lunedì, gennaio 29, 2018

Gocce d'inchiostro: Vorrei incontrarti ancora una volta - Kate Eberlen

A qualche ora di distanza dal termine della lettura, spiego di quando alle soglie della maturità ho deciso di abbracciare la storia che la Eberlen si porta dentro attraversando l'intera storia di due generazioni di ragazzi comuni, partendo dal nostro amato paese, ed affondando le radici nei cuori di ognuno di loro, per passare al dramma dal semplice intento morale per approdare fra le pagine di una discreta commedia che dà una certa importanza al destino, in quasi cinquecento pagine durante l'ondata planetaria che interseca gli anni '90 e il 2000.

Titolo: Vorrei incontrarti ancora una volta
Autore: Kate Eberlen
Casa editrice: Garzanti
Prezzo: 17, 60€
N° di pagine: 448
Trama: Dicono che il destino, come un abile prestigiatore, decida chi entrerà nella nostra vita. E per Tess e Gus, due diciottenni desiderosi di cogliere tutto quello che il futuro ha da offrire, il destino si presenta sotto forma di un incontro tanto casuale da essere indimenticabile. In una calda mattina estiva, nella basilica di San Miniato al Monte di Firenze, i loro sguardi si incrociano per la prima volta. E' questione di un attimo fugace. Qualche parola sussurrata nel silenzio. Un sorriso rubato, forse promessa di un domani insieme. Ma le loro strade si dividono con la stessa fugacità con cui si erano sfiorate. Tess è costretta a crescere prima del previsto: abbandona il suo sogno di diventare una scrittrice per prendersi cura della sorellina. Gus finisce intrappolato in una vita che non gli appartiene rinunciando all'arte che ama tanto. Entrambi sono andati avanti e sembrano essersi lasciati alle spalle quell'estate toscana. Eppure, il destino nel corso del tempo li fa incontrare di nuovo. Sempre per brevi istanti di silenziosa perfezione dove tutto torna a essere possibile. Poi, li allontana di nuovo. Fino a quando, un giorno di molti anni dopo, sono di nuovo là dove tutto è cominciato. Oggi come allora, a separarli qualche metro di distanza. Una distanza che forse non è più incolmabile. Perché le loro sono due vite parallele con un unico destino: incontrarsi per sempre.

La recensione:
La preoccupazione è una cosa difficile da ammettere, no? Si tende a tenerla per se, peggiorando le cose, perché l'ultima cosa che si desidera è che gli altri si preoccupino perché noi ci preoccupiamo.

