Titolo: Anima
Autore: Wajdi Mouawad
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 18, 50 €
N° di pagine: 505
Trama: Una donna assassinata in
una casa vuota, distesa in una pozza di sangue nel buio del salotto. Unico testimone,
il gatto. È questa la scena agghiacciante che Wahhch Debch si trova davanti una
sera, tornando dal lavoro. Quella casa è la sua, quella donna è sua moglie. Accecato
dal dolore, assetato di vendetta ma soprattutto in cerca di risposte, l’uomo
parte alla caccia dei killer. Nel disperato tentativo di trovare una
spiegazione al male, sprofonda nelle viscere di un mondo a sé stante, che vive
appena sotto la pelle del mondo civile, abbandonato a mafie e traffici di ogni sorta,
governato da leggi proprie. È un’esplorazione della natura umana nei suoi lati
più oscuri, quella compiuta da Wahhch, un viaggio che lo porterà dalle gelide
riserve indigene del Quebec, dove le più orribili bassezze si mescolano alla
bellezza della cosmologia indiana, fino al Libano, dov’è sepolto il suo tragico
segreto, un episodio brutale dell’infanzia che gli ha cambiato per sempre la
vita.
La recensione:
Il
mondo rimane uguale a se stesso finchè gli umani stanno in piedi. È una legge
naturale, inscritta nei miei geni.
Non ci
si abitua, dinanzi alla morte. La defunta moglie del protagonista di questo
romanzo, una giovane trent’enne, unita in matrimonio da qualche tempo, abitanti
di una grande ma sofisticata casa disposta su una strada statale, ha lasciato
dietro di sé un vuoto incolmabile, un dolore così intenso e acuto che nessuno,
nemmeno Wahhch Debch potrà spiegarsi. È stato troppo repentino,
troppo devastante, parecchio spaventoso tornare a casa, dopo una giornata
lavorativa frenetica e intensa, e trovare riversa sul pavimento, immersa in una
pozza di sangue, la moglie incinta di poco più di due mesi, pugnalata al
ventre. Sanguinante, puzzolente, deformata, non riuscendo a porre lo sguardo
per più di qualche minuto per concepire il fatto, comprendere l’assetto, raccapezzarsi
su ciò che è appena stato compiuto. Wahhch Debch lentamente sconterà una
pena il cui fardello si trascinerà per il resto dei suoi giorni. Dopo la
sorpresa angosciante della moglie morta era rimasto sconcertato, devastato da
qualcosa di assolutamente inspiegabile, indefinibile, che sulla scia di forme
di incomprensibile follia frantumano l’anima in minuscoli pezzettini. Si,
l’anima. Quella forma evanescente, invisibile al tatto e all’occhio che abita
in ognuno di noi, e che si rivela lucente e non a seconda di ciò che ci mette
in relazione col prossimo. Qualunque assetto positivo o negativo che occupano
uno spazio particolare.
La prima
volta che mi approcciai a questo romanzo non credevo che, una volta giunta qui,
potessi sopportare che un uomo come Wahhch Debch convivesse con un simile
dolore, ma sua moglie, la sua dolce metà, era stata uccisa e decidere di
abbandonare tutto e tutti sarebbe stata la soluzione migliore. Il suo infatti
sarà un lungo e indefinibile pellegrinaggio nella psiche, ma anche nell’assetto
etico e sociale in relazioni fra gli esseri umani che puzza di crudeltà, sangue
copioso, ricordi che lacerano la mente e che non riescono a portare via le
impurità, con sangue continuamente riverso che è assetto passionale di un folle
che ripudia la moralità, la dedizione di certi dogmi spirituali e individuali.
Perseguita il povero Wahhch Debch trasformandolo in un cadavere quasi
privo di vita che vaga lungo la riva dell’assurdo, in un luogo al di là di ogni
speranza di salvezza, a poco a poco ostinato a a sbarazzarsi di qualunque cosa
rotta, di qualunque forma malvagia, da qualunque riscatto dalla sporcizia e dal
disordine, che lo hanno scoperto nel modo più crudele potesse mai vedersi, che
quello che all’inizio sembrava una semplice vendetta personale è in realtà uno
squallore onnipresente e inalterabile che logora da dentro nel suo lento
abbandono, di cui lo stesso Wahhch sopporterà con ostinazione, diligenza,
imparando a coprire quei difetti che avevano macchiato la sua anima, giungendo
pian piano ad apprezzarsi così com’è. Il silenzio, il gelo, la freddezza,
l’inconsistenza che attanagliano i sensi, attutiscono i suoni, sono abissi
insondabili che non hanno una loro specifica collocazione ma dai quali si
intravedono sprazzi stretti e melmosi di anima, il braccio argenteo che separa
la perdita dalla felicità sgretolarsi l’uno con l’altra.
Anima si pone come quello
spettacolo cruento, violento e distruttivo attraverso il quale si pone una
certa differenza fra essere umano libero da azioni impure e l’essere umano
macchiato da gesti o azioni irrimediabili proiettato su un paesaggio spoglio,
maledetto, scevro dalla paura e dal terrore, all’ombra delle gerarchie sociali
e delle umiliazioni razziali. Una tranquillità distorta dell’animo che permise
al mio essere di comprendere l’anima effettiva di questa opera, il suo voluto
isolamento, il suo ostinato e perpetuo avvicendarsi in situazioni che tornano
allo stato selvaggio, primitivo, straziano specialmente nel momento in cui si
accarezza l’idea che bisogna comprendere la vita al di là delle sue apparenze
intessuta con i fili di una seta nata dalla propria carne in cui la bestia che
riposa silenziosamente altro non è che lui stesso. Descritto mediante gli occhi
di svariati animali, penitente, smarrito, forma finita in uno spazio infinito
in cui il cielo è stato capovolto e lo spazio azzurro del cielo è nero.
In una disomogenea forma di conoscenza, ammaliamento e potere, Anima mi
ha conquistata completamente perché quella descritta dall’autore non è un
semplice episodio di omicidio e il suo irrimediabile atto di vendicarsi, bensì
quel salvataggio interiore che possa pulirci da ogni forma maligna poiché in
balia di tormenti e angosce proiettato nel carosello dell’anima. Non un romanzo
adatto a tutti, ma il ritratto di un combattimento incessante che mi ha tenuta
stretta in una morsa, con il suo fragoroso frastuono, divenuto parte di me.
Convivendo con animali di svariato tipo, persone più malvagie di quanto mi
sarei aspettata, sorprese inaspettate che mi hanno però vista pronta ad
abbracciare una realtà cruenta e indivisibile. In un momento particolare della
vita di Wahhch, violento, burrascoso, che è un pozzo oscuro in un mare di
atrocità e debolezze. Proiettato in un mondo attrezzato e completo di relazioni
coatte, inimicizie sancite provato da spacconi, codardi, uomini superbi e poco
cordiali in cui lo scandagliare dell’anima è l’unico aspetto per comprendere a
fondo il mondo circostante. I medesimi meccanismi saranno però quasi
sconosciuti per lo stesso autore, che nonostante faccia di Anima una
riflessione che lacera lo spirito di chiunque non riesce a comprendere a fondo
questo cosmo prostrato da maldicenze e cattiverie. Perpetue sensazioni di paura
che sono il contrappeso di forme e sostentamento alla deriva, alla nullità più
assoluta.
Uscire
da un mondo apocalittico, recriminoso come questo, è stato davvero
difficilissimo. Una volta entrata, è stato davvero arduo tornare alla vita di
tutti i giorni. Sebbene quella di Anima è una tematica
piuttosto peccaminosa, moderna, incurabile, in una struttura a specchio è la
testimonianza diretta delle problematiche che attanagliano l’individuo in
relazione con altri individui. Il tutto in un capolavoro assolutamente
indimenticabile, nonché frammento etico e biblico in cui ognuno di noi può
rispecchiarsi, in cui l’individuo è quella massa informe, compatta,
solidificato in un unico recipiente. A suo << agio >> nel farsi
sopraffare dagli istinti, con l’idea di possedere tutto e tutti facendolo
sentire più grande di quel che è. Poiché l’uomo è dominato e dominatore. Può
fare quel che vuole, ma tenere poi conto delle conseguenze. Qualunque esse
siano. Combattendo affinchè esse svaniscano, sebbene gli svariati tentativi di
trincerarsi dietro solide barriere che avrebbero abbattuto la forza devastante
del peccato.
Credevamo
di essere salvi, ma ci sbagliamo sulla logica, sul modello da seguire,
sull’equazione.
Valutazione
d’inchiostro: 5
Non conosco ne l'autore, ne il romanzo; ottima recensione comunque
RispondiEliminaGrazie 🤗🤗
EliminaMi sa che corro a comprarlo!
RispondiEliminaÈ davvero un gioiellino da non perdere 🤗🤗
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