venerdì, ottobre 25, 2024

Brividi e sussurri: la paura travestita di bianco e nero 6°

Ottobre giunse quasi inaspettatamente, inavvertitamente. Sulla costa solitaria di un angolo remoto di paradiso mancato, di libri, di letteratura, non se ne sente mai parlare abbastanza, con le loro coste splendide, meravigliose e colorate. Come una radio a tutto volume trasmettono ciò che rappresentano i sentimenti di chi legge e li vive, e, lungo questa banchina immaginaria, stilare liste di libri. Romanzi ancora da leggere e vivere, o da voler rivivere.

Ci sono stati un mucchio di autori, di romanzi estrapolati da questa lista. Le prime impressioni sono sempre quelle di cui ci si aggrappa, ma poi sono i ricordi che contano. Di romanzi in cui la paura diviene protagonista di un’isola ricca e piena di anime penitenti che vagano lungo la riva dell’assurdo, questo salotto virtuale ne ha ospitato pochi. E non perchè non mi piacciono, quanto perchè i miei obiettivi, i miei scopi personali sono indirizzati verso altro. Quando però sopraggiunge Halloween, penso che in mezzo a classiconi imbottigliati in brughiere verdi e luminose o scrupolosi attimi di vita di uomini trattati brutalmente e speranzosi che sopraggiunga qualcosa che abbia la parvenza di un cambiamento o mutamento, potrei anche metterli da parte. Dovunque le mie vite letterarie hanno questa parvenza, ma bisognerebbe anche guardare oltre. Da qualche anno, in tema, checchè si tratti di Halloween, di Natale, dell’estate o della primavera, ho letto e vissuto viaggi letterari inerenti al periodo e non perchè mi sentissi in dovere di farlo quanto perchè mi piaceva l’idea di poterne parlare, nel momento più adatto. Come dicevo, quest’anno Halloween è sopraggiunto quando meno me lo sarei aspettata, cogliendomi vulnerabile e immersa nella quotidianità più assoluta, ma non impreparata. Quanto con un numero discreto di letture che, a modo loro e in maniera diversa, hanno popolato le mie notti miti.

L’insoddisfazione, la ricerca perpetua della felicità procurano un malessere mortale che stona con l’aura di finta incorruzione che serpeggia fra queste pagine. Dio non esiste, il Male non conosce gradi poiché ciò che lo sorregge è la soppressione della vita umana. 

Titolo: Intervista col vampiro

Autore: Anne Rice

Casa Editrice: Longanesi

Prezzo: 18,60 €

N° di pagine: 363

Trama: Una stanza buia. Un registratore acceso. Un giornalista. E un vampiro. Da quasi due secoli, ormai, Louis De Pointe Du Lac non è più un uomo; è una creatura della notte, e ha tutta la notte a disposizione per convincere Daniel, il giornalista, che la storia che gli sta raccontando è vera. Così come è vero il suo volto, tanto pallido ed esangue da sembrare trasparente, di una bellezza soprannaturale e per sempre cristallizzata. Louis racconta di come abbia ricevuto il dono ( o forse la maledizione?) della vita eterna proprio quando non desiderava altro che la morte. È il 1971, è un’altra New Orleans, e Luois, in seguito al suicidio dell’amatissimo fratello, vorrebbe soltanto seguirne il destino. Ma la seduzione del dono oscuro è potente, specialmente se ha i modi, la voce e l’aspetto di Lestat. Sensuale e affascinante, crudele e allo stesso tempo capace di profonda commozione, Lestat ha bisogno di Louis tanto quanto Louis ha bisogno di lui. Quando infine, dopo anni di scorribande notture, Louis sta per decidersi ad abbandonare Lestat, questi gli fa il regalo più grande: Claudia. Una bambina di appena cinque anni, in fin di vita, che solo il dono oscuro può salvare. L’unico peccato che il sacrilego e irrilevante Lestat non si può permettere: creare una vampira di soli cinque anni. Una vampira bambina, che non crescerà mai. E sarà l’inizio della fine.

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Un romanzo profondamente introspettivo che risulta bellissimo sin dal principio. Un ripetersi continuo e lento che oscilla fra buio e luce, in cui la nozione del tempo traballa come un vagone su un asse in equilibrio precario.

