Talvolta penso non sia necessario impiegare del
tempo prezioso per scrivere una breve introduzione, specie se quel romanzo è di
un autore famosissimo o il suo romanzo d'esordio è una lettura che quando fu
pubblicato spopolò in patria, e sollevò un polverone di domande e critiche.
Per quattro intensissimi giorni brandelli di
ricordi, giudizi, vaghe decisioni, interrogativi, si srotolarono lentamente
tanto che i miei pensieri verterono esclusivamente su James e la sua incasinata
storia che non udì nient'altro che il suo battito. Un alito di brezza registrò
una ventata di aria fresca, una sferzata di originalità che confidavo mi
permettessero di apprezzare il romanzo di Mason come stabilito. Adesso che sono
qui posso confermare con assoluta certezza di come le mie supposizioni siano
state fondate, e che, quando i rumori poi cessarono mi ritrovai a vagare ancora
una volta nelle strade tentacolari delle mie fantasie, trasportata dalla catena
di eventi che ha abilmente tessuto il suo autore e addestrata a qualunque
incogruenza a non concedermi alcuna distrazione o azione brusca. Quando giunsi
alla fine, mi è dispiaciuto dover volgere le spalle a questo brillante mondo
creato dall'autore e, adesso che ho conosciuto James e Ella, so per certo non
li dimenticherò tanto facilmente.
Titolo: Anime alla deriva
Autore: Richard Mason
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: 13 €
N° di pagine: 256
Trama: Il sole sta tramontando su un mare in
tempesta, e James Farrell lo osserva da una finestra di Seton Castle, la
residenza in Cornovaglia che, per più di quarant'anni, ha condiviso con sua
moglie Sarah. Ma Sarah è morta, ed è stato James ad ucciderla, appena
ventiquattro ore prima. Perché? Perché un uomo pacifico ha ucciso la sua
compagna, dopo mezzo secolo di felice convivenza? Le risposte non sono facili
da affrontare, ma James sa di doverlo fare, e sa che, per farlo, deve ricostruire
il proprio passato: deve tornare all'epoca in cui, rampollo dell'alta società
londinese, aveva conosciuto Ella, la cugina di Sarah, e l'aveva amata
appassionatamente, contro tutti e contro tutti …
La
recensione:
Il
peccato richiede la confessione e l'assoluzione: se si vuole essere mandati
dalla colpa, bisogna seguire una certa procedura.
C'è
stato qualcosa, fra le pagine del romanzo d'esordio di Richard Mason, che mi ha
turbata e affascinata allo stesso tempo più da vicino di quel che credevo.
James era un ragazzo timido, ingenuo, innocente che, pensai, non avrebbe
rivolto facilmente la parola a chiunque avesse intralciato il suo cammino, né a
un migliore amico solo e incompreso, da quando li avevo conosciuti. Non parlava
con nessuno in particolare e non voleva che nessuno scoprisse ciò che tiene saldamente
nascosto. Lui aveva ucciso sua moglie. Domande, dubbi, perplessità, galleggiavano
in una piscina colma d'acqua che mi avevano affascinato, intrigato e in poco
tempo fatto perdere completamente le mie tracce. Fu però tramite la voce lieve
e insicura di James che seppi che la sua è una storia sotto certi aspetti affascinante,
sotto altri magnetica zeppa di materialismi e qualche incongruenza. Mi è bastata
una sola visita per andare a cercarlo, trovarlo, e ascoltarlo. Ero rimasta attenta,
scrupolosa ad ogni mossa, ma fuori dal mondo che Mason aveva dipinto.
Sapevo
meglio di chiunque altro che Anime dannate
avrebbe fatto breccia nel mio cuore, quanto la sua storia mi avesse legato così
intensamente e quanto significato avesse avuto la storia di James, il suo amore
non corrisposto, i suoi segreti celati dal tempo. Io non avrei potuto fare nulla,
non avrei potuto cambiare le sorti assegnate, ma mi turbava sapere che ci fosse
un omicidio che avesse distrutto qualcosa che non si potrà più aggiustare, una
parte che devasterà persino grumi della nostra anima. Da qualche giorno di distanza
dal mio compleanno, Richard Mason ha scritto una storia bellissima che mi ha addossato
colpe che non ho, intimidito più del necessario. Non è la prima volta che mi
imbatto in questo tipo di letture, ma la questione era davvero interessante e man
mano leggevo diventava sempre più interessante.
