sabato, novembre 05, 2022

Gocce d'inchiostro: La bella e la bestia - Gabrielle Suzanne Barbot de Villenueve

Non avevo alcuna intenzione di procrastinare. Questo fu un acquisto compulsivo e impulsivo che sentì l’esigenza di portare a casa, stringere al petto, riporlo sullo scaffale assieme agli altri amici d’inchiostro, con l’intento di leggerlo. La mia conoscenza nei riguardi di questa lettura era vasta, ma in cartaceo non ne sapevo assolutamente niente. Era un mondo sconosciuto che avrei dovuto valicare anni e anni fa, ma ora che ne ebbi occasione perché non approfittarne? In fondo, le occasioni non mancano a nessuno. Bisogna solo essere capaci di afferrarli. Ed ecco che, muovendomi fra le fauci di una storia che possiede tutto e niente, ho letto questa bella fiaba, annegando in fiumi di parole bellissime, rindondanti e magiche, che hanno sbattuto contro le pareti solide della mia anima. precipitando furiosamente e poi posandosi leggiadre nel mio cuore.

Titolo: La Bella e la bestia
Autore: Gabrielle - Suzanne Barbot de Villenueve
Casa editrice: RBA
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 208
Trama: Lasciatevi trasportare dall'incantevole favola della Bella e la Bestia. Con inediti elementi interattivi in 3D, fra cui un quadrante da girare per scoprire il guardaroba della Bella, un pieghevole che svela l'interno del palazzo, finestre pop-up che si aprono sulle scene a cui assiste ammirata l'eroina, e tanto altro ancora. Dalla sua prima pubblicazione nel 1740 ad opera di Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve, questa favola senza tempo che vede una bellissima fanciulla innamorarsi di una bestia feroce ha affascinato generazioni di lettori. Con delicate illustrazioni ed elementi interattivi firmati dallo studio MinaLima, il libro vi invita a esplorare il palazzo incantato della Bestia insieme alla Bella e a un corteo di magiche creature.

La recensione:

