venerdì, marzo 13, 2020

Gocce d'inchiostro: L'imprevedibile viaggio di Harold Fry - Rachel Joyce

La stagione delle piogge sembra iniziata, anche se in ritardo, ma io non mi faccio mai influenzare dal tempo né dai grigi nuvoloni che incombono sopra la mia testa sforzandomi il più possibile di non pensarci. Evito di fare delle attività al chiuso, in questi ultimi giorni, date le notizie e gli incauti sussulti di episodi fuorvianti, che hanno isolato alcuna attività o proposito. Io, che non conduco una vita piuttosto fervida o attiva, non riscontro alcuna fatica ad adattarmi a queste nuove ideologie etiche utili per la sopravvivenza e come sempre commetto sempre lo stesso << errore >>: leggo di più. E ciò non mi dispiace per niente, sebbene di post su blogger pronti per essere letti o pubblicati ce ne sono già un numero considerevole.
Quanto alle mie letture, protagonista indiscusso di oggi, un simpatico vecchietto di ottantre anni che, da sempre tranquillo e ponderato, negli ultimi giorni impulsivo e impavido. Sensibile, romantico, tenero come un petalo appena sbocciato, che rispose ad un messaggio d’amicizia con prepotenza ed impetuosità prima che la clessidra del tempo si esaurisse.
Quella di Harold Fry è una storia che avevo letto e vissuto qualche anno fa, ma che per il semplice gusto di farlo mi ha sorpresa a riscoprirla con la primavera oramai alle porte. Sciorinando una storia toccante, semplice, coinvolgente, drammatica e speciale, come speciale è il suo simpatico protagonista, frustratissimo di esser troppo vecchio per prendere parte ad una follia, l’autrice scrive un romanzo che parla al cuore e che erigerà un solido muro di virtù, paradigmi che nemmeno il tempo o la vecchiaia potranno abbattere.
 Titolo: L’imprevedibile viaggio di Harold Fry
Autore: Rachel Joyce
Casa editrice: Pickwick
Prezzo: 9, 90€
N° di pagine: 310
Trama: Quando viene a sapere che una sua vecchia amica sta morendo in un paesino ai confini con la Scozia, Harold Fry, tranquillo pensionato inglese, esce di casa per spedirle una lettera. E invece, arrivato alla prima buca, spinto da un impulso improvviso, comincia a camminare. Forse perché ha con la sua amica un antico debito di riconoscenza, forse perché ultimamente la vita non è stata gentile con lui e con sua moglie Maureen, Harold cammina e cammina, incurante della stanchezza e delle scarpe troppo leggere. Ha deciso: finchè lui camminerà, la sua amica continuerà a vivere. Inizia così per Harold un’imprevedibile viaggio del sud al nord dell’Inghilterra, ma anche dentro se stesso: mille chilometri di cammino e di incontri con tante persone, che Harold illuminerà con la sua saggezza e la forza del suo ottimismo. Harold Fry è – a suo modo – un eroe inconsapevole, proprio come Forrest Gump: un uomo speciale capace di insegnarci a credere che tutto è possibile, se lo vogliamo davvero.



 La recensione:

Il mondo era fatto di persone che mettevano un piede davanti all’altro, e una vita poteva sembrare banale solo perché chi la viveva lo faccia da tanto tempo.

