mercoledì, aprile 13, 2022

Un atlante storico della cultura contadina

Se penso alla primavera immagino storie ambientate in un momento imprecisato, ma il cui luogo di ritrovo o di coesione sono zone giallognole, verdastre in cui spesso incontro personaggi o figure che non pensano a cosa potrebbero fare o cosa possa accadere in futuro, quanto a formalità legislative spesso proiettate in situazione famigliari da cui non è possibile trarre vantaggio. La letteratura inglese, specie quella classica, è un idioma fondamentale di questo tipo di letteratura i cui testi sono perlopiù proiettati in radure soleggiate e verdeggianti, nel cuore di cottage rurali e luminosi e se non amassi così tanto i classici non credo ora sarei qui, seduta dinanzi alla scrivania, a riporre queste poche righe. Ed ecco che entrano in scena quei romanzi che considero letture pertinenti al sogno a occhi aperti di lettori desiderosi di essere proiettati nelle campagne inglesi, che moderni o no, antichi o attuali, spingono ad osservare il tutto con gli occhi dello stesso poeta che coglie aspetti visibili anche ad occhi poco attenti e cauti.


Primo romanzo che vi consiglio, un giallo all’inglese proiettato in una Londra giallastra e seducente. Una storia che altri non è che la vera testimonianza di fatti realmente accaduti, e in cui noi mortali arriviamo a conoscere il nostro vero destino; semplicemente ne veniamo investiti. Un tentativo per scovare la verità, fuggendo da se stessi. Un opera che ho accolto con un certo entusiasmo e che, medesimamente, ho slegato diligentemente i fili di una matassa contorta e quasi inestricabile, che mi ha resa prigioniera di marionette macchiate da crimini e omicidi violenti, esemplari della razza umana che hanno già provato tutto ciò che c'è da provare. 

Titolo: Il segreto di Lady Audley
Autore: Mary Elizabeth Braddon
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 480
Trama:Sir Michael Audley, vedovo da anni, sposa la giovane e bellissima Lucy Graham, un’istitutrice dall’oscuro passato i cui capricci scatenano la gelosia di Alicia, la figlia di primo letto poco più che adolescente. Un giorno Robert Audley, lo sfaccendato nipote, avvocato a tempo perso, porta con sé in visita George Talboys, un caro amico appena tornato dall’Australia e prostrato da una recente vedovanza – o almeno così sembra -, che d’un tratto scompare misteriosamente. Facendo i conti con le menzogne, l’inganno, e anche un tentato omicidio nei suoi confronti, sarà proprio Robert, le cui doti di tenacia e intelligenza erano state finora celate da un carattere indolente, a intraprendere un’indagine dai risvolti inattesi che condurrà alla scioccante e imprevedibile colpo di scena finale.

Per non citare sempre le bellissime gesta di Jane Eyre, i romanzi delle sorelle Bronte sono maggiormente proiettati nelle campagne inglesi. E fra questi, Il professore è  scritto con una certa genuità, mi ha indotto ad addentrarmi in massime di letteratura e nozioni di vita in cui sono stati scoperchiati lenzuoli intrisi di desiderio, affetto, lacrime per dimostrarci che il nostro soccorso immediato, la nostra partecipazione, avrebbe costituito un atto di solidarietà. Un vascello di soccorso dinanzi un mare in tempesta.

 


Titolo: Il professore
Autore: Charlotte Bronte
Casa editrice: Fazi
Prezzo:18 €
N° di pagine: 298
Trama: Il protagonista è William Crimsworth, primo e unico narratore maschile da lei utilizzato, il quale racconta in prima persona la sua storia: un uomo sensibile e colto, fugge da un lavoro pesante e competitivo nella zona industriale dello Yorkshire e si trasferisce in Belgio per insegnare presso un istituto femminile. Qui conosce Frances Henri, studentessa indigente e particolarmente dotata della quale poco alla volta si innamora, corrispoto. Ma la coppia non avrà vita facile: saranno infatti molte le avversità che i due dovranno affrontare – a cominciare dall’aperta ostilità dell’astuta direttrice della scuola – prima di riuscire a coronare il loro amore.

Campagna inglese? Come non citare quella in cui l’amore ardente, folle, egoistico, ma duraturo come quello di Catherine e Heatchcliff sarà protagonista? Come non citare la bellezza e i misteri di questa incolta brughiera, ma destinato a non saperne cogliere del tutto l'intima, tragica, essenza, in cui i confini fra la vita e la morte sono sfumati come la nebbia che tutto avvolge. Un avventura amorosa di due anime dannate, contrite, legate da un amore indissolubile - fino a quando esaleranno il loro ultimo respiro, per poter così finalmente farli fuggire nell'unico luogo dove né il cielo né l'inferno potranno mai trovarli - che precipita irrimediabilmente, scena dopo scena, in una catena di catastrofi.

