lunedì, marzo 05, 2018

Gocce d'inchiostro: Un bacio dall'altra parte del mare - Simona Toma


Simona Toma e il suo romanzo, questo romanzo, sono stati per me una scoperta ( non particolarmente eclatante come credevo, ma una piacevole scoperta ). Una giustificazione delle tracce che caratterizzano le tracce dell'ennesima sfida indetta su Facebook, delle mie speranze e delle mie illusioni che le ho riservato, del mio entusiasmo ben presto scemato nello stesso momento in cui ho preso consapevolezza si trattasse di una storia uguale a tutte le altre. Una lettura semplice, sotto certi aspetti atipici che, come un osservatrice attenta, ho accolto nel mio cantuccio personale inevitabilmente dopo la mia partenza dall'Inghilterra del XIX secolo.

Titolo: Un bacio dall'altra parte del mare
Autore: Simona Toma
Casa editrice: Giunti
N° di pagine: 240
Prezzo: 12 €
Trama: Una festa clandestina sui meravigliosi colli bolognesi, le sirene della polizia che si avvicinano sempre di più, un ragazzo e una ragazza che fuggono nella notte a cavallo di una bici: non era certo questa la vita che i genitori di Caterina sognavano per la figlia mandandola all'università di Bologna. Impacciata, buffa ma irrimediabilmente romantica, Caterina ha idee confuse sul futuro e tanta voglia di fuggire dalla cittadina del Sud in cui è cresciuta. Anche se il prezzo da pagare è diventare avvocato come suo padre. Così si lancia alla scoperta della vita metropolitana insieme all'inseparabile amico Ettore, dichiaratamente gay, irriverente e un po' filosofo, ritrovandosi in un caotico appartamento affollato di studenti più confusi di lei: la "dea dell'amore", il graffitaro su commissione, l'irriducibile secchione. La città universitaria più eccitante d'Italia la stupisce e la travolge, per la prima volta finalmente libera. Ma proprio nel momento più improbabile, Caterina si innamora. Un colpo di fulmine. Un amore improvviso, complicato e immenso. Un amore che sa di spezie e ha le labbra morbide di Yassine, un bellissimo ragazzo che, rincorrendo la speranza, dal Maghreb è arrivato fino a qui …
La recensione:

- Oltre il mondo che conosci, c'è sempre la speranza di trovare qualcosa di migliore. Credo che i motivi che ci portano a lasciare casa, a muoverci siano uguali un po' per tutti.

