Non sapendo cosa significa << letteratura >>, nel
senso più letterale del termine, tanto meno di letteratura settecentesca, non comprendendone
appieno le motivazioni, anche se di ragioni effettivamente ce ne sono, sebbene
i toni non sono stati propriamente incoraggianti, fui tentata di rispondere a
qualunque impulso, che esso fosse improvviso o meno non avrebbe avuto
importanza, con la lettura di un romanzo che languiva sullo scaffale da qualche
tempo, ma non troppo. E quale miglior occasione se non questa di reclusione
forzata fra le mura domestiche? E se prima di adesso ero risoluta a leggere
tutti quei romanzi comprati e quasi dimenticati, adesso sono desiderosa di
raggiungere questo obiettivo, in una guerra di sogni e speranze racchiuse.
Caparbio
e ambizioso, La vita e le opinioni di Tristan Shandy, gentiluomo non è stata
una lettura per nulla facile. Nel mentre decisi di accogliere certe belle idee
fra le stanze polverose del mio animo, l’importanza che l’autore riserva al
concetto di esistenza e il modo attraverso il quale valutiamo l’esistenza si rivelò quell'insurrezione spirituale che mi sorprese particolarmente.
Metanarrazione, settecento pagine di manifesti ai diritti civili e
umani nonché processo consapevole di ciò che circonda l’individuo, una marcia
ardua verso una meta quasi inesistente per protestare contro la coscienza, l’unica
a cui si può fare affidamento e da cui non si può certamente esimersi nel
sapere le cose, il processo contorto per cui si muovono, scandagliando a
fondo i pensieri e i desideri di chi osserva, con occhio clinico, ricordando
ciò che è stato intrapreso nel passato ma che governano le azioni di ognuno di
noi.
Titolo: La vita e le opinioni di Tristan Shandy, gentiluomo
Autore: Laurence Sterne
Casa editrice: Oscar Mondadori
Prezzo: 13 €
N° di pagine: 832
Trama: Non “Vita e avventure”, come per Robinson Crusoe, ma “Vita
e opinioni”: fin dal titolo il romanzo di Sterne sorprende e si rivela
innovativo, tanto da segnare l’avvio della letteratura moderna. Mimetizzato dietro
il protagonista e narratore, che racconta una vicenda fitta di personaggi e di
situazioni bizzarre, Sterne rivolge la sua penna acuminata contro le
convenzioni morali e letterarie dell’epoca, contro l’ipocrisia degli
ecclesiastici, la vanità dei potenti e il servilismo dei letterati. Ne risulta
un’opera umoristica e malinconica, enigmatica, anarchica e irrivelante,
originale fin nell’ortografia; un romanzo zigzagante, ricco di divagazioni, di
storie parallele, di “opinioni” – appunto -, in cui il protagonista, attraverso
l’esercizio del dubbio, giunge alla conoscenza dell’ultima finitezza, e ne esce
più forte e libero, invitando il lettore a fare con lui lo stesso percorso.
La recensione:
Le nostre menti non rifulgano
attraverso il corpo, sono avviluppati fino al collo in un involucro scuro di
carne e sangue che nulla ha di cristallo; quindi se volessimo riuscire a capire
i loro caratteri specifici, dovremmo imboccare un’altra strada.
Si fa una bella fatica, fra le pagine di un romanzo ambizioso,
filosofico, moralista, drammatico, come questo, in pratica una compagnia
particolare ma interessante che non va inteso come << semplice >>, perché
è destino della letteratura settecentesca propinarci storie estremamente
complicate ma ambiziose, anche nelle circostanze più positive, soprattutto in
un epoca che ha in me da sempre sortito un certo fascino, dove un pensiero se
imprigionato nella gabbia della nostra coscienza può restare tale per mesi,
anni, secoli senza un vero e proprio fondamento logico o una minuscola parvenza
di logicità, dove una prosa fariginosa, complicata, ostica, disgressiva alla
lunga causarono un calo dell’attenzione, senza però contare i danni che ciò
avrebbe causato, o qualche brusca inciampata in passi o eventi burrascosi,
avvincenti, tutte le umiliazioni, le sorprese che il giovane ma sfortunato
protagonista di queste pagine subì. Lui e la sua umile famiglia, molte delle
quali di carattere morale, religioso, filosofico nel quale è stato davvero
difficile non poter credere, persino nel momento in cui Tristan è tormentato da
storie che sono barbicate dentro altre storie e che lo stesso Sterne definì “ ammucchiate”.
Disgressiva ma anche progressiva, in quanto l’anima delle sue pagine è
racchiusa nella bellezza stessa di un astro, che silenzioso osserva la nostra
avanzata lenta nel mondo, assediato da enigmi e misteri, e che mediante
scrittura acquistano un senso logico. Quelle giuste forme o inclinature per
comprendere i motivi per cui << funzionano >> certi meccanismi.
