giovedì, marzo 19, 2020

Gocce d'inchiostro: Il principe e la sarta- Jen Wang e Mary Poppins - Pamela L. Travers

Quando il tuo Paese è invaso da una pantemia, da qualcosa di così terribile da impossibilitarti qualunque via d’uscita, qualunque posto di reclusione se non le mura domestiche, i libri sono il miglior surrogato per reagire. Per quanto dura sia restare lontano da tutto, dal mio ragazzo, dal lavoro, dai miei amici, da famigliari, i libri sotterrano ogni gesto di follia o tedio facendomi restare lucida, calma e tranquilla, facendomi così vincere impulsi di autodifesa. Oramai è trascorsa una settimana, e anche se le mie prestazioni fisiche si limitano a svolgere mansioni casalinghe, la noia o il tedio mi hanno sempre indirizzata a valicare mondi di straordinaria bellezza. Perciò restare a casa, in questo periodo di quarantena, non mi sembra così terribile, senza sformarmi più di tanto, ma il tempo adesso è così tanto a disposizione che non mi piace sommergere chi mi legge di post o recensioni. Mi limito dunque a rispondere ai miei impulsi letterari, ed eccomi pronta a parlarvi di due << letture >>, fra parentesi in quanto un romanzo in questione è una graphicnovel, mediante piani di scrittura dettagliati ma estremamente emotivi che quasi sempre soddisfano le mie aspettative. Poco male. Ed ecco che in questo giorno piatto ma soleggiato, campeggiano la recensione di due novelle che ho amato particolarmente – il primo – e deluso in buona parte – il secondo - . Due romanzi a sé stante fra loro, ma accomunati da temi ed epoche che ignari di chi li legge o si imbatte fra le sue pagine mi hanno fatto sentire orgogliosa di averli letti e conosciuti tanto da indurmi a dimostrare come certe letture non hanno delle età definibili e che sebbene la semplicità sono un buon analgesico per l’anima.

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Titolo: Il principe e la sarta
Autore: Jen Wang
Casa editrice: Bao Publishing
Prezzo: 21 €
N° di pagine: 296
Trama: Jen Wang racconta una storia deliziosa, ambientata all’inizio del Ventesimo secolo, ma assolutamente senza tempo: il giovane principe del Belgio è un cross dresser, e assume una giovane sarta perché gli cucia i bellissimi vestiti femminili che lui stesso disegna. La sera girano i locali di Parigi, e nessuno sa che sotto la parrucca di Lady Crystallia c’è una futura testa coronata. Cosa può andare storto, giusto?



La recensione:
L’adolescente Frances aveva un'unica passione – che nel corso degli anni è stata alimentata da progetti e ambizioni – e quando la sua autrice – o meglio dire, disegnatrice – mi chiamò, un venerdi sera, dopo lo scoccare della mezzanotte, qualche mese dopo che su bookistagram il romanzo aveva fatto parlare particolarmente bene di sé, mi imbattei fra le sue pagine, fra i suoi meravigliosi disegni, impreparata da ciò di cui mi sono imbattuta e una lettura veloce, appassionata, infervorata fu una risposta alle innumerevoli assurdità che mi ero posta in precedenza. La mia visita è stata più breve del solito, e sebbene il romanzo non esula ad essere prettamente rivolto ad un pubblico giovane, colpiscono al cuore, colpiscono, disarmano, prima lentamente poi frettolosamente, stuporosa ritirata dal mondo della realtà, con quei colori sgargianti, accesi, bellissimi, non sembrando nemmeno una graphic novel, a mia completa disposizione mentre le mie viscere si consumavano da dentro, e poi perché la sua anima era a dir poco originale e splendente. Perché mi fossi nascosta da tutto ciò non ha una vera e propria spiegazione, con i miei dubbi e perplessità che mi avevano impedito di poter andare a trovare la dolce Francis e il suo bel principe. Che cosa terribile non aver potuto riconoscere l’importanza di certi temi, e che saltarono all’occhio solo quando cominciai a leggere. Tutto sommato non ho fatto male ad aspettare, e tale attesa è stata ripagata da un semplice monito: ricordarci come ogni individuo è a sé stante conserva sogni o speranze che potrebbero allontanarlo dalla massa ma non per questo discriminarlo. Ognuno di noi deve sentirsi libero di fare ciò che più lo aggrava, e la bizzarra predisposizione del principe Edmond è la prima che esplica perfettamente questo concetto.
Fra quiete e sgomento, il cuore pulsante di amore e di affetto, un addio in sordina a due giovani innamorati che rinasceranno nel momento in cui si incontreranno, mentre i disegni prendevano vita ai miei occhi e le voci nella mia testa si intensificavano, Jen Wang mi ha permesso di guardarmi dentro e vedere che solo ancora in pochi comprendono certe nozioni di << diversità >> o << accettazione >>, per esempio un padre severo e ligio alle regole, che sconcertato ripudierà per qualche momento il figlio, ma che, nell’intervallo fra impetuosità e consapevolezza, lo abbraccerà in una stretta tenera e dolce impressa a lungo nel tempo. Lo stretto abbraccio col quale mi sono rifugiata.
Valutazione d’inchiostro: 4 e mezzo



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Titolo: Mary Poppins
Autore: Pamela L. Travers
Casa editrice: Bur 
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 200
Trama: Ha una borsa prodigiosa, arriva con il vento e fa cose molto, molto strane: è Mary Poppins, la bambinaia più famosa di tutti i tempi.








