sabato, settembre 18, 2021

Gocce d'inchiostro: Spin the dawn e Unravel the dusk - Elizabeth Lim

Tenendo conto si trattasse di uno young adult, ho abbracciato l’idea di leggere due romanzi come questi consapevole che quegli elementi che io considero assolutamente vitali, fondamentali non sarebbero stati in equilibrio con la mia anima. Voglio dire, da grande amante dei classici e di quei romanzi la cui letteratura è un eco forte e altisonante, quel genere di letteratura con la L maiuscola sapevo che il sistema su cui ruota questo bel meccanismo fosse molto molto debole. C’è stato però come un interesse acceso, un desiderio ardente di valicare i cieli di un luogo indefinibile e immaginifico che mi ha entusiasmato dalla prima all’ultima pagina; la lotta incessante alla sopravvivenza, un amore ingenuo, puro, romantico che per la mia anima sognatrice e romantica è un segno importante di qualcosa di molto forte, vero, tattile, dove appunto convergeranno le sorti della stessa Maia. Nel mio caso, avrei voluto sapere di più, e il mio processo di lettura con questa protagonista piuttosto scialba ma forte e matura non ha mancato a dirigermi verso la direzione giusta, per cui concluso il primo volume non ho potuto fare a meno di proiettarmi nel secondo dando vita a una sorta di frenesia che si è impadronita in me fino a quando non sono giunta all’ultima pagina. Queste sono alcune conseguenze dell’essere lettori voraci.
La frenesia con cui ho accompagnato queste due letture è sorta semplicemente perché i romanzi della Lim sono frutto di storie sussurrate nel cuore della notte, di mondi magici e straordinari a cui si accede con un semplice gesto o un intreccio di aghi e fili che non enunciano niente di nuovo o sconvolgente, in quanto vi è un estrema carenza di espedienti, trovate che avrebbero potuto rendere questa storia molto più di una semplice << favola >>. Ma si tratta di uno young adult e come tale rispetta la freschezza, la semplicità, l’ingenuità di certe cose, certe situazioni che però hanno funto da digestivo ad una lettura intensa come quella affrontata con Moby Dick. Praticamente il romanzo – anzi, i romanzi – giusti al momento giusto. E sono contenta di essere la prima a sfatare quel mito che i romanzi fantasy, specie gli youg adult, siano romanzi che non meritano di essere letti. Al contrario, possono rivelarsi delle bellissime sorprese.


Titolo: Spin the dawn
Autore: Elizabeth Lim
Casa editrice: Oscar Mondadori Vault
Prezzo: 20 €
N° di pagine: 396
Trama: Maia Tamarin lavora come cucitrice nella bottega del padre, un tempo rinomato sarto. Ciò che desidera è diventare la migliore sarta del paese, ma sa che come donna il massimo cui può ambire è un buon matrimonio. Quando un messaggero reale convoca a corte il padre, gravemente malato, Maia finge di essere suo figlio e si reca al Palazzo d’Estate al suo posto. Sa che perderebbe la vita se venisse scoperta, ma correrà il rischio per salvare la famiglia dalla rovina e diventare sarta imperiale. C’è però un problema: Maia è solo una dei dodici che aspirano all’incarico. E nulla avrebbe mai potuto prepararla alla sfida che la attende: cucire tra abiti magici per la promessa sposa dell’imperatore, uno intessuto con la risata del sole, uno ricamato con le lacrime della luna e uno dipinto con il sangue delle stelle. In compagnia di Edan, il misterioso stregone di corte, i cuoi occhi penetranti sembrano vedere oltre il suo travestimento, Maia intraprenderà un viaggio che la porterà fino agli estremi confini del regno, alla ricerca del sole, della luna e delle stelle. Ma troverà qualcosa che non avrebbe potuto mai immaginare…


La recensione:

I romanzi come questo, gli young adult, i fantasy, intendo, erano il mio porto sicuro quando ero ancora un’adolescente. Seduta sulla mia poltrona preferita, mi immergevo in mondi dalle tonalità sgargianti, variopinte, accese, con protagoniste quasi sempre troppo mature per la loro età, in una lotta alla sopravvivenza che li avrebbe indotti a scoprire se stessi e chi li circondava. Un evento, una scoperta, una figura sconosciuta o qualsivoglia sarebbe giunto come una novità e da ciò gli elementi sarebbero stati rovesciati. O almeno, la protagonista era incaricata a ripristinarli. Il sangue riverso sulle sue mani. La paura di dover diventare qualcosa o qualcuno che non avrebbe mai pensato un giorno di vedere.
Sulle stanze remote della mia coscienza, questa tipologia di romanzi mi esaltavano tantissimo. Lo spettacolo era quasi sempre lo stesso, si ripeteva con la stessa frequenza, le protagoniste o i protagonisti diversi, ma come andava a finire era sempre un ripetersi di altre storie, altre situazioni. Alla fine, la curiosità prevaleva su ogni cosa, e a farmi proseguire nella lettura era il forte desiderio di scovare la verità anche a costo di doverla pagare a caro prezzo. Succedeva sempre questo, e nel mentre si instaurava una relazione fra me e la sua autrice, il suo autore che consideravo ingenuamente idilliaca ed eterna. La maturità, l’esperienze, mi hanno indotta a scandagliare con cura certe bellezze e covare nel profondo dell’animo la certezza che ogni storia ha la sua età. Ogni romanzo ha il suo tempo per essere letto, vissuto. Non sono i romanzi che cambiano, siamo noi lettori a vederli sotto prospettive diverse. Il desiderio di guardare oltre, andare al di là di ogni cosa, di vedere un mondo diverso da quello che conosciamo.
Quello che istintivamente mi ha indotta a divorare questo romanzo, e successivamente il suo seguito, fu che mi piacque la sua copertina, mi affascinò la sua bella copertina e, in particolare, incuriosirono le innumerevoli recensioni positive. Ogni volta che mi imbatto in queste situazioni nasce in me una sorta di diffidenza che anziché indurmi ad avvicinarmi mi allontana. È un potere che non ha una sua vera e propria provenienza, ma so che delle volte è stato impossibile farmi cambiare rotta. Certo, tutto è dovuto dal fatto che il Caso mi avesse spinto a concedergli una possibilità a Spin the Dawn, e per com’è andata sono davvero contentissima di averla conosciuta. Leggerla mi ha donato quel piacere dell’illusione che è tipica delle favole de Le mille e una notte, sapendo che la realtà ha un sapore fin troppo amaro per poterla cambiare, nonostante il forte desiderio di cambiarla. E talvolta leggo i fantasy proprio per questo: interpreto la realtà in maniera diversa.
La storia della mia vita non ha goduto più di una manciata di giorni in presenza dei personaggi della Lim, poiché vulnerabile agli attacchi esterni e d’ombra, inerpicata fra le pagine di un romanzo che fu ammaliante come una danza. Non avevo preso del tempo prezioso, ne temporeggiato più di tanto. Maia, Ender, Baba mi avevano reso entusiasta, partecipe a condividere una storia come questa i cui meccanismi, la sua etimologia mi portarono dentro a un ciclo di eventi che mi hanno destabilizzata. Sorpresa positivamente. Richiamando alla memoria le bellissime trasposizione cinematografiche della Disney, quella di Aladin o di Mulan, giacere sul fondo di una vasta piattaforma deserta, fra i quartieri vecchi di una città nella quale mi sono confusa ai suoi personaggi in una massa disordinata.
L’esordio di una giovane autrice americana che rese questa sua storia oggetto di ammaliamento e stupore per la sottoscritta, un elemento nuovo da annoverare fra le nuove e vecchie eroine della narrativa fantastica. Elemento primordiale su cui ruota l’intero romanzo, nonché causa ed effetto di una dinastia che si sta lentamente avviando verso il nulla. Il suo stile di vita, o, semplicemente, il suo desiderio di essere ciò che ancora non è, la più grande sarta che lavora a palazzo reale, con la prospettiva di una nuova rinascita, un nuovo avvenire. Declamando la libertà di pensiero, la sua individualità, schiava di regole e leggi insulse. La sua forza, la sua voce avrebbe potuto valicare i confini dell’universo. La Lim si accontenta e ci accontenta a sentirla non più alta del dovuto, innalzandosi in un coro di suoni e voci, in un mondo indefinibile e un po' crudele, decisa ad evitarlo una volta per tutte. Così bella e introspettiva che mi è sembrata così giovane, fin troppo ingenua per i miei standard, con un cuore funzionante che palpita come quello di tante altre storie cui avrei preferito certe cose fossero ben più pressate. Tante situazioni che la stessa Maia vivrà molto meno semplici di quel che sembravano. Il risultato però è un bellissimo mondo visionario e affascinante in cui la fantascienza incontra la più bella manifestazione popolare: la favola. Così trascinante, romantico, fiabesco, a tratti intenso a tratti drammatico, favola moderna talmente bella e romantica che promette molto di più di quel che riporta la quarta di copertina. Apparentemente indirizzato ad un pubblico giovanissimo, romanzo valido sia pder i giovani adulti sia per gli adulti veri e propri che fanno di queste storie il loro cantuccio personale e amano immergersi al punto tale da non saper distinguere la realtà dalla finzione. Semplice ed emozionante, omaggio alle favole ed, efficace e seducente, traccia una linea invisibile di confine fra realtà e finzione. Ritagliando un posto speciale persino nel mio cuore.

