lunedì, gennaio 13, 2025

Slanci del cuore: I migliori classici del 2024

Alla fine dell’anno, si sa, si tirano le somme. Si compiono innumerevoli liste, per chi ama farlo, e in una libreria fin troppo stipata di romanzi, si sorteggiano quelli che, in trecentosessantacinque giorni, si sono rivelati indimenticabili. Magnifici viaggi in carta e inchiostro, a cui tornerò, presto o tardi. Il bello di queste liste, è che ricavo poi quasi sempre grandi sbocchi sul tempo, altri inducendoci ad elaborare e lavorare su diversi piani per uno sviluppo o un bagaglio di conoscenze maggiore. Si parte con i classici, la mia comfort zone, le letture che più amo vivere, che sulla carta divengono più importanti di quel che credo. Ed categoricamente ai vertici di qualunque classifichi io stili, da adesso in poi.

Un’ opera solennemente letteraria che evidenzia come la bellezza talvolta può essere colei che lega qualcosa di forte, tangibile, indelebile che ha funto da filo conduttore fra me e questo mondo, che però non fa trattenere il fiato come credevo ma richiama la narrativa romantica vittoriana a cui sono abituata, che, arrivando in sordina, mi ha reso partecipe di una vicenda dolce/ amara in un mare di ricordi che fluttuano nel tempo sempre più remoto.


Titolo: Una nobile donna

Autore: Frances Hodgson Burnett

Casa editrice: Elliot

Prezzo: 17, 50 €

N° di pagine: 256

Trama: Quale sorpresa sarà quest'incredibile romanzo per il lettore italiano. Chi si aspetta una semplice storia d'amore ambientata in epoca vittoriana o chi crede di ritrovarvi elementi comuni con la letteratura per l'infanzia ("Il piccolo Lord" e "Il giardino segreto"), per cui Frances Hodgson Burnett è maggiormente nota, rimarrà meravigliato e positivamente colpito. La scrittura e i contenuti eccezionalmente moderni, i protagonisti dallo spessore profondamente realista, i dialoghi vivaci, i temi trattati rivoluzionari per l'epoca e, in alcuni casi, persino per quella odierna rendono la storia di Clorinda, la nobile donna cui fa riferimento il titolo, un'eroina indimenticabile. La sua storia è emblematica di una condizione femminile comune nei secoli passati: alla sua nascita, la madre muore di parto e il fatto che sia una femmina la priva di ogni valore agli occhi del padre, il quale rifiuta ogni contatto e l'abbandona. Qualche anno dopo, l'uomo torna e trova una bimba fuori dal comune, i cui modi lo conquistano, creando così un forte legame tra loro, destinato a durare nel tempo. Clorinda diventerà una giovane donna dalla lingua tagliente e dalla volontà di ferro, capace di capovolgere gli schemi che la vorrebbero docile e sottomessa alla volontà degli uomini, una donna di nobili sentimenti in grado di affrontare ogni esperienza (incluso l'amore) con coraggio e determinazione.

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Uno straordinario intreccio di tradimenti, peccati, azioni inviolate e violate. Un impasto di pensieri, ricordi indelebili di una giovane donna rievocati dal tempo davanti agli occhi del mondo. Gli istinti più nobili, le simpatie più pure sono oggetto di persecuzione, di calunnia, e se finalmente si trovano due povere anime, tutto è organizzato perché non possono congiungersi. 


Titolo: Effi Briest
Autore: Theodore Fontane
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 9, 50 €
N° di pagine: 336
Trama: "L'uomo naturale," spiega Fontane, "vuole vivere, non vuole essere devoto, o casto, o morale, tutti tratti artificiali il cui valore, poiché manca l'autenticità e la naturalezza, è sempre dubbio. Tale elemento naturale mi affascina da molto tempo, è l'unica cosa cui attribuisco importanza, l'unica che mi attira, ed è forse questo il motivo per cui i miei personaggi femminili sono tutti un po' disturbati. Proprio per questo mi sono cari; mi innamoro non delle loro virtù ma della loro umanità, detto altrimenti, delle loro debolezze e dei loro peccati." Il destino di Effi, la "figlia dell'aria", che ancora giovanissima viene data in moglie al prefetto von Innstetten, sarà segnato, infatti, proprio dal conflitto tra i suoi contraddittori impulsi interiori, la sua aspirazione a una vita di "tenerezza e amore", a un futuro "bello e poetico", e una realtà che invece impone all'individuo rigorosi confini. Effi Briest, più ancora di Emma Bovary, tradisce non per passione, ma per noia, per rompere la monotonia della vita coniugale. La sua è stata anche ripresa in un bellissimo film del regista tedesco Fassbinder.

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Scenario solenne che appare nella sua severa opulenza ma dominata da un teatro di azioni in cui la gente è costretta a lasciare le loro terre, il loro luogo natio imponendosi sul popolo mediante pene o crocifissioni che sottolineano a sottomettere i suoi cittadini all’impossibile, all’impossibilità di possedere un armata colonica fenice come Cartagine, rifiutando un tipo di alleanza che avrebbe condotto a rispettare il più forte su chi la protegge. Vincendo sull’impossibile, concedendo un tipo di riflessione per gli uomini dinanzi ad un Destino furente come questo.