Gli
occhi seguivano febbrilmente i caratteri stampati, il respiro regolare, i battiti
accellerati, ho potuto avvertire questa nuvola di ansie, colpe e peccati
stringere il mio petto in una stretta ferrea. La mia coscienza era sprofondata
in un luogo colorato come un arcobaleno il cui tratto ha devastato letteralmente
il mio spirito. Il mio corpo si era abbandonato alla bellezza di un sogno e,
come un battito di ciglia, sono stata catapultata nella mente intorpidita di un
uomo la cui identità è avvolta in una cortina di segreti. Si è trattato di qualcosa
che è uscito dai margini della realtà, di una parte di mondo che non avrei
voluto soltanto vedere ma viverci, di cui ho saputo poco e niente del suo meccanismo,
dove il mio corpo ma non la mia mente rimarrano in vita per un tempo
indefinibile.
E'
bastato sedersi su una panchina, chiudere gli occhi, aspettare che la nostra
mente tornasse ad essere lucida per assistere a questo melodramma prendere vita.
Colori, suoni, odori in cui mi sono immersa, pesi, dolori e sofferenze mi avrebbero
dovuto trasmettere un certo messaggio, Mi avrebbero dovuto aiutare a districare,
riannodare e sciogliere una matassa confusa, e a vedere come quello che avevo davanti
non era altro che un amore platonico in cui ci si lieta di tanta gloria. Nient'altro.
Scritto con parole che hanno tartassato la mia testa, come una spessa nuvola
nera portata dal vento, giunta da lontano.
Il
romanzo di Mason è un complesso, immane lavoro di riferimenti incrociati su un
tema particolarmente noto nella produzione letteraria: l'analisi prettamente realistica
della psiche umana, in cui fanno da sfondo anime inquiete, vagabonde, che lasciano
tracce di sé come piccole macchie di sangue su una bianca distesa.
Spettri dall'anima ingrigita, che camminano sulla terra come se
non avessero altro motivo di vivere questa vana esistenza. Si addossano colpe
continuamente: per la sofferenza che viene inflitta ai loro cari, la morte, le
sorti di un destino crudele ed insensibile che non dà peso alla bontà o alla
compassione. Non sanno cosa significa il perdono e, nella maggior parte dei
casi, non hanno la forza di prendersi cura di qualcuno. Il risultato è una tela
particolarmente colorata che, per quel poco che ci permette di vedere,
trasmette una certa inquietudine.
Leggendolo con passione, facendosi avvolgere dalla storia, si ha
la sensazione che non si tratti più di un semplice libro, ma che si espanda
oltre le pagine verso la realtà, trasformandola, come se questo giovane uomo comparisse dal nulla. Una trama semplice dipanata con
meticolosità, che svolge il racconto seguendo alternativamente il protagonista
e facendo vedere poco per volta le ragioni del suo comportamento. Più precisa e
penetrante, poco accurata nei dettagli ma ricca nella sostanza, e una realtà
costruttrice che vince sulla profondità del tema trattato.
E' quel genere di storia che non riesce a non lasciare una traccia
del suo passaggio. Profonda, vera, a tratti romantica, a tratti crudele, che
non indugia sulle stanze
buie e spoglie della sua anima, ma solo sul desiderio
di James di espiare i suoi peccati. Un ragazzo
ingenuo, innocente, simpatico e un po' malinconico,
che combatte pur di ottenere ciò che più desidera: essere ricambiato dall'eccentrica
Ella. Bugiarda cronica, ambiziosa e romantica che,
senza rendersene conto, è sprofondata nella nostalgia e nella tristezza. Ha
vissuto nella più nera miseria, contribuendo a danneggiare e mettere in pericolo se stessa.
Le pagine di questo romanzo
divengono parte integrante della sua storia:
cronache di un omicidio, di svariate vicende, con protagonista un ragazzo
dal temperamento debole, desideroso di trovare
una strada quando meno se l'aspettava.
Come una vera avventuriera, mi sono così imbarcata in
un viaggio che mi ha
indotta a riconoscere l'identià di queste anime alla deriva di cui ci parla l'autore. Caduta
prigioniera delle loro colpe, estrapolando ricordi erosi dal vento, istantanee
dai contorni inafferrabili, a bordo
di un'altalena che prima mi ha
trascinato sulle vette dell'esaltazione e poi mi ha fatto affondare negli abissi della disperazione,
inebriata
ed eccitata di trovarmi in questo nuovo viaggio. Richard Mason mi ha portato lontano. Mi ha lasciata senza parole,
estasiata, dinanzi a un paesaggio bucolico nel cuore tortuoso dell'Inghiltera. Sorpresa per le
rivelazioni che si sono susseguite e
intimidita per le sfavillanti sensazioni che la sua lettura ha sortito così bene in
cui si provano dolori, sofferenze, e dove anche la morte cui si va incontro è
vera.
Non
si dovrebbe giocare con il
fuoco divino. Io ed Ella abbiamo commesso il peccato che i greci consideravano
fatale. Abbiamo scordato noi stessi. Abbiamo scordato che i cuori delle persone
sono fragili, che toccarli con qualsiasi cosa non sia un peccato.
Valutazione
d'inchiostro: 4+
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