Titolo: Cime tempestose
Autore: Emily Brontë
Editore: Feltrinelli
N° di pagine: 428
Prezzo: € 9, 50
Trama: “Per Heathcliff e Catherine la gioia più grande è fuggire nella brughiera e restarci tutto il giorno. Sono spiriti liberi, selvaggi, ribelli. A loro non importa delle convenzioni sociali, di cosa pensano gli altri nel vedere insieme lui, semplice stalliere, e lei, ragazza di buona famiglia. Si piacciono, si amano. Almeno fino a quando non entra in scena Edgar: bello, ricco e raffinato. È così che il cuore di Catherine si spacca: da un lato la passione divorante per Heathcliff, sua anima gemella; dall'altro l'attrazione per Edgar e le lusinghe di una vita aristocratica. Una storia senza tempo, il racconto di un amore tormentato e di un legame fortissimo, indistruttibile, così potente da sconfiggere la morte.” 


Altro romanzo di rilievo, Cranford di cui il titolo è in riferimento a un piccolo villaggio nel cuore della campagna inglese su cui regna incontrastato un etereogeneo gruppo di amiche più o meno nobili, più o meno sposate. Inflessibili nel rispetto del decoro ma sempre pronte ad aiutarsi l’una con l’altra una fase di vita facilmente riscontrabile al presente, così attinente alla realtà come un pugno allo stomaco.


 

Titolo: Cranford. Il paese delle nobili signore
Autore: Elisabeth Gaskell
Casa editrice: Elliot
Prezzo: 13, 50 €
N° di pagine: 185
Trama: La vita scorre tranquilla a Cranford, un piccolo villaggio nel cuore della campagna inglese su cui regna incontrastato un etereogeneo gruppo di amiche più o meno nobili, più o meno sposate. Inflessibili nel rispetto del decoro ma sempre pronte ad aiutarsi l’una con l’altra, tra un tè e una partita a carte le signore di Cranford affrontano i problemi di cuore, la solitudine, le avversità quotidano, le loro vite e quelle degli abitanti che animano le loro vite e quelle degli abitanti del luogo. Ritratto con stile lieve e sottilmente ironico, ne viene fuori un mondo al femminile in cui, spesso, gli uomini rivestono il ruolo di semplici figure sullo sfondo, un universo reso caro e familiare ai lettori da Jane Austen, di cui la Gaskell raccolse, rielaborandola con stile personalissimo, l’eredità letteraria.


Emblema della campagna inglese, i bellissimi romanzi di Thomas Hardy di cui citarne uno soltanto sembra davvero impossibile, quasi disumano. Dramma sentimentale, seducente e romantico che mi ha resa prigioniera delle stesse colpe, degli stessi peccati dei protagonisti. Un opera raffinata, delicata come un tulipano, che non lo fa sembrare un romanzo, piuttosto una proiezione in cui si provano più sofferenze che gioie. Sciorina continuamente descrizioni dettagliate che, spesso e volentieri, inducono al tedio e alla noia, e cattura l'attenzione per il toccante e sano romanticismo che si respira fra le sue pagine e in cui diviene sempre più forte l'esigenza dell'autore di esplorare la zona dei sentimenti.

Titolo: Tess dei D'Urbeville
Autore: Thomas Hardy
Prezzo: 8; 90 €
Casa editrice: Bur Rizzoli
N° di pagine: 450
Trama: Un'indimenticabile storia d'amore e morte fiorita nella magica atmosfera della brughiera inglese, ora dolce, ora crudele. Le vicende di un'eroina purissima travolta dalle forze del male e del destino. 








Una tela fatto a mano ma dai colori vivi del sangue che mi è stato affisso irrimediabilmente nel cuore. La storia di questa detestabile ma non per me ragazza, Anna, in cui ho scrutato uno squarcio di vita russa.

