giovedì, settembre 17, 2020

Gocce d'inchiostro: Le relazioni pericolose - Pierre De Laclos

Dimenticare un romanzo non è mai stato uno dei miei pregi, né la migliore soluzione ai postumi di una lettura lenta e inappagante. Si, non ci riesco. Le relazioni pericolose, tuttavia, seppur lento e poco avvincente, si è rivelata come quella lettura che, sbigottita, mi ha piacevolmente emozionato, regalato svariate sensazioni che non concerne con il concetto intrinseco di felicità – sprigionato da cuori aridi e asessuali -, bensì dalla scrittura come mezzo per estirpare il male, far scomparire qualunque assetto negativo donando così quella felicità cui tanto si anela, puerile forma esplicativa di spiritualità. Affascinata ma non emotivamente conquistata, da questa forma sofisticata di silenzio che però ha un suo perché, cooperano in relazioni tratte da situazioni estremamente fittizie che però hanno un fondo di verità, seppur le prove siano inesistenti. Nessuna evidenzia, alcun fondamento storico che correla queste missive, così sentite ed esplicite, in cui la bontà è quel moto involontario che dovrebbe muovere ogni cosa. Indurci ad imboccare una strada che estirpi il male del secolo, la diffidenza, la crudeltà che soppianta persino il desiderio di essere amati, accettati così come si è.



Titolo: Le relazioni pericolose
Autore: Pierre De Laclos
Casa editrice: Newton Compton
Prezzo: 4, 90 €
N° di pagine: 288
Trama: Considerata la molteplicità dei temi, degli intrecci e dei riferimenti letterari, può essere soggetto a varie interpretazioni: c’è chi ne esalta l’ironia sostanziale e chi vi intravede invece un sentore di morte e di autodistruzione, chi arriva a vederci un’anticipazione dello Sturm und Drang e chi individua parentele con i fratelli minori di Sade. Resta comunque il fascino che continua, con il passare del tempo, a esercitare.



La recensione:

è l’amore che mi ha guidato, è lui che reclama la vostra indulgenza, che vi chiede di perdonare una fiducia necessaria e senza la quale noi resteremo forse separati per sempre.