Titolo: L’assassinio del commendatore
Autore: Murakami Haruki
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 16 €
N° di pagine: 856
Trama: Una borsa con qualche vestito e le matite per disegnare. Quando la moglie gli dice che lo lascia, il protagonista di questa storia non prende altro: carica tutto in macchina e se ne va. Ha trentasei anni, un lavoro come ritrattista su commissione e la sensazione di essere un fallito. Così inizia a vagabondare nell’Hokkaido, finchè un vecchio amico gli offre una sistemazione: la casa di suo padre, il grande pittore giapponese Amada Tomohiko, rimasta vuota da quando questi è entrato in ospizio in preda alla demenza senile. Il nostro protagonista accetta e si trasferisce lì, ma un inquietante quadro nascosto nel sottotetto e una misteriosa campanella che inizia a suonare tra gli alberi nel cuore della notte gli fanno capire che la sua vita, anzi la sua realtà, sono cambiate per sempre.

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Un horror che non dà tregua, colpisce dritto al cuore e ci rende protagonisti di una storia avvincente che permette di ritagliarci un angolino tutto nostro in una squallida stanza e, pian piano, nel cuore dell' algida protagonista.

Titolo: Preda

Autore: Christopher Pike

Prezzo: 16 €

Casa editrice: Mondadori

N° di pagine: 406 

Trama: Alisa ha l'aspetto di una diciottenne, ma è un vampiro nato cinquemila anni fa. Da allora la sua vita è una continua lotta contro l'istinto: nutrirsi ma non divorare, dissetarsi ma non uccidere. E soprattutto non svelare il proprio segreto, che non può condividere con nessuno, essendo l'ultimo vampiro sulla Terra. Almeno così credeva, prima che il capostipite della sua stirpe tornasse dalla tomba per ucciderla. Se vorrà sopravvivere, Alisa dovrà spezzare il sottile confine che separa l'umano dalla bestia, e stringersi tra le braccia di Ray, l'unico ragazzo in grado di aiutarla. Ray ha molte ragioni per temerla, ma l'attrazione che prova per lei è più forte della paura e lo spingerà oltre il limite, dove non è più possibile tornare indietro. Perché, come lui, Alisa è una preda, e se riuscirà a fuggire dal suo cacciatore non potrà farlo dalla sete che, sempre più fatale, la divora. Una storia terrificante e sensuale, che raccoglie in un unico volume i primi tre romanzi della serie "L'ultimo vampiro".

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Una commedia in atto, che bruciò inevitabilmente nella mia coscienza anche a distanza di qualche ora dalla sua lettura, scritto come un poema romantico bellissimo e introspettivo che strappano dalla monotonia, dai reumatismi di una vita inappagante e sempre uguale. Amando ogni parola, ogni pagina, pensando di essere stupiti e forse un po’ infantili a leggere ancora storie come queste, ma necessari in certi momenti del nostro percorso.

Titolo: Eternity

Autore: Rebecca Maizel

Casa editrice: Sperling & Kupfer

Prezzo: 18, 90 €

N° di pagine: 368

Trama: “Nei lunghi secoli della mia vita, non ho mai amato nessuno come te. Nessuno. “ Sono state le ultime parole che mi ha detto Rhode. L’ultima volta in cui mi ha dichiarato il suo amore. L’ultima volta in cui ho visto il suo viso e i suoi intensi occhi azzurri. Ed è stata anche la prima volta in 592 anni in cui sono riuscita di nuovo a respirare. A sentire il sole sulla pelle, il profumo dell’aria. Ma tutto ha un prezzo: Rhode, il mio Rhode … ho dovuto dirgli addio, forse per sempre. Lui si è sacrificato per me. Si è sacrificato perché io, Lenah Beaudonte, potessi tornare di nuovo umana. Ha compiuto l’antico rituale mafico, ed eccomi qui. Non sono più un vampiro della peggior specie. Non sono più la guida di una confraternita di vagabondi della notte, assetati di sangue e di vendetta. Sono libera. Il mondo è cambiato dall’ultima volta in cui l’ho visto. La mia nuova vita ora è a Wickham: una casa, nuovi amici, e poi lui, Justin. Non avrei mai pensato di innamorarmi di qualcuno che non fosse Rhode. Ma Justin è così … vivo. E forte, deciso e dolce allo stesso tempo. Più bello di quanto abbia mai potuto sognare. Eccitante. Non mi sarei mai aspettata di tornare ad avere sedici anni, di respirare ancora l’alito caldo di un bacio umano… M, in fondo, non avrei neppure mai pensato che un giorno il mio passato di sangue e di distruzione sarebbe tornato a cercarmi.