Titolo: Anna Karenina
Autore: Lev Tolstoj
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 1107
Trama: “Qual è il vero peccato di Anna, quello che non si può perdonare e che la fa consegnare alla vendetta divina? E’ la sua prorompente vitalità, che cogliamo in lei fin dal primo momento, da quando è appena scesa dal treno di Pietroburgo, il suo bisogno d’amore, che è anche inevitabilmente repressa sensualità; è questo il suo vero, imperdonabile peccato. Una scoperta allusione alla sotterranea presenza nel suo inconscio della propria colpevolezza è il sogno, minaccioso come un incubo che ritorna spesso nel sonno o nelle veglie angosciose, del vecchio contadino che rovista in un sacco borbottando, con l’erre moscia, certe sconnesse parole in francese. Ed è l’immagine minacciosa di quel brutale contadino, conservatasi indelebilmente nella sua memoria, che le riappare davanti e la terrorizza alla vista di quell’altro vecchio contadino, un qualsiasi frenatore, che passa sul marciapiede sotto il suo finestrino curvandosi a controllare qualcosa; ed è quel vecchio a farle improvvisamente comprendere cosa deve fare: distruggere quella vitalità, e cioè distruggere se stessa per espiare la sua colpa”.

 

Le vicende di quattro giovani fanciulle, in cui mi sono rispecchiata costantemente, proiettate in un paesaggio verdeggiante e dai colori sgargianti. La tenacia del confidare, la determinazione nel montare sogni o speranze, in una modesta villetta inglese mi hanno resa unanime a Jo, Amy, Beth e Meg. Riconoscendo quel coraggio di cui avrebbe bisogno chiunque per ritrovare la felicità e ritrarre la propria vita sotto una nuova svolta. 


Titolo: Piccole donne
Autore: Louisa M. Alcott
Casa editrice: Oscar Newton Compton
Prezzo: 15 €
N° di pagine: 304
Trama: E' la storia di una famiglia americana nel periodo della guerra di secessione, ma la guerra fa solo da cornice alla trama. La famiglia è composta dal padre, cappellano; dalla madre, impegnata nella Società per l'assistenza ai soldati; Meg, la figlia maggiore, istitutrice; Jo, irrequieta e anticonformista, che fa la dama di compagnia ad una vecchia zia; Beth, che suona il pianoforte e Amy che ama il disegno e la pittura.





Tanti romanzi di questa autrice hanno come protagonista uno scenario bucolico bellissimo e ammaliante. Questo romanzo, in particolare, abbraccia una visione romantica raccolse piacevoli, immediate e molteplici sensazioni: la furia devastatrice della guerra, la dolcezza che aleggia nell'aria immobile e calda, l'abbandono di due corpi ardenti e sudati fra i meandri di una gigantesca prateria. La sensazione di trepidazione e fascino, che procura anche un soffuso piacere sensuale avvolto da un generale senso di ebbrezza.


Titolo: L'ombra del silenzio
Autore: Kate Morton
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Prezzo: 19, 90€
N° di pagine: 545
Trama: 1961. E' una splendida giornata d'estate e la famiglia della sedicenne Laurel è in partenza per un picninc sulle rive del fiume che scorre vicino alla sua fattoria, nel Suffolk. Mentre tutti sono indaffarati nei preparativi, la ragazza si rifugia nella casa sull'albero della sua infanzia, e inizia a sognare. Sogna di Billy, il ragazzo che le fa battere il cuore, e di trasferirsi a Londra, dove è sicuri che la aspetti un futuro straordinario. Ma prima che il sole tramonti su quel pomeriggio idilliaco Laurel assiste, non vista, a un crimine terribile. Un segreto che custodirà per anni e anni.
 
2011. Come aveva spesso fantasticato, Laurel è diventata un'attrice famosa e amatissima. Nemmeno il successo, però, ha potuto dissipare le ombre lunghe di quel passato lontano. Ossessionata dagli oscuri ricordi di ciò che accadde cinquant'anni prima, Laurel ritorna alla casa nel Suffolk per ricomporre i frammenti di una storia rimasta sepolta troppo tempo. La storia di un uomo e due donne, cominciata per caso nella Londra semidistrutta dalle bombe della Seconda guerra mondiale. Una storia di passioni fatali che segnerà tragicamente i destini di quei tre giovani tanto diversi eppure uniti da un indicibile mistero. Quello che solo Laurel, testimone innocente di un delitto nell'estate della sua adolescenza, è in grado di svelare.


Altra autrice che amo molto, i cui romanzi sono ambientati nella splendente e ridente Yorkshire. Checchè sia in epoca moderna o antica, i cui luoghi prevedono ricchi e altisonanti cottage persi nella campagna, un viaggio che porta quasi sempre alla scoperta della propria identità. Cadendo prigioniera del passato e, estrapolando ricordi erosi dal vento, istantanee dai contorni inafferrabili. A bordo di un'altalena che prima la trascina sulle vette dell'esaltazione e poi la fa affondare negli abissi della disperazione.