Ho un po' esitato in mezzo alla storia dipanata dalla Eberlen; non avevo voglia di entrare in un dramma americano. Sono stata piuttosto contraria, quasi dubbiosa pur di cogliere eventuali voci, urla concitate che - a essere completamente onesta - mi avrebbero indotta a cambiare idea sulle sorti di questo romanzo. Fui sollevata nel constatare che un certo sollievo avvenne dal nulla. Si trattava di una storia costruita sull'importanza che spesso noi esseri umani attribuiamo al destino, quello di due giovani innamorati; si trattava dell'idillio romantico, e trattenuto, di Gus e Tess che venne a imporsi sulla mia. Non avevo alcuna ragione per tirarmi indietro. Improbabile che una storia così tanta acclamata e osannata da pubblico e critica non lasciasse un segno del suo passaggio persino per me. Di certo una volta terminatane la lettura avrei potuto giudicare la Eberlen e la sua storia, e sarei tornata nella mia casa con un marasma di sensazioni che mi si sono attorcigliate dentro nel momento del bisogno. Mi sono trovata circondata da un vasto muro di dubbi e perplessità, fra le solide pareti di un senso di abbandono, dispiacere e lontananza che fischiavano nelle mie orecchie in un andirivieni acustico modulato sulla voce dell'autrice.
Una delle ragioni che mi indusse a non cogliere la chiamata della Eberlen fu perché presto o tardi credevo che di storie come quelle narrate in Vorrei incontrarti ancora una volta ci fosse molto poco romanticismo. Questa sensazione era passata attraverso le soglie morali del tempo, poi avrei sentito e colto l'entusiasmo di qualche lettore e a quel punto … A quel punto non ci sarebbe stato più niente da dire. O meglio, ci sarebbe stato da affrontare un conflitto spirituale. In fondo non è una novità che io mi trovi protagonista di tali situazioni, e la regolarità di tali avvenimenti, per quanto io non le consideri più tanto casuali, rappresentavano un conforto per la mia anima appassionata e romantica. Se la finzione è una parte radicata nel nostro essere, ho dovuto ammettere che nel romanzo della Eberlen ha funzionato. I libri mi hanno da sempre offerto motivo di grandi soddisfazione: le storie dannatamente romantiche, segreti o misteri celati così bene. Del resto questo romanzo non può considerarsi da meno, se non voglio però soffermarmi sul vero significato che cela la parola amore. O, in questo caso, "destino". Ho dovuto vederlo con i miei occhi per costringermi a non cambiare idea in proposito per convincermi del contrario. La mia convinzione, le mie idee sono una forma di tributo all'importanza di questo sentimento. Bisogna essere veramente speciali per sentire cosa dice la voce del nostro cuore. Tanti non la sentono affatto, e possono solo tentare di indovinare.
Io non mi limito a indovinare, specialmente in questo ultimo periodo. Non è passato molto tempo da quando in un romanzo - apparentemente emozionante e trascinante - ho riscontrato solamente sensazioni sgradevoli. Un entusiastico consiglio di un amico nella libreria di fiducia nella mia città, o qualche recensione fin troppo entusiasta. Tutto mi sembrava terribilmente bello, romantico, solare, zeppo di positività e magnetismo: la proiezione concettuale dell'appartenersi, delle nobili gesta di un Fato egoista e crudele, anche la vita e la morte, formavano un vortice di sensazioni particolari, trasmetteva una quiete fin troppo sospetta. Col romanzo della Eberlen è accaduto esattamente questo e, imbattendomi nelle sue pagine sapendo cogliere la sua bellezza, mi sono fatta sedurre da una storia il cui tratto sognante mi ha soddisfatto ma non stregato come speravo.
La mia anima sentiva il bisogno di essere riempita da qualcosa che la facesse sentire a casa. Illuminasse corridoi bui, catapultandomi in un luogo in cui ho potuto ritagliarmi un posto tutto mio.
Gus e Tess hanno camminato per diversi anni su due strade differenti che accidentalmente si sono incrociate e che, intrecciate e sovrapposte, sono stati protagonisti di una catena di eventi che l'autrice ne ha determinato l'affinità. L'unione delle anime. Mie e loro.
Non deve necessariamente essere una costatazione sicura e passionale, se l'amore narrato in certe storie, talvolta, non riesce a scalfire la mia anima. Non sempre amo ciò che viene raccontato; niente trafigge la mia pelle come milioni di aghi, lievi come un refolo di vento, eppure qualcosa ha penetrato nella mia testa così piano da non avere forma, quasi fosse fatta di aria e nostalgia.
Un amore bello, ma non bellissimo, fin troppo idilliaco e platonico persino per il mio cuore di lettrice. Ricordi deteriorati dal tempo, viaggi che virano verso il passato, ognuno utile ad arricchire una storia che tutto sommato ha avuto una sua storia, emozionante e mai banale che, a lettura terminata, denota tuttavia un po' di delusione. Mi è stata raccontata una storia in cui l'amore fra Gus e Tess avrebbe potuto avere una forma, così vaga come una zona non del tutto inesplorata. L'autrice ha optato ad imboccare un percorso tutto suo, e nonostante io l'ho seguita con attenzione non mi ha resa completamente soddisfatta.
Vorrei incontrarti ancora una volta è un romanzo molto carino, accozzaglia di significati sul ruolo che svolge il Fato, fratture di qualcosa di vivo, intenso, immagini che trattano temi ossessivi o violenti che percepiscono relazioni a sé stesse. Una lettura produttiva ma non memorabile che, pur quanto la copertina con cui è rivestito promette una bellissima e dilaniante storia d'amore, di rinascita e poi crescita, traccia il labile confine fra il reale e il possibile.
Valutazione d'inchiostro: 3 e mezzo

6 commenti:

  1. Questo libro ce l'ho in lista da un pò ma ancora sono indecisa se cominciarla oppure no...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me è piaciuto, Susy, ma non come pensavo. Ti consiglio però di concedergli una possibilità; magari potrebbe piacerti ☺

      Elimina
  2. Ciao Gresi! Mi mancavano le tue recensioni così diverse dalle altre!!
    Avevo adocchiato il libro ma non mi attraeva particolarmente.. Ora so che non mi sono persa nulla, ma tua recensione resta comunque magnetica! 😉

    RispondiElimina
  3. Ciao Gresi, ho presente il romanzo, ma non l'ho mai letto perchè non mi ispira molto...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche a me non ispirava tanto. Ma alla fine non si è rivelato così brutto ☺ se dovesse capitarti dagli una possibilità ☺☺

      Elimina

You can replace this text by going to "Layout" and then "Page Elements" section. Edit " About "
 

Sogni d'inchiostro Template by Ipietoon Cute Blog Design and Bukit Gambang