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L’uomo sarà così soggetto ad agire sul mondo esterno mobilitando l'astuzia, l’intelligenza, l’affetto per sopravvivere e sopprimere la mancata presenza della donna amata. Poiché la stessa Ricerca, nel suo epilogo, nel suo capoverso, diverrà finalmente istituzione di principi universali, fenomenologia dello spirito, reso sensibilissimo che ha tentato di salvare la sua anima da ogni assalto umano.

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E’ importante, alla fine, ciò che resta. Il suo effetto, così lungo, straordinario molto più di quel che avevo previsto. Il cui cuore pulsante, è quello di un nobile combattente, di cui nobile tuttavia ha solo l’amore per la letteratura, che bramò la nascita di un giorno in cui avrebbe scaricato ogni cosa nel baratro delle nullità, lasciando campo libero ad una prospettiva di vita diversa, se non migliore, di questa.

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Ho nutrito un certo fascino, mista a una buona dose di curiosità per la signorina Isabel Archer e poichè della sua storia ricordo poco, desidererei rileggerla :P

Titolo: Ritratto di signora

Autore: Henry James

Casa editrice: Bur

Prezzo: 12 €

N° di pagine: 535

Trama: Il ritratto di una Nuova Ragazza Americana, ricca di speranze e desiderosa di indipendenza, imprigionata nelle reti di un'Europa seducente e pericolosa. Dall'apparente dolcezza dei giardini inglesi agli intrighi dei salotti fiorentini e allo splendore non più consolatorio di una Roma ostile, Isabel compie la sua parabola alla rovescia, verso il sacrificio e la rinuncia, mentre intorno e dentro di lei si disgrega per sempre il romanzo tradizionale, dalle cui ceneri nascono i turbamenti del moderno.

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Opera radicata nel territorio dell'immaginazione urbana e negli spazi urbani, in cui fa da sfondo una Londra distesa in una cappa di sporcizia, tributo oltreggiante e dannoso che rende quasi giustificati a rinfacciare a denti stretti il male subito. 


Titolo: Nicholas Nickley

Autore: Charles Dickens

Casa editrice: Newton Compton

Prezzo: 4, 90 €

N° di pagine: 766

Trama;Nicholas Nickleby, un giovane gentiluomo di "belle speranze", ridotto in miseria insieme con la madre e la sorella dalla improvvisa morte del padre, si getta ingenuamente nelle spire di tremendi individui, uno dei quali è il suo stesso zio, vera anima nera di tutta la vicenda. Da quando Nicholas intraprende il viaggio che lo porterà da Londra allo Yorkshire, nella lurida "scuola" di Master Squeers per ragazzi abbandonati, alla ricerca di un lavoro e di se stesso, anche i lettori, trascinati dalla ineffabile potenza narrativa di Charles Dickens, viaggiano con lui attraverso le più spietate desolazioni della cattiveria umana e l'infinito calore di una presenza amica pronta a rischiare in prima persona per dare aiuto e conforto.

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Considerando l’esperienza umana sotto il profilo del cambiamento. Nell’atteggiamento dell'autore nei riguardi delle trasformazioni sociali che, disgustato, celebrò quei valori e quei trionfi che li hanno reso possibili. Aprendo un varco nel suo presente personale reagendo così in modo personale e drammatico.


Titolo: Dombey e figlio

Autore: Charles Dickens

Casa editrice: Bur

Prezzo: 19€
N° di pagine: 1126

Trama: Pubblicato a puntate nel 1847-1848, Dombey e figlio è uno dei capolavori della narrativa dell’Ottocento. Incentrato sulla figura di Paul Dombey, ricco e arido commerciante, vittima dell’avidità e del desiderio di potere ed escluso dalla vita, dall’amore e dalla tenerezza, il romanzo affronta il tema della punizione dell’orgoglio, esemplificata dalla figura del protagonista, irrimediabilmente perseguitato dalla cattiva sorte: il figlio Paul, debole e delicato, muore; un secondo matrimonio si rivela fallimentare; la sua ditta fallisce. Un libro tenebroso, patetico e commovente in cui Dickens rappresenta l’ossessivo scorrere del tempo, la morte della sensibilità e del sentimento in una società che nella sua corsa verso il futuro si aliena sempre più dall’uomo.

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Poetico ma vacuo, quasi inconsistente e orchestrato da una sinfonia che non ha una sua musicalità complessa ma elaborata,arguto, profondo, criptico, in un centinaio di pagine, mi ha affascinato ed emozionato moltissimo.


