E così le mie rocambolesche avventure con Diana e Matthew, che avrebbero
trovato sfogo nell'ennesima frenetica recensione, come sempre del resto, si sarebbero
concluse in maniera del tutto inaspettata ma confusionaria, si formalizzarono
nel momento in cui trascorsi magnifici momenti in loro compagnia, con la
certezza che questa saga fosse bella ma non bellissima. Avvincente, ma non
indimenticabile.
Constatazione questa, che ho colto in seguito, quando mi domandai
se i romanzi della Harkness avessero avuto quella giusta fama che li spettava e
i motivi per cui non sia stato così. Almeno per me. Ritirandomi dietro ad un atteggiamento
di assoluta neutralità, e assumendo il ruolo di preziosa ascoltatrice e spettatrice,
vittima sacrificata o umana ingenua e avventata, mi sono lasciata circondare dalla
magia, imbrattare dalla puzza di zolfo o rendermi utile nel momento del bisogno
… Sebbene di aiuto, Diana e Matthew, ne hanno avuto ben poco.
Questo terzo volume chiude un cerchio che qualche giorno fa avevo aperto
con il primo volume, e istintivamente mi sono permessa di aiutare chi lo aveva
realizzato. E protetta dallo zelo della studiosa e caparbia Diana, mi sono
convinta non tanto che la storia di questo terzo e ultimo volume non fosse esattamente
come me l'aspettavo. Ma che, tuttosommato, ho potuto vedere ciò che i miei
occhi non avevano ancora visto.
Titolo: Il bacio delle tenebre
Autore: Deborah Harkness
Casa editrice: Piemme
Prezzo: 22 €
N° di pagine: 699
Trama: Quando la giovane studiosa di alchimia Diana Bishop ritrovò
nella biblioteca Bodleiana di Oxford un manoscritto rimasto nascosto da secoli,
la sua vita cambiò completamente: non solo perché il potere di quel manoscritto
le permise di accettare la sua vera natura di strega, ma anche perché grazie a
esso conobbe Matthew Clairmont, vampiro, professore di genetica appassionato di
Darwin. Da allora, in un viaggio attraverso un mondo popolato di umani ma anche
di creature ultraterrene, hanno condiviso un grande amore proibito, e insieme hanno
tentato di scoprire i segreti celati nel manoscritto da cui tutto ebbe inizio.
Oggi sono tornati pronti ad affrontare una nuova minaccia, quella
dell'estinzione della loro specie. Sempre più incombente, soprattutto ora che alcune
pagine del codice Ashmole 782, in cui è contenuto il segreto della loro sopravvivenza,
sono scomparse. Tra dimore cariche di segreti, e antiche e misteriose
biblioteche, Diana e Matthew continueranno la loro battaglia.
La recensione:
Non
sono riuscita a giungere a una conclusione diversa a quella che adesso mi
premurò a porre qui, su questa pagina bianca racchiusa in una finestra virtuale,
se non con un certo rammarico all'idea che quella della Harkness è una saga
molto carina ma prolissa, a tratti dispersiva a tratti tediosa, in cui ho
temuto un orribile dispiacere, e la piccola vocina della mia coscienza che mi
diceva quanto sarebbe stato piacevole e più semplice se realizzata diversamente.
