venerdì, giugno 04, 2021

Gocce d'inchiostro: Un altro giro di giostra - Tiziano Terzani

Tornare in un luogo in cui vi ho risieduto tantissimi anni fa, è uno dei tanti rituali di cui quest’anno sono più avvezza. Sto rispolverando letture, romanzi cui vi feci piede quando percorrevo i corridoi delle aule scolastiche. Ci sono stati uomini che piangevano disperati alle soglie di un tunnel di cui non vi è alcuna via d’uscita, donne che approfittano di un mero sprazzo di felicità per redimere la propria anima, tornando persino sui loro passi. Il bello dei romanzi, per quanto mi riguarda, è che puoi tornare in qualsiasi luogo tu voglia quando ti pare e piace, con nient’altro che una penna e la tua agenda preferita. Le parole parlano, sussurrano ed io carpisco qualunque messaggio celato o mal celato fra le righe che romanzi come questo mi offrono. Fu il caso anche di questo romanzo, la cui rilettura ho rimandato per anni e di cui io stessa mi reputo responsabile del nostro incontro/ scontro. Queste pagine hanno funto da antidoto per chiunque, specie per chi è sprofondato in un limbo da cui non se ne scorge la luce, e mediante la preghiera, il viaggio come rifoncillazione terrena e non ci aiuta ad prendere quella giusta direzione.
Padrone di un tesoro di inestimabile bellezza, scovato tempestivamente in un epoca che sta avanzando in un lento declino, abile profanatori di teorie e critiche, desideroso di un'indipendenza fisica e morale che non tutti possiedono. Tanti, come me in questi ultimi giorni di Maggio metaforicamente parlando partono lasciandosi alle spalle una realtà che non soddisfa nella sua massima integrità. Tanti si sono lasciati alle spalle monumenti, tombe, leggende, ricordi bellissimi e tantissimi fantasmi racchiusi in meno di cinquecento pagine che oggi altro non sono che un viaggio sulla vita. Gran belle esperienze di vita nelle quali sono molto pochi coloro che vi vogliono abitare e posti in cui non si è mai soli.
Ogni sera tra le rovine di un cuore giovane racchiuso nella gabbia toracica di una massa di carne instabile e alquanto malconcia ho visto la sagoma di un maestro, un uomo la cui anima ha aderito perfettamente alla mia. Lui era un giornalista, un aviatore, uno studioso. Io una comunissima ragazza messinese, amante dei libri e della buona letteratura. Fummo scoperti amanti dell'arte del leggere e dello scrivere e da allora il nostro incontro fu come una condanna. Amore, vita, speranza e abbandono in una passione continua.

Titolo: Un altro giro di giostra
Autore: Tiziano Terzani
Casa editrice: Tea
Prezzo: €10
N° di pagine: 578
Trama: Viaggiare è sempre stato per Tiziano Terzani un modo di vivere e così, quando gli viene annunciato che la sua vita è ora in pericolo, mettersi in viaggio alla ricerca di una soluzione è la sua rispostra istintiva. Solo che questo è un viaggio diverso da tutti gli altri, e anche il più difficile perché ogni passo, ogni scelta – a volte fra ragione e follia, fra scienza e magia – ha a che fare con la sua sopravvivenza. Strada facendo prende appunti. Da una lunga permanenza d New York e poi in un centro “alternativo” della California nasce un ritratto inquietante dell’America. Da un lungo girovagare per l’India, compresi tre mesi passati da semplice novizio in un ashram, sempre in cerca di qualcosa o qualcuno che possa aiutarlo. Terzani arriva ad una visione di quel che di più profondo questo paese ha da offrire all’uomo: la sua spiritualità. Ogni cultura ha ul suo modo di affrontare i problemi umani, sepcie quelli della malattia e del dolore. Così, dopo essersi interessato all’omeopatia, Terzani si rivolge alle culture d’Oriente sperimentando sulla propria pelle le loro soluzioni, siano esse strane diete, pozioni di erbe o canti sacri. Medicina tibetana, cinese, ayurveda, qi gong, reiki, yoga e pranoterapia sono fra le sue tappe. Alla fine il viaggio esterno alla ricerca di una cura si trasforma in un viaggio interiore, il viaggio di ritorno alle radici divine dell’uomo.

