martedì, settembre 04, 2018

Gocce d'inchiostro: Il bacio delle tenebre - Deborah Harkness


E così le mie rocambolesche avventure con Diana e Matthew, che avrebbero trovato sfogo nell'ennesima frenetica recensione, come sempre del resto, si sarebbero concluse in maniera del tutto inaspettata ma confusionaria, si formalizzarono nel momento in cui trascorsi magnifici momenti in loro compagnia, con la certezza che questa saga fosse bella ma non bellissima. Avvincente, ma non indimenticabile.
Constatazione questa, che ho colto in seguito, quando mi domandai se i romanzi della Harkness avessero avuto quella giusta fama che li spettava e i motivi per cui non sia stato così. Almeno per me. Ritirandomi dietro ad un atteggiamento di assoluta neutralità, e assumendo il ruolo di preziosa ascoltatrice e spettatrice, vittima sacrificata o umana ingenua e avventata, mi sono lasciata circondare dalla magia, imbrattare dalla puzza di zolfo o rendermi utile nel momento del bisogno … Sebbene di aiuto, Diana e Matthew, ne hanno avuto ben poco.
Questo terzo volume chiude un cerchio che qualche giorno fa avevo aperto con il primo volume, e istintivamente mi sono permessa di aiutare chi lo aveva realizzato. E protetta dallo zelo della studiosa e caparbia Diana, mi sono convinta non tanto che la storia di questo terzo e ultimo volume non fosse esattamente come me l'aspettavo. Ma che, tuttosommato, ho potuto vedere ciò che i miei occhi non avevano ancora visto.


Titolo: Il bacio delle tenebre
Autore: Deborah Harkness
Casa editrice: Piemme
Prezzo: 22 €
N° di pagine: 699
Trama: Quando la giovane studiosa di alchimia Diana Bishop ritrovò nella biblioteca Bodleiana di Oxford un manoscritto rimasto nascosto da secoli, la sua vita cambiò completamente: non solo perché il potere di quel manoscritto le permise di accettare la sua vera natura di strega, ma anche perché grazie a esso conobbe Matthew Clairmont, vampiro, professore di genetica appassionato di Darwin. Da allora, in un viaggio attraverso un mondo popolato di umani ma anche di creature ultraterrene, hanno condiviso un grande amore proibito, e insieme hanno tentato di scoprire i segreti celati nel manoscritto da cui tutto ebbe inizio. Oggi sono tornati pronti ad affrontare una nuova minaccia, quella dell'estinzione della loro specie. Sempre più incombente, soprattutto ora che alcune pagine del codice Ashmole 782, in cui è contenuto il segreto della loro sopravvivenza, sono scomparse. Tra dimore cariche di segreti, e antiche e misteriose biblioteche, Diana e Matthew continueranno la loro battaglia.