Valutazione d’inchiostro: 4 e mezzo

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Titolo: Unravel the dusk
Autore: Elizabeth Lim
Casa editrice: Oscar Mondadori Vault
Prezzo: 20 €
N° di pagine: 348
Trama: Maia Tamarin ha già dimostrato di essere la più abile sarta del paese. Ha sbaragliato gli altri concorrenti nella gara con cui l’imperatore ha scelto il nuovo sarto imperiale. Ha viaggiato fino ai confini del mondo per procurarsi la risata del sole, le lacrime della luna e il sangue delle stelle. E con questi tesori ha cucito tre abiti magici, ciascuno degno di una dea. Ma le prove per lei non sono ancora terminate. Al ritorno dal suo viaggio, il regno è sull’orlo della guerra e Edan, il ragazzo che ama, è sparito. Forse per sempre. La guerra che impazza non è niente a confronto della battaglia che Maia combatte contro se stessa. Da quando è stata marchiata dal demone Bandur non è più la stessa. La posta in gioco è più alta che mai, ed è solo questione di tempo prima che Maia si perda completamente. Ma non si fermerà davanti a nulla pur di ritrovare Eden, proteggere la sua famiglia e garantire al suo paese una pace duratura.

 

La recensione:

Per una manciata di giorni ho viaggiato sui bordi dell’anima di una storia che ha costeggiato un mondo bellissimo. Un luogo magico, incantevole, in cui vi ho adempiuto quasi involontariamente, dedicandomi con parte del mio essere. Mi sono addentrata su una pista di stoffe e colori accesi, fra le maglie di una trama apparentemente banale ma semplice, in un road di suoni, voci traballanti, scricchiolanti che turbano la quiete di un’adolescente come tante altre.
 Questa saga giunse in un momento in cui desideravo rifugiarmi in un posto tranquillo e solitario, pronta a lasciarmi travolgere da qualcosa che avrebbe scalfito i cuori di chiunque. Questo tipo di letture solitamente sono rivolte ai fantasy. Perché proprio i fantasy? Perché li reputo quelle letture semplici, scacciapensieri, prive di fronzoli capace di curare qualunque malessere, ma in particolare ottenere la meta tanto desiderata quanto amata: distrarsi. Nei casi difficili l’uomo deve attendere che arrivi il momento giusto; nel mio caso è lo stesso libro, la stessa storia a chiamarmi. Ed ecco che una volta intrapreso il viaggio questa storia divenne sempre più fitta. Sempre più interessante. Uno sbocco di vita in mezzo a una landa desolata. Una ragazza apparentemente scialba ma detentrice di un destino che sconvolgerà la sua vita e quelle di chi la circondano, la cui forza risiede nel suo essere coraggiosa e temeraria nel voler distruggere qualunque cosa o persona ostacoli il suo cammino. Una dimostrazione che il sesso femminile non è esclusivamente quello in cui ci si ritrova perennemente in pericolo ma che possa anche armarci di cappa e spada.
Questo secondo volume aveva da rivolgermi molte più domande di quel che credevo, toccando le corde più sensibili dell’animo, venendo da lontano, scalfendo quella corazza di poteri, magie, superstizioni che circondavano l’aura di Maia. Attraverso una prosa semplice, corredata da un sudario di eventi che si appiccicano addosso come una coperta troppo pesante, una volta messovi piede è stato davvero difficile uscirne: non mi capitava da tempo di essere interamente travolta da una litania di suoni delicati ma ovattati, in una terra arida, brucente in cui comodamente seduta non ho perso un secondo della sua efficienza.
A dispetto delle mie previsioni e di ciò che avrei potuto pensare, è stato davvero bellissimo leggere una saga come quella di Elizabeth Lim. Non credevo che in pochissimo tempo divorassi questi romanzi, e che mi fossi premurata a lasciare la soglia del mio santuario magico verso una terra dorata, calda e asfissiante, seguendo una strada diversa rispetto a quella che avevo seguito sino a ora. In questo periodo dell’anno, con le fronde degli alberi che lentamente si stanno vestendo di foglie, questa nuova avventura sarebbe stata molto più avvincente ed entusiasmante.
