Il mio
approdo nella terra di Narnia giunse quando meno me lo sarei aspettata. Ogni giorno
ho milioni di possibilità con autori di cui conosco quasi ogni opera, che devo
ancora scandagliare o che diverranno presto conosciuti fra le stanze spoglie e
remote della mia coscienza. Mi interessa che quella storia, quel romanzo non
deluda le mie aspettative. Il suo tempo, la sua durata non ha importanza. Nemmeno
quando avverrà il nostro incontro. Mi importa capire, una volta entrataci, il
suo mondo, comprenderne i suoi meccanismi, quali sono i rapporti fra le varie
comunità e quanto avrei dovuto investire nello scommettere che presto o tardi
questa storia avrebbe lasciato un segno indelebile del suo passaggio. Recentemente
è accaduto con questo gigantesco librone, che con mia grande sorpresa ho
divorato in una manciata di giorni in un periodo di estremo riposo e relax,
che mi rese felice nell’esser approdata
in questa fantastica e luminosa landa.
Certe
storie sono come malattie a cui non si ha una vera e propria cura. Non ci sono
cure, ed entro qualche tempo ti si appiccicano addosso. Non credevo che anche
col romanzo di Lewis accadesse una cosa del genere, storia apparentemente
complicata, sofisticata e bellissima sorretta da un mondo, regole e leggi
assurde in cui la fabula si intreccia alla favola, ai canti medievali. Una
magia potente, dunque, quella che si respira che mi ha reso felice, ha
ripristinato elementi scomposti ma non incomprensibili. Segnata da questa
storia, entusiastica che oramai l’armadio delle scope non è più per me un
semplice armadio.
Titolo: Le cronache di Narnia
Autore: C S Lewis
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 24 €
N° di pagine: 960
Trama: L’entusiasmante viaggio nel magico mondo di Narnia governato dal leone Aslan, popolato di animali parlanti, centauri, gnomi e streghe malefiche impegnati nell’eterna lotta fra il bene e il male.
Autore: C S Lewis
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 24 €
N° di pagine: 960
Trama: L’entusiasmante viaggio nel magico mondo di Narnia governato dal leone Aslan, popolato di animali parlanti, centauri, gnomi e streghe malefiche impegnati nell’eterna lotta fra il bene e il male.
La recensione:
Il magico mondo
di Narnia è un luogo bellissimo e straordinario che potei raggiungere da un
semplice armadio. All’ombra di una mansarda vecchia e scricchiolante, tutta
rivestita di legno, allineato dietro un muro la cui sola presenza ha un chè di
magnetico. Tutti hanno valicato i confini di questo posto, mancavo praticamente
solo io! E non fu difficile né disdicevole volgere le spalle a un’opportunità
come questa di scandagliare i terreni di una terra insidiosa, una terra
dominata da creature magiche, orchi, fate, ninfe, regine avvenenti ma algide. Il
mio starci fu quel movente per essere comprensiva, ma anche per colmare una
lacuna letteraria come questa.
A quanto pare, mi stavano aspettando! Peter, Susy, Edmund, Susan, Mr Tumus. Che allegra famigliola mi fece entrare in questa storia, mi tennero stretta fin quando non giunsi al suo epilogo. Mi sistemai sulla mia poltrona preferita offuscata dal piacevole languore di una storia che richiama gli antichi poemi medievali. Ed ecco che in poco tempo sono diventata anche io una creatura narniana, prodiga ad una nuova religione, una nuova normativa letteraria il cui messaggio si cela nel saper crearsi un mondo proprio, da cui ci si rifugia o si cerca conforto.
Non bisogna
essere degli esperti per comprendere, che nonostante la verve infantile della
sua anima, si tratta di una saga detiene
un certo potere, un certo magnetismo. La fede ci induce a guardarsi dentro ad
addentrarsi in posti, coscienze umane e non da cui è difficile distaccarsi ma
che in fondo non prende niente di serio di quel che dice. Perché il mondo della
fantasia, dell’immaginazione è talmente bello, inviolabile che supera di gran
lunga quello reale. Quello crudele, egoista, drammatico. Si, una sorta di
soppiantamento. Chi non vorrebbe vivere in un mondo del genere?
Tornai nella mia vecchia camera dal mio viaggio nel Mondo di Narnia, poche ore prima che m'immergessi in qualche altra storia. Chiamai i miei amici, che insistettero affinché tornassi da loro al più presto, con un tono così concitato che pur essendo terminato questo mio viaggio non potei rifiutarmi.