Su una vecchia e scolorita panchina di una città come tante altre, una figura afflitta siede sola, con le spalle incurvate, per proteggersi dal vento. Sopra di lui, una spessa coltre di nuvole e pioggia ammanta lo spoglio e desolato paesaggio di Kingsbridg, così come il mare, al punto che è impossibile stabilire dove finisce l'uno e comincia l'altro. Con lo sguardo rivolto al laghetto più vicino, il profilo talmente incavato che sembrava fosse stato eroso dal tempo e le occhiaie scure come lividi, al tranquillo pensionato inglese, Harold Fry, così invecchiato e dall'aria stanca, sembra sia stata spenta anche l'ultima scintilla di vita. Tuttavia, sarà proprio lui che, con ancora le lacrime agli occhi, fresche da rigargli il viso, ci narrerà la sua storia. Una storia che avrà inizio in un normalissimo martedì mattina di metà aprile, che profuma ancora di bucato fresco ed erba appena tagliata, e darà vita a quello che solo alla fine si tramuterà in un imprevedibile viaggio: un viaggio dal sud al nord dell'Inghilterra, ma anche dentro se stesso. Un' avventura, dai connotati freschi e marcati, alla riscoperta della fede, dell'amore e dell'amicizia.
E' in una giornata come tante altre in cui il pensionato Harold Fry, seduto a far colazione e sbarbato come si deve, si appresta a ringraziare Dio per avergli concesso un altro giorno come questo e, con mani tremanti e il fiato sospeso, ad aprire con una lama, quest'insolita busta dalle tonalità rosa acceso, vergata da una calligrafia goffa e alquanto infantile.
Il foglio scritto a macchina reca l'indirizzo di un luogo a lui sconosciuto:  una casa di cura nella città di San Bernardino, California. Il luogo in cui è rinchiusa la pensionata ed ex contabile Queenie, da sempre sua amica, che, malata di cancro, le scrive per dirle addio.
Nonostante siano passati anni, Quennie, non l'ha mai dimenticato. Al contrario di lui, che aveva vissuto una vita normalissima, lei non aveva smesso neanche per un istante di pensare a lui. A quando lavoravano vicini, e a tutti i bei momenti passati insieme. A ciò che avevano vissuto e perduto, allo stesso tempo.
Harold, al contrario, non aveva fatto nulla per fermarla. Non le era andato dietro. Non le aveva mai detto addio. Non le aveva mai scritto ne telefonato, pur di sentire la sua voce.
Consapevole dell' antico debito di riconoscenza con la sua amica e, soprattutto, di come la vita non sempre è gentile o clemente, incurante della stanchezza, dell'età o delle scarpe un po' troppo leggere, Harold percorrerà tantissimi chilometri a piedi pur di salvare Queennie. Vederla per l'ultima volta, ringraziarla, e dirle addio.
Quella di L'imprevedibile viaggio di Harold Fry è la più bella celebrazione dell'amicizia, dell'amore e dei sogni che riuscirà a imprimersi nella nostra mente, con prepotenza e impetuosità.
Portatore di speranza e ottimismo, il pensionato inglese Harold Fry è la raffigurazione perfetta delle gesta di un uomo triste e determinato, la cui unica colpa risiederà  nell'aver sepolto facilmente un passato che, in poco tempo tornerà nuovamente a bussare alla sua porta. Scovare la propria identità riesumando dal passato cose che sapeva di aver dimenticato. Ricordi, alcuni dei quali duri da sopportare, ma perlopiù belli e piacevoli.
E', inoltre, il racconto di un uomo fragile e timoroso del senso della vita e del tempo, che non sa cosa aspettarsi dal futuro. Se morire affianco alla persona amata oppure in solitudine, pregando Dio.
Aver dovuto fare tanta strada per capire cosa desiderava davvero, e rendersi conto che avrebbe perso tutto nuovamente e inevitabilmente, quando sarebbe poi giunto alla meta, sarebbe stato davvero frustante. Ma se non avesse fatto nulla di simile, non sarebbe stato il protagonista di questo lungo ed estenuante viaggio che gli avrebbe permesso di rievocare, il ricordo più importante fra tutti: il suo amato David. Lui che si addormentava beatamente fra le braccia della moglie Maureen quando gli cantava le ninna nanne, o che sedeva al molo a mangiare un gelato. Lui, che perse la vita, tanti anni prima, e che il desiderio della moglie Maureen di riaverlo vivo non fosse sufficiente a riportarglielo indietro. Quando vidi per la prima volta L'imprevedibile viaggio di Harold Fry sullo scaffale della libreria più vicina della mia città, il ritratto in bianco e nero di due scarpe di gomma e, un titolo, che in poche ma essenziali parole descrive appieno il protagonista Harold, fu per me motivo di grande interesse. L'avventura di questo simpaticissimo pensionato inglese verso una meta sconosciuta, il suo insolito pellegrinaggio dal sud al nord dell'Inghilterra e, tutte le motivazioni che lo spinsero ad affrontare un impresa estenuante come questa furono quei giusti motivi che m'indussero ad acquistare il romanzo della Joyce, a occhi chiusi.