La recensione:
Non sono riuscita a giungere a una conclusione diversa a quella che adesso mi premurò a porre qui, su questa pagina bianca racchiusa in una finestra virtuale, se non con un certo rammarico all'idea che quella della Harkness è una saga molto carina ma prolissa, a tratti dispersiva a tratti tediosa, in cui ho temuto un orribile dispiacere, e la piccola vocina della mia coscienza che mi diceva quanto sarebbe stato piacevole e più semplice se realizzata diversamente.
Ora però devo proprio scrivere qualcosa. Tutto ciò che so, poggia sulle manciate di ore trascorse con Matthew e Diana in una città bellissima ma dimenticata o in una polverosa biblioteca. Che fosse troppo poco? Posso sempre scivolare nel ruolo di una specie di sorella. Non di carta e inchiostro, ma di sangue. Questa storia mi aveva forse delusa? Un pochino si. E, rivalutandola, tediandomi non poche volte, ha ridimensionato ogni cosa. Letture di questo tipo mi danno quasi sempre qualche cosa, mentre amici di carta e inchiostro attendono pazientemente che io li noti, specie con quelle bellissime copertine. Impavida e testarda, comunque, e incapace di lasciare in sospeso una lettura,  di qualunque tipologia essa faccia parte, mi sono sforzata di mostrarmi spensierata mentre girovagavo a casaccio fra un epoca e un'altra, studiavo pozioni alchemiche, o scoprivo qualcosa che forse non avrei dovuto sapere. Dopo qualche capitolo di questo tenore, ho preso a vedere Il bacio delle tenebre non come un libro malvagio ma come una lettura da cui confidavo si concludesse con una conclusione degna di questo nome. E mi dissi che presto o tardi si sarebbe conclusa anche questa mia avventura nel Medioevo. Ero con Diana e Matthew da due settimane, ma a me sono sembrati mesi!
Mi rendo conto che, quando una lettura non ci soddisfa come desideriamo, non la si vuole accettare. Eppure bisogna accettare anche questo tipo di letture, perché se non le si accetta la nostra sete di conoscenza non è più infinita, illimitata o indefinita, e non si può fare alcunché se non vi è alcuna possibilità. Come con altri romanzi in passato, anche con Il bacio delle tenebre si intuiscono i miei sentimenti nei suoi riguardi. Tedio, indifferenza, distacco. Il manto dell'oscurità, il sapore agro della storia contro cui avevo combattutto, la solitudine immensa nei cuori di questi algidi personaggi, non hanno alimentato il mio spirito, ne riservato un particolare interesse a queste settecento pagine, sebbene io ami immergermi in storie che mescolano amore e magia, antichità e alchimia, il velo del mistero sollevato da qualche entità sconosciuta.
La voce con cui è stata raccontata questa storia ha un tratto sognante ma limitato, e, in questo terzo volume, lontano. Quello che ho vissuto, la concezione dell'autrice di allungare un minestrone che tuttosommato non possiede nulla di così originale e attraente, non ha propriamente coinciso con i miei gusti di lettrice, perdendomi nel mistero di questo libro maledetto, con una forza e una maturità che tuttavia mi ha folgorato.
Sono tuttavia andata al di là dei riti alchemici, delle lunghe e inutili descrizioni, delle innumerevoli entrate di nuovi personaggi, glorificando la mia curiosità.L'ho fatto, e, alla fine, non ho propriamente disprezzato questa storia come credevo. Non credo dunque sia difficile immaginare quanto sia stato immane il piacere di trovare questo libro o scrutare l'anima di ogni personaggio, costringendomi ad imboccare una strada da cui non ho potuto vedere la luce.
I romanzi della Harness sono quella tipologia di romanzi in cui mi è stato impossibile decantarne le bellezze dall'inizio alla fine, allontanandomi dall'abisso del nulla ma conducendomi in una specie di tunnel in cui nemmeno l'epilogo mi ha dato risposte. La ricerca dell' Ashmole 782 di cui se ne parla sino alla nausea, il tempo come una quarta dimensione di un universo apparentemente tradizionale, un mondo ostile quasi ignorante in cui ho potuto percepire il necessario.
Il bacio delle tenebre inietta nel sangue il veleno di un ossessione feroce, potente, delirante, in un caleidoscopio di epoche o spazi temporali di cui conosco molto poco. Rumoroso, confusionario, lento, dispersivo, piacevole ma non caloroso, una tela medievale per nulla meravigliosa ma sotto sotto intrigante il cui fervore è andato a scemare via via mi avvicinavo all'epilogo. Il capitolo finale di una saga che protende le sue algide braccia, ma che non tutti accolgono calorosamente. Proprio come me, che ha cercato di ritagliarsi un posto tutto suo fra dame di corte e vampiri enigmatici ma bellissimi, rendedomi conto che avrei voluto seguire altro, accompandomi in un avventura che non ha una sua fine perché continua oltre la carta.
Valutazione d'inchiostro: 3

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