Fra le viscere di questa storia districò una trama, mi spiegò quali infausti avvenimenti li avevano condotti in questa straordinaria avventura, per poi descrivermi il meraviglioso mondo in cui erano approdati e soprattutto avvertirmi di come talvolta i regni della fantasia possono essere pericolosi. E' un caso in cui sono stata involontariamente coinvolta. E' oramai un'ossessione questa, e leggere un romanzo di questo calibro è stato davvero meraviglioso.
Tutti loro non mi mollarono nemmeno per un istante. Sembravano incuriositi della mia presenza. E in effetti era proprio per questo che mi trovavo lì; avevo ricevuto una chiamata in un pomeriggio di fine estate, e sentendomi smaniosa di intraprendere nuovamente questo viaggio avevo bisogno di una ventata di aria fresca. Di qualcosa che potesse farmi respirare aria pulita.
Le pagine frusciavano cariche di promesse. Suoni, rumori, voci, sussurri sembravano completamente diversi dalla prima volta. Come un ricordo lontano, l'ho custodito gelosamente nel palmo della mia mano. Ed io non ho potuto fare altro che proteggerlo. Questa storia mi appassionò a tal punto che avevo paura di giungere all'epilogo, poiché non mi sentivo ancora pronta a volgere le spalle a questo meraviglioso mondo. La saga delle Cronache di Narnia è una storia perfetta per chi ama i romanzi, per il mio essere, e sembrava quasi un dovere continuare a leggerla all'infinito.
Quel genere di lettura in cui vi ho infilato il naso impunemente, in cui sono stata catapultata in una realtà che in pochissimo tempo è diventata mia, rifugiandomi e cercando aiuto o conforto vivendo una realtà un po' parallela, in cui i libri sono cibo per l'anima. Un luogo sicuro in cui depositarsi che, scritto in un tempo con tanto amore e passione, chiunque desidera avere. Rinfocolando il respiro, attingendo a memorie che non sentono la voce acuta di un lettore da qualche anno, o da alcuni decenni, come maggior diletto.
E' stato davvero bellissimo ritrovarsi dentro questo Mondo, come se fossi stata inzuppata da una macchia d'inchiostro indelebile. Spuntavano personaggi, venivano evocate storie, un numero esiguo di romanzi che ero convinta non avessero mai preso vita. La natura si era fermata nel preciso istante in cui venni incantata da tutto questo. Come se la storia e i suoi personaggi volessero dirmi qualcosa. Le parole danzavano da una pagina a un'altra, come se fossero palline da tennis; una fitta rete di voci e suoni mi avevano indotta a ridere, sognare ad occhi aperti su ciò che per me è di vitale importanza.
Insinuata in un istante e in pochissimo tempo, facendo breccia nel mio cuore, ho percorso un labirinto di parole, talmente bello e intrigante, il cui filo conduttore mi ha condotta da una parola a un'altra, avvinghiandomi nella sua stretta ferrea. Avevo rinunciato alla mia vita, calandomi completamente nei panni di questi ragazzi, come espediente per poter volgere le spalle a un mondo in cui sono in voga l'insoddisfazione e i dispiaceri.
L'atto di valicare un semplice armadio, infatti, diviene così un modo romantico per varcare la soglia di nuovi ed inesplorati mondi - in cui vi sono nascosti sogni, certezze. Dove è possibile percepire ogni cosa. La bellezza, il vento, il tacito richiamo di cose non dette o lette. Tuttavia tutto questo potrebbe anche essere una condanna, perché se la parola possiede poi una sua magia c'è un prezzo da pagare.
Romanzo fantasy per ragazzi che, impregnato di magia, surrealismo e mistero, mi appassionò immediatamente, mi fece sentire entusiasta. Felice di assaporare il gusto della magia, di respirare il tanfo putrescente di fiaccole che divampano nel cuore della notte ai piedi di una piazza o di assistere, in prima persona, ai deliri o alle violenze di un folle sovrano.
Risucchiata da un'insolita ma bellissima storia come questa. Immergendomi fra le sue pagine, vestendo i panni di una spettatrice che segue e seguirà il percorso formativo e catartico di piccoli / grandi eroi, che scardina certezze e falsi miti per ricostruirsi su basi più vere e solide.
A quanto pare, mi stavano aspettando! Peter, Susy, Edmund, Susan, Mr Tumus. Che allegra famigliola mi fece entrare in questa storia, mi tennero stretta fin quando non giunsi al suo epilogo. Mi sistemai sulla mia poltrona preferita offuscata dal piacevole languore di una storia che richiama gli antichi poemi medievali. Ed ecco che in poco tempo sono diventata anche io una creatura narniana, prodiga ad una nuova religione, una nuova normativa letteraria il cui messaggio si cela nel saper crearsi un mondo proprio, da cui ci si rifugia o si cerca conforto.