Bramavo d'immergermi al più presto fra le sue pagine. Affiancare Harold lungo un viaggio, che speravo potesse essere avvincente o entusiasmante e, soprattutto, scoprire quali fossero le vere ragioni che spinsero questo tranquillo pensionato inglese, percorrere chilometri e chilometri di strada, pur di rivedere una vecchia e cara amica.
Fra le vecchie mura della mia casa e il rumore sincopato della tastiera del computer, sembra assurdo pensare come la storia di questo tranquillo pensionato e la sua indimenticabile avventura non mi fossero in realtà del tutto sconosciuti, e come la sua incredibile storia, mi rimembrasse alla mente quella di un romanzo che lessi qualche anno fa. Nel lontano mese di novembre di sette anni fa, sdraiata nel mio morbido letto e avvolta da una massa informe di coperte e cuscini, stavo con la testa china e la fronte aggrottata, a leggere l’esordio di un’autrice americana. Più che un romanzo, la sua era la storia della sua vita. La più grande - e mai raccontata - storia d'amore e di coraggio di una giovane ragazza nell'Europa nazista. L'incredibile odissea di una ventenne, costretta a percorrere un lungo viaggio e ad affrontare una serie di bombardamenti, che non si arresta di fronte a nulla, pur d'inseguire l'uomo della sua vita.
L'imprevedibile viaggio di Harold Fry, mi ha ricordato un pò di tutto questo. La determinazione della ventenne Olga nell'inseguire il suo amato, e quella di Harold, che col suo ottimismo e la sua voglia di vivere, riuscirà ad illuminare, persino, il cammino delle persone che incontrerà per strada.
Con ambientazioni non sempre dettagliate e un finale un pò troppo frettoloso e scontato, particolarità dello stile dell'autrice sta nel fatto che, gran parte dell'inizio di ogni capitolo, risulta dedicato alla descrizione di un luogo o un personaggio. Informazioni sui paesaggi e sulle persone, che Harold incontrerà lungo la sua strada, saranno disseminati nel romanzo a intervalli regolari al fine di rendere lo stesso Harold, non più come il protagonista indiscusso della storia, ma come uno spettatore della vita altrui. Trascinante, sensibile e piuttosto semplice, L'imprevedibile viaggio di Harold Fry non è solo il viaggio di un uomo contrito e piuttosto ottimista, scaraventato nel proprio abisso scuro e angosciato per il passato. E' anche un piccolo miracolo per il semplice fatto di aver permesso a Harold, di cercare una strada, quando non aveva la certezza di arrivare a una meta. Il pellegrinaggio di un uomo che, solo una volta giunto alla fine,  gli permetterà di trovare la propria identità.

Valutazione d’inchiostro: 4

12 commenti:

  1. Non conosco il romanzo, sembra carino, ottima recensione grazie

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  2. Ciao Gresi, non conoscevo il romanzo, ma dalle tue parole sembra una storia davvero particolare e molto dolce! :-)

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  3. Le persone preoccupate nel mondo a causa del virus ora nel nostro paese, le scuole erano in vacanza da 2 settimane. Voglio leggere molti libri in questa vacanza. Grazie per aver condiviso Gresi 😊

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  4. Non conoscevo questo romanzo! Sembra la storia di un viaggio nel vero senso del termine e anche interiore. Mi appare anche molto tenero ❤️

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  5. sembra una lettura molto interessante =)

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  6. questo libro ha una cover che attira molto e mi piace pure la tua recensione

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