Esprimere qualcosa. Sentimenti armoniosi, belli, colmi d'amore. Sono soddisfatta - anche se non completamente - per il mio incontro con Simona Toma, incontro con il quale Un bacio dall'altra parte del mare avrebbe dovuto cantare per la mia anima sognatrice e romantica. Per il mio essere. Quale dei due, in questo caso, è la coscienza dell'altro, l'ossessionante copia di un ideale mai raggiunto? Ho trovato una ragazza, Caterina, alle soglie dell'età matura, una ragazza impegnata a fare i conti con la realtà, e, nello specifico, quando i genitori la costrinsero a recarsi lontano dalla sua città natale per la prima volta, in un luogo che non sente come suo, in compagnia del suo fidanzato - gay, Ettore. Si tratta di un modello di vita che i suoi genitori rincorrono da tempo, che desiderano, tutta abnegazione, adorazione, rispetto e generosità.
Assieme a lei sono stata io, in un maleodorante vagone di un treno o in un appartamento forse un po' troppo affollato, che dava su un cortile, tutto mattonelle, con porte basse che si aprono fra una stanza e un'altra per far passare la brezza e mantenere il fresco, il posto dove Caterina dovrebbe sentirsi protetta e al sicuro pensando di poterci allevare il suo sogno di avvocato, e da dove cominciarono ad arrivare novità, annunci, conoscenze che l'avvisavano di come avrebbe dovuto comportarsi.
Non sono rimasta molto a lungo in sua compagnia. Caterina stava vivendo una storia un po' particolare, e anche drammatica. Contavo a uno a uno le anime che popolavano la sua cerchia e mi preoccupavo della sua indipendenza e della sua anima.
Non seppi mai se Caterina voleva divenire veramente avvocato, o se voleva solo tenersi lontano dall'influenza dei suoi genitori. La storia che mi raccontò era che la sua vita stava prendendo una svolta decisiva e, con i dubbi e le perplessità tipiche dell'età, aveva gettato tutto all'aria e aveva convinto i genitori dicendo che se la sarebbe cavata meglio nella regione torinese. Torino, forse, sarebbe stato un posto migliore per una ragazza sola e fragile come lei. Avrebbe potuto ottenere una sua indipendenza, e ben presto farmi giudicare Caterina sotto una nuova luce. Da una felice e ridente città di sole e di mare, di musica e di caffè calda e ospitale per chiunque.
Questa storia ha avuto inizio come diario di viaggio, sul quale ho annotato tante cose. Un viaggio che ho visto, e che adesso mi accingo a riscrivere mediante quest'ennesima recensione. Un resoconto che mi ha permesso di seguirla in un posto per me ancora sconosciuto, di sapere qualcosa in più di lei. Il tutto era destinato a diventare qualcosa di speciale, se solo si fosse distaccato dai soliti cliché della narrativa contemporanea, in cui avrei potuto rifugiarmi in un posto straniero, scriverne poi il mio pensiero al riguardo, rimanere aggrappata alla mia anima e a me stessa.
Mi sono sorpresa a fare una passeggiata, la cui durata è stata alquanto breve, con la compagnia di una viaggiatrice lasciata solo nell'immensità del cosmo che non avevo mai incontrato. Caterina fungeva da ventata di aria fresca, mentre il nuovo mese entrava. E, munendomi del mio inseparabile blocnotes e armata di penna a sfera, ho attraversato con attenzione le vie tortuose del cuore umano di una giovane donna. La relazione che si era instaurata è stata alquanto frettolosa, costruita mediante pagine bianche che profumano ancora di salsedine, noci appena colte, castagne calde e croccanti, dalle quali ho colto insoddisfazione, solitudine, sentimenti che si sono poi mescolati all'amore e che irrimediabilmente mi si sono attaccati alla pelle. Verosimili, reali, la condizione di una giovane adulta che ha scaraventato nel tessuto della sua anima un piccolo solco che ha una certa importanza, ma non perfettamente incline all'idillio della mia anima.
Questa, così come tanti altri piccoli fattori, è stata una delle cose che mi è meno piaciuta, e che mi ha resa poco coinvolta nel salvataggio della sua anima che involontariamente si è avviata lungo una strada di cui non si conosce l'inizio ne la fine.
Una vocina nella mia testa mi diceva che questa lettura, perlomeno la sua copertina, avrebbe lasciato un segno indelebile nel mio cuore. Tuttavia nulla di ciò è accaduto, ma, cullata da un sentimento poco nitido e confuso, ho scambiato qualche volta ciò che mi circonda realmente con quello che accadeva nella mia testa.
Un turbine di sogni e desideri repressi in cui la mia vita si è intrecciata a quella della protagonista, e che mi ha impedito di esserci fisicamente: un universo personale in cui io non me ne sono completamente sentita partecipe. Una storia che è stata realizzata impulsivamente, senza alcuna pianificazione, e che ha sprigionato una melodia che in parte mi ha tenuta lontana dall'idea romantica che si era prefissata l'autrice. Un vegetale che cresce ma non riesce a giungere a piena maturazione, il cui tutto è velato da una certa malinconia e di cui l'autrice si serve come espediente di conforto e solidarietà. Un racconto semplice, e per nulla banale, che avrebbe potuto condurci verso vette d'inestimabile felicità.
Questa recensione infatti termina qui come una comprensione di qualcosa che non ho avuto, che mi ha impedito di godermi appieno del risultato ne di gustarlo come desideravo.
Valutazione d'inchiostro: 3

4 commenti:

  1. Mi è capitato spesso di leggere di storie con alte pretese, o che comunque raccontano in maniera accattivante per finire... da nessuna parte.
    Condivido il tuo senso d’insoddisfazione per un libro che, magari, avrebbe potuto essere molto più interessante perché aveva “i numeri giusti” per esserlo!

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  2. Dalla copertina mi aspettavo un altro genere di libro e la tua recensione mi ha un po' spiazzato togliendomi come si suol dire i prosciutti dagli occhi. Anch'io mi sono ritrovata in libri che ti lasciano di sasso :(

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