Tornai nella mia vecchia camera dal mio viaggio nel Mondo di Narnia, poche ore prima che m'immergessi in qualche altra storia. Chiamai i miei amici, che insistettero affinché tornassi da loro al più presto, con un tono così concitato che pur essendo terminato questo mio viaggio non potei rifiutarmi.
Fra le viscere di questa storia districò una trama, mi spiegò quali infausti avvenimenti li avevano condotti in questa straordinaria avventura, per poi descrivermi il meraviglioso mondo in cui erano approdati e soprattutto avvertirmi di come talvolta i regni della fantasia possono essere pericolosi. E' un caso in cui sono stata involontariamente coinvolta. E' oramai un'ossessione questa, e leggere un romanzo di questo calibro è stato davvero meraviglioso.
Tutti loro non mi mollarono nemmeno per un istante. Sembravano incuriositi della mia presenza. E in effetti era proprio per questo che mi trovavo lì; avevo ricevuto una chiamata in un pomeriggio di fine estate, e sentendomi smaniosa di intraprendere nuovamente questo viaggio avevo bisogno di una ventata di aria fresca. Di qualcosa che potesse farmi respirare aria pulita.
Le pagine frusciavano cariche di promesse. Suoni, rumori, voci, sussurri sembravano completamente diversi dalla prima volta. Come un ricordo lontano, l'ho custodito gelosamente nel palmo della mia mano. Ed io non ho potuto fare altro che proteggerlo. Questa storia mi appassionò a tal punto che avevo paura di giungere all'epilogo, poiché non mi sentivo ancora pronta a volgere le spalle a questo meraviglioso mondo. La saga delle Cronache di Narnia è una storia perfetta per chi ama i romanzi, per il mio essere, e sembrava quasi un dovere continuare a leggerla all'infinito.
Quel genere di lettura in cui vi ho infilato il naso impunemente, in cui sono stata catapultata in una realtà che in pochissimo tempo è diventata mia, rifugiandomi e cercando aiuto o conforto vivendo una realtà un po' parallela, in cui i libri sono cibo per l'anima. Un luogo sicuro in cui depositarsi che, scritto in un tempo con tanto amore e passione, chiunque desidera avere. Rinfocolando il respiro, attingendo a memorie che non sentono la voce acuta di un lettore da qualche anno, o da alcuni decenni, come maggior diletto.
E' stato davvero bellissimo ritrovarsi dentro questo Mondo, come se fossi stata inzuppata da una macchia d'inchiostro indelebile. Spuntavano personaggi, venivano evocate storie, un numero esiguo di romanzi che ero convinta non avessero mai preso vita. La natura si era fermata nel preciso istante in cui venni incantata da tutto questo. Come se la storia e i suoi personaggi volessero dirmi qualcosa. Le parole danzavano da una pagina a un'altra, come se fossero palline da tennis; una fitta rete di voci e suoni mi avevano indotta a ridere, sognare ad occhi aperti su ciò che per me è di vitale importanza.
Insinuata in un istante e in pochissimo tempo, facendo breccia nel mio cuore, ho percorso un labirinto di parole, talmente bello e intrigante, il cui filo conduttore mi ha condotta da una parola a un'altra, avvinghiandomi nella sua stretta ferrea. Avevo rinunciato alla mia vita, calandomi completamente nei panni di questi ragazzi, come espediente per poter volgere le spalle a un mondo in cui sono in voga l'insoddisfazione e i dispiaceri.
L'atto di valicare un semplice armadio, infatti, diviene così un modo romantico per varcare la soglia di nuovi ed inesplorati mondi - in cui vi sono nascosti sogni, certezze. Dove è possibile percepire ogni cosa. La bellezza, il vento, il tacito richiamo di cose non dette o lette. Tuttavia tutto questo potrebbe anche essere una condanna, perché se la parola possiede poi una sua magia c'è un prezzo da pagare.
Romanzo fantasy per ragazzi che, impregnato di magia, surrealismo e mistero, mi appassionò immediatamente, mi fece sentire entusiasta. Felice di assaporare il gusto della magia, di respirare il tanfo putrescente di fiaccole che divampano nel cuore della notte ai piedi di una piazza o di assistere, in prima persona, ai deliri o alle violenze di un folle sovrano.
Risucchiata da un'insolita ma bellissima storia come questa. Immergendomi fra le sue pagine, vestendo i panni di una spettatrice che segue e seguirà il percorso formativo e catartico di piccoli / grandi eroi, che scardina certezze e falsi miti per ricostruirsi su basi più vere e solide.
Valutazione d’inchiostro: 4 e mezzo
Bellissima recensione, grazie
RispondiEliminaGrazie a te 🤗❤️
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