L'unica soluzione sarebbe stata quella di mettersi a leggere, lì nella mia poltrona preferita. Ma anche da qui avrei potuto vedere una certa luce, ed è stato per me davvero impossibile mantenersi calma e vulnerabile evitando di emettere qualche sussulto o che qualche brivido involontario scorresse lungo il mio corpo. Maia aveva finalmente trovato il fegato di reagire.
Mi sentivo dunque entusiasta, smaniosa per tutto questo. Mi sentivo al sicuro in loro compagnia, Maia finalmente aveva scoperto la concretezza delle sue origini, ed era libera di vagare nel buio ripensando al tempo che avremmo trascorso assieme. Le fiabe sono un filone letterario che appartengono al passato e, se intrisi di magia o inzuppati di romanticismo e passione, ci permettono di essere testimoni di misteri, segreti inviolati, mediante parole semplici o irripetibili, interrotte da qualche aggressione brutale, cozzando mediante sentimenti di odio e amore dal quale ci si sente ammaliati E' stato così che la saga, o, per meglio dire, i romanzi della Lim hanno assunto un ruolo piuttosto importante nella mia vita. Tutto ciò che dovevo fare era scoprire cosa questa volta la Lim mi avrebbe riservato, storie che avrebbero reso giustizia ai miei gusti o alle mie preferenze. O è forse più corretto dire alla comprensione più saggia della mia ignoranza?
Leggere questo secondo capitolo mi ha fatto venire in mente una ragazza ingenua, sola ma sognatrice che si nascondeva dietro una pila stracolma di stoffe. I luoghi erano più o meno gli stessi, era l'approccio o il momento in cui ci si scontrava - lettore e autore - a divenire quel posticino accogliente in cui perdersi per ore e ore. Molti potrebbero pensare io sia pazza, ma è grazie ai libri e a certe letture d'età che adesso sono come effettivamente mi vedo.
Dal palcoscenico artificiale di un'altra vita, un altro mistero offuscava il destino di due giovani che ovviamente preludono alle brutalità successive. Nel superarli, ho avvertito grida, pianti, assistendo alle sorti di una guerra che si accende e si spegne come una luce a intermittenza.
Sembrava lontano tutto questo, eppure questi rumori provenivano da una terra bellissima a pochi metri di distanza da dove mi trovavo. Avanzare in questa direzione, dopo un paio di miglia di silenzio, mi permise di giungere finalmente in una meta sconosciuta zeppa di fascino e magia.
Sbirciando attraverso una porta che avrebbe messo in contatto il mondo di qua con quello di là, ho potuto constatare come tutt'attorno regnasse un certo scompiglio. Uno sciame di personaggi si erano mossi con una certa velocità alla ricerca di un sentimento oramai estinto, appostati qua e là, gruppi di ragazzi che avrebbero venduto persino la loro stessa vita, componendo con le loro azioni gesti che lasciano trasparire una certa paura o abbandono.
Devo ammettere che quello di Unravel the dusk non è un lavoro eccezionale o perfetto, ma la sua autrice ha decantato il fascino di questo mondo esplorando il cuore umano con delicatezza e libertà. Come folate improvvise di vento, via da rumori, situazioni spiacevoli e confuse in cui i suoi libri hanno funto da toccasana agli effetti collaterali e duraturi della vita. Contenitore di amicizia, magia e avventure che esigono una crudele vendetta in cambio di qualcosa, trascinando in un emozionante odissea di fatti, cose o persone eccentriche e folli, triste e un po’ reale.
Si potrebbe pensare di essersi trovati nel cielo di un mondo che rivela qualcosa. L'interagire delle stelle, che baluginano invisibili e visibili, fortificano come una distesa di colori nelle vignette. E ci si affanna a trovare qualcosa nel cuore di anime assediate in un limbo, dando la possibilità di vedere magnificamente ogni cosa, rendendo il tutto un arazzo nero come la notte.

Valutazione d’inchiostro: 4 e mezzo

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