 

Titolo: La casa delle sorelle
Autore: Charlotte Link
Casa editrice: Tea
Prezzo: 10 €
N° di pagine: 611
Trama: Una coppia di giovani avvocati tedeschi di successo decide di passare il Natale in Inghilterra, in una isolata casa di campagna. Il loro matrimonio è in crisi e Barbara spera che qualche giorno passato in solitudine con Ralph possa servire a risolvere la crisi. La sera stessa dell’arrivo una violenta tempesta di neve li blocca in casa. Barbara si imbatte casualmente nel diario di Frances Gray, la vecchia proprietaria della casa. La lettura del manoscritto affascina la giovane che scopre una donna straordinaria, in grado di sfidare le convenzioni.


In un guazzabuglio di fogli, vergati da una scrittura semplice, a tratti filosofica a tratti pessimistica, non sapendo tuttavia cosa avrei dovuto aspettarmi. Perché il messaggio che nascondono le sue pagine arriva dritto dritto all’anima di chi legge, poiché il mondo diviene un esperienza interpretativa esaminata prevalentemente mediante concetti filosofici o morali. Divenire un tutt’uno con una marionetta che si esprime mediante confessioni dell’anima, romanzo molto dolce e significativo di straordinaria intensità narrativa in cui ogni cosa, se illuminata da Dio o dalla fede, ha una sua importanza.


Titolo: Gilead
Autore: Maryland Robinson
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 257
Trama: Il reverendo John Ames sarà morto quando suo figlio aprirà la lettera che gli sta scrivendo. Siamo nel 1956, John ha 76 anni e sente che la fine è prossima. Dieci anni prima ha incontrato l’attuale signora Ames, molto più giovane di lui. La donna aveva sofferto molto: il pastore se ne innamorò e in lui la ragazza ha trovato conforto e assistenza. Ora sembra proprio che siano felici, sotto ogni punto di vista. Il vecchio padre sente che il figlio di sei anni non potrà mai veramente conoscere la sua gente. A Gilead, Iowa, la città che non ha mai lasciato, Ames inizia così a scrivere una specie di testamento, la storia della sua famiglia. Racconta di suo nonno, un uomo impegnato nelle lotte contro la schiavitù, del padre pacifista durante la guerra di Secessione. E poi si chiede: cosa ho imparato io da tutti voi? 


Una storia che prevede uno squarcio del paesaggio campagnolo, ma fondamentale nello sciorinare una storia che al principio stupisce, lambisce le nostre fragili membra senza nemmeno accorgercene, che poggia su aspetti sociali, realistici che si sono abbattuti su di me costringendomi a vagare in mezzo a tutto questo in cambio di qualche moneta o qualche promessa infranta. Un labirinto oscuro di azioni oscure e perverse che ho amato perdermi e che per opera di un magistrale disegno appassiona e sconcerta.


Titolo: Anime morte
Autore: Nikolaj Gogol
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 10 €
N° di pagine: 400
Trama: Affresco grandioso e sconvolgente della Russia di metà Ottocento, “Le anime morte” intreccia passaggi lirici, particolari surreali e romantici, dimensioni metafisiche e macabre, dialoghi comici, iperbolici e funambolici artifici stilistici. Vi sfila una galleria di personaggi appartenenti a tutte le classi sociali, le cui anime sono moralmente morte, ancor più dei servi deceduti e comperati da Cicikov per ottenere le assegnazioni di terre concesse a chi dimostrava di possedere un certo numero di servi della gleba. Solo una commedia grottesco – satirica poteva descrivere questa ottusa società di proprietari terrieri, contadini e funzionari, immersa in una palude di stupidità e pigrizia provinciale, di mediocrità e pochezza morale.


I romanzi della Austen sono perlopiù ambientati in luoghi in cui la campagna funge da simbolismo agli aspetti emotivi dei protagonisti. Questo, in particolare, continuo gioco del cuore umano che induce a guardare il temperamento di ognuno di noi, soppiantato dalle credenze e dalle vedute del secolo, che incautamente spingono verso un abisso di voli pindarici.

Titolo: Orgoglio e pregiudizio
Autore: Jane Austen
Casa editrice: Oscar Mondadori
Prezzo: 9, 00 €
N° di pagine: 416
Trama: Quando Charles Bingley, un ricco scapolo, e un amico, il misterioso Darcy, vanno ad abitare a Longbourne nell'Hertfordshire vicino alla famiglia Bennet, composta da ben cinque figlie in età da marito, la quiete che regna in questo angolo di campagna inglese viene subito a mancare.




