sabato, maggio 15, 2021

La locanda delle famiglie: viaggi nel tempo e nello spazio

C’è da sbizzarrirsi in letteratura. Ci sarebbero un mucchio di cose da dire, da imparare, da evidenziare, e ad ogni storia corrisponde un quadro da cui è possibile conoscere una vastità di segreti, confidenze da cui è impossibile non trarne ispirazione. Uno dei miei generi preferiti sono le saghe famigliari, che hanno una cura piuttosto dettagliata dei luoghi, delle descrizioni, e in particolare di situazioni o eventi che in un certo senso corrispondono alla realtà. Sono affettivamente più vicini al mio animo, alle mie predisposizioni e non c’è dubbio che sono cresciuta con questi autori di pari passo con la mentalità per le vicende narrate. Ed ecco che, in tutto questo, ho pensato di offrire a chi mi legge alcuni consigli di quelle che non solo altro che le migliori saghe lette sino ad ora. Un numero discreto, minimalista, di cui molti di questi sono solo un vago raggiungimento di quello che è uno dei miei più ambiti traguardi: leggere più saghe famigliari. Ma quest’oggi, ecco quelle che ho letto e che ho adorato – eccenzione un piccolissimo caso. Un tonico per la salute, che ottimizza il vigore fisico e morale di imbarcarsi in qualcosa che sortisce un certo fascino.



Romanzo che altri non è che  uno scenario in cui non si assisterà nient'altro che alla decadenza di una famiglia. Dove la scienza e l'allegria sono due facce di una stessa medaglia, e che la si vive come se perennemente immersi in una baraonda solida e inespugnabile.


Titolo: I Buddenbrook. Decadenza di una famiglia
Autore: Thomas Mann
Casa editrice: Newton e Compton
Prezzo: 4,90 €
N°di pagine: 692
Trama: Il primo grande romanzo di Thomas Mann racconta la storia di una famiglia tedesca dell'Ottocento che dopo anni di prosperità è esposta a una tragica decadenza: le basi di un patrimonio e di una potenza che sembravano incrollabili sono sgretolate da una forza ostinata e segreta.

 

Un giovamento per l'anima dovuto dalla tenacia, da una forte passione per la scrittura e la letteratura, mentre una poetessa, una lettrice del cuore umano componeva col sorriso trame semplici. 
La bellezza di una storia racchiusa in una tenuta invasa dalla vegetazione, l'anima di questa opera fa trattenere il fiato per il suo essere coinvolgente e appassionata. Romantica, bellissima e seducente che giunse in sordina, e mi rese protagonista di una vicenda che fluttua nel mare della coscienza sempre più vasto. 


  

Titolo: Jalna 
Autore: Mazo De La Roche 
Casa editrice: Fazi
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 384
Trama: I Whiteoak, numerosa famiglia di origini inglesi, risiedono a Jalna, grande tenuta nell’Ontario che deve il suo nome alla città indiana dove i due capostipiti, il capitano Philip Whiteoak e la moglie Adeline, si sono conosciuti. Molto tempo è trascorso da quel fatidico primo incontro. Oggi – siamo negli anni Venti – l'indomita Adeline, ormai nonna e vedova, tiene le fila di tutta la famiglia mentre aspetta con ansia di festeggiare il suo centesimo compleanno insieme ai figli e ai nipoti: a partire dal piccolo Wakefield, scaltro come pochi, infallibile nell’escogitare trucchi per non studiare e sgraffignare fette di torta, fino al maggiore, Renny, il capofamiglia, grande seduttore che nasconde un animo sensibile. La vita a Jalna scorre tranquilla, fino a quando due nuore appena acquisite arrivano a scombussolarne gli equilibri: la giovanissima Pheasant, figlia illegittima del vicino, il cui ingresso in famiglia è accolto come un oltraggio, e la deliziosa Alayne, americana in carriera che, al contrario, con la sua grazia ammalierà tutti, specialmente gli uomini di casa.


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Un magnifico mosaico che mi ha fatto comprendere come talvolta la bellezza di una storia può entrarci dentro letteralmente. Come? Raccontando semplicemente quella che è la vita di ognuno di noi. Piccoli squarci di anima in cui chiunque può riconoscersi. 

Altro bellissimo romanzo, capostipite della letteratura che è la storia di un parricidio, di una schiera di anime alla ricerca della verità e di una salvezza impossibile, tutta spirituale, che l’autore cuce addosso al suo Aleksej, illuminandolo sin dalle primissime pagine di una luce forte e  ostinata, che è propria solo degli “eroi”.

 

Titolo: I fratelli Karamazov
Autore: Fredor Dostoevskij
Casa editrice: Bur Rizzoli
Prezzo: € 15
N° di pagine: 1059
Trama: “Dostoevskij era uno di quei rari geni che avanzavano d’opera in opera, per una sorta di progressione continua, fin che la morte non li venga bruscamente a interrompere. Nessun ripiegamento in quella sua focosa vecchiaia, non più che in quella di Rembrandt o di Beethoven, al quale mi piace paragonarlo; un sicuro e violento approfondirsi del suo pensiero.