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Un romanzo che occupa un assetto particolare nell’ambito della letteratura inglese, specie quella classica, poiché posseduto da un chè di anonimo ma affascinante che non conosce ansie, torture, dubbi o irrisolutezza, ma senza alcuna speranza, con ardore e sgomenti dell’anima, irrecuperabilmente impresso in una forma espressiva di riconoscimento cupa, timorosa che non lascia indifferenti.

Titolo: Rebecca, la prima moglie

Autore: Daphne Du Maurier

Casa editrice: Il saggiatore

Prezzo: 15 €

N° di pagine: 432

Trama: Durante un soggiorno a Monte Carlo insieme alla signora cui fa da dama di compagnia, una giovane donna, appena ventenne, conosce il ricco e affascinante vedovo Maxim de Winter. L’uomo inizia a corteggiarla e, dopo due sole settimane, le chiede di sposarlo; lei, innamoratissima, accetta con entusiasmo e lo segue nella sua grande tenuta di famiglia a Manderlay. Sembra l’inizio di una storia da favola, ma i sogni e le aspettative della giovane si scontrano subito con la fredda accoglienza della servitù, in particolare della sinistra governante. Eppure non si tratta solo di questo: c’è qualcosa in quel luogo, che giorno dopo giorno rende l’ambiente sempre più opprimente; c’è una presenza che pervade ogni stanza della magione e che si stringe attorno ai passi dell’attuale inquilina come una morsa silenziosa. È Rebecca, la defunta signora de Winter, più viva che mai nella memoria di tutti quelli che l’hanno conosciuta e modello inarrivabile per la giovane, che invece si muove impacciata e confusa nella sua nuova esistenza altolocata e mondana. Un fantasma ingombrante che si trasformerà in una vera e propria ossessione per la protagonista, costretta a immergersi nelle ombre del proprio matrimonio e spinta sempre più ai confini della follia, fino a dubitare della propria stessa identità.

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Il silenzio, l’incoscienza, la mancanza di comprensione, l’inconsistenza sono alcune di quelle forme che attanagliano i sensi, attutiscono i suoni, abissi insondabili che non hanno una loro specifica collocazione ma da quali si intravedono sprazzi stretti e melmosi dell’anima.

Titolo: Il richiamo del corno

Autore: Sarban

Casa editrice: Adelphi

Prezzo: 12 €

N° di pagine: 191

Trama: Quando Alan Querdilion, un ufficiale della Marina britannica, si risveglia nel letto di uno strano ospedale sono passati centodue anni, il mondo non è più lo stesso e lui si ritrova imprigionato in un incubo. I nazisti hanno vinto la seconda guerra mondiale e regnano incontrastati. I prigionieri-schiavi vengono allevati e trasformati nella selvaggina di un feroce sovrano. Un terrore remoto e indicibile si impossessa lentamente di Alan: è "il terrore che si prova ad essere cacciati". Qualcosa di notte si muove nella foresta e brama sangue. Lo sente avvicinarsi da lontano, preceduto dal suono di un corno. Sono note isolate, appena avvertibili, separate da lunghi intervalli, "ognuna così solitaria nel buio e nel silenzio assoluto, come un'unica vela su un vasto oceano". Poco dopo la fine della guerra, e ben prima che il genere distopico infuriasse fra i lettori di tutto il mondo, un diplomatico inglese estremamente discreto, che passava da una sede all'altra del Medio Oriente, scriveva questo piccolo romanzo, che fa pensare a un racconto di Wells, e dove all'immagine di un futuro alternativo governato dai nazisti si sovrappone ben presto la terrificante visione di un mondo capovolto e arcaico, regolato dalla caccia fine a se stessa. Ossessione ricorrente da varie migliaia di anni fino a oggi, e forse oggi più che mai. Con una nota di Matteo Codignola.