A un certo punto, capitano momenti della tua vita in cui ciò che procrastini per così tanto tempo non puoi più rimandarlo. Talvolta sono cambiamenti drastici, scelte impulsive dettate dal cuore o, come in questo caso, occasioni che non credo capitano una volta nella vita ma, che, a mio avviso, bisogna saper cogliere. Forse sembrano parole insulse, banali, ma se la RBA non avesse pubblicato questa splendida fiaba in questa veste non credo l’avrei letta. Perlomeno non adesso. La sua lettura sarebbe stata rimandata a data da destinarsi, e la mia anima ringiovanita e invecchiata allo stesso tempo appresso a esso. Acquistarlo dunque mai fu la scelta migliore. Non che non sapessi a cosa andassi incontro, ma deploravo il cambiamento della celeberrima fiaba in veste cartone animato, che quando finalmente approdò nel mio cerchio personale vissi con entusiasmo. Ero passata dal nutrire, a un certo fascino un certo ammaliamento, a dettami del cuore che presero una strada tutta loro.
È una storia che non ha bisogno di presentazioni, né tantomeno di questa recensione per essere letta, ma dopo averla letta posso dire con certezza che quello che racchiudono queste pagine valicano il già visto e il già sentito. L’uomo si lascia andare a banalissimi giudizi, si lascia irretire dal concetto di bello e dalla supremazia che potrebbe detenere mediante esso, e nel caso della Bestia comporta a compiere gesti particolarmente egoistici e aggressivi, irruenti e crudeli che compromettono la bontà e la genuina semplicità di una giovane. Quasi una forma di autoumiliazione. L’uomo così crudele ed egoista spesso non riesce a discostare la benda della supremazia, stabilendo un progetto e perseguendo un percorso che lo raggiungerà senza dare peso a niente e nessuno. A meno che i sentimenti, l’emozioni trapelino e sconvolgano completamente il suo universo personale. Voleva mettere in mostra le sue capacità, per annunciare al mondo che da allora in poi niente e nessuno avrebbe potuto mettergli i bastoni fra le ruote e le cicatrici che riportano la sua anima erano il suo attributo, per essere in grado di specchiarsi con gli occhi di altri e ricordare ciò che ha seminato e poi raccolto. Le cicatrici che riporta sono un amuleto contro l’oblio, un segno che nulla sarebbe andato perduto.
All'insegna di un weekend tranquillo e sereno, un pomeriggio, questi personaggi comparvero nuovamente al mio cospetto, come l'apparizione di un nuovo avvento. Lei, era quella dolce fanciulla in cui mi rispecchiai quando ero bambina poiché condividevamo l’amore per la lettura. Questo romanzo, il contraccolpo che mi ha condotta nuovamente fra le sue braccia.... Ed eccomi qui. Dopo qualche ora di lettura, pronta a parlarvi di questa splendida fatica letteraria in cui ci sono stati franchi discorsi fra me e i personaggi, prima di tutto, poi tutto ciò che caratterizzano queste pagine. Una copertina splendida, significativa, evocativa, sia per temi sia per contenuto, anche più bella di quel che credevo. Le sue pagine sono esili, il suo andamento sinuoso, fluido, ogni tanto articolato che non nasconde ammaliamento ma anche storpiamento, introspezione, intensità. La sua anima è stata schietta, sincera, prorompente. Scava dentro di te come se fosse lì pronta a parlarti. 
Di questa storia la ricordo con affetto per la forza, la tenacia che certe tematiche espugnano per la letteratura, l'amore per i libri, ed ancora credo che sia così. Così zeppo di elogi per l’autrice sconosciuta di questa storia che nel corso degli anni mi ha permesso di amare così intensamente la letteratura, un’estimatrice di parole, lettere e suoni. E vado pienamente fiera che la RBA continua ad elargirci in italiano le sue opere. La bella e la bestia è la sua ultima fatica letteraria, e narrandoci una storia che richiama agli antichi albori del Medioevo, strizza l'occhio alla bellezza di vecchie storie in cui fabula e prosa si intrecciano in un unico filone narrativo, è rinchiuso nell'eternità di una manciata di giornate. Nel momento in cui si ha l'avvento di una nuova venuta, un nuovo re che genera scompiglio, sconcerto, e spazio e tempo si mescolano in un unico essere. La forza prorompente di un sentimento, che, come un fiume, scorre tranquillo e sereno, talvolta può subire dei leggeri sfasamenti. L'individuo è qui fortemente legato e influenzato da questo concetto, e formulando la sua importanza mediante un valido intreccio, in meno di duecento pagine, è oggetto di diverse situazioni. Questa ragazza di cui la Bestia si innamorerà e che provoca scompiglio, è la punta di lancia alla resistenza di un concetto arzigolato di normalità a un'idea di destino che non tutti condividono e alle conseguenze della sua scoperta. Il tutto consolida nell'affannosa ricerca della verità, della propria identità, di farsi spazio in un mondo apparentemente normale ma difficile da interpretare che cela qualcosa di oscuro e inspiegabile. Metafora di libertà mancate, sopravvalutate. 
Misura in cui viene spiegata la natura conturbante dell'uomo, sempre pronto a compiere spietate aggressioni pur di mantenere iniqua le oppressive istituzioni della classe dominante.  Non, dunque, una lettura semplice che mescola storia, fabula e romanzo, ma un atto di comprensione della realtà umana nel suo essere imperfetto. E ciò che ci porta nell’insieme è un espediente che dovrebbe aiutare a riflettere. Questa ragazza non possiede nulla di anormale, sebbene il suo piccolo cuoricino batterà furiosamente per una Bestia. Ma analisi di un frammento di storia, fiaba celeberrima che mescola sacro e profano, possibile e impossibile. Una storia dentro altre storie che consiglio a tutti di sentire come propria, perché restando lì, fra le sue pagine, il lettore potrà perpetuare mediante la parola alcuni valori che si credevano perduti, e anche la ragione per cui spesso siamo sommersi da un abbacinante oscurità che non dà alcuna via di scampo, poiché non completamente scevra da ciò che si considera più caro.

Valutazione d’inchiostro: 4

4 commenti:

  1. Mai letto; manco sapevo esistesse un libro se proprio devo essere onesta; ottima recensione, grazie

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  2. Queste edizioni della RBA hanno sempre attirato anche me ma alla fine non ne ho mai presa nemmeno una. Tuttavia prima o poi dovrò decidermi a leggere almeno questa visto che la conosco ma non ho mai letto l'originale ❤️

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    1. Nemmeno io l'avevo letto, ed infatti è stata una bella occasione 🙃🙃

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