Non sapendo cosa significa << letteratura >>, nel senso più letterale del termine, tanto meno di letteratura settecentesca, non comprendendone appieno le motivazioni, anche se di ragioni effettivamente ce ne sono, sebbene i toni non sono stati propriamente incoraggianti, questo romanzo parla di una vicenda in cui tutti possono rispecchiarsi e che ha come luogo fondamentale l’ambiente umile dei latifondisti. Pazzesco ma così fulgido, in confronto al mondo spento momentaneamente da tristi pensieri.


 


Titolo: La vita e le opinioni di Tristan Shandy, gentiluomo
Autore: Laurence Sterne
Casa editrice: Oscar Mondadori
Prezzo: 13 €
N° di pagine: 832
Trama: Non “Vita e avventure”, come per Robinson Crusoe, ma “Vita e opinioni”: fin dal titolo il romanzo di Sterne sorprende e si rivela innovativo, tanto da segnare l’avvio della letteratura moderna. Mimetizzato dietro il protagonista e narratore, che racconta una vicenda fitta di personaggi e di situazioni bizzarre, Sterne rivolge la sua penna acuminata contro le convenzioni morali e letterarie dell’epoca, contro l’ipocrisia degli ecclesiastici, la vanità dei potenti e il servilismo dei letterati. Ne risulta un’opera umoristica e malinconica, enigmatica, anarchica e irrivelante, originale fin nell’ortografia; un romanzo zigzagante, ricco di divagazioni, di storie parallele, di “opinioni” – appunto -, in cui il protagonista, attraverso l’esercizio del dubbio, giunge alla conoscenza dell’ultima finitezza, e ne esce più forte e libero, invitando il lettore a fare con lui lo stesso percorso.



Una prassi in cui si racconta la vita in se, ma dipinta in una tela raffinata ed esaudiente che è un frammento di veridicità, consapevolezza di una realtà politica, sociale in cui non bisogna lasciarsi contagiare.
Oggi certi preconcetti sembrano quasi delle banalità e l’arte di far sentire la propria voce fra tante altre voci, come lo scrivere un romanzo, produrre un film con fini esclusivamente spirituali, divenuti atti fisici, centrati sul corpo e intrapresi solo per comprendere chi e cosa siamo. L’ambiente dei latifondisti ha una visione parecchio significativa in queste pagine.

Titolo: Middlemarch
Autore: George Eliot
Casa editrice: Bur Rizzoli
Prezzo: €12
N° di pagine: 830
Trama: Al centro della storia è proprio l’immaginaria cittadina inglese di Middlemarch, all’interno della quale si articolano i destini di quattro personaggi e di due matrimoni infelici, indagati da George Eliot nel loro più impercettibili interstizi attraverso lo strumento chirurgico di uno stile espressivo sempre acuminato.





Ultimo, ma non meno importante, un romanzo dal forte impatto critico e sociale. Disamina che rispecchia una parte della popolazione latifondista, e che è una sorta di ribellione sociale in cui sono messi a nudo parti dell’anima di chiunque e quella della società – incastrati perfettamente che si consumano nella quotidianità, nell’inutilità del tempo. Romanzo di rivolta complesso, dilaniante, straziante, malinconico, introspettivo che non raggiunge il nostro cuore, bensì la nostra testa. Come gesti impuri che valgono come atti di oscenità. Tortura letteraria e morale, un tributo profanato da atti impuri che rende ingiustificabile differenziare il prossimo per la razza, il sesso o la cultura.

Titolo: Luce d’agosto
Autore: William Faulkner
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 13 €
N° di pagine: 425
Trama: ‘Nella mia terra la luce ha una sua qualità particolarissima; fulgida, nitida, come se venisse non dall’oggi ma dall’età classica ‘. Così William Faulkner spiego il titolo del suo settimo romanzo, uscito nel 1932 e subito acclamato come uno dei suoi capolavori. Ed è tra i riverberi crudeli di quella luce implacabile che si consumano le vicende di una folta schiera di personaggi: una ragazza incinta, amata solo di ‘una riserva di paziente e tenace lealtà ‘, che si avventura dall’Alabama al Mississippi alla ricerca del padre di suo figlio; un uomo solitario dallo strano nome, Jon Christmas, ‘con un’inclinazione arrogante e malevola sul viso immobile ‘, che l’isteria razziale del Sud getta nell’abisso tormentoso del dubbio circa il proprio sangue: un reverendo presbiteriano ripudiato dalla sua Chiesa per l’antico scandalo della moglie adultera e suicida; e, circondati da neri invisibili, gli sceriffi, i taglialegna, i predicatori, le donne ‘dal volto di pietra ‘, chi ‘definitivamente dannato ‘, chi alla ricerca disperata di una chimerica catarsi.

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