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Una piccola creatura che agogna la libertà, e il forte e insopprimibile desiderio dei personaggi tarttiani di essere liberi coincide perfettamente con il mio. Che comprende e riesce a fiutare, senza alcun vanto, e da milioni e milioni di distanze, la validità di una storia, guadagnandomi un certo pregio, un certo valore che nemmeno il tempo o l’incuria potrà sciupare.

Titolo: Il piccolo amico

Autore: Donna Tartt

Casa editrice: Bur

Prezzo: 13 €

N° di pagine: 685

Trama: Un’ombra cupa si stende sull’infanzia di Harriet Cleve, che cresce con la famiglia in una cittadina del Mississippi: è l’omicidio, senza colpevoli, del fratello Robin, impiccato a un albero del giardino quando lei era appena nata. Quella tragedia ha segnato tutta la famiglia, che non è più riuscita a superare il dolore. Per Harriet, Robin è il “ piccolo amico”, il legame con un passato felice che lei conosce solo attraverso le fotografie, i ricordi, i racconti dei familiari. Così, nell’estate in cui compie dodici anni, decide di scoprire l’assassino del fratello e di compiere la sua vendetta.

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Una storia che altri non è che la storia di un deterioramento graduale da un mondo a un altro, dalla presa di coscienza di una nuova realtà del tutto sconosciuta, radicata nel profondo di noi stessi che come foglie secche si libra e si rigira nell'aria e scende sprofondando al suolo.

Titolo: Delitto e castigo

Autore: Fedor Dostoevskij

Casa editrice: Clssici Newton Compton

Prezzo: 13 €

N° di pagine: 550

Trama: Delitto e castigo è il primo dei grandi romanzi che resero celebre Dostoevskij e forse il più popolare. Lo svolgimento dei fatti è incentrato quasi tutto a Pietroburgo, nel corso di un'afosa estate. La vicenda ruota intorno a un giovane studente, Raskol'nikov, che per ragioni economiche è costretto ad abbandonare l'università. Animato da un forte risentimento, ma anche da considerazioni politiche di palingenesi sociale, il giovane progetta e realizza di uccidere una vecchia usuraia. Rubarle i soldi, nella sua idea, dovrebbe renderlo in grado di fare del bene agli altri. Tra questi anche la sorella dello studente, costretta ad accettare un odioso matrimonio allo scopo di aiutare il fratello, e assicurare una vecchiaia dignitosa alla loro madre. Dopo essersi ammalato di "febbre cerebrale" ed essere stato costretto a letto per giorni, Raskol'nikov viene sopraffatto da una cupa angoscia, frutto di rimorsi, pentimenti, tormenti intellettuali e soprattutto dalla tremenda condizione di solitudine in cui l'aveva gettato il segreto del delitto. Dopo una serie di colpi di scena, tra cui la falsa confessione del delitto da parte di un operaio, Raskol'nikov verrà condannato alla deportazione in Siberia. Sarà Son'ja, una giovane ragazza che si prostituiva per sfamare i fratellini, a smussarne la durezza ideologica e infine a redimerlo.

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Una prosa solenne e arguta, intricate e ostiche, che profumano ancora di fascino, Le anime morte è una storia che al principio stupisce, lambisce le nostre fragili membra senza nemmeno accorgercene, che poggia su aspetti sociali, realistici che si sono abbattuti su di me costringendomi a vagare in mezzo a tutto questo in cambio di qualche moneta o qualche promessa infranta. Un labirinto oscuro di azioni oscure e perverse che ho amato perdermi e che per opera di un magistrale disegno appassiona e sconcerta.

Titolo: Anime morte

Autore: Nikolaj Gogol

Casa editrice: Feltrinelli

Prezzo: 10 €

N° di pagine: 400

Trama: Affresco grandioso e sconvolgente della Russia di metà Ottocento, “Le anime morte” intreccia passaggi lirici, particolari surreali e romantici, dimensioni metafisiche e macabre, dialoghi comici, iperbolici e funambolici artifici stilistici. Vi sfila una galleria di personaggi appartenenti a tutte le classi sociali, le cui anime sono moralmente morte, ancor più dei servi deceduti e comperati da Cicikov per ottenere le assegnazioni di terre concesse a chi dimostrava di possedere un certo numero di servi della gleba. Solo una commedia grottesco – satirica poteva descrivere questa ottusa società di proprietari terrieri, contadini e funzionari, immersa in una palude di stupidità e pigrizia provinciale, di mediocrità e pochezza morale.