La recensione:
L’istitutrice Mary Poppins arrivò sul Viale dei ciliegi quando meno me lo aspettavo, proprio mentre stava per concludersi una settimana lavorativa a metà, partecipai alla lettura condivisa indotta su Facebook con un certo fervore, una cosa più intensa di quel che credevo e raccolto un tempo ideale per volare nella Londra vittoriana di fine ottocento, stavolta senza dubbi o perplessità accolsi la storia di Pamela L. Travers vedendo e associando mentalmente le diapositive del film. Il film con Julie Andrews, targato Disney, ci invita a guardarci dentro e riconoscere come, sebbene siamo individui estremamente diversi fra noi, siamo masse finite in un universo infinito, e dunque, nel primo capitolo, tra la presenzatazione dei bambini e l’avvento di questo << ciclone tata >>, mi rallegrai nel pensare o nel credere di poter abbracciare le medesime sensazioni riscontrate col film. Senza capire il vero significato di questi miei sentimenti, né perché le mie aspettative fossero così alte, sebbene mi sia sentita coinvolta in una storia non propriamente sconosciuta, conferivo nel poter innamorarmi anche del personaggio letterario. Le vicende ritratte da Pamela L. Travers non espugnano niente di particolare o impressionistico da esigere qualcosa di più di un semplice ritratto di una istitutrice, figura sospesa fra sogni, fiabe, filastrocche e fantasie basati su principi piuttosto solidi, ma io non ho avuto la possibilità di riconoscere la medesima persona che aveva impersonato la Andrew sul finire degli anni ’50 perché non ho riconosciuto alcun legame. Pochissimi, a dire il vero, ma che si discostano di gran lunga dalla donna vanesia ma comprensibile e coinvolgente che conobbi. Le pagine di questo romanzo, infatti, mi hanno permesso di vedere scenari completamente nuovi, dare maggior spessore a personaggi o situazioni mai visti prima, ma si trattava anche di eventi che mi hanno annoiato particolarmente, mi trascinò lungo un viaggio che sembrava mozzafiato e brillante, ma di brillante possiede solo il simbolismo che si cela dietro alla figura di Mary Poppins: le istitutrici erano le migliori medicine possibili per famiglie che non hanno tempo o intenzione di badare ai propri figli. E, pur quanto indomabili o dai modi animaleschi, sottomessi al volere di una donna potenzialmente enigmatica e magnetica.
La sera in cui accadde tutto questo, la bella Mary venne a trovarmi fiera e orgogliosa della sua presenza. Una manciata di pagine hanno in parte distrutto l’antico rito affettivo, solidale, commemorativo che mi trincerarono, come molti altri, dietro un mondo appartato, accogliente, magico, nel quale avrei voluto viverci. Pur quanto semplice, carino, ma freddo e altezzoso, il mio cuore non ha potuto vivere più di qualche giorno circoscritto fra i meandri di un tesoro nascosto che scintillerà solo quando meno ce lo aspettiamo. Sembra una soluzione o una frase fatta ma io definisco così il mio rapporto con la Mary Poppins di carta. Lo suggello con la consapevolezza che mi ha fatta sentire un po’ frustata per non aver visto ciò che già sapevo, ma, dal punto di visto emotivo o letterario, inconsciamente e resistente ai dogmi imposti dalla società, stranamente confortata dall’ostruzionismo di una neo mamma, segno che forse il profeta del profitto è capace di contenere nel palmo della sua mano sentimenti normali e umani sia perché si impara ad amare chi ci dedica del tempo sia per il valore che attribuiamo a certe cose.
Valutazione d’inchiostro: 3

6 commenti:

  1. Ottime recensioni, grazie, hai intenzione di leggere anche gli altri tre di Mary Poppins?

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  2. Questa graphic novel è stata lodata da molti, ma quando l'ho vista in libreria non mi ha convinta, infatti non mi sono approcciata ad essa. Non penso possa piacermi, o comunque non lo adorerei alla follia, come te. ☺️

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    1. Se dovessi cambiare idea, non te ne sconsiglio la sua lettura ☺️☺️

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