Non credere, o, per meglio dire, non farsi trascinare da certe
congetture – se dovessi usare un eufemismo -, dalle più tormentate
eccentricità, sciorinate dinanzi al mondo con inquietudine, bizzarria,
caparbietà, preferendo sempre la compagnia di un buon libro o di autori
sapienti e senzienti dalle particolarissime ideologie storiche, di cui lo
stesso Sterne si sentì onorato della loro presenza, ho temuto di sentirmi
accavallata nelle maglie di una storia particolarissima, folle, originale ma
piuttosto saggia senza che il sentimento, anche nelle forme più spiacevoli,
prevalesse. Ma di sensazioni questo romanzo ne contiene un’infinità,
altalentanti come il sentirmi sollevare in aria, abbandonare la terra per un po’
e starmene con la suola al vento, e poiché Tristram è il perno sul quale
ruotano l’intere vicende, sebbene lui ancora non esista, godermi questa esperienza è stato a dir poco sensazionale. Tristram
è quel antieroe moribondo che non ha una sua importanza nel mondo, e che per
soffocare questa “impossibilità” solleva talmente tante questioni, talmente
tanti concetti, in maniera alquanto scoperta e leale, affinchè possa trovare
profitto. L’essere umano è un povero credulone incoerente che nel momento in
cui gli fu riconosciuta qualche cattiva azione fece di tutto pur di schernirsi.
Tricerarsi, mediante dialettica, dagli assalti esterni del mondo circostante. Lo
stesso Tristran è descritto dall’autore con una certa modulazione, ma dotato di
un’innata vena umoristica è costretto al supplizio di un’eterna malinconia all’insoddisfazione
che gli impedisce di ricavare buon profitto da qualunque cosa. Ma tale decollo,
utile a sollevargli lo spirito, fu quel movente che gli permise di aggrapparsi
alla scrittura, dandogli qualunque forma o sostanza, acquisendo spontaneamente
la nozione di originalità piantate nel suo animo di lettore e studioso sin
dalla giovane età. E dunque, malgrado la saggezza e la stoltezza siano
condizioni imposte da spiriti animali, specialmente nel momento in cui si
osserva l’individuo entrare a contatto col prossimo, quella di Sterne è un’opera
che ci aiuta a comprendere come l’individuo è tutelato da diversi diritti e di
cui Tristran è allegoria di un entità autonoma ma a se stante che spesso è
influenzato da pensieri esterni. Da parole che rivelano un anima appassionata,
curiosa, per nulla indifferente ai problemi del mondo, disinvolto, genuino,
incauto ma squinternato che a seconda di ciò che vede e sente mette in
discussione parole che sono spesso senza riguardo, personalità, tempo o luogo. E,
come se non bastasse, casca a pezzi perché talvolta il mondo circostante - così
oppressivo, che lo lascia a consumarsi lentamente dal piccolo cantuccio in cui
si era rifugiato – non si cura della voragine che si era aperta nel suo petto né
della piega scorticata che avevano preso gli eventi. E ora che ho conosciuto
questo bizzarro personaggio non credo lo dimenticherò tanto facilmente. Sterne,
al contrario, abituato a certe sofferenze, cura queste sue memorie, negli anni
in cui fu colpito da una terribile malattia ai polmoni, rifacendo ciò che
caratterizzò il suo percorso di vita mediante un processo a ritroso. Evidentemente
si sentiva insoddisfatto di ciò che visse e provò, e presa consapevolezza di
come effettivamente funzionava il mondo dipinse un mondo finito nel quale egli
stesso poteva essere “buttato via”in qualunque momento.
Letteratura di grande senso morale, filosofico e letterario, è
raro che gli scaffali delle mie librerie comprendono letture di questo tipo. La
ricerca della verità di una coscienza sul senso delle cose, esigeva qualcosa di
meno semplice e prosaico, spezzettato ma coinvolgente che mette da parte un
certo gusto per l’imperfezione e la non conclusione, nella sua disordinata
integrità, non solo perché ala fine si ha il timore di restare soli ma perché senza
consapevolezza, senza un vero e proprio fondamento logico, l’uomo non ha
libertà e dunque possibilità di tracciare il proprio sentiero. Consapevole di
quanto siano complicati e ardui affrontare certe argomentazioni, soprattutto
quando si prende consapevolezza di aver letto l’estratto di una sola giornata
in pagine e pagine di riflessioni di diverso tipo, quello di Sterne è una
lettura estremamente folle, avvincente ed entusiastica per certi versi,
malinconica e oppressiva per altri, in cui non è stato facile spassarmela fra
le vecchie mura della sua umile dimora con un paio di osservazioni o
annotazioni varie. Ma umoristica in alcuni momenti quando vedevo il <<
piccolo >> Tristram spogliarsi di qualunque velleità morale e artistica e
restare muto, alla mercè del prossimo, persino io quando comprendevo i suoi
ragionamenti contorti su e giù nella foga di una dichiarazione alla vita e all’intelletto.
Pazzesco ma così fulgido, in confronto al mondo spento momentaneamente da
questa triste e spiacevole pandemia.
Quando eventi grandi o inattesi
capitano sulla scena di questo mondo subliminare – la mente dell’uomo, la cui
sostanza è per natura indagatrice – va a fare una capatina dietro le quinte per
capire qual è la loro causa e prima origine.
Valutazione d’inchiostro: 4
Libro interessante, ottima recensione, grazie
RispondiEliminaGrazie a te ☺️☺️
EliminaSempre sentito nominare a scuola, mai approfondito! Complimenti per il tuo amore per i classici, perché è raro trovarne recensioni così frequenti.
RispondiEliminaGrazie mille ☺️☺️
EliminaGüzel bir gün seninle olsun Gresi 😊
RispondiElimina☺️❤️
EliminaFrom review this book looks good.
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Lo è ☺️☺️
Eliminanon sono un'amante dei classici, però alcuni di loro li porto nel cuore (Giro di Vite, Cime tempestose ...) è sempre bello leggere le recensioni di libri di cui ultimamente si parla poco!
RispondiEliminaGrazie mille ☺️☺️☺️
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