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Buon proposito di dipingere le abitudini domestiche dell’epoca feudale o medievali in cui la fantasia imita la natura, in cui i personaggi rivelano le proprie debolezze, mediante colpe e pene autoinflitte, in generazioni pregne di religione o elementi profani.

Titolo: Storie di fantasmi

Autore: Edith Warthon

Casa editrice: Newton & Compton

N° di pagine: 288

Trama: Un brivido improvviso nell'aria notturna, una sottile insinuante oppressione, un senso di indefinibile disagio accompagnano l'apparizione del fantasma in queste storie della Wharton: non una manifestazione clamorosa, eclatante, terribile, ma piuttosto una crepa che si apre silenziosamente nel muro della realtà. Lo spettro, per la Wharton, è una violazione della più rigida e immutabile delle convenzioni: quella che sancisce la separazione tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Questo volume presenta la traduzione integrale della raccolta Ghosts del 1937, curata dalla stessa Wharton.

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Con questo romanzo, Horace Walpole introdusse elementi del soprannaturale spiegando la realtà, conciliando il naturale al soprannaturale, costruendo un nuovo genere: quello del fantasy fondato sulla realtà.

Titolo: Il castello di Otranto

Autore: Horace Walpole

Casa editrice: Newton & Compton

N° di pagine: 160

Trama: Il castello di Otranto è oggi unanimamente considerato il capostipite del romanzo gotico, la prima opera fantastica della letteratura inglese moderna: da Clara Reeve alla Radcliffe, da William Beckford a Charles Robert Maturin fino al Poe di The Fall of the House of Usher, tutti, in varia misura, si troveranno a dover fare i conti con Walpole e le sue misteriose, inquietanti fantasie visionarie, gremite di giganti spettrali, elmi magici, quadri parlanti, sotterranei labirintici che hanno inaugurato un vero e proprio genere letterario.

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Romanzo che ha

eretto un muro di dubbi, paure e perplessità che hanno inquinato il mio spirito, affrontando tematiche davvero assurde e spaventose, sinistre e inquietanti che, elaborate minuziosamente, claustrofobiche e dal ritmo rapide, hanno mantenuto viva la mia attenzione.

Titolo: Dolores Claiborne

Autore: Stephen King

Casa editrice: Sperling & Kupfer

Prezzo: 9, 90 €

N° di pagine: 267

Trama: Raccontata in prima persona la tormentata vicenda e insieme la confessione di Dolores Claiborne, una donna di fatica del Maine: la misteriosa scomparsa del diabolico marito, le angherie inflittele da una proprietaria terriera senza cuore, le violenze subite dalla giovane figlia e inoltre una sorpresa finale, in puro stile King.

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Non è possibile sconfiggere qualcosa, se poi esso ci si rivolta contro continuamente. Il tutto avvolto in una patina di nebbia, che ho tentato di diradare inutilmente in un chiaro/ scuro che si era addensato sopra di me e colorò il mio cerchio personale di scuro. 

Titolo: Mucchio d’ossa

Autore: Stephen King

Casa editrice: Sperling & Kupfer

Prezzo: 12, 90 €

N° di pagine: 624

Trama: Mike Noonan – quarant’anni, autore di best – seller – è un privilegiato: un discreto successo, un buon conto in banca, la consapevolezza di sentirsi arrivato; tutte cose che ovviamente non hanno alcun senso se l’unica persona a cui tieni un giorno esce di casa e non ritorna più, folgorata per strada dalla morte. Quattro anni dopo è uno scrittore finito, afflitto da un’esistenza vuota. È alla resa dei conti ma è anche angosciato dalla sensazione che “qualcos’altro”, oltre a lui, non sappia rassegnarsi all’ineluttabile di un’esistenza troncata, qualcosa che si fa strada nella sua mente insinuando dubbi tormentosi, procurando incubi che travalicano i limiti del reale…

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La Katsu ha organizzato ogni cosa, io l'ho interpretata, l'ho controllata. La mia passione per questa storia mi ha paralizzato, l'assenza di ogni preoccupazione è stata una liberazione per me. E, quando mi sono spinta più in là, ho potuto vedere come ogni cosa era divenuta una forza disintegrativa, con la quale non si può costruire niente.

