mercoledì, gennaio 10, 2018

Gocce d'inchiostro: Blood Magic - Tessa Gratton

Un crepuscolo brillante ma maledetto ha pennellato di ombre lo scenario in cui mi sono mossa, in questo martedì di inizio gennaio, facendone un luogo sospeso fra giorno e notte in un grigio istante bagnato di lacrime. Ho represso molti sentimenti che si sono agitati dentro, mentre ascoltavo intorno a me i lamenti soffocati di ombre evanescenti che, per tutta la durata della storia, non hanno fatto altro che tenersi per mano.
Non mi viene in mente parola migliore se non "avvincente" nel descrivere questa magica storia che ha messo in chiaro la supremazia del più forte sui più deboli e che, ignaro del suo potere, complice una sfida indetta su Facebook, mi ha fatto cadere vittima degli stessi sortilegi maledetti cui sarà implicata la protagonista. Orfana di ciò che è più lontano dalla normalità, schiantandosi con gran fragore tra le pietre del mio cuore.


Titolo: Blood Magic
Autore: Tessa Gratton
Casa editrice: Piemme
Prezzo: 16 €
N° di pagine: 360
Trama: Silla è disposta a tutto pur di scoprire cosa è successo davvero la notte che i suoi genitori hanno perso la vita, anche a provare gli incantesimi del misterioso libro trovato all'improvviso sulla soglia di casa sua. E poi c'è Nick, il ragazzo che ha incontrato nel cimitero di fianco a casa: anche lui nasconde un segreto e conosce la magia. Uniti dal destino e da una fortissima attrazione, Nick e Silla dovranno combattere contro la presenza oscura che vuole entrare in possesso del libro e di tutto il suo potere.

La recensione:

Tu, in mezzo a tutti questi fiori, sei la cosa più bella che io abbia mai visto.

Mi sono sforzata inutilmente di tacitare l'ovazione che l'entusiasmo e l'ammaliamento nei riguardi di questa storia aveva scatenato in cima alla mia classifica delle prime letture dell'anno, fortunatamente già costellata da altri compagni d'inchiostro, deliberatamente riposti nei loro scaffali, dove ho acclamato con un sorriso stampato sulle labbra l'avvento della Gratton. Estranea al fragore del mondo che mi circondava, sono rimasta acquattata in un angolo, perplessa, curiosa, travolta dal vortice di sentimenti che avevano scosso il mio animo come una bandiera al vento. Pur conoscendo in anticipo l'inizio e la fine di questa storia, non ho potuto fare a meno di serbare un certo interesse ogni volta che Silla sussurrava qualcosa al mio orecchio, quando mi affannavo a interpretare qualche runa magica o a disperdere l'odore di incenso e fumo nell'aria, come se stessi preparando un incantesimo. Continuare a "spiarla", osservarla senza che si accorgesse di me, è stato davvero bello e affascinante, finché non fui sicura che la Gratton aveva realizzato una storia deliziosa, oscura come il manto della notte, che profuma ancora di magia e polvere, raggruppandosi attorno fin al momento in cui avrei dovuto far ritorno nel mio santuario magico e non potei fare diversamente.
Come se qualcuno mi avesse spinto a farlo, Blood magic è stato quel compagno perfetto che per qualche giorno ha disegnato la mia orbita, un particolare cui tengo quasi sempre a sottolineare. Anche se in apparenza era stato quel romanzo a cui avevo dato un "arrivederci" anni fa, mentre mi cibavo di storie in cui spesso e volentieri scuotevo la testa per manifesta incrudelità, approfittando del momento in cui mi sarei dovuta staccare da qui per poi volgermi ad altro. Ogni cosa sembrava palpitare amore, oscurità, fratellanza, unione, e non rimanerne sedotti sarebbe stato a dir poco impossibile. Con un misto di eccitazione e stupore, mi sono accorta di essere stata rinchiusa nella linfa vitale della carta, impresa nel contorno bianco di questa storia. Sorvolando per qualche tempo nei cieli di un paesaggio anonimo, misurandone i contorni e, in punta di piedi, carpendone i suoi misteri oltre i confini.
Originale, avvincente e, per certi versi, drammatico, mi ha trasmesso la sensazione di percorrere a mano le vicissitudini di questa ragazza. Pagina dopo pagina, ho avuto l'impressione di essere stata risucchiata da un vortice di parole da cui non ho avuto scampo e, assieme a Silla, Nick, Reese, Erik, e tanti altri avrei imboccato senza saperlo una ripida discesa verso un abisso di insoddisfazione, identità represse, follia. Il canto celestiale di un amore giovane, dolce ma ancora acerbo in cui i personaggi altro non sono che attori che recitano una parte su un palcoscenico buio, e tutto quello che si cerca di fare è di carpire questi segreti. Infiniti scenari del possibile che si sono districati attorno a me; bagliori color sangue stagliato contro i banchi grigi dell'inverno; il fremito di un potere immenso che circola nelle vene e arde completamente, solleticando e stuzzicando la pelle, implorandoci di squarciarla.
L'aura tetra e imprescindibile dei romanzi di narrativa contemporanea per ragazzi si lega alla voce limpida di una ragazza che risuona in una cascata infinita di perdita, morte, rinascita, in cui è possibile avvertire persino il respiro dei morti alitarci attorno. Blood magic non è solo uno young adult molto carino, ma una maschera drammatica con spirali fumosi intorno alle orbite. In uno scenario silenzioso e penetrante, in cui persino i morti applaudano la nostra venuta. Per il semplice fatto di aver accompagnato Silla in questa avventura, quando non era certa di avere le forze necessarie.

Il sacrificio è la chiave. Doniamo allo scopo di creare.

Valutazione d'inchiostro: 4-

4 commenti:

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