Riconosco ancora una volta come le
vicende più strambe, surreali, impensate,
non sfiorino semplicemente la mia
anima semplice e appassionata: posso affermare con certezza che il mio spirito
si bea di certe storie, seppur consapevole che molti lettori non vedono ciò che
vedo io. L'episodio tormentoso di questi giorni ha avuto come protagonista un
autore di cui ho sentito e letto elogi da ogni dove, ma che, fra gli scaffali
della mia strapiena libreria, era ancora piuttosto sconosciuto.
Ma forse ho ragione ogni tanto nel
pensare che certi romanzi hanno bisogno del suo momento, per raccontarsi, e
quest'ultima opera pubblicata da Maurensig è giunta nel momento più proprizio.
Letta e divorata in una sera, qualunque siano le ragioni, a me ha conquistato
parecchio. Ed rievocando le magiche, spettacolari atmosfere di Murakami Haruki
- perlomeno a me ha ricordato questo - una buona dose di aspettative, sorprese,
pensano siano le migliori compagne da tenere strette per la felicità di quei
giorni in cui acquisterò finalmente La variante di Lunderberg; e
nel mio silenzio spero di osannarlo anch'io come dovrà essere.
Titolo: Il diavolo nel
cassetto
Autore: Paolo Maurensig
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 13, 50 €
N° di pagine:
114
Trama: Quando la pace dei
boschi è percorsa da un fremito improvviso di rabbia silvestre, e di notte le
volpi sembrano mettere sotto assedio il villaggio, forse bisognerebbe credere a
una premonizione. In quel villaggio svizzero che vive da sempre in armonia,
tutti e mille gli abitanti si sentono scrittori. Ma l'uomo che sta arrivando è
il diavolo in persona. Le sue sembianze, neanche a dirlo, sono quelle di un
editore.
La
recensione:
Come molti oramai
sapranno, da quant'è che mi conoscono, le storie zeppe di surrealismo magico in
cui si sprofonda, quasi senza volere, nella pazzia, nella follia, rendono più
bella la mia anima; un lettore, che non è avvezzo a questo tipo di storie e che
moderatamente osserva tutto questo con un certo stupore, per le difficoltà di
certi andamenti e certi sviluppi, vedrà sbocciare una sorprendente bellezza
agghindata al suo essere lettore, ai suoi gusti, con l'aiuto dell' arte di
stimati autori. Adesso, come tante altre volte in passato, mi è capitato di
valutare l'artistica moderazione di certi romanzi e rimanerne parecchio
affascinata.
Influenzata dunque dalla
fama che si cela dietro un autore italiano come Maurensig, non ho potuto
obbedire e rispondere con prontezza nel momento in cui questi mi convocò. A
quanto pare l'autore aveva qualcosa da dirmi, e questo piccolo romanzo sembrava
fatto apposta per me.
Fu così che in una sera
estremamente noiosa, fredda e uggiosa, ho consumato e divorato la storia
de Il diavolo nel cassetto, come se un gigante avesse posato la sua
grande mano su di me. Mi aveva provocata, e ora doveva sorbirsi la mia
presenza.
Idee confuse, nozioni di
una città che conoscevo solo per sentito dire, mi si attorcigliarono attorno
come un nodo alla gola e, mentre l'autunno avanzava, pensai che non potevo
rimandare questa lettura oltre il momento in cui mi sarei persa in questo splendido
mondo gioioso in cui ero improvvisamente precipitata: un piccolo paesino con
protagonista di grande spessore William Goethe; case lungo le sponde di un
fiume, un'oscurità straordinaria che repentinamente è calata sopra ogni cosa.
Il sagrestano protagonista di questa storia, come me del resto, si domanderà se
questo non sia uno strambo tentativo per trovare la pace … Chi può dirlo con
certezza?
Paolo Maurensig ha
scritto un romanzo atipico, di semplice lettura in cui, pagina dopo pagina, è
cresciuta in me una sensazione di fascino e ammaliamento di natura sconosciuta.
Ragionandoci, alla fine della storia, non si arriva a nessun risultato. Eppure
è stato questo sentirmi confusa, questa mancata percezione, a domandarmi cosa
realmente ci facessi qui.
Sono dunque sprofondata
nel cuore pulsante di una storia che ha avuto come luogo primordiale un ché di
innaturale, in cui ogni cosa era sbagliata. Ad accrescere il mio fascino,
questo continuo sentirmi distorta, col risultato però che ogni cosa combaciava
perfettamente con l'altra.
Il diavolo nel cassetto è una storia banalissima ma straordinaria, in cui fra le sue viscere
ho percepito il respiro stesso della sua esistenza. Io ero dentro la storia, e
lei era dentro di me. Respirava e oscillava accompagnando i movimenti lenti del
mio corpo. In uno spettacolo a dir poco fantastico, con la realtà che ha
superato già da un pezzo la fantasia, frantumato le barriere della mia
coscienza.
Cento pagine zeppe di
strane creature dai mantelli rossicci, preti che si esprimono mediante la
parola scritta in quanto la scrittura è l'unica forma di vita ancora esistente,
frammenti di memorie di un'altra vita o dimesione, che si ammantano di
fantascienza e macabro, che riescono a coinvolgere e condurre il lettore in una
piccola e spettrale cittadina dalle mura e dagli abitanti strambi, animata da
mostruose e maligne creature.
Un viaggio infinito, in
cui nulla ha un senso e dove realtà e finzione si mescolano. Un' esperienza
meravigliosa in cui non tutti, credo, avranno apprezzato o captato le
fosforescenze dell'autore. Bisogna chiudere gli occhi, azzerrare i pensieri, ed
inoltrarsi in questo splendido racconto che ha un ché di straordinario.
Un romanzo innaturale e
sbagliato in cui la bellezza della sua lettura sta proprio in questo suo essere
sbagliato. Estraneo ed erroneo, probabilmente agli occhi di molti.
Un'accozzaglia di circostanze e avvenimenti possibili e impossibili, che si
verificano e sorgono senza motivo, e che non troveranno una sua collocazione
esatta, nemmeno nella maniera più conveniente.
Valutazione
d'inchiostro: 4
Ciao, molto interessante, ottima recensione!
RispondiEliminaGrazie, Benny! 😉
EliminaSono contenta che ti sia piaciuto!
RispondiEliminaGrazie, Beth! ☺
Eliminadev'essere un romanzo molto interessante, grazie per la recensione =)
RispondiEliminaGrazie a te! ☺
EliminaSono rimasta folgorata dalla copertina ma non so se potrebbe piacermi, non è il mio genere. Mi hai però incuriosito con la tua stupenda recensione!
RispondiEliminaGrazie mille, Maria!! ☺☺
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