Titolo: Immortal

Autore: Alma Katsu

Casa editrice: Longanesi

Prezzo: 17, 60 €

N di pagine: 442

Trama: E' un inverno che non dà scampo quello che avvolge nel gelo e nella neve il piccolo paese di St Andrew, nel Maine, a pochi chilometri dal confine canadese. E' notte e la foresta ghiacciata pare sussurrare nell'oscurità. Luke, giovane medico di turno al pronto soccorso, si ritrova davanti una ragazza dall'apparente età di diciannove anni e dalla bellezza eterea e struggente. E' atterrita e chiusa nel silenzio, ma i suoi occhi sembrano gridare. Ha appena ucciso un uomo, abbandonandone il cadavere nel bosco. Si chiama Lanny e, con voce appena udibile, sostiene di aver ucciso quell'uomo perché era stato lui a chiederglielo. Prega Luke di aiutarla a scappare. Quando il dottore rifiuta, Lanny afferra un bisturi e si squarcia il petto nudo. Quello che succede dopo cambierà le loro vita per sempre. Luke, sconvolto, accetta di aiutarla a scappare oltre confine. E durante la fuga, lei gli rivela il proprio passato. Lanny è immortale e ha più di duecento anni. Il suo è il racconto di una donna travolta da  un amore torbido, appassionato e mai ricambiato abbastanza. E' il racconto di un uomo ossessionato dalla bellezza e dal bisogno oscuro di possederla, un uomo che trasforma la passione fisica in uno strumento di dominio. E' il racconto del terribile prezzo da pagare in cambio della vita eterna.

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Landa desolata ma bellissima, una donna straordinariamente magnetica e seducente, la cui verve si cela in forme di sistema politico apparentemente democratico che non lascia adito a dubbi che il suo potere è estremamente superiore a qualunque serie di romanzi del genere abbia mai letto. 

Titolo: Lei, la donna eterna

Autore: Rider H Haggard

         Casa editrice: RBA

Prezzo: 9, 90 €

N° di pagine: 322

Trama: Che Lei non muoia mai è testimoniato non solo da questo omonimo romanzo di uno dei capostipiti del genere fantasy, scritto nel 1887, e che ha venduto ottantatré milioni di copie, tradotto in quarantaquattro lingue, e in italiano apparso per la prima volta nel 1928 con il significativo titolo La donna eterna. Lei non muore mai perché ha certamente ispirato tanti autori che si sono cimentati in opere di narrativa con caratteristiche analoghe e che godono di grandissimo successo ai giorni nostri; pensiamo per esempio alla saga di Harry Potter di J. K. Rowling. Lei non muore mai perché "ce n'è sempre una sola ed è sempre la stessa, fuori dal tempo": da qui la sua contemporaneità, in culture e tempi radicalmente diversi. E non sorprende dunque che, come riferisce l'autore della postfazione, Freud ne parli raccontando un suo sogno, Henry Miller ne faccia il suo "monumento", e Carl Gustav Jung prenda la Regina Ayesha - Lei - come esempio della forma archetipica di anima: guida e mediatrice verso il mondo interiore. Ieri come oggi.

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Un romanzo che è un altalena di gesti sconsiderati e folli che tormentano il nostro animo di paura, angoscia crescente. Rimasugli di nozioni, storie di vita tirate su fino allo sfinimento, rievocate sapientemente in una brodaglia nera da cui si alzano vapori neri e maleodoranti. Intrugli che, se somministrate in una dose eccessiva, sono una malattia per lo spirito.

