venerdì, maggio 21, 2021

Gocce d'inchiostro: Oliver Twist - Charles Dickens

Il treno sferragliante che mi aveva trascinato in una Londra grigia, sporca e fumosa era ancora fermo su binari secondari, nascosto da altri convogli, in cui è stato impossibile non avvertire il legame trascendentale con l’autore, protrattosi per tutta la durata del viaggio, fra queste pagine più forte ed evocativo.
Mi si aprì a me uno scenario a dir poco squallido, un mondo insito in fugigattoli e bettole, che gravitavano attorno alla figura di personaggi meschini, pusillanimi, egoisti, diverso centro d’attenzione e attrazione. Di queste persone e del protagonista di questa bellissima storia, avevo già letto tantissimi anni fa, ma solo questa fu l’occasione di conoscere più intimamente. Benchè ogni dubbio, remora o preoccupazione fosse scacciata e fu sorvegliata dall’aura luminosa e sfolgorata di una scrittura in cui il Male sarà soppiantato dal Bene, durante questo viaggio non ho potuto non nutrire perpetui moti di compassione e tenerezza. Un ragazzino come tutti gli altri, la cui vita non gli ha disgraziatamente concesso alcuna parola gentile che ha rischiarato il buio dei suoi anni giovanili, immerso nella felice incoscienza di ciò che lo circonda, mai avrebbe potuto credere ci fossero forze superiori che l’avrebbero schiacciato come un insetto. Purchè sembra del tutto naturale che come tanti altri mi sia posta dinanzi a lui in uno stato di virtuoso sbalordimento e onore, al piccolo Oliver la vita non gli ha mai riservato nulla di ciò. Intrappolato in un sudario opprimente di fuggevoli inganni, creature innocente il cui unico peccato fu quello di farsi influenzare dalla malvagità del prossimo.
Il tempo si era fermato. Il mondo sembrava non concedere alcuna forma di bellezza. Cosa fare se, pur quanto ci si affanni, la Vita ci trascina in pozzi oscuri e profondi?


Titolo: Oliver Twist
Autore: Charles Dickens
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: 11 €
N° di pagine: 538
Trama: Il libro è una sorta di racconto fiabesco che sa descrivere la multifortmità del mondo grazie anche a una mobilissima visione sottolineata del continuo gioco di piani, che allarga e restringe il campo tra personaggi, classi sociali, società nel suo insieme; tra paesaggi rurali, panorami urbani, vie cittadine, caseggiati, botteghe e abitazioni…


 

La recensione:

 

Le sorprese, come le sfortune, raramente vengono da sole.

 

Quando arrivai a Londra mancavano ancora più di dieci minuti a mezzanotte, ma il piccolo Oliver era già lì e, come un relitto dimenticato persino da alcuna manifestazione divina, mi aspettava. Nonostante fosse buio pesto e strade anguste e infangate mostrassero mucchi di case in cui gruppi di donne e ubriachi si rivoltavano letteralmente nel fango, individuai immediatamente il giovane protagonista di questa storia. E' stato impossibile non individuare subito la sua figura: ferito, maltrattato e sfortunato, invisibile agli sguardi degli astanti. Non si vedono molti bambini dall'aria stanca e emaciata, racchiusi nei propri dolori e nella loro solitudine, nei romanzi che solitamente leggo. Doveva essere il suo aspetto, a meno che non avessi già fatto la conoscenza di altri ragazzi come lui. Una giacca misera e bucata, pantaloncini scrostrati di fango ricoprivano la sua figura esile. Una luce intensa negli occhi, come se aspettasse un miracolo. Quando ascoltai la sua storia sapevo perfettamente a cosa sarei andata incontro. Avevo a disposizione qualcosa che assomigliasse a una biografia, ma anche questa volta non riuscì a non provare una strana fame. Una fame letteraria che mi indusse a divorare il romanzo di Dickens nel giro di qualche giorno. Storia di vita, morte e speranza, trascesa in una dimensione più universale, che rappresenta la semplicità e la potenza dell'Innocenza contro il Male.
L'aria impregnata di odori nauseabondi; luoghi che prosperano in una desolazione sconfortante dove gente di peggior risma s'azzuffa di santa ragione; sporchi, umili, squallidi, che si tuffano nella calca o ne emergono, conferendo un'immagine tremenda e folle. Una confusione totale dei sensi. Per un po' sono rimasta a bocca aperta. Il piccolo Oliver non sembrava fosse consapevole dello squallore che lo circondava. Addentrandomi in un labirinto oscuro e profondo, dove è impossibile scorgerne la luce, mi ha permesso di condividere pienamente questa storia che, Dickens, si porta dentro. Una storia che passa oltre le incongruenze del tempo, le implausibilità dell'intreccio, traumatica e quasi inconsapevole, in cui pervade una certa malinconia. Eppure, nelle lande deserte del mio cuore, sapevo che la luce di un mero sprazzo di luce rischiarasse, prima o poi, le tenebre dell'animo di questo povero orfano. Un muro che cade. Una porta che si apre sull'anima e che invita a entrare: in ogni comunità si mescolano il buono e il cattivo, e la società circostante rappresenta la possibilità di riscattarsi.
Leggere di Oliver, vestire i suoi panni - anche solo per qualche giorno -, entrare nella soffitta della sua anima, assistere ai maltrattamenti, alle punizioni quasi sempre inflitte, mi ha permesso di provare irresistibili moti di affetto e tenerezza nei suoi riguardi. Personaggi ritratti non come figurine ritagliabili isolamente ma come soggetti dialettali, divenuti famigliari ai miei occhi, per qualche giorno, lasciarono dietro un segno profondo che ha avuto una sua importanza. Pupazzi fragili, rinsecchiti, come asciugami stesi ad asciugare al sole che, assisterli nelle loro svariate avventure in un epoca che ha sempre destato il mio fascino, hanno accompagnato la mia avanzata lenta, fra vicoli e cortiletti nascosti.
Oliver Twist è esattamente quel genere di storia che mi ero immaginata che, come il giovane David Copperfield, narra di un ragazzo sfortunato ma speranzoso che mi narrò la sua storia quasi come una sorta di allegoria. La scissione fra il principio di innocenza e bene, scritte in quelle che non sono altro che pagine di vita dell'autore. Solenne e crudele, carico di sofferenze mentali e fisiche, torture, tormenti che lo divorarono da dentro. Gettando una spettrale aria di malinconia e pervadendo i sensi in una lenta agonia.
Quella di Dickens è un'opera radicata nel territorio dell'immaginazione urbana e negli spazi urbani, in cui fa sfondo una Londra distesa in una cappa di sporcizia. Tragico e realistico, è un tributo oltraggiante e dannoso che rende quasi giustificati a rinfacciare a denti stretti il male subito. E, condividendo anche la minima emozione, su uno spazio immutato conforme al ceto sociale e al linguaggio parlato, attraverso Oliver il lettore entra in contatto con diversi meccanismi: la famiglia, l'istruzione, la prigione, l'amore.
Racconto di un ragazzo forte ma fragile, solo, timoroso del futuro e del senso della vita, trascinante, formativo, affascinante  e piuttosto triste, Oliver Twist è uno straordinario intreccio di cattiveria, affetti, malessere e benessere, ma anche un meraviglioso dono per aver permesso ad Oliver di cercare una strada, quando non aveva la certezza di arrivare a una meta.
 
E’ un mondo di delusioni, il nostro: e ad andare deluse spesso sono le speranze che più caldamente coltiviamo, e le speranze che più fanno onore alla nostra natura.

 

Valutazione d’inchiostro: 5

6 commenti:

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