La recensione:

 

Riuscire a guardarsi con gli occhi di un sé fuori da sé serve sempre. Ed è un esercizio, questo, che si può imparare.

 

La bellezza di un tramonto cela talvolta qualcosa di speciale, quando il giorno aleggia ancora nell'aria e la notte non è ancora piena, quando la distinzione tra tenebra e luce non è poi così netta. E, per qualche momento l'uomo, si scopre, involontariamente, a compiere profonde riflessioni su tutto ciò che riguarda la vita. Innumerevoli contrasti fra ciò che è vero e ciò che è falso, fra ciò che offusca e ciò che rischiara, come prigionieri ognuno confinati nel proprio spazio, senza la possibilità di andare da nessun'altra parte.
Io e il signor Terzani concordiamo come questa sia l'ora più bella del giorno. Il momento in cui l'aria si fa più pura, limpida, permettendo così all'individuo di guardare, in quel momento, dentro di se, alla ricerca di una qualche spiegazione che possa appagarlo del tutto.
Non so da dove provenga questa mia riflessione, ma l'alba è sempre stata per me quel momento in cui scivolo nei ricordi luminosi della mia infanzia che si scontrano contro oscuri echi, nello spazio ridotto della mia camera. Rassicurante, con i primi bagliori del sole; semplice, come elevare l'anima al cielo tra le avverse stelle.
In questo momento di pace eterna, dove la città sembrava meditabonda, silenziosa, concentrata su di se, Terzani scriveva lettere indirizzate a nessuno in particolare, fermi ai bordi della sua anima, come un brusco scorto di sensibilità che spiegasse qualcosa su di lui. Cose che possedeva già sotto la pelle, ma che non sapeva dire.
E, pur di scrollarsi addosso la tristezza dei suoi giorni, indirizzava i suoi pensieri verso un unico e fondamentale argomento: qual'é il vero significato del viaggio? Quanto si può apprendere da ciò, e quanto si può fantasticare sulle vite altrui dall'osservazione di un dettaglio o un gesto?
Essere vuoti come un guscio, desiderosi di essere riempiti da qualcosa, in una realtà che è un grande tuffo, è davvero logorante. Viaggiare, dunque, identificarsi e stabilire dei rapporti col prossimo è la linfa vitale dell'anima. E' una rinascita di un nuovo sole, come quello della Creazione, mentre alcune forme oscure escono da un'oscurità cosmica per svanire completamente come per dare speranza, sulla soglia della vita e della morte.
Io ero un corpo: un corpo ammalato da guarire. E avevo un bel dire: ma lo sono anche una mente, forse sono anche uno spirito e certo sono un cumulo di storie, di esperienze, di sentimenti, di pensieri ed emozioni che con la mia malattia, hanno probabilmente avuto un sacco da fare!!
Quella di Un altro giro di giostra è una storia ambiziosa, un esperienza sulla vita, che dà un senso alla vita in cui tutto ciò che è narrato è vero, e che proviene da un mondo in cui la ragione spiega tutto. Dove tutto è precario; la certezza e l'incertezza divengono enormi masse congenite.
Trasmette una lenta sofferenza capace di logorare dall'interno lo spirito delle persone. Suscita nel lettore un empatia naturale, risvegliando zone assopite nel fondo della sua coscienza. Trascina in un luogo meraviglioso facile da vedere, con la tangibilità di alcune immagini: decine di migliaia di persone rivolte all'acqua, ai piedi delle scalinate, dei templi, delle case o dei palazzi, in mezzo a canti, preghiere, suoni di campane. Il tutto e il niente, la luce e l'ombra, il suono e il silenzio. Con un viandante che diviene poi fiore. La sua anima cresce e dà frutti e i suoi vizi lavati via dalla fatica del viaggiare, che reclama la nostra attenzione. E che Terzani riesce magistralmente a descrivere e che vibra di potenzialità simbolica.