Abitano in me spiriti indomabili, figure invisibili che talvolta non sembrano cooperare l’uno con l’altro, ma che nel corso della mia vita di lettrice mi hanno indotta a guardarmi dentro e comprendere diversamente il mondo circostante, a vederlo esattamente come una persona matura, consapevole, che nella maggior parte delle volte ascolta la voce dei suoi sentimenti anziché quella della ragione. Non so mai come comportarmi in questi casi. A un estremo c’è la ragazza giudiziosa che sa cosa vuole e che, pragmaticamente, va per la sua strada. Dall’altro estremo, c’è quella passionale, sentimentale, curiosa che nel privato si farebbe abbacinare da qualunque cosa, la giovane donna con un bagaglio di sogni e speranze irrealizzabili, che anela ad avere qualcosa di diverso, di più soddisfacente e che non accetta più di farsi segregare nel ruolo della asservatrice convenzionale. In mezzo, che in teoria dovrebbe essere al primo posto, c’è lo spazio di gran lunga più ampio che occupo, c’è una persona solida e responsabile, dotata di intelligenza e altruismo, la donna che si è affacciata alla vita forse fin troppo in fretta, e che nel corso della sua vita dovette subire tante cose. Una persona con i piedi ben piantati a terra, osservatrice del mondo, progressista convinta nel benessere spirituale, saggia dispensatrice di consigli.
Questo lungo e insensato preambolo per dire, che la ragazza emotiva, istintiva che c’è in me, la creatura che non si lascia intimorire da niente e nessuno, la divoratrice di libri che legge la qualunque pur di saziare la sua sete di sapere, a un’onnipresente storia d’amore che a poco a poco tocca i vertici del folle e dell’assurdo non dice mai di no. Nemmeno se targata come l’ennesimo young adult, purchè non sfiori il ridicolo. Sebbene da adolescente non mi rendevo conto di ciò, mi sembrava di leggere qualcosa di bello, perfetto in preda di attacchi di vertigini che celavano il mio irretimento con scarso successo.
La storia d’amore che popola le pagine di questo romanzo epistolare, lo scambio diretto di frasi, parole, suoni, voci ed emozioni fu una sorpresa davvero piacevole, seppur non così eclatante come credevo, ma bello perché credevo di leggere paure dettate dal cuore, anziché apologie amorose forti e passionali. Tumulto di anime irrequiete, disinibite, il cui obiettivo si cela nel poter educare, dissuadere qualcosa che abbia parvenze dissolute e peccaminose, Le relazioni pericolose fu quel romanzo che non mi ha conquistata nell’immediato ma lentamente, non perchè disinteressata alle vicende ritratte bensì al modo per cui l’autore esprime il desiderio di essere amati. Uomini o donne di grande levatura, libertini dall’assetto sociale, politico ed economico dalla mente acuta e dalla grande personalità, che sembra prendere d’assalto la vita, che nel privato cantano a squarciagola vecchie poesie d’amore e raccontano situazioni estremamente confidenziali del loro passato, adottandoci subito non come semplici spettatori, ma come amici di vecchia data, che a conti fatti sono la cosa più bella, l’anima dell’intero romanzo racchiusa in scene di vita attuali e comuni. In fondo, un romanzo scritto nel 1700 suscitò un certo scalpore, dato che certe relazioni incresciose cooperassero nella realizzazione di uno stile di scrittura che gettasse una certa luce sul modo per cui si vive la vita. Se non moderata, sgregolata, non godevole di buone prospettive. Ma i personaggi di questo romanzo non hanno goduto di buona salute, perlomeno mentale, sin dal primo momento in cui vi misi piede. Nonostante l’aspetto forte e vigoroso, la sfortuna di aver ricevuto qualcosa di insopportabile, quasi malato, che essendo già sopravvissuti agli assalti esterni della vita, ritratti come figure che vivono presentimenti di disgrazie sempre in sospeso sulla loro vita, persino quando essi entrano in contatto fra loro. Li si vive con il timore di non comprenderli, che sfuggano fra le mani, e li vidi infatti scompaginarsi a poco a poco sotto i miei occhi, mentre le paure che popolarono la cittadella della loro coscienza acuirono le debolezze che da tempo lottarono per tenere nascoste, specialmente nelle ultime lettere con cui ho riconosciuto la loro vera personalità travolgente in tutta la sua virulenza, persino quando giunsi alla fine. Disperati tentativi che per casi dichiarati e non sono collegati a strumenti o fili a singhiozzo.
Le relazioni pericolose, seppur intriso di sentimenti forti e travolgenti, non ha lasciato un segno del suo passaggio come credevo, ma mi ha permesso di apprezzare e viaggiare fra diversi salotti parigini mediante il semplice atto del narrare. La narrazione, qui, mediante la scrittura, nel momento in cui ci si imbatte fra i personaggi, mi soggiogarono in mutamenti emotivi, perturbazioni o confessioni intimistiche che si assottigliano, si ispessiscono, a seconda dei casi. L’emozioni che irrimediabilmente si agiteranno dentro, animano un quadro estremamente piatto, monotono, poco coinvolgente, in cui cercare di fissare i contenuti non è stato semplice. Così ho visto e letto questo classico della letteratura francese, che introduce ed esalta l’amore ma non lo considera ad ampio spettro. Tinteggiato da pennellate di sentimenti irriducibili e impossibili da imprigionare che dipesero dalle razioni di momenti di solitudine che queste figure dovettero vivere, lontani dagli affetti e da qualunque assetto sociale. Il risultato è un guazzabuglio di confessioni esponenziali di desideri repressi, conversazioni solitarie o immaginarie, squarci di vita lontana che oscillano fra luce e oscurità. Niente di angosciante, sconfortante, ma presto dissolti, mescolati alla vita odierna, smorendo al calore della notte.

Che cosa è dunque la nostra debolezza? Che potere hanno le nostre circostanze, se anch’io, dimenticando i miei piani, ho rischiato di perdere, per un trionfo prematuro, il piacere delle lunghe battaglie e i particolari di una disfatta.

Valutazione d’inchiostro: 3 +

4 commenti:

  1. Non conosco l'autrice ne il romanzo; mi spiace non ti sia piaciuto; ma grazie per la recensione

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  2. Questo libro mi attende già da tempo nella libreria di casa e ancora non sono riuscita a leggerlo.
    E' un vero peccato che non ti sia piaciuto particolarmente e anzi che lo hai trovato lento.
    Adesso mi hai messo in dubbio sul leggerlo o meno.

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    Risposte
    1. Non è una lettura malvagia, ma di gran lunga ho preferito altri romanzi classici 🤗🤗

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