Invitandovi
ad intraprendere questo splendido viaggio, vi parlo di questa biografia, di
questo diario, con tanto di calore che sprigionano le mie viscere. E poi, quando
dovetti tornare indietro, presi consapevolezza che non mi era ancora bastata la
sua presenza. In futuro mi piacerebbe trattenermi in sua compagnia per qualche altro
tempo, infilandomi impunemente nel suo cuore, vivendola e respirandola esattamente
come me l'ero figurata; donna che cambiava a seconda delle stagioni e che lottò
per avere figli, dinanzi alla soglia dell sua vita adulta.
Titolo: Il diario segreto di Frida Kahlo
Autore: Alexandra Scheiman
Casa editrice: Bur
Prezzo: 12 €
N° di pagine: 322
Trama: Dopo il terribile incidente che la condanna a
una fine imminente, Frida Kahlo, fin da bambina tormentata da u nfisico fragile
e sofferente, stringe un patto con la Morte; l'artista potrà continuare a
vivere, e in cambio ogni anno nel giorno dei Morti, cucinerà per la Nera Signora un piatto
diverso e squisito la cui ricetta verrà annotata in un piccolo taccuino nero.
Lo stesso taccuino che, realmente appartenuto a Frida, sparirà nel giorno
dell'inaugurazione di una mostra a lei dedicata nella città natale di Coyoacàn.
La
recensione:
Io e te ci amiamo profondamente, e infatti abbiamo sopportato i pugni tirati contro le porte, le imprecazioni, gli insulti. Io e te ci ameremo sempre.
Fui
l'ultima a lasciare la sala dove due figure bellissime, come quelle di Diego
Rivera e Frida Kahlo, per tutta la durata del mio soggiorno furono ignari della
mia presenza. Adeguarsi alle novità degli eventi non fu propriamente difficile.
La mia prima impressione fu che di questi due amanti, di questi due grandi artisti,
il mio interesse si accrebbe, dopo la splendida avventura avuta con Pietro Citati
e il suo romanzo Viva la vida!. Tale
sensazione non si attenuò nemmeno quando emersi nella relativa arsura dell'ordinario,
con la sensazione di aver compiuto uno strano viaggio nel tempo. Non mi sembrava
vero di essere tornata da Frida. La sua malattia, il suo essere forte ma allo
stesso tempo fragile, il suo amore per la pittura, mi avevano affascinata e inorgoglita.
La vastità della sua essenza, di paesaggi eccentrici o bellissimi ed
espressivi, la benedizione della morte come donatrice di possibilità, tutto
questo era assolutamente raccomandato dal nome della protagonista, e me l'ero
immaginato anche nel romanzo della Scheiman quando seppi di questo romanzo. Mi aspettava
per essere ancora una volta visto e vissuto. Domani, o qualsiasi altro momento
in cui avrei dovuto rimandarne la lettura non sarebbe stato lo stesso. Ma, all'improvviso,
la figura evanescente di Frida aveva rovesciato il suo essere umana nella notte
che in pochi giorni era diventata lo scenario di una biografia realistica e
profondamente veritiera. Sarebbe bastato la lettura dei primi capitoli per farmi
prendere consapevolezza che Frida mi aveva cercato, di nuovo, e dopo alcuni
convenevoli e qualche biglietto di benvenuto, la sua storia si sarebbe conclusa.
In capo a pochi giorni, ne sarebbe rimasto solo un semplice ma bellissimo
ricordo che l'autrice ha sfoderato mediante una prosa semplice, scorrevole, quasi
lirica in un aneddotto riguardante la stessa pittrice: l'infruttuosa ricerca di
un taccuino segreto.
Quando
arrivai agii esattamente come avevo agito qualche settimana fa; non seguendo
uno schema preciso, ma, in balia di sensazioni particolari, altalenanti e
potenti, mantenendo un certo autocontrollo. Anche con questo ennesimo,
splendido ritratto della pittrice messicana, è stato davvero impossibile restare
indifferenti alla figura di una ragazza che è nata e cresciuta nella pioggia. Ha
vissuto l'eternità chiusa in un sarcofago di gesso e ferro, in un sudario di
putride infezioni e sangue rappreso che non si rimargineranno più. Una vita travagliata,
innumerevoli passioni sopite dal tempo e dalla malattia, Frida fu quel genere
di donna che fu spinta a combattere, a stringere fra le mani un vecchio
pennello di legno e ritrarre tutto ciò che la circondava. Una donna comune che
ha cercato di sembrare un intellettuale e che, persino la malattie, le disgrazie
di cui fu vittima, frantumarono i suoi sogni in minuscoli pezzettini, le
conferirono una certa raffinatezza ma anche tanta tanta infelicità.
Così
come tanti altri romanzi che mi premurerò di leggere il prima possibile, Il diario segreto di Frida Kahlo nacque
dalla produzione e dalla realizzazione di fatti realmente accaduti nei primi anni
del Novecento in cui i personaggi, come marionette manovrate da un abile
doppiogiochista, si muovono come schiere di anime contrite e dannate che entrarono
nella lotteria della vita senza dargli una certa importanza.
Non
sorprende dunque se, a distanza di due mesi, Frida sovvenne e sopraggiunse fra
le stanze buie del mio animo emettendo un battito che ricorda gli antichi poemi
dickensiani. Fra la bellezza di scenari già visti, ma magnificamente descritti,
il mondo esterno che stringe e si accaparra di ogni cosa, così tangibile e
impenetrabile, incontestabile come una foresta.
Una
storia che è un rifugio ove vi sono custoditi ricordi di una grande pittrice,
desideri di una donna inchiodata a vita in un letto. Frutto di un brutto
scherzo, allucinazione di un idillio romantico che si frantuma con la visione di
una realtà distorta, Il diario segreto di
Frida Kahlo è un monologo bello e particolare che ha scandito bellissimi
momenti in sua compagnia. Ha sorvolato i cieli celesti del mio cerchio personale,
libera di seguirla, libera di volare via assieme a lei e di brillare alla luce
del sole, come un riflesso perpetuo nel tempo.
<<
Se c'è una cosa che ho imparato, è questa: non sposiamo mai il nostro grande amore,
né che ci ha soddisfatto di più a letto. Ma anche nell'eventualità di trovare
nel proprio compagno l'amore e il sesso perfetto, non è detto che questo
significhi essere felici. >>
Valutazione
d'inchiostro: 4
Conosco poco quest'artista, ma la sua vita m'incuriosisce!
RispondiEliminaPure a me, e molto! :)
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