Seguiamo di pari passo le vicende di Terzani e della sua ingarbugliata scoperta del piacere della vita, come desideri repressi di un'adolescente sopiti dal tempo. In un mondo  dove la vita è sempre più naturale, dove l'umanità è ancora più varia, dove il tempo sembra scorrere ininterrottamente. Il vecchio che sopraggiunge al nuovo, e la vita e la morte sono due ingredienti dello stesso impasto.
Da un altura di una montagna osserva quello che si lascerà alle spalle. Interprete di anime, scrittore di storie e parole di cui è possibile sentirne ancora l'eco, libero dai sensi di colpa, quasi felice, dipana silenzioso la storia dei suoi viaggi come una miriade di spiriti radunati che raccontano bisbigliando la loro storia, invocando l'arrivo di molti altri spiriti, molte altre storie. Un uomo pieno di desideri, amante della scienza e della religione, che lentamente avanzava verso il lungo abisso della distruzione. Radicato nella vita, ma sognatore, che pian piano galleggerà nell'aria come una piuma. La sua è una storia che ci parla di speranza e rivela segreti utili per capire il mondo e, strutturato alla maniera delle testate giornalistiche, fa sorgere le riflessioni più profonde dell'animo umano. Non guardare più il mondo circostante da un caleidoscopio - un piccolo gesto, ed ogni cosa appariva bianco -, mettere fine agli alti e bassi affinché ritorni tutto alla normalità o abbia un suo equilibrio sembra non bastare. Così quando vive il presente senza piani, senza troppe aspettative, ora dopo ora, giorno dopo giorno, mettere in ordine le emozioni, lo rendono felice. Viaggiare divenne così qualcosa di fondamentale. Lo esaltava, lo rinvigoriva, gli dava da pensare e, soprattutto, lo faceva vivere. Giungere in un posto nuovo, in un paese sconosciuto, è un'esperienza irripetibile. Un'iniezione d'adrenalina, un innamoramento che lo riempiva di emozioni. Donava felicità. Un mezzo di crescita spirituale, come un compagno di avventure tra le avverse stelle. Ma si trattava di un viaggio temporale o astrale?
Ogni vita, la mia quella di un albero, è parte di un tutto dalle mille forme che è la vita.
Quello di Terzani è un romanzo realista/filosofico, con protagonista una figura evanescente che avvertirà la presenza di una nuova realtà che sarebbe diventata sua e a cui presto dovrà adattarsi immediatamente. Una realtà che ha colmato quel senso d'incompletezza della sua esistenza. Un uomo debole, emaciato, pallido, ma forte cui nessuno aveva mai fatto ancora caso. Non aveva mai rivolto uno sguardo curioso: era uno straniero, un passante, un turista di passaggio.
Leggere di lui è stato, per certi versi, emozionante, intrigante, affascinante, come un sogno tranquillo durato una manciata di giorni e giunto dopo una sfilza di letture di vario genere.
Un'amica mi aveva suggerito di dare una spinta alla mia carriera di lettrice. Io le avevo dato retta e ora finalmente mi sentivo una persona "realizzata": avevo finalmente fatto la conoscenza di Tiziano Terzani. Un incontro a dir poco piacevole, in cui fui accolta con grande cortesia, che mi trascinò in un mondo in cui ombre evanescenti, nel momento del loro ricongiungimento, si fusero  insieme salvando le loro anime da un mondo di tenebre e oscurità. Qualcosa che non lo fa sembrare come un romanzo. Piuttosto il mondo reale, pieno di smagliature, anticlimax e difformità. Una realtà metafisica in cui si provano dolori, sofferenze. In cui anche la morte cui si va incontro è vera.
 
Ognuno di noi deve cercare a modo suo, ognuno di noi deve fare il proprio cammino, perché uno stesso posto può significare cose diverse a seconda di chi li visita.

 

Valutazione d’inchiostro: 4

2 commenti:

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