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Un turbinio di frasi e periodi sembravano staccarsi dalla carta e, come ragni d'inchiostro, trascinarsi sulle mani e sulla faccia. Attraversando la pelle e annidarsi nelle vene fino a colmare il cuore d'infinita tristezza e annebbiare le pupille di pozzanghere cristalline.
Meraviglioso. Improvviso. Confuso. Come le cose che si mescolano le une alle altre e, diventando un'unica macchia, si confondono. Un romanzo di formazione, che inevitabilmente conquista.


Titolo: Middlesex
Autore: Jeffrey Eugenides
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 9, 80 €
N° di pagine: 601
Trama: Calliope Stephanides, detta Callie, poi Cal, una rara specie di ermafrodito, ha vissuto i primi quattordici anni della sua vita come bambina, senza che nessuno si accorgesse della sua anomalia, fino a quando l'arrivo della pubertà l'ha sottoposta (sottoposto) a inevitabili trasformazioni. E adesso, uomo adulto, vuole scoprire le origini della mutazione genetica responsabile di questa sua "eccentricità biologica", e per farlo ripercorre l'intensa, drammatica e a sua volta alquanto "eccentrica" storia della famiglia Stephanides.


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La nota dolente di questa lista, un romanzo che non ho apprezzato ma che non ho potuto non inserire poiché questa è una delle più celeberrime saghe famigliari. Una storia di coraggio, parla di contadini, gente umile e povera che fa riflettere e lascia un po' insoddisfatti. Parla di una famiglia che ha sempre preservato la beata speranza di poter, un giorno, ottenere le gioie della vita e che, con le numerose difficoltà affrontate, mi ha permesso di capire cosa voglia dire vivere. Un manipolo di anime che vagano, inconsapevolmente, lungo la riva dell'assurdo. Pretenzioso. Particolare, che riflette i sentimenti repressi dei protagonisti.

Titolo: La casa degli spiriti
Autore: Isabel Allende
Prezzo: 9, 50 €
Casa editrice: Feltrinelli
Numero di pagine: 364
Trama: Una saga familiare del nostro secolo in cui si rispecchiano la storia e il destino di tutto un popolo, quello cileno, nei racconti delle donne di una importante e stravagante famiglia. Un grande affresco che per fascino ed emozione può ricordare al lettore, nell'ambito della narrativa sudamericana, soltanto "Cent'anni di solitudine" di Garcia Màrquez.

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Un quadro famigliare che supera ogni intento di abbellire una storia apparentemente semplice ma evocativa a generare sconforto, tedio o fastidio. Personalmente, una splendida avventura in cui predominano il rancore, la compassione, l’amicizia, l’amore, in cui ho scoperto diverse forme di vita che cercano di ridere alla stessa mentre il resto del mondo resta saldamente ottuso.



Un insieme schiuso fra i raggi di un alba fra i boccioli, facendo crescere sia il lettore sia le sue figlie di carta e accrescere la nostra sete di conoscenza o curiosità in silenziosi o avvenenti gesti, aprendo nuove possibilità, spalancando finestre sull'anima che adesso hanno una luce nuova. Affinchè si possano carpire i profumi invisibili di una terra che non mi è mai appartenuta, se non sino adesso, ma che mi ha risucchiata come aliti di vento.


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Romanzi che registra eventi, situazioni, momenti in cui lo spirito, la bontà d’animo che ci indirizza a fare ciò che facciamo ci mostrano esattamente per come siamo: figure dotate di sentimenti, passioni. Quando si è come intrappolati a vivere in lembi di terra che procurano nient’altro che rinunce, qualcosa che ti induce a lasciare, abbandonare, ogni frase o parola che si desidera estrapolare dalle sabbia del tempo concerne un certo tipo di speranza che illuminerà il cammino fosco, buio e tetro di ognuno di noi. Non si sopravvive, si vive a stento, non si considera nemmeno la possibilità di uscire da questo lungo tunnel in cui si è rimasti intrappolati.

Titolo: Furore
Autore: John Steinbeck
Casa editrice: Bompiani
Prezzo: 14 €
N° di pagine: 633
Trama: Nell’odissea  della famiglia Joad sfruttata dalla sua casa e dalla sua terra, in penosa marcia verso la California, lungo la Route 66 come migliaia di americani, rivive la trasformazione di un’intera nazione. L’impatto amaro con la terra promessa dove la manodopera è sfruttata e mal pagata, dove ciascuno porta con sé la propria miseria “come un marchio d’infamia”.

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Un meraviglioso quadro famigliare che supera ogni avversità o pericolo. Una vittoria personale in cui predominano il perdono, il rancore, la compassione, ma anche l'amore, l'amicizia, il desiderio di essere integrati nel mondo degli altri, sennonché di ritagliarsi un posto tutto nostro nel mondo. Un convoglio di mezzi dell'anima che si sono fatti strada premendo contro la gabbia toracica del mio cuore.

Titolo: Piccole donne
Autore: Louisa M. Alcott
Casa editrice: Oscar Newton Compton
Prezzo: 15 €
N° di pagine: 304
Trama: E' la storia di una famiglia americana nel periodo della guerra di secessione, ma la guerra fa solo da cornice alla trama. La famiglia è composta dal padre, cappellano; dalla madre, impegnata nella Società per l'assistenza ai soldati; Meg, la figlia maggiore, istitutrice; Jo, irrequieta e anticonformista, che fa la dama di compagnia ad una vecchia zia; Beth, che suona il pianoforte e Amy che ama il disegno e la pittura.

4 commenti:

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