lunedì, marzo 19, 2018

Gocce d'inchiostro: Cuore d'inchiostro - Cornelia Funke

Per quanto potrei raccontare e parlarne per ore, le informazioni, le emozioni raccolte in questo romanzo sono state infinitesimali. Ricche di significato, sembravano soltanto cose di poco conto, pezzi di ciarpame. Per me, lettrice e sognatrice d'inchiostro, giorno dopo giorno, ho registrato una trama intessuta magnificamente, le vicissitudini di personaggi in carta e inchiostro a cui è stato dato respiro, un uomo oscuro e malvagio, la schiera di uomini soprannominati Giacche nere, come figure che si sono mosse agili annodando parti annerite e vari frammenti di storie di cui non si conosce ancora l'origine.
Questo lunedì di metà marzo getta una particolare luce su una delle storie più belle che abbia mai letto, quando ero ancora ragazzina in cui non ho potuto fare altro che leggere, annotare sulla mia agenda preferita quello che ho visto, soffermandomi banalmente sul fatto che forse storie di questo genere non sono più adatte alla mia età. Nel contempo Cuore d'inchiostro è quel romanzo che a mio avviso ogni lettore dovrebbe leggere, almeno una volta nella vita, in cui quest'oggi ve ne parlo con una certa soddisfazione, come se questo rappresentasse un legame segreto fra me e i personaggi della Funke. E, trepidante e famelica ad immergermi nel secondo volume, vi abbraccio nel mentre la mia coscienza comincia ad architettare vari stratagemmi. Sulle sorti che spetteranno a Maggie, Mo, Elonoir, Dita di Polvere, Farid, in attesa del momento perfetto in cui poter compiere questo passo.




Titolo: Cuore d'inchiostro
Autore: Cornelia Funke
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 18 €
N° di pagine: 507
Trama: Meggie ama i libri. E ama moltissimo anche il padre Mo, che però rifiuta di leggerli a voce alta. Se lo facesse, infatti, porterebbe la vita nei libri e i personaggi dei libri alla vita. In una notte crudele lesse "Cuore d'inchiostro" e un malvagio signore dal cuore nero, Capricorno, si liberò dai lacci delle parole per materializzarsi nel suo salotto. In quell'attimo fatale accadde anche qualcosa di più grave: la moglie di Mo scomparve per sempre tra le pagine del libro. E ora il perfido Capricorno cerca Mo per piegare i suoi poteri a perfidi scopi …

La recensione:
Scrivere storie, in fin dei conti, ha un po' a che fare con la magia.