Titolo: La foresta della notte
Autore: Djuna Barnes

Casa editrice: Adelphi
Prezzo: 12 €

N° di pagine: 176

Trama: Al centro della Foresta della Notte dorme la Bella Schizofrenica, in un letto dell'Hotel Récamier. T.S. Eliot, accompagnando questo libro alla sua uscita, scrisse che vi trovava «una qualità di orrore e di fato strettamente imparentata con quella della tragedia elisabettiana». E presto il romanzo sarebbe diventato una leggenda. La foresta della notte è del 1936.

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Definito psicologico ma anche filologico perché attraverso la natura l’uomo può operare sui caratteri, sulle passioni, sui fatti umani della società e il determinismo regola l’intera natura. Gli esseri viventi sono soggetti a leggi fisiche o comiche che ne limitano o regolano gli organismi viventi ed i corpi inanimati perciò si modellano su azioni, nell’ambito sociale, agendo su fenomeni di cui è padrone l’uomo. Da ciò deriva quello che sarà poi definito il romanzo sperimentale attraverso cui Zola mise in luce gli ingranaggi delle manifestazioni passionali ed intellettuali che spiega la fisionomia e la fisiologia sotto l'influenza dell’ambiente e da cui attinse modificando ogni cosa. Al fine di arrivare ad uno stato sociale migliore.


Titolo: Thèrese Raquin

Autore: Emile Zola

Casa editrice: Bur

Prezzo: 9 €

N° di pagine: 218

Trama: Il libro racconta la storia di un adulterio, di un omicidio e di un doppio suicidio, di uno stato di follia che lega tra loro i protagonisti, Thérèse e Lorenzo, e di un lento ma inesorabile processo di disfacimento morale e antropologico. Zola compone un romanzo nel quale l'erotismo è strategia e tutto è calcolo e distruzione, un romanzo che nel suo epicentro divora personaggi e situazioni assorbendo e facendo a pezzi ogni scrupolo e ogni valore, fino al collasso conclusivo.

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Dichiarazione d’amore al poema originale, dipingendo una o più idiologie umane mosse da motivazioni che approfondiscono o confermano un tema significativo come quello della condizione umana, scandagliando ogni cosa, ponendo un’idea chiara di tale condizione che, seppur l’ironia di cui è impregnato, genera insoddisfazione, impotenza.

Titolo: I nostri antenati

Autore: Italo Calvino

Casa editrice: Mondadori

Prezzo: 15 €

N° di pagine: 482

Trama: «Raccolgo in questo volume tre storie che ho scritto nel decennio '50-60 e che hanno in comune il fatto di essere inverosimili e di svolgersi in epoche lontane e in paesi immaginari. Ho voluto farne una trilogia d'esperienze sul come realizzarsi esseri umani: nel Cavaliere inesistente la conquista dell'essere, nel Visconte dimezzato l'aspirazione a una completezza al di là delle mutilazioni imposte dalla società, nel Barone rampante una via verso una completezza non individualistica da raggiungere attraverso la fedeltà a un'autodeterminazione individuale: tre gradi d'approccio alla libertà. E nello stesso tempo ho voluto che fossero tre storie, come si dice, "aperte", che innanzi tutto stiano in piedi come storie, per la logica del succedersi delle loro immagini, ma che comincino la loro vera vita nell'imprevedibile gioco d'interrogazioni e risposte suscitate nel lettore. Vorrei che potessero essere guardate come un albero genealogico degli antenati dell'uomo contemporaneo, in cui ogni volto cela qualche tratto delle persone che ci sono intorno, di voi, di me stesso.»

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Alla fine, mi sono appassionata talmente tanto, che giungere alla fine mi parve inaccettabile. Influenzata sicuramente dalla mitologia, dall’aura mistica del luogo che ha generato fascino, ammaliamento, cosicché la storia, lo studio della psiche umana. L’anima si perde in meandri irrecuperabili da cui è impossibile recuperare o carpire alcunchè, perfino il più comune degli istinti umani. 

Titolo: Il castello di Otranto

Autore: Horace Walpole

Casa editrice: Bur

Prezzo: 9, 50 €

N° di pagine: 167

Trama: Si suppone che gli avvenimenti si svolgano nel Duecento. Manfredo, signore di Otranto, nipote dell'usurpatore del regno che ha avvelenato Alfonso, il lettimo sovrano, vive sotto l'incubo di una profezia, secondo cui la stirpe dell'usurpatore continuerà a regnare, finché il legittimo sovrano non sia divenuto troppo grosso per abitare il castello e finché discendenti maschi dell'usurpatore lo occupino. Quando la profezia sembra avverarsi, Manfredo atterrito confessa il modo dell'usurpazione e si ritira in un monastero con la moglie. Il romanzo fu pubblicato nel 1764 e, nella prima edizione, era descritto come una versione dall'italiano.

4 commenti:

  1. A parte Alla ricerca del tempo perduto, che dovrei recuperare, non ne conosco uno; ottimo recap, grazie

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  2. Ciao Gresi, ma che bella questa carrellata di classici! Riscoprire i capolavori del passato è importante e come scriveva Calvino:" Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire." Un caro saluto :)

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