Ora
però devo proprio scrivere qualcosa. Tutto ciò che so, poggia sulle manciate di
ore trascorse con Matthew e Diana in una città bellissima ma dimenticata o in
una polverosa biblioteca. Che fosse troppo poco? Posso sempre scivolare nel
ruolo di una specie di sorella. Non di carta e inchiostro, ma di sangue. Questa
storia mi aveva forse delusa? Un pochino si. E, rivalutandola, tediandomi non
poche volte, ha ridimensionato ogni cosa. Letture di questo tipo mi danno quasi
sempre qualche cosa, mentre amici di carta e inchiostro attendono pazientemente
che io li noti, specie con quelle bellissime copertine. Impavida e testarda,
comunque, e incapace di lasciare in sospeso una lettura, di qualunque tipologia essa faccia parte, mi
sono sforzata di mostrarmi spensierata mentre girovagavo a casaccio fra un epoca
e un'altra, studiavo pozioni alchemiche, o scoprivo qualcosa che forse non avrei
dovuto sapere. Dopo qualche capitolo di questo tenore, ho preso a vedere Il bacio delle tenebre non come un libro
malvagio ma come una lettura da cui confidavo si concludesse con una conclusione
degna di questo nome. E mi dissi che presto o tardi si sarebbe conclusa anche
questa mia avventura nel Medioevo. Ero con Diana e Matthew da due settimane, ma
a me sono sembrati mesi!
Mi
rendo conto che, quando una lettura non ci soddisfa come desideriamo, non la si
vuole accettare. Eppure bisogna accettare anche questo tipo di letture, perché
se non le si accetta la nostra sete di conoscenza non è più infinita, illimitata
o indefinita, e non si può fare alcunché se non vi è alcuna possibilità. Come
con altri romanzi in passato, anche con Il
bacio delle tenebre si intuiscono i miei sentimenti nei suoi riguardi.
Tedio, indifferenza, distacco. Il manto dell'oscurità, il sapore agro della
storia contro cui avevo combattutto, la solitudine immensa nei cuori di questi algidi
personaggi, non hanno alimentato il mio spirito, ne riservato un particolare
interesse a queste settecento pagine, sebbene io ami immergermi in storie che
mescolano amore e magia, antichità e alchimia, il velo del mistero sollevato da
qualche entità sconosciuta.
La
voce con cui è stata raccontata questa storia ha un tratto sognante ma limitato,
e, in questo terzo volume, lontano. Quello che ho vissuto, la concezione dell'autrice
di allungare un minestrone che tuttosommato non possiede nulla di così originale
e attraente, non ha propriamente coinciso con i miei gusti di lettrice,
perdendomi nel mistero di questo libro maledetto, con una forza e una maturità
che tuttavia mi ha folgorato.
Sono
tuttavia andata al di là dei riti alchemici, delle lunghe e inutili
descrizioni, delle innumerevoli entrate di nuovi personaggi, glorificando la mia
curiosità.L'ho fatto, e, alla fine, non ho propriamente disprezzato questa
storia come credevo. Non credo dunque sia difficile immaginare quanto sia stato
immane il piacere di trovare questo libro o scrutare l'anima di ogni personaggio,
costringendomi ad imboccare una strada da cui non ho potuto vedere la luce.
I
romanzi della Harness sono quella tipologia di romanzi in cui mi è stato
impossibile decantarne le bellezze dall'inizio alla fine, allontanandomi dall'abisso
del nulla ma conducendomi in una specie di tunnel in cui nemmeno l'epilogo mi ha
dato risposte. La ricerca dell' Ashmole 782 di cui se ne parla sino alla nausea,
il tempo come una quarta dimensione di un universo apparentemente tradizionale,
un mondo ostile quasi ignorante in cui ho potuto percepire il necessario.
Il bacio delle tenebre inietta nel sangue
il veleno di un ossessione feroce, potente, delirante, in un caleidoscopio di
epoche o spazi temporali di cui conosco molto poco. Rumoroso, confusionario,
lento, dispersivo, piacevole ma non caloroso, una tela medievale per nulla meravigliosa
ma sotto sotto intrigante il cui fervore è andato a scemare via via mi avvicinavo
all'epilogo. Il capitolo finale di una saga che protende le sue algide braccia,
ma che non tutti accolgono calorosamente. Proprio come me, che ha cercato di
ritagliarsi un posto tutto suo fra dame di corte e vampiri enigmatici ma
bellissimi, rendedomi conto che avrei voluto seguire altro, accompandomi in un avventura
che non ha una sua fine perché continua oltre la carta.
Valutazione
d'inchiostro: 3
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