A questo punto l'atto del narrare diviene alquanto difficile. Le informazioni sono esaurite, e degli avvenimenti che si sono susseguiti non se ne conosce ancora la fine. Sarebbe insulso formulare anche delle semplici ipotesi.
Tornai nella mia vecchia camera dal mio viaggio nel Mondo d'inchiostro, poche ore prima che m'immergessi nel secondo volume. Chiamai la mia cara amica Meggie, che insistette affinché tornassi da lei al più presto, con un tono così concitato che pur essendo terminato questo mio viaggio non potei rifiutarmi.
Fra le viscere di questa storia districò una trama, mi spiegò quali infausti avvenimenti avevano condotto lei e suo padre Mo in questa straordinaria avventura, per poi descrivermi il meraviglioso mondo in cui erano approdati e soprattutto avvertirmi di come talvolta i libri possono essere pericolosi. E' un caso in cui sono stata involontariamente coinvolta. E' oramai un'ossessione questa, e rivedere una vecchia amica come Meggie è stato davvero meraviglioso.
Meggie, Mo, Fenoglio, Farid, Dita di Polvere non mi mollarono nemmeno per un istante. Sembravano incuriositi della mia presenza. E in effetti era proprio per questo che mi trovavo lì; avevo ricevuto una chiamata in un pomeriggio d'inizio marzo, e sentendomi smaniosa di intraprendere nuovamente questo viaggio avevo bisogno di una ventata di aria fresca. Di qualcosa che potesse farmi respirare aria pulita.
In soli tre giorni ho fatto veramente di tutto per documentarmi sull'autrice e sulla genesi di Cuore d'inchiostro, senza alcun successo. Cornelia Funke, schiva e misteriosa, non concesse molte interviste quando il suo romanzo per ragazzi approdò nel campo dell'editoria, e tutti i tentativi di agganciare un barlume d'informazione erano svaniti. Mi decisi a smorzare questa ricerca scrutando a fondo il Mondo d'inchiostro. Non so come, ma la storia di Meggie mi bastava. E tutto ciò che volevo era che andasse a finire in un posto in particolare: nel mio cuore.
Le pagine frusciavano cariche di promesse. Suoni, rumori, voci, sussurri sembravano completamente diversi dalla prima volta. Come un ricordo lontano, l'ho custodito gelosamente nel palmo della mia mano. Ed io non ho potuto fare altro che proteggerlo. Una ragazzina come tante altre amava i libri, proprio come me. Questa storia mi appassionò a tal punto che avevo paura di giungere all'epilogo, poiché non mi sentivo ancora pronta a volgere le spalle a questo meraviglioso mondo. La Funke aveva scritto la storia perfetta per me, per il mio essere, e sembrava quasi un dovere continuare a leggerla all'infinito.
Cuore d'inchiostro, infatti, è stato quel genere di lettura in cui vi ho infilato il naso impunemente, in cui sono stata catapultata in una realtà che in pochissimo tempo è diventata mia, rifugiandomi e cercando aiuto o conforto vivendo una realtà un po' parallela alla mia, in cui i libri sono cibo per l'anima. Un luogo sicuro in cui depositarsi che, scritto in un tempo con tanto amore e passione, chiunque desidera avere. Rinfocolando il respiro, attingendo a memorie che non sentono la voce acuta di un lettore da qualche anno, o da alcuni decenni, come maggior diletto.
Ciò che secondo le leggi della natura dovrebbe svanire viene, grazie al miracolo dell'inchiostro sulla carta, conservato. Come una sorta di magia. Si ha la sensazione di un certo contatto. Si ha la sensazione che quel qualcuno di cui si legge possa uscire dalle pagine e assistere a tutto questo. Mentre il buio è rischiarato da un puntolino di luce. Mentre la mia anima è smossa dal tocco lieve come piuma di un'altra mente che legge. Sensibile e sentimentale, ma anche tragico e realistico, come un sogno meraviglioso il cui ricordo lascia un dolce sapore. Una piccola lanterna che divampa, a seconda dei casi.
E' stato davvero bellissimo ritrovarsi dentro al Mondo d'inchiostro, come se fossi stata inzuppata da una macchia d'inchiostro indelebile. Rispuntavano personaggi, venivano evocate storie, un numero esiguo di romanzi che ero convinta non avessero mai preso vita. La natura si era fermata nel preciso istante in cui venni incantata da tutto questo. Come se la storia e i suoi personaggi volessero dirmi qualcosa. Le parole danzavano da una pagina a un'altra, come se fossero palline da tennis; una fitta rete di voci e suoni mi avevano indotta a ridere, sognare ad occhi aperti su ciò che per me è di vitale importanza.
La storia di Meggie e di suo padre Mo si era insinuata in un istante e in pochissimo tempo, facendo breccia nel mio cuore. Ho percorso un labirinto di parole, talmente bello e intrigante, il cui filo conduttore mi ha condotta da una parola a un'altra, avvinghiandomi nella sua stretta ferrea. Avevo rinunciato alla mia vita, calandomi completamente nei panni di Meggie, o del suo simpatico amico Fenoglio, come espediente per poter volgere le spalle a un mondo in cui sono in voga l'insoddisfazione e i dispiaceri.
Entrare nei propri libri preferiti, confondendo la realtà con la finzione, mescolandosi con personaggi fatti solo di carta e inchiostro, è sempre stato il mio sogno. Cuore d'inchiostro è un chiaro omaggio a quelle storie di cui lettori avidi e appassionati amano trascorrere giornate che non sanno più di solitudine, con la perenne speranza che i suoi amici d'inchiostro possano divenire in carne e ossa. Qualcosa per cui valga la pena colmare quel senso di vuoto e incompiutezza, e affrontare la giornata con un sorriso stampato sulle labbra.
L'atto del leggere, infatti, diviene  così un modo romantico per varcare la soglia di nuovi ed inesplorati mondi - in cui vi sono nascosti sogni, certezze. Dove è possibile percepire ogni cosa. La bellezza, il vento, il tacito richiamo di cose non dette o lette. Tuttavia tutto questo potrebbe anche essere una condanna, perché se la parola possiede poi una sua magia c'è un prezzo da pagare.
Cuore d'inchiostro è il primo volume di una trilogia fantasy tedesca che, impregnata di magia, surrealismo e mistero, mi appassionò immediatamente quando avevo dodici anni e che ancora oggi, all'età di venticinque anni, mi fa sentire entusiasta. Felice di assaporare il gusto della magia, di respirare il tanfo putrescente di fiaccole che divampano nel cuore della notte ai piedi di una piazza o di assistere, in prima persona, ai deliri o alle violenze di un folle sovrano.
Ho accolto Meggie e la sua splendida storia nel mio cantuccio personale desiderando essere risucchiata da un'insolita ma bellissima storia come questa. Immergendomi fra le sue pagine, vestendo i panni di una spettatrice che segue e seguirà il percorso formativo e catartico di una piccola / grande eroina, che scardina certezze e falsi miti per ricostruirsi su basi più vere e solide.

Anch'io ho immaginato spesso di entrare in uno dei miei libri preferiti. Ma entrambi sappiamo bene che la musica cambia quando la fantasia diventa realtà.

Valutazione d'inchiostro: 5

10 commenti:

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