Titolo: Phobia

Autore: Wulf Dorn

Casa editrice: Corbaccio

Prezzo: 13€

N° di pagine: 328

Trama: Londra, una fredda notte di dicembre nell'elegante quartiere di Forest Hill. Sarah sta dormendo quando sente rientrare il marito, che sarebbe dovuto restare via per lavoro ancora qualche giorno. Ma l'uomo che trova in cucina intento a prepararsi un panino non è Stephen. Eppure indossa gli abiti di Stephen, ha la sua valigia, ed è arrivato fin lì con l'auto di Stephen, parcheggiata come al solito davanti alla casa. Sostiene di essere Stephen, e conosce particolari della loro vita che solo lui può conoscere. Elemento ancora più agghiacciante, l'uomo ha il volto deturpato da orribili cicatrici. Per Sarah e per Harvey, il figlio di sei anni, incomincia un incubo atroce, anche perché lo sconosciuto scompare così come era apparso e nessuno crede alla sua esistenza. Anche la polizia è convinta che Sarah sia vittima di un forte esaurimento nervoso e che non voglia accettare che il marito sia andato via di casa volontariamente e che presto tornerà. Sola e disperata, Sarah si rivolge all'unica persona che, forse, può aiutarla, il suo amico d'infanzia Mark Behrendt, psichiatra che conosce gli abissi dell'animo umano. Insieme Mark e Sarah iniziano a indagare, mentre il misterioso sconosciuto è sempre un passo avanti a loro e sembra divertirsi a tormentarli, a lasciare piccoli segnali e scomparire. Chi è l'uomo sfigurato? Che cosa vuole da Sarah?

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Visione meravigliosa di un tentativo di salvezza, di ripristino degli elementi, racchiuso fra le imponenti mura di una cattedrale sommersa popolata da strambi personaggi. Una lente d'ingrandimento che mette a fuoco un mondo di ineguagliabile bellezza, dal fondo del pozzo buio dell'anima di chiunque, mediante un dialogo immaginario fra lettore e autore le cui anime entrano a contatto.

Titolo: Billy Summers

Autore: Stephen King

Casa editrice: Sperlyng & Kupfker

Prezzo: 21,90 €

N° di pagine: 545

Trama: Billy Summers è un sicario, il migliore sulla piazza, ma ha una sua etica: accetta l'incarico solo se il bersaglio è un uomo davvero spregevole. Ora ha deciso di uscire dal giro, ma prima deve portare a termine un'ultima missione. Veterano decorato della guerra in Iraq, Billy è tra i più abili cecchini al mondo: non ha mai sbagliato un colpo, non si è mai fatto beccare – una specie di Houdini quanto si tratta di svanire nel nulla a lavoro compiuto. Cosa potrebbe andare storto? Stavolta, praticamente tutto.

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Con questo romanzo non ho potuto neanche lontanamente pensare di non leggere ciò che contiene, specialmente in questa nuova grafica targata Oscar Mondadori, e tutti i racconti o storie che restano sepolti sotto strati e strati di paura, terrore, sensazioni ed emozioni che si agitano dentro ogni individuo, in una terra che è stata costruita mediante carta e cuio o deserti sconosciuti ricchi di misteri e segreti. È bastata una sola parola, e se non fossi stata lì non credo avrei potuto vedere come sono andate le cose, e ora che le ho viste sono contenta. Poco ma sicuro. 

Titolo: Halloween

Autore: Ray Bradbury

Casa editrice: Mondadori Oscar Draghi

Prezzo: 28 €

N°di pagine: 903

Trama: Il meglio della narrativa weird di Ray Bradbury: "Il popolo dell'autunno", "L'albero di Halloween", "Il cimitero dei folli", "Ritornati dalla polvere" e decine di racconti da perderci il sonno.

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Una tematica piuttosto peccaminosa, moderna, incurabile, in una struttura a specchio è la testimonianza diretta delle problematiche che attanagliano l’individuo in relazione con altri individui. Il tutto in un capolavoro assolutamente indimenticabile, nonché frammento etico e biblico in cui ognuno di noi può rispecchiarsi, in cui l’individuo è quella massa informe, compatta, solidificato in un unico recipiente. 

Titolo: Anima

Autore: Wajdi Mouawad

Casa editrice: Fazi

Prezzo: 18, 50 €

N° di pagine: 505

Trama: Una donna assassinata in una casa vuota, distesa in una pozza di sangue nel buio del salotto. Unico testimone, il gatto. È questa la scena agghiacciante che Wahhch Debch si trova davanti una sera, tornando dal lavoro. Quella casa è la sua, quella donna è sua moglie. Accecato dal dolore, assetato di vendetta ma soprattutto in cerca di risposte, l’uomo parte alla caccia dei killer. Nel disperato tentativo di trovare una spiegazione al male, sprofonda nelle viscere di un mondo a sé stante, che vive appena sotto la pelle del mondo civile, abbandonato a mafie e traffici di ogni sorta, governato da leggi proprie. È un’esplorazione della natura umana nei suoi lati più oscuri, quella compiuta da Wahhch, un viaggio che lo porterà dalle gelide riserve indigene del Quebec, dove le più orribili bassezze si mescolano alla bellezza della cosmologia indiana, fino al Libano, dov’è sepolto il suo tragico segreto, un episodio brutale dell’infanzia che gli ha cambiato per sempre la vita.

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Ad affascinarmi è stata l’aura di mistero, ammaliamento che suscitarono le sue pagine. Non la brutalità, né l’intelligenza se non la furbizia che è stata usata per scrivere questo romanzo. Stare sulle proprie, ma alle sue regole. Come un ente supremo e dominante, mi ha controllato sin dal primo momento in cui decisi di imbarcarmi in questa storia.

Titolo: Psycho

Autore: Robert Bloch

Casa editrice: Bompiani

Prezzo: 14 €

N° di pagine: 192

Trama: Norman Bates vuole molto bene a sua madre, il problema è che la donna è morta da più di vent'anni, o almeno questo è quello che pensa la gente nella tranquilla cittadina di Fairvale, in California. Norman vive con la madre nella casa vicino all'albergo di famiglia, il Bates Motel, lungo il vecchio tracciato dell'autostrada, oggi in disuso. Una sera si presenta alla reception una giovane donna, Mary, ladra per amore: l'incontro turba i pensieri di Norman, ma la madre veglia su di lui, decisa a proteggerlo con il suo coltello da macellaio. Un grande romanzo che ha ispirato un film leggendario, un viaggio da brivido nella mente di un uomo, e tra le ombre della sua identità.

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Un disegno misterioso, ammaliante e seducente, ricco di passionalità e sensualità, accostato al fuoco della narrativa contemporanea, della scrittura in tutta la sua interezza. Una lettura di cui non si può  fare a meno di provare un certo fervore, una certa curiosità, avvertendo persino ogni minimo contatto e di cui io ho avvertito così bene.

Titolo: La contessa nera
Autore: Rebecca Johns

Casa editrice: Garzanti

Prezzo: 18, 60€

N° di pagine: 360

Trama: Ungheria, 1611. L'alba illumina l'imponente castello di Csejthe. Nella torre più alta, una donna completamente vestita di nero è sveglia da ore. Murata viva in una stanza fino alla morte: così ha decretato il conte palatino. Ma la contessa Erzsébet Bàthory non ha nessuna intenzione di accettare supinamente il destino che le viene imposto. Non l'ha mai fatto nella sua vita. Ha solo sei anni quando, nella sua dimora tra i freddi monti della Transilvania, assiste ad atti di violenza indicibili. Neanche quando, appena adolescente, è costretta a sposare l'algido e violento Ferenc Nàdasdy. Un uomo sempre lontano, più interessato alla guerra e alle scorribande che a lei. Erzsébet è sola, la responsabilità dei figli e dell'ordine nel castello di Sàrvàr è tutta sulle sue spalle. Spetta a lei gestire alleanze politiche e lotte di potere. Lotte sanguinose, piene di sotterfugi e tranelli, che fanno emergere la parte più oscura della contessa, un'anima nera. Strane voci iniziano a spargersi sul suo conto. Sparizioni di serve torturate e uccise, nobildonne svanite nel nulla. Chi è davvero la donna imprigionata tra le gelide pietre di Csejthe? È solo vittima di una cospirazione per toglierle il potere? O il male è l'unico modo per Erzsébet di sopravvivere in un mondo dominato dagli uomini? La contessa nera si ispira alla figura della prima serial killer della storia, Erzsébet Bàthory, la contessa sanguinaria. Padrona spietata, torturatrice di centinaia di giovani donne, assassina crudele.

1 commenti:

  1. Delitto e castigo ho provato a leggerlo, niente da fare; gli altri mai letti, o addirittura sconosciuti; ottimo recap, grazie

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