si respirava era palpabile. Alcune figure si erano radunate, stretti l'una all'altra, ai bordi dell'anima di questa storia. Niente mi diede la certezza che avrei compreso simili misteri, eppure il suo andamento sinuoso mi aveva dato la sensazione che la storia fosse immersa in una singolare nullità. In un tetro grigiore che avrebbe macchiato persino l'anima dei più puri, un po' vuota e improduttiva.
Come diradare quella coltre di mistero che aleggiava attorno alla storia di L'altare dell'abisso? Quale sarebbero state le giuste domande che avrei dovuto pormi per confrontare ciò che separava finzione e realtà, scavando in profondità sull'individualità etnica e morale?
Mentre guardo lo schermo del mio pc, completamente bianco e col cursore di Word che continua fastidiosamente a lampeggiare, ripenso a tutto questo, avvertendo il fascino per questo romanzo trasformarsi in qualcosa di inaspettato, che ha generato una certa ammirazione. La solitudine, il passato aperto come una vecchia cicatrice, una serie di avvenimenti che continuavano a galleggiare in una piscina piena di misteri e punti interrogativi; una storia che si tinge di giallo - per il numero spropositato di eventi che si susseguono fra le sue pagine -, una lettura semplice ma appassionante che si è contesa il mio poco tempo libero con giornate piene di lavoro, recensioni inaspettate scritte di getto, sfide letterarie imminenti. Quella porta incastonata in una prigione di mattoni dorati, l'aura di mistero e suspense che aleggia attorno come invisibili volute di fumo, mi indussero a seguire con vigore l'incredibili vicissitudini di uno scrittore un po' disilluso che, inconsapevolmente, ha raggiunto il mio cuore. Seducendo e dilaniando il mio animo, facendomi immergere completamente in una realtà parallela in cui avrei fatto perdere volontariamente le mie tracce.
Una storia affascinante e misteriosa, come un cielo terso e soleggiato che improvvisamente diviene grigio e nebbioso. Una sfilata di figure solitarie e insoddisfatte, prigioniere di un ruolo che non gli appartiene e che non riescono a restare ai margini, poiché desiderosi di mostrarsi al mondo. Ammaliante, vivace, malizioso fa sorgere le riflessioni più profonde dell'animo umano: nel credere che l'uomo non sempre deve dar credito a ciò che lo circonda, e che molti tendono a ignorare. Ed rievocando un altro luogo, e, un'altra epoca, è un thriller/mistery avvincente sullo sfondo di una piana campagnola che incastra nella sua morsa con una storia estremamente convincente di mutamenti e rivelazioni, amori perduti e poi ritrovati, toccando impunemente il mio animo, confondendo il brusio sommesso di svariate voci con quella del mio cuore.
Patrich Antegiovanni firma un opera che altri non è che un affresco poliziesco che non esordisce con scalpore, ma che affonda repentinamente le sue radici nel cuore di chi legge. Non divampa, ma cattura nell'immediato. E, lucidissimo, ambizioso, abilmente costruito, è una storia che ho vissuto con passione, orgoglio e sorrisi. Quel genere di romanzo che, in una libreria zeppa di romanzi di narrativa straniera, romance contemporanei, thriller psicologici dalla forte tensione evolutiva, non passa di certo inosservato. Ci rende completamente partecipi di situazioni o eventi che, al termine della lettura, avvertiremo come nostri. Con parole che molto probabilmente hanno aiutato nel momento del bisogno.
Valutazione d'inchiostro: 4

6 commenti:

  1. Ciao Gresi,
    romanzo interessante soprattutto perchè è di un esordiente che si è autopubblicato. Questo dimostra che ogni tanto si scovano libri belli di autori sconosciuti.
    La tua recensione fa capire perfettamente quanto ti sia piaciuto, ma mi sa che questa volta io passo :-) e la infinita whis list ringrazia ah ah

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  2. Ciao Gresi,
    mi fa molto piacere che il romanzo ti abbia allietato un fine settimana caotico. Leggere che un lettore dopo aver terminato il libro rimane lì colpito con le parole echeggianti in testa mi ripaga del tutto delle ore impiegate per portarlo alla luce, sono riuscito a lasciarti qualcosa dentro, secondo me lo scopo di ogni autore. Il romanzo è uscito da poco tempo e questa è la sua prima recensione, ho rischiato proponendoti un libro di un genere che di solito non leggi, forse perché non ti piace, e per questo motivo apprezzo ancora più la recensione. Grazie.

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    1. Grazie a te, Patrich, ancora una volta! È stato davvero un piacere 😊😊

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  3. Ciao Gresi, sto leggendo anche io questo libro. Non sono ancora entrata nel vivo della storia, ma per ora sto adorando le ambientazioni e lo stile dell'autore. E concordo con le tue splendide parole!

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    1. Grazie, Maria! Vedrai che al termine della lettura rimarrai anche tu piacevolmente colpita ;)

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