Titolo: Confusione
Autore: Elizabeth Jane Howard
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 18, 50 €
N° di pagine: 526
Trama: Archiviata ormai da tempo la leggerezza dei primi anni e terminata finalmente anche la lunga attesa che ne è seguita, assistiamo finalmente all’ingresso nel mondo delle giovani Cazalet. La fine della guerra, ormai prossima, sta per aprire le porte a un mondo nuovo, più moderno e con inedite libertà, soprattutto per le donne. E infatti Louise, Clary, Polly e Nora si avvieranno su strade disperate, tutte sospese tra la vecchia morale vittoriana del sacrificio e un costume nuovo, più libero, in cui le donne lavorano e vivono a testa alta, senza troppe complicazioni, la loro vita amorosa e sessuale.
Autore: Elizabeth Jane Howard
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 18, 50 €
N° di pagine: 526
Trama: Archiviata ormai da tempo la leggerezza dei primi anni e terminata finalmente anche la lunga attesa che ne è seguita, assistiamo finalmente all’ingresso nel mondo delle giovani Cazalet. La fine della guerra, ormai prossima, sta per aprire le porte a un mondo nuovo, più moderno e con inedite libertà, soprattutto per le donne. E infatti Louise, Clary, Polly e Nora si avvieranno su strade disperate, tutte sospese tra la vecchia morale vittoriana del sacrificio e un costume nuovo, più libero, in cui le donne lavorano e vivono a testa alta, senza troppe complicazioni, la loro vita amorosa e sessuale.
La recensione:
L’arco della vita umana è
troppo breve. Se vivessimo per sempre e non cominciassimo a invecchiare prima
di compierne cento, avremmo il tempo di diventare saggi o almeno il tempo di
liberarci delle brutte abitudini.
Sono
pochi quegli autori con cui sono a mio agio, così serena e tranquilla di
gironzolare dove mi pare e piace, e alla fine, anche se avrei voluto che certe
dimostrazioni continuassero sino alla fine, troppo eccitata per pensare ad
altro. Penso spesso che, quando un romanzo, una saga, mi appassiona così tanto,
le vicende che popolano queste pagine segneranno presto la fine, sebbene Confusione scandisce una sorta di
interludio, il cosidetto romanzo di mezzo, che devo dire ho divorato con una
certa fretta, una certa avidità, e trattenermi più del dovuto è stato davvero
impossibile. Felicemente avvolta nel mio plaid preferito, spaparazzata sulla
mia morbida poltrona, fortunatamente ci sono ancora ben due volumi per
trattenermi fra le sue pagine, a discutere di cose che non svaniscono dalla mia
mente con semplicità, perché ciò che
scandaglia l’anima del romanzo non è tanto cosa succede, gli eventi, le
situazioni che si snodano come un groviglio indistricabile, bensì cosa accade
alle loro anime. Quali battaglie, conflitti interiori sono stati soggetti a
vivere, commenti evasivi che non mi sarei mai aspettata, perché quando
cominciai non sapevo assolutamente cosa avrei potuto leggere, sennonchè forme
riconoscibili di spiritualità e individualismo che sono sempre sottoposte ad
analisi. Esame attento di ciò che ha più importanza, in squarci di vita
quotidiana che hanno dell’incredibile, dell’appassionante, del surrreale, e che
strappano alla vita reale con prepotenza e impetuosità.
Sempre
affascinata, sempre a seguire qualunque direzione avrebbero preso, sempre a
girare in tondo, sempre più confusi e distratti, la famiglia Cazalet ha
sofferto per tutta la vita dell’incapacità di orientarsi nello spazio, nelle
relazioni sociali, nel saper tenere stretto ciò che avrebbe dovuto essere più
saldo, e anche la bellissima Inghilterra in cui ciò è ritratto, la città sotto
questo aspetto più gestibile del mondo, la città dove la stessa Howard
trascorse gran parte della sua vita, spesso impelagata in vicende che hanno
dell’inverosimile. Un capitolo apparentemente concreto, statico e banale,
giunge sulla vetta di un localizzatore di punti di riferimento che convergono
in un'unica direzione, nonostante i personaggi prendano strade separate, anche
quando avrebbero voluto puntare nel senso sbagliato, e per correggersi
avrebbero voluto l’opposto. Anime che vagano lungo la riva dell’assurdo. Ma in
grado di ritrovarsi, nel momento del bisogno, consapevoli di essere dove
dovrebbero essere, dove avrebbero voluto essere, persi per sempre nel momento,
nel vuoto di ciascun successivo momento che li avvolge, del tutto ignari di
quale luogo avrebbe potuto rivelarsi confortevole, effimero, pacifico.
Una
specie di specchio, perlopiù, quello ritratto in Confusione, ristretto spazio fra me e chi mi circondò nello
squallido presente, soggetta a eventi e situazioni che modificarono il corso
degli eventi. Questo terzo volume, a mio avviso, è stato ancor più
appassionante di Il tempo dell’attesa,
calorosamente accolto dalla sottoscritta per il suo essere caotico, vivace,
emotivamente vulnerabile, una spiccata propensione al dramma e alla tragicità
che mi marchiò con i suoi svariati affetti, isolandomi completamente da un
mondo artificioso in cui non c’è spazio per la comprensione, l’amore, la
libertà nonostante i personaggi howardiani patteggiano per proclamarla. Perché ognuno
di loro sarà soggetto ad un esame attento, dotati di un certo riserbo che molti
potrebbero interpretare come alterigia, senza nessun serio sforzo da parte
della stessa autrice. In relazione col prossimo ebbe l’effetto di restringere
gli infiniti spazi di un futuro qualunque in qualunque luogo a un luogo
preciso, con una miriade di possibilità che non potesse esserci che una
semplice impossibilità. Ed fu così che lentamente ho scoperto l’anima più
matura e consapevole della famiglia Cazalet, i loro contorti meccanismi,
vicende ed eventi che per un certo senso ho definito << insolito>>
rispetto ai romanzi precedenti, un susseguirsi di eventi in cui è stato davvero
difficile raccapezzarsi, in cui si discosta di molto dall’idea di libertà e
redenzione a cui aspirano ad esempio Louise o Rachel, sia pur provandoci.
L’ìintimità
instaurata, romanzo dopo romanzo, diviene sempre più potente. Se non ci si
aggrappa agli affetti chi sfrutterebbe certe possibilità? Dilemmi e amore. Solitudine
e intelligenza. Eterni contrasti che in Confusione sembrano stonare fra loro,
così opachi nella semplicità delle cose, silenziose e luminose che tuttavia
dicono più di quel che tacciono. Ma sussurate nel tempo davanti agli occhi del
mondo, rispecchiano l’idea di amore e comprensione di un mondo in cui la donna
intellettuale o coscienziosa spicca fra anime incomprese e semplici. Scoprendo
la natura contorta dei sentimenti, delle nostre opinioni, a combattare affinchè
esse siano valide, in contrasto con le massime ritratte precedentemente,
conferendo un ritratto più ricco della vita che c’è stata.
Valutazione d’inchiostro: 5
Ciao Gresi, presto leggerò anch'io questo terzo volume della saga... la tua recensione lascia ben sperare! :-)
RispondiEliminaA me è piaciuto tantissimo, Ariel 🤗🤗
EliminaBom dia. Obrigado pela excelente dica.
RispondiElimina🤗🤗
EliminaOttima recensione, complimenti
RispondiEliminaGrazie ❤️
EliminaHarika inceleme olmuş 😊 teşekkürler paylaşım için Gresi 